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3166. ARDUINO P. Gio. sub nomine Eumenii Pacati, Ad totius Europae antiquarios utrum laurea concedenda? 2 foglietti fig. M. 20.
481. COSTA Jo. Fran. veneto, Aliquot aedificiorum ad Grecorum Romanorumquie morem extructorum schemata inventa, aereque incisa, in 4.
Queste non sono che dodici cattive tavole all’acqua forte che non corrispondono in alcun modo al titolo.
Queste non sono che dodici cattive tavole all’acqua forte che non corrispondono in alcun modo al titolo.
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1160. GUATTANI (Antonio), Lettera all’esimio architetto Dufourny sopra un’antica figurina, in 4, figurato M. 27. Con una tavola intagliata in rame accuratamente.
Il Sig. Dufourny stava allora in Palermo fabbricando l’edifizio che vedesi ora in mezzo al Giardino Botanico ed era possessore di questo bel vaso che permise al dotto archeologo d’illustrare.
Il Sig. Dufourny stava allora in Palermo fabbricando l’edifizio che vedesi ora in mezzo al Giardino Botanico ed era possessore di questo bel vaso che permise al dotto archeologo d’illustrare.
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3436. PIROLI Tommaso, Le sei storie dipinte nella Cappella Brancacci al Carmine in Firenze da Masaccio, intagliate in fol., M. 90.
Queste sei tavole intagliate in rame e ombreggiate con una specie di sfumatura rossa non rendono un’idea della purità di stile di quel sommo maestro. Vedi tra le Vite, Masaccio.
Queste sei tavole intagliate in rame e ombreggiate con una specie di sfumatura rossa non rendono un’idea della purità di stile di quel sommo maestro. Vedi tra le Vite, Masaccio.
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2561. CARRO o biga di metallo antico etrusco usato nei giuochi circensi conservato presso il sig. Stefano Pazzaglia, intagliato in due vedute in foglio atlantico da Francesco Piranesi e dedicato a Pio VI, M. 84.
Ora questo monumento si vede nel Museo Vaticano.
Ora questo monumento si vede nel Museo Vaticano.
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4587. CATALOGO dei libri scelti di pittura, scultura, architettura d’un privato in Venezia, senz’anno, in 8, coi prezzi.
Cosa miserabile e inservibile
Cosa miserabile e inservibile
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4589. CATALOGUE d’un très beau, et très riche cabinet de tableaux, exposés par ordre alphabetique, in 12.
2554. Delle ANTICHITÀ romane dell’Istria. Vedi all’articolo Carli Gio. Rinaldo fra le Antichità romane.
3934. Delle ANTICHITÀ dell’Istria. Libro primo in cui si tratta degli istrj primitivi, e della condizione loro sotto a’ romani, e della situazione degli antichi liburnj, illirj, japidi, norici, carnj, e veneti, senza luogo ed anno, in 4, M. 2.
Nel 1760 il conte Carli fece stampare dallo Storti in Venezia questo primo volume che non fu poi mai pubblicato, essendo rimasto come inedito assieme ad altre dissertazioni parimenti stampate, e non pubblicate. Quando poi pubblicò la sua Storia delle antichità italiche fuse questo primo volume, se non tutto in parte almeno, in quell’opera dottissima; e queste ed altre nozioni su tal proposito abbiamo del coltissimo di lui figlio il C. Agostino vivente.
Nel 1760 il conte Carli fece stampare dallo Storti in Venezia questo primo volume che non fu poi mai pubblicato, essendo rimasto come inedito assieme ad altre dissertazioni parimenti stampate, e non pubblicate. Quando poi pubblicò la sua Storia delle antichità italiche fuse questo primo volume, se non tutto in parte almeno, in quell’opera dottissima; e queste ed altre nozioni su tal proposito abbiamo del coltissimo di lui figlio il C. Agostino vivente.
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4340. DESCRIPCION y breve explicacion de las estatuas Fuentes y Jarrones de los Reales Jardines del Sitio de S. Idelfonso par D. A. C. D. R., in 8, M. 71.
3381. DESCRIZIONE della Galleria delle Pitture Melzi esistente in Milano, in 4, M. 92.
1882. DICHIARAZIONE degli emblemi contenuti in una cornice d’intaglio dorato, che serve di contorno a uno specchio posseduto da Francesco Ferrari mercante di specchi in Venezia, in 4, M. 65.
3600. BARTOLI Santi Pietro, Uno dei due piccoli fregi disegnati ed eseguiti da Rafaello nel Vaticano colla dedica dell’editore Giacomo de Rossi a D. Nicolao Simoncello picturae omnium que bonarum artium cultori eximio. Quindici tavole compreso il frontespizio.
Esemplare di prima bellezza ed una delle più belle opere di questo intagliatore ec. Vedansi tutte le opere di Giovan Pietro Bellori, e all’articolo Raccolta di varie antichità.
Esemplare di prima bellezza ed una delle più belle opere di questo intagliatore ec. Vedansi tutte le opere di Giovan Pietro Bellori, e all’articolo Raccolta di varie antichità.
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305. ELEMENTI del disegno di Annibale Carracci,intagliati da Poilly in 30 tavole in fol. obl.
La lindura del bulino pare aver tolto all’originalità delle stampe antiche tutto il sapore e il gusto, che le rendevano tanto pregiate.
La lindura del bulino pare aver tolto all’originalità delle stampe antiche tutto il sapore e il gusto, che le rendevano tanto pregiate.
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2108. STEPHANI de Laune, Figura mensium cum privilegio regis, in fol. obl.
Sono 11 tavole di questo accuratissimo intagliatore, ove espresse i dodici mesi dell’anno con i rispettivi soggetti allegorici. Ciascun soggetto è contornato dai simboli graziosamente intrecciati ed in una cartellina sta un distico relativo. La marca S. si trova nel primo. L’esemplare è di bellissima conservazione.
