614.
La stessa. Ristampato di nuovo e ricorretto con somma
diligenza a maggior commodo dei lettori,
in Venezia
nell’anno 1545, in casa de’ figliuoli di
Aldo. Esemplare non mancante di alcuna delle prerogative del primo per conservazione e
magnificenza; ed intonso.
,
Questi due esemplari sono i più belli che da noi siansi veduti 111 di questa elegantissima e poetica finzione.
La lettera b che si nova in diverse tavole, fece credere ad alcuni che queste fossero di Giovanni Bellino o di
Gentile Bellino, e fra gli altri cosi opinò il Federici sulle memorie trevigiane. L’abate Zani al contrario adduce
motivi congetturali per crederle del Bonconsigli e cita altre opere di quello stile, ove trovasi questa lettera
preceduta da una J e seguita da un V; il che si accorda coll’uno e coll’altro maestro, poiché il nome di Giovanni
era loro comune Joannis e la patria Venezia del primo e Vicenza del secondo, comincia per V; ma non ci sembra
potere farsi altra induzione ben chiara, se non che la scuola di dove li disegni escirono è per lo stile certamente
veneziana: e notaremo che per gli intagli in legno non occorreva loro maggior lavoro che non sarebbe occorso
disegnare in carta, tracciando sulle tavolette pochi tratti di penna: puri meccanici intagliatori operavano il
rimanente: onde anche uomini sommi prestavansi a quest’cura con pocchissima perdita del loro tempo. Questo
cenno risponderà a molle obbiezioni che potrebbero farsi.Questi due esemplari sono i più belli che da noi siansi veduti 111 di questa elegantissima e poetica finzione.
La lettera b che si nova in diverse tavole, fece credere ad alcuni che queste fossero di Giovanni Bellino o di
Gentile Bellino, e fra gli altri cosi opinò il Federici sulle memorie trevigiane. L’abate Zani al contrario adduce
motivi congetturali per crederle del Bonconsigli e cita altre opere di quello stile, ove trovasi questa lettera
preceduta da una J e seguita da un V; il che si accorda coll’uno e coll’altro maestro, poiché il nome di Giovanni
era loro comune Joannis e la patria Venezia del primo e Vicenza del secondo, comincia per V; ma non ci sembra
potere farsi altra induzione ben chiara, se non che la scuola di dove li disegni escirono è per lo stile certamente
veneziana: e notaremo che per gli intagli in legno non occorreva loro maggior lavoro che non sarebbe occorso
disegnare in carta, tracciando sulle tavolette pochi tratti di penna: puri meccanici intagliatori operavano il
rimanente: onde anche uomini sommi prestavansi a quest’cura con pocchissima perdita del loro tempo. Questo
cenno risponderà a molle obbiezioni che potrebbero farsi.Show More
Questi due esemplari sono i più belli che da noi siansi veduti 111 di questa elegantissima e poetica finzione.
La lettera b che si nova in diverse tavole, fece credere ad alcuni che queste fossero di Giovanni Bellino o di
Gentile Bellino, e fra gli altri cosi opinò il Federici sulle memorie trevigiane. L’abate Zani al contrario adduce
motivi congetturali per crederle del Bonconsigli e cita altre opere di quello stile, ove trovasi questa lettera
preceduta da una J e seguita da un V; il che si accorda coll’uno e coll’altro maestro, poiché il nome di Giovanni
era loro comune Joannis e la patria Venezia del primo e Vicenza del secondo, comincia per V; ma non ci sembra
potere farsi altra induzione ben chiara, se non che la scuola di dove li disegni escirono è per lo stile certamente
veneziana: e notaremo che per gli intagli in legno non occorreva loro maggior lavoro che non sarebbe occorso
disegnare in carta, tracciando sulle tavolette pochi tratti di penna: puri meccanici intagliatori operavano il
rimanente: onde anche uomini sommi prestavansi a quest’cura con pocchissima perdita del loro tempo. Questo
cenno risponderà a molle obbiezioni che potrebbero farsi.
Questi due esemplari sono i più belli che da noi siansi veduti 111 di questa elegantissima e poetica finzione.
La lettera b che si nova in diverse tavole, fece credere ad alcuni che queste fossero di Giovanni Bellino o di
Gentile Bellino, e fra gli altri cosi opinò il Federici sulle memorie trevigiane. L’abate Zani al contrario adduce
motivi congetturali per crederle del Bonconsigli e cita altre opere di quello stile, ove trovasi questa lettera
preceduta da una J e seguita da un V; il che si accorda coll’uno e coll’altro maestro, poiché il nome di Giovanni
era loro comune Joannis e la patria Venezia del primo e Vicenza del secondo, comincia per V; ma non ci sembra
potere farsi altra induzione ben chiara, se non che la scuola di dove li disegni escirono è per lo stile certamente
veneziana: e notaremo che per gli intagli in legno non occorreva loro maggior lavoro che non sarebbe occorso
disegnare in carta, tracciando sulle tavolette pochi tratti di penna: puri meccanici intagliatori operavano il
rimanente: onde anche uomini sommi prestavansi a quest’cura con pocchissima perdita del loro tempo. Questo
cenno risponderà a molle obbiezioni che potrebbero farsi.
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