Sono 11 tavole di questo accuratissimo intagliatore, ove espresse i dodici mesi dell’anno con i rispettivi soggetti allegorici. Ciascun soggetto è contornato dai simboli graziosamente intrecciati ed in una cartellina sta un distico relativo. La marca S. si trova nel primo. L’esemplare è di bellissima conservazione.
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1206. De’ ROSSI (Giovanni Gherardo), Lettera al Barone di Schubart in cui si descrive il noto quadro di Caomuccini della Presentazione al Tempio: in 4, Roma, M. 25.
1178. LETTRE d’un antiquaire sur l’explication d’un camée ci-dessus gravé. Un foglio fig. senza luogo ed anno, M. 77.
In due diverse dimensioni è il cammeo intagliato e la lettera è in francese e in italiano.
In due diverse dimensioni è il cammeo intagliato e la lettera è in francese e in italiano.
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1187. MENESTRIER Claude François, Lettre à M. Mayer sur une piece antique qu’il a apporté de Rome. Senza luogo ed anno, in 4, M. 18.
S’aggirano le ricerche sovra un colatoio forato.
S’aggirano le ricerche sovra un colatoio forato.
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2927. MENESTRIER Claude François, Lettre à M. Mayer sur une piece antique qu’il a apporté de Rome, in 4, M. 27.
1613. CAPPONI Giovan Battista dottore, Il marmo Augustale, Discorso, ove si parla delle terme, bagni, esercizi e giuochi degli antichi Romani, in 8.
Opuscoletto estratto da un volume di prose e discorsi degli Accademici Gelati di Bologna.
Opuscoletto estratto da un volume di prose e discorsi degli Accademici Gelati di Bologna.
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2064. MARTYROLOGIUM Sanctarum Virginnum quae in hoc saeculo ob Sanctam Fidem, sinceram Religionem et puram castitatem infamem mortem martyres obierunt. A Laurentio Beyerlink versibus breviter illustratum. Adrian. Collaert escuti. Serenissimae Inf. M. Marg. ab Austria Maximil. II F. Religiosa S. Clarae; Madriti Adr. Collaert D. D.
Sono in quest’aureo volume 34 figure di vergini intagliate in bellissimi paesi con un contorno di fiori e d’augelli a ciascuna stampa, oltre un bellissimo frontespizio figurato. Il testo non consiste in altro che in un distico al piede di ciascuna figura intagliato. Prove di prima bellezza, nelle quali si vede il profitto che l’incisore aveva fatto in Italia sulle opere di Marc’Antonio.
Sono in quest’aureo volume 34 figure di vergini intagliate in bellissimi paesi con un contorno di fiori e d’augelli a ciascuna stampa, oltre un bellissimo frontespizio figurato. Il testo non consiste in altro che in un distico al piede di ciascuna figura intagliato. Prove di prima bellezza, nelle quali si vede il profitto che l’incisore aveva fatto in Italia sulle opere di Marc’Antonio.
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3414. MUSEO della Casa Ecc. Farsetti in Venezia, senza luogo ed anno, in 8.
Non è che l’elenco delle preziosità già riunite ed ora dissipate e disperse di questa famiglia.
Non è che l’elenco delle preziosità già riunite ed ora dissipate e disperse di questa famiglia.
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1890. LIBRO d’emblemi figurati d’amore con epigrammi in lingua olandese. Aggiuntovi altre canzoni stampate in Amsterdam senza data e senza luogo in 4 per traverso.
Sono 24 emblemi intagliati con gran finezza di bulino in altrettanti medaglioni rotondi con motti latini stampali in giro sull’orlo delle incisioni, etc. illustrazioni poi in lingua olandese. Il frontespizio è figurato, alla cima del quale è un cartello con questi versi: Queris quid sit amor, quid amare, Cupidins et quid Castra sequi? Chartam hanc inspice, doctus eris. Haec tibi delicias hortumque ostendit amorum; Inspice; sculptori est ingeniosa manus.
Sono 24 emblemi intagliati con gran finezza di bulino in altrettanti medaglioni rotondi con motti latini stampali in giro sull’orlo delle incisioni, etc. illustrazioni poi in lingua olandese. Il frontespizio è figurato, alla cima del quale è un cartello con questi versi: Queris quid sit amor, quid amare, Cupidins et quid Castra sequi? Chartam hanc inspice, doctus eris. Haec tibi delicias hortumque ostendit amorum; Inspice; sculptori est ingeniosa manus.
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2945. NOTITIA succincta numismatum imperialium romanorum quae magno, quaeque modico pretio censentur, in 4, M. 11.
2130. VETERIS Testamenti figurae, L’ancien testament mis en figures: de l’imprimerie de Pierre Mariette, Rue de S. Jacques à l’Esperance.Novi Testamenti figurae. Le nouveau testament 368 mis en figures, de l’imprimerie de P. M., in 8, oblungo.
Sotto ciascuna tarala è un cenno d’illustrazione tratto dai libri della scrittura in latino colla versione francese accanto, il tutto intagliato sulle tavole in rame: 156 cono le tavole del Testamento vecchio: 77 sono quelle del nuovo e unitamente ai 2 frontespizi formano 22 tavole in tutto.
Sotto ciascuna tarala è un cenno d’illustrazione tratto dai libri della scrittura in latino colla versione francese accanto, il tutto intagliato sulle tavole in rame: 156 cono le tavole del Testamento vecchio: 77 sono quelle del nuovo e unitamente ai 2 frontespizi formano 22 tavole in tutto.
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3847. PRONTI Domenico, Nuova raccolta di cento vedutine antiche della città di Roma e sue vicinanze. 213 Nel volume primo stanno le 100 indicate, e settanta sono nel volume secondo, Roma, in 4.
Legate in un solo volume, e intagliate con molto gusto a due per pagina.
Legate in un solo volume, e intagliate con molto gusto a due per pagina.
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2005. CARACCI ec., Pensieri diversi delineati ed intagliati da lui in 38 tavole riprodotte da Venanzio Monaldini, in 4 grande.
Il frontespizio è di Bloemart e le stampe sono tirate con una tinta rossiccia e troppo cruda.
Il frontespizio è di Bloemart e le stampe sono tirate con una tinta rossiccia e troppo cruda.
Show More CARIOLA. Antonio. Vedi Daino Canarino.
3824. PIANTE, e fabbriche, che dimostrano lo splendore degli edifizj di Roma antica.
Questo volume contiene le due piante di Roma antica, e moderna di Pirro Ligorjo: quella di Onofrio Panvinio; le carte dell’Ippodromo di Costantinopoli; i circhi di Caracalla, e gli altri tutti di Onofrio Panvinio in numero di 8 tavole. La valle di Tempe di Abramo Ortelio, l’Isola Tiberina colle vestigia del Ponte Senatorio; gli archi di trionfo; le pompe circensi, in numero di 6 tavole unite dall’opera di Onofrio Panvinio. In tutto 20 tavole, formanti questa collezione.
Questo volume contiene le due piante di Roma antica, e moderna di Pirro Ligorjo: quella di Onofrio Panvinio; le carte dell’Ippodromo di Costantinopoli; i circhi di Caracalla, e gli altri tutti di Onofrio Panvinio in numero di 8 tavole. La valle di Tempe di Abramo Ortelio, l’Isola Tiberina colle vestigia del Ponte Senatorio; gli archi di trionfo; le pompe circensi, in numero di 6 tavole unite dall’opera di Onofrio Panvinio. In tutto 20 tavole, formanti questa collezione.
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1918. S. MARTIN de Boulogne, Plusieures figures re 326 presentant les vertus tirées de l’hotel de Montmorency, Paris, M. 92.
Sono 12 tavole intagliate all’acqua forte con grazia e vivacità, in 4, grande.
Sono 12 tavole intagliate all’acqua forte con grazia e vivacità, in 4, grande.
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3406. S. MARTIN de Boulogne, Plusieures figures representans les vertus tirées de l’hôtel de Montmoranci, Paris, chez Bonnart, in fol., M. 92.
Sono 12 tavole intagliate all’acqua forte passabilmente.
Sono 12 tavole intagliate all’acqua forte passabilmente.
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4002. DUBOIS, Projet de reunion du Louvre eu Palais de Thuilleries, in fol., fig., M. 81.
Progetto vastissimo, ove incontrarebbesi alcune difficoltà, ma che potrebbe migliorarsi con qualche studio, e formarebbe il principale abbellimento di Parigi. Con 8 gran tavole in rame.
Progetto vastissimo, ove incontrarebbesi alcune difficoltà, ma che potrebbe migliorarsi con qualche studio, e formarebbe il principale abbellimento di Parigi. Con 8 gran tavole in rame.
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4075. RACCOLTA delle più belle vedute, e prospettive della città di Firenze, presso Niccolò Pagni, Firenze, tav. 24, in fol. obl.
Queste 24 tavole non sono degne della bellezza di Firenze, e del sommo gusto dei toscani nelle arti. Furono eseguite da mediocrissimi intagliatori.
Queste 24 tavole non sono degne della bellezza di Firenze, e del sommo gusto dei toscani nelle arti. Furono eseguite da mediocrissimi intagliatori.
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1760. PINELLI Bartolommeo, Raccolta di cento costumi antichi cavati dai monumenti e incisi all’acqua forte, Roma, in fol. oblong., tavole 52.
Opera trattata con tutto il gusto pittoresco e l’intelligenza.
Opera trattata con tutto il gusto pittoresco e l’intelligenza.
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1936. PIROLI Tommaso, Raccolta di dodici Virtù personificate, dipinte coi disegni di Raffaello d’Urbino nella sala detta di Giulio Romano al Vaticano, incise all’acqua forte da Tommaso Piroli, Roma, presso il suddetto a strada Gregoriana, tav. XII etc., in fol.
3435. PIROLI Tommaso, Raccolta di XII virtù personificate dipinte coi disegni di Rafaello d’Urbino nella sala detta di Giulio Romano al Vaticano, incise all’acqua forte, Roma, in fol. gr.
Queste figure in gran dimensione sono di corretto disegno e bellissimo intaglio e da ritenersi fra le migliori opere del Piroli.
Queste figure in gran dimensione sono di corretto disegno e bellissimo intaglio e da ritenersi fra le migliori opere del Piroli.
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600. PANSUAHON, Recueil des profils d’architecture, ouvrage divisé en deux cahiers, Paris, en 4, fig.
Il primo contiene 23 tavole con profili esterni di trabeazioni di vari ordini. Il secondo altrettante tavole con profili, relativi ad interne decorazioni mobiliarie.
Il primo contiene 23 tavole con profili esterni di trabeazioni di vari ordini. Il secondo altrettante tavole con profili, relativi ad interne decorazioni mobiliarie.
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303. CARACCI Annibale, Scuola perfetta per imparare a disegnare tutto il corpo umano, cavata dallo studio e disegni de’ Caracci, fol. fig. con tavole 44 compreso il frontispizio.
603. Le PAUTRE Jean, Sepultures et epitaphes nouvellement inventés et gravées par lui (tav. 22), à Paris, chez Mariette, in fol. p. fig.
Nei primi tre volumi, pubblicati da Mariette, sono raccolti i più bizzarri ornamenti d’ogni genere; e targhe e vasi e vedute e candelieri e tutto ciò che a una ricca fantasia può venire in capo, intagliati con grazia all’acqua forte: contengono questi oltre 650 tavole.
Nei primi tre volumi, pubblicati da Mariette, sono raccolti i più bizzarri ornamenti d’ogni genere; e targhe e vasi e vedute e candelieri e tutto ciò che a una ricca fantasia può venire in capo, intagliati con grazia all’acqua forte: contengono questi oltre 650 tavole.
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3825. PICCIONI Matteo, Bassi rilievi tolti dall’arco di Costantino, e dalle scale del Campidoglio. Tavole 20 originali all’acqua forte in fol. pubblicate in Roma da Giovan Giacomo de Rossi senz’anno.
3002. SYGILLUM Garfagnanae Clementi XIV a Stephano Borgia dono datum, M. 82.
Questo è un semplice foglietto di stampa.
Questo è un semplice foglietto di stampa.
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3385. EFFETTI (degli) ab. Antonio, Studiolo di pittura nella Galleria della Ricchezza in casa dell’abbate Antonio degli Effetti e discorso del medesimo, Roma, per Giovan Battista Molo alla Maddalena, senz’anno, M. 75.
È forse stampato verso la metà del XVII secolo ed è pieno di notizie preziose per la ricognizione di molti oggetti di arte.
È forse stampato verso la metà del XVII secolo ed è pieno di notizie preziose per la ricognizione di molti oggetti di arte.
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444. BOSSE Abraham, Traité des manières de dessiner les ordres de l’architecture antique en toutes leurs parties, Paris sans date, in fol. fig.
Tavole 44 di bellissima, esecuzione, sulle quali il testo è intagliato. Vi si trova aggiunto
Tavole 44 di bellissima, esecuzione, sulle quali il testo è intagliato. Vi si trova aggiunto
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445. BOSSE Abraham, Dos ordes des colonnes en Architecture. Con un frontespizio separato, in tutto 22 tavole al fine.
4118. VUES de Paris, chez Langlois, in fol. oblon., fig.
Sono queste 85 vedute intagliate da Perelle sui disegni di Silvestre, e Poilly: senza frontespizio, senza numeri, e con alcune stampe avanti la lettera.
Sono queste 85 vedute intagliate da Perelle sui disegni di Silvestre, e Poilly: senza frontespizio, senza numeri, e con alcune stampe avanti la lettera.
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2112. Le SUEUR Eustache, La vie. Bruno fondateur de l’ordre des Chartreux, peinte à la Chartreuse de Paris: gravée par François Chauveau, Paris, in foglio.
Contiene 22 tav. intagliate in rame. Il depauperamento a cui soggiacque la Galleria del Louvre nel 1815 collocò questi 22 quadri a ricuoprire i vani rimasti su quelle pareti.
Contiene 22 tav. intagliate in rame. Il depauperamento a cui soggiacque la Galleria del Louvre nel 1815 collocò questi 22 quadri a ricuoprire i vani rimasti su quelle pareti.
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4623. STRADANO Jo. pictore, Equile in quo omnis generis generosissimorum equorum ex variis orbis partibus insignis delectus ad vivum omnes delineati, expensis ac studio M. Sadeleri in lucem editi.
In questa ristampa l’opera è intitolata dopo il frontespizio figurato con una dedica in una bella cartella istoriata al C. Francesco Crescenzio. Filippo Gallé originariamente fu l’intagliatore delle 43 tavole, oltre le quali in quest’esemplare sono due tavole dimostrative delle infermità del cavallo, segnata Domenego venetiano f. intagliata con molto bel garbo.
In questa ristampa l’opera è intitolata dopo il frontespizio figurato con una dedica in una bella cartella istoriata al C. Francesco Crescenzio. Filippo Gallé originariamente fu l’intagliatore delle 43 tavole, oltre le quali in quest’esemplare sono due tavole dimostrative delle infermità del cavallo, segnata Domenego venetiano f. intagliata con molto bel garbo.
Show More — Aggiuntevi: Trentadue tavole di vedute prospettiche, e teatrali intagliate da Domenico Custode, da Uriese, ed altri. — Più: Le sette scene d’una festa teatrale data in Firenze, disegnate da Alfonso Parigino, intagliate da Stefano della Bella, ed altre 7 per le feste date in Toscana nel 1608 per le nozze del Principe, disegnate da Giul. Parigino intagliate da Remigio Cantagallina.
1831. ACCADEMICI Gelati, Ricreazioni amorose, Bol. 1500,
con otto emblemi. — Aggiuntovi Psaffone trattato d’Amore, Bol. 1590. Questi tre libretti sono ornati di un bellissimo intaglio nel frontespizio di Agostino Caracci.
con otto emblemi. — Aggiuntovi Psaffone trattato d’Amore, Bol. 1590. Questi tre libretti sono ornati di un bellissimo intaglio nel frontespizio di Agostino Caracci.
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2994. SCALIGERI Josephi, et Freheri Masquardi, Commentatio et diatriba in Constantini Imp. Byzantini numismatis argentei expositio duplex, in 4, fig., 1504, M. 16.
Il gran medaglione di Costantino è intagliato in legno con molta maestria e fedeltà nella stessa grandezza massima dell’originale. Opuscolo raro.
Il gran medaglione di Costantino è intagliato in legno con molta maestria e fedeltà nella stessa grandezza massima dell’originale. Opuscolo raro.
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824. CANTUARIENSIS Archiepiscopi Joannis, Perspectiva, communis per L. Gauricum Neapoletanum emendata, Venetiis, per Joan. Baptistam Sessam, 1504, in fol. fig.
Fu il libro intitolato dal Gaurico al patrizio veneto Paulo. Le figure in legno sono impresse sui margini: e il libro non ti alta che dell’obiettiva e delle riflessioni dei raggi secondo i principi dell’ottica di quell’età.
Fu il libro intitolato dal Gaurico al patrizio veneto Paulo. Le figure in legno sono impresse sui margini: e il libro non ti alta che dell’obiettiva e delle riflessioni dei raggi secondo i principi dell’ottica di quell’età.
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277. GAURICI POMPONII napoletani, De sculptura ad divum Herculem Ferrariae principem, Flor. VIII cal. Jan. 1504, in 8. La lettera di M. Antonio Placido a Lorenzo Strozza che leggesi a principio ci avvisa che questa è òa prima edizione del prezioso libretto. Esemplare intonso.
868. VIATOR, De artificiali perspectiva, Tulli 1505, editio princeps.
Tre sono le edizioni conosciute dai bibliografi di questo prezioso e primo libro di prospettiva pratica lineare che siasi stampato due anni avanti la divina proporzione del Paciolo. Nella nostra biblioteca esistono queste tre edizioni, delle quali la terza unicamente deve riguardarsi per completa, giacché con varianti, emende ed aggiunte vennero tutte tre prodotte, vivente l’autore. La prima è descritta minutamente dal Panzer negli Annali Tipografici, e perciò non daremo di questa un troppo minuto ragguaglio, che ogni lettore può facilmente rinvenire da sé. Il nostro esemplare ha qualche mancanza che avrebbe potuto supplirsi e non abbiam preso cura di farlo, avendo perfettissime le altre due edizioni. Tutti e tre però sono di bella conservazione e di prima antica legatura in cuoio, elegantemente impresso con bellissimi meandri. Questa prima edizione sopra citata del 1505 è asserita contenere 40 foglietti; trentasette dei quali sono occupati dalle figure. Il suo frontespizio è il seguente: De Artificiali perspectiva, Viator: gli altri tre foglietti che seguono contengono il testo in latino e finiscono con due versi: Pro cunctis orat fictor scriptorque libelli. Cunctorum pariter supplicat ipse preces. Questi quattro foglietti congiunti ad altri 4 di figure formano il primo quaderno A. Il secondo quaderno B è formato da 8 figure. Il terzo quaderno C è formato da 8 figure. Il 161 quarto quaderno D è formato da 8 figure. Il quinto E è quinquerno ed è formato da 9 figure e dall’ultimo foglietto, ove leggesi alla distesa, come riferisce il Panzer. Habes optime lector etc. etc. Impressum Tulli anno Catholicae veritatis quingentesimo quinto supra milesimum ad nonum calendas julias solerti opera Petri locali presbiteri incole Pagi Sancti Nicolai. Dopo le tavole seguono secondo il Panzer medesimo i quattro fogli della versione latina, come riscontrasi anche nel nostro esemplare, la materia della quale fluisce però nel terzo a mezza pagina e in 5 righe trovasi cosi espresso più basso: Pro cunctis orat. Cellui qui a ce livre fait Prie pour touz de cueur parfait Et supplie tres humblement Prier pour lui pareitlement. L’ultima carta o è bianca, come a noi parve da prima, or vero deve contenere come viene indicato dal Panzer le sole parole finis laus Deo. In tal maniera sono dimostrati i foglietti 46 poiché quattro stanno al principio, quattro al fine e 37 tavole in aggiunta al foglietto ove è l’anno dell’impressione.
Tre sono le edizioni conosciute dai bibliografi di questo prezioso e primo libro di prospettiva pratica lineare che siasi stampato due anni avanti la divina proporzione del Paciolo. Nella nostra biblioteca esistono queste tre edizioni, delle quali la terza unicamente deve riguardarsi per completa, giacché con varianti, emende ed aggiunte vennero tutte tre prodotte, vivente l’autore. La prima è descritta minutamente dal Panzer negli Annali Tipografici, e perciò non daremo di questa un troppo minuto ragguaglio, che ogni lettore può facilmente rinvenire da sé. Il nostro esemplare ha qualche mancanza che avrebbe potuto supplirsi e non abbiam preso cura di farlo, avendo perfettissime le altre due edizioni. Tutti e tre però sono di bella conservazione e di prima antica legatura in cuoio, elegantemente impresso con bellissimi meandri. Questa prima edizione sopra citata del 1505 è asserita contenere 40 foglietti; trentasette dei quali sono occupati dalle figure. Il suo frontespizio è il seguente: De Artificiali perspectiva, Viator: gli altri tre foglietti che seguono contengono il testo in latino e finiscono con due versi: Pro cunctis orat fictor scriptorque libelli. Cunctorum pariter supplicat ipse preces. Questi quattro foglietti congiunti ad altri 4 di figure formano il primo quaderno A. Il secondo quaderno B è formato da 8 figure. Il terzo quaderno C è formato da 8 figure. Il 161 quarto quaderno D è formato da 8 figure. Il quinto E è quinquerno ed è formato da 9 figure e dall’ultimo foglietto, ove leggesi alla distesa, come riferisce il Panzer. Habes optime lector etc. etc. Impressum Tulli anno Catholicae veritatis quingentesimo quinto supra milesimum ad nonum calendas julias solerti opera Petri locali presbiteri incole Pagi Sancti Nicolai. Dopo le tavole seguono secondo il Panzer medesimo i quattro fogli della versione latina, come riscontrasi anche nel nostro esemplare, la materia della quale fluisce però nel terzo a mezza pagina e in 5 righe trovasi cosi espresso più basso: Pro cunctis orat. Cellui qui a ce livre fait Prie pour touz de cueur parfait Et supplie tres humblement Prier pour lui pareitlement. L’ultima carta o è bianca, come a noi parve da prima, or vero deve contenere come viene indicato dal Panzer le sole parole finis laus Deo. In tal maniera sono dimostrati i foglietti 46 poiché quattro stanno al principio, quattro al fine e 37 tavole in aggiunta al foglietto ove è l’anno dell’impressione.
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519. GRAPALDI Francisci Maria, De partibus aedium cum additamentis: Franciscus Ugoletus parmensis impressit anno 1506, die decimo Maii, in 4, parv.
Sono in questa seconda edizione aggiunte le tavole delle materie che occupano 15 foglietti.
Sono in questa seconda edizione aggiunte le tavole delle materie che occupano 15 foglietti.
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869. VIATOR, La seconda edizione porta lo stesso titolo De artificiali perspectiva: poi seguono molti quadrati concentrici e s’intitola VIATOR SECONDO: nel basso della pagina di questo frontespizio leggesi Pinceaux, burins, acuilles, lices, pierres, bois, metaulx, artifices. In fine al volume Inpressum Tulli, anno Catholicae veritatis 1509, IIII, Idus Martias, solerti opera Petri Jacobi Incole Pagi S. Nicolai: sola fides sufficit.
In questa seconda edizione non sono molte varietà dalla seguente.
In questa seconda edizione non sono molte varietà dalla seguente.
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341. PACIOLO Luca frate da Borgo S. Sepolcro, Divina proporzione, opera a tutti gl’ingegni perspicaci e curiosi necessaria, Venezia 1509, in fol. figurato.
Alcune figure furono disegnate da Leonardo da Vinci e deve riguardarsi come autore di questo prezioso libro Pietro della Francesca da Borgo S. Sepolcro, uomo di grande dottrina come si trova in alcuni suoi manoscritti inediti, che esistevano presso il pittore Giuseppe Bossi. Mar. dorato.
Alcune figure furono disegnate da Leonardo da Vinci e deve riguardarsi come autore di questo prezioso libro Pietro della Francesca da Borgo S. Sepolcro, uomo di grande dottrina come si trova in alcuni suoi manoscritti inediti, che esistevano presso il pittore Giuseppe Bossi. Mar. dorato.
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3910. VICTORIS P., De regionibus urbis Romae libellus aureus cum privilegio, impressum Venetiae, per Joan. de Tridino alias Tacuino, anno Domini 1509 die 8 Maii, in 4 p.
Trovasi questo libretto stampato in fine alla Cronichetta del venerabile Beda stampata come sopra, che lo precede. Nell’istesso anno il Rangiaschi (Bibliografia storica dello Stato Pontificio) cita un’edizione di Brescia; e vedesi l’opuscoletto nella raccolta Antiquitatum variarum auctores in compagnia degli altri opuscoli apocrifi del Fiocchi, di Annio da Viterbo, di Pietro Calabro.
Trovasi questo libretto stampato in fine alla Cronichetta del venerabile Beda stampata come sopra, che lo precede. Nell’istesso anno il Rangiaschi (Bibliografia storica dello Stato Pontificio) cita un’edizione di Brescia; e vedesi l’opuscoletto nella raccolta Antiquitatum variarum auctores in compagnia degli altri opuscoli apocrifi del Fiocchi, di Annio da Viterbo, di Pietro Calabro.
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3624. BLONDI Flavii, De Roma triumphante libri decem Brixiae 1503 per Angelum Brittannicum. Accedit: ejusdem de Roma instaurata lib. III. De gestis venetorum ad Franciscum Foscari ducem etc. et de Italia illustrata lib. VIII, Venetiis, 1510, per G. regnante Leonardo Lauretano duce.
3570. ALBERTINIS Francisco clerico florentino, Opusculum de mirabilibus novae et veteris urbis Romae editum, dedicatumq. Julio II pontifici maximo per Jacobum Mazzocchium Romanae Academiae Bibliopolam, qui infra paucos dies epitaphiorum opusculum in lucem ponet, anno salutis 1510 die 4 Februarii, in 4 parv., prima edizione.
Questi rari opuscoli dell’Albertino sono preziosi perché dimostrano le cose che erano allora scoperte in Roma, e quelle che si andavano scuoprendo. Viene però citata di questo libro una prima edizione del 1508 che non conosciamo. Parecchie ne vennero posteriori, e si ristampò anche fuori d’Italia come riferiscono i bibliografi pontificj.
Questi rari opuscoli dell’Albertino sono preziosi perché dimostrano le cose che erano allora scoperte in Roma, e quelle che si andavano scuoprendo. Viene però citata di questo libro una prima edizione del 1508 che non conosciamo. Parecchie ne vennero posteriori, e si ristampò anche fuori d’Italia come riferiscono i bibliografi pontificj.
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2022. DURERI Alberti, Epitome in Divae Parthenices Mariae historiam per figuras digestam cum versibus annexis Ghelidonii, Impressum Norimbergae, per Albertum Durerum pictorem, 1511, in fol. Constat chartarum 21. — Accedit: Passio Domini nostri Jesu Christi ex Hyeronimo Paduano, Domenico Mancino, Sedulio et Baptista Mantuano, per Fratrem Chelidonium collecta, cum figuris Alberti Dureri pictoris, Norimbergae 1511, chart. 12.Accedit: Apocalypsis cum figuris, Norimbergae 1511, chart. 16.
2069. NAVICULA, sive speculum fatuorum praestantissimi sacrarum litterarum doctoris Jo. Begler, Kepserbergii, a Jacopo Odiero diligenter collecta, compendiosa vitae eiusdem descriptio per Beatum Rhenanum Sclestaninum, Argentorati 1511, in 4, fig.
Questa è una parafrasi della Stultifera Navis di Sebastiano Brandi con copiosissime tavole in legno di prima bellezza. Cento e dieci sono le torme dei stolti con altrettanti disegni e la tavola delle materie è copiosissima.
Questa è una parafrasi della Stultifera Navis di Sebastiano Brandi con copiosissime tavole in legno di prima bellezza. Cento e dieci sono le torme dei stolti con altrettanti disegni e la tavola delle materie è copiosissima.
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3739. FULVII Andreae, Antiquaria urbis Romae, per magistrum Jacobum Mazzocchium, a. 1513 triumphante P. Leone X Pontifice maximo, in 4. Questo libro scritto in versi, e dedicato a Leone X è ritenuto fra i più rari, e preziosi delle antichità, e non ne venne fatta altra edizione.
1386. PORCACCHI Tommaso, Le azzioni d’Arrigo terzo re di Francia et quarto in Polonia descritte in dialogo, Vinetia, presso Giorgio Angelica, 1514, in 4.
L’autore fu Tommaso Porcacchi e gli interlocutori Ottaviano Mannini e Giovanni Gherardo da Udine. Questo libretto si accompagna colle feste e spettacoli pubblicati in quest’anno pel medesimo re in Venezia.
L’autore fu Tommaso Porcacchi e gli interlocutori Ottaviano Mannini e Giovanni Gherardo da Udine. Questo libretto si accompagna colle feste e spettacoli pubblicati in quest’anno pel medesimo re in Venezia.
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3571. ALBERTINI Francisci florentini, Opusculum, de mirabilis novae et veteris urbis Romae per Jacobum Mazzocchium 1515, Romae die 20 Octobris, in 4 parv., seconda edizione.
520. GRAPALDI Francisci Maria, Idem, addita modo verborum explicatione, Parma, per accuratissimos impressores Octavianiun Saladum et Franciscum Ugoletum, 1516, in 4 parv.
In questa edizione è aggiunta la spiegazione dei vocaboli a maniera di lessico, che incomincia dal foglio 135 e va sino al fine al 265. Edizione completa.
In questa edizione è aggiunta la spiegazione dei vocaboli a maniera di lessico, che incomincia dal foglio 135 e va sino al fine al 265. Edizione completa.
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1116. TEWRDANNCTHS, Die geverlicheiten und ensteils des geschichten des Loblichen stryt paren und hochberumbten helds und ritters herz Tewrdanncths. — Tewrdanncths, ossia le avventure perigliose del famoso eroe cavaliere Tewrdanncths, scritte in versi teutonici da Melchior Pfintzing e ornate di belle figure allegoriche incise in legno, Norimberga al 1 marzo 1517, in fol. fig.
Riguardasi questo libro come uno de’ più rari per i tipi e per le tavole che siano esciti dai torchi dopo che esiste l’arte della stampa. Il poema allegorico è relativo ala matrimonio di Massimiliano I colla principessa Maria di Borgogna. L’edizione è del massimo lusso pei caratteri, le incisioni in legno e per la carta. Ne furono tirati molti esemplari in pergamena che veggonsi in diverse biblioteche di Germania, di 198 Francia e d’Inghilterra. Il libro è sempre prezioso qualora sia di prima edizione originale e non abbia mancanze, sopra tutto negli ultimi otto fogli che sono marcati A e contengono un discorso sull’origine di questo romanzo istorico con una specie di sommario de’ capitoli; i quali fogli mancano in molti esemplari. De Bure contrasegna con esattezza tutte le differenze che servono a riconoscere e distinguere questa prima da una seconda edizione del romanzo pubblicata nel 1519 di cui abbiamo fedelmente riscontrate sul nostro esemplare di prima freschezza e conservazione. Il volume è diviso in due serie di segnature, la prima delle quali contiene 23 quaderni dalla lettera A sino alla Z inclusive, e la seconda di 15 alla lettera A fino alla P. inclusa. Tutti questi questi quaderni, cominciando a contarli dal foglietto del titolo, contengono ciascuno otto carte di stampa, eccettuati i marcati d, i, o, r, u z; C, F, T, M, O, che sono di sei carte soltanto, notandosi che il De Bure indica soltanto il quaderno segnato P, di sole sette carte ma è completo come gli altri, poiché l’ottava carta è bianca. Termina il volume cogli otto foglietti segnati Anel modo più sopra indicato. Le stampe sono da ritenersi fra’ più bei legni del XVI secolo intagliate da Hans Sebalde, o piuttosto Hans Schaeufelin, la marca del quale incontrasi in sei o sette tavole. Altri intendono di riconoscere che una gran parte di queste sieno intagliate da Hans Burgkmair. Il numero totale di queste è 118. Quanto all’autore del poema che è dedicato a Carlo V che fu poi re di Spagna, dice il De Bure che non sono d’accordo gli uomini di lettere; venendo da alcuni attribuito a Melchiore Pfintzing cappellano dell’imperatore, il quale nella prefazione asserisce di aver vedute con i propri occhi tutte le strane azioni e inverosimili ivi descritte; e da altri si è attribuito allo stesso imperatore Massimiliano. La forma poi dei caratteri e delle cifre che ornano il testo è sì nuova e sì varia che si è mossa contesa e lungamente durò la questione, se siano fatte a caratteri mobili o in tavole intagliate in legno; poiché non tanto fra la pagina, quanto alla cima e al basso di ciascun foglio vi sono imitati magistralmente i tratti di penna con intrecciamenti e volute arditissime, come sarebbero le cifre variate a capriccio di abile calligrafo, il che dimostra una grandissima difficoltà di eseguirlo coi caratteri mobili. Abbiamo però usata la diligenza di lucidare moltissime cifre e iniziali, e quantunque molta sia la varietà delle medesime, non di meno abbiam riscontrato con evidenza, essere i tipi di ciascuna moltiplicati e ripetuti immense volte, il che non sarebbe combinabile con altrettanta esattezza se i tratti di penna fossero disegnati a mano libera sulle tavole in legno, per esservi intagliati; dopo le quali esatte osservazioni da noi ripetute, ci riporteremo d’altrui parere, se qualche buon argomento verrà addotto per una contraria opinione. Il sig. Jansen però nel suo Essai sur l’origine de la gravure intende che la questione sia decisa rimarcando nella prima edi 199 zione sotto l’84 tavola alla seconda riga del testo un i rovesciato nella seconda parola, sbaglio sfuggito al compositore dei caratteri e sul nostro esemplare abbiamo infatti verificato questo difetto visibilissimo. Ma altresì a noi sembrò di riconoscere come i tratti di penna sieno evidentemente in più luoghi aggiunti alle lettere, ma non fusi assieme con quelle, la qual cosa dà luogo ad ulteriori disamine e riflessioni sulla meccanica esecuzione di questo insigne lavoro.
Riguardasi questo libro come uno de’ più rari per i tipi e per le tavole che siano esciti dai torchi dopo che esiste l’arte della stampa. Il poema allegorico è relativo ala matrimonio di Massimiliano I colla principessa Maria di Borgogna. L’edizione è del massimo lusso pei caratteri, le incisioni in legno e per la carta. Ne furono tirati molti esemplari in pergamena che veggonsi in diverse biblioteche di Germania, di 198 Francia e d’Inghilterra. Il libro è sempre prezioso qualora sia di prima edizione originale e non abbia mancanze, sopra tutto negli ultimi otto fogli che sono marcati A e contengono un discorso sull’origine di questo romanzo istorico con una specie di sommario de’ capitoli; i quali fogli mancano in molti esemplari. De Bure contrasegna con esattezza tutte le differenze che servono a riconoscere e distinguere questa prima da una seconda edizione del romanzo pubblicata nel 1519 di cui abbiamo fedelmente riscontrate sul nostro esemplare di prima freschezza e conservazione. Il volume è diviso in due serie di segnature, la prima delle quali contiene 23 quaderni dalla lettera A sino alla Z inclusive, e la seconda di 15 alla lettera A fino alla P. inclusa. Tutti questi questi quaderni, cominciando a contarli dal foglietto del titolo, contengono ciascuno otto carte di stampa, eccettuati i marcati d, i, o, r, u z; C, F, T, M, O, che sono di sei carte soltanto, notandosi che il De Bure indica soltanto il quaderno segnato P, di sole sette carte ma è completo come gli altri, poiché l’ottava carta è bianca. Termina il volume cogli otto foglietti segnati Anel modo più sopra indicato. Le stampe sono da ritenersi fra’ più bei legni del XVI secolo intagliate da Hans Sebalde, o piuttosto Hans Schaeufelin, la marca del quale incontrasi in sei o sette tavole. Altri intendono di riconoscere che una gran parte di queste sieno intagliate da Hans Burgkmair. Il numero totale di queste è 118. Quanto all’autore del poema che è dedicato a Carlo V che fu poi re di Spagna, dice il De Bure che non sono d’accordo gli uomini di lettere; venendo da alcuni attribuito a Melchiore Pfintzing cappellano dell’imperatore, il quale nella prefazione asserisce di aver vedute con i propri occhi tutte le strane azioni e inverosimili ivi descritte; e da altri si è attribuito allo stesso imperatore Massimiliano. La forma poi dei caratteri e delle cifre che ornano il testo è sì nuova e sì varia che si è mossa contesa e lungamente durò la questione, se siano fatte a caratteri mobili o in tavole intagliate in legno; poiché non tanto fra la pagina, quanto alla cima e al basso di ciascun foglio vi sono imitati magistralmente i tratti di penna con intrecciamenti e volute arditissime, come sarebbero le cifre variate a capriccio di abile calligrafo, il che dimostra una grandissima difficoltà di eseguirlo coi caratteri mobili. Abbiamo però usata la diligenza di lucidare moltissime cifre e iniziali, e quantunque molta sia la varietà delle medesime, non di meno abbiam riscontrato con evidenza, essere i tipi di ciascuna moltiplicati e ripetuti immense volte, il che non sarebbe combinabile con altrettanta esattezza se i tratti di penna fossero disegnati a mano libera sulle tavole in legno, per esservi intagliati; dopo le quali esatte osservazioni da noi ripetute, ci riporteremo d’altrui parere, se qualche buon argomento verrà addotto per una contraria opinione. Il sig. Jansen però nel suo Essai sur l’origine de la gravure intende che la questione sia decisa rimarcando nella prima edi 199 zione sotto l’84 tavola alla seconda riga del testo un i rovesciato nella seconda parola, sbaglio sfuggito al compositore dei caratteri e sul nostro esemplare abbiamo infatti verificato questo difetto visibilissimo. Ma altresì a noi sembrò di riconoscere come i tratti di penna sieno evidentemente in più luoghi aggiunti alle lettere, ma non fusi assieme con quelle, la qual cosa dà luogo ad ulteriori disamine e riflessioni sulla meccanica esecuzione di questo insigne lavoro.
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2435. CORVII Andreae mirandulensis, Liber de chiromantia, Venetiis, per Georgium de Rusconibus, 1520, in 8, fig.
Il frontespizio veramente è così espresso: Excellentissimi at singularis viris, in chiromantia exercitatissimi, Magistri Andreae Corvi mirandulensis. L’opera è dedicata a Gio. Francesco Gonzaga con 157 tavole e il testo sotto ciascuna, stampata in caratteri gotici; è raro.
Il frontespizio veramente è così espresso: Excellentissimi at singularis viris, in chiromantia exercitatissimi, Magistri Andreae Corvi mirandulensis. L’opera è dedicata a Gio. Francesco Gonzaga con 157 tavole e il testo sotto ciascuna, stampata in caratteri gotici; è raro.
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384. ALBERTI Leonis Baptistae florentini, De Principe, libri quatuor (in fine). Romae, apud Stephanum Guilleretum, Kal. Novembribus 1520, in 4, mag. ediztio princeps.
A tergo del frontespizio sono 18 versi endecasillabi di Giano Vitali romano a Giovan Matteo Giberto, intitolandogli il libro. 69Segue nel secondo foglietto il privilegio di Leon X. A tergo è una lettera di Rinaldo Conte della Genga a Matteo Giberto; indi comincia il testo, che occupa 44 foglietti di stampa, senza che le pagine siano numerate.
A tergo del frontespizio sono 18 versi endecasillabi di Giano Vitali romano a Giovan Matteo Giberto, intitolandogli il libro. 69Segue nel secondo foglietto il privilegio di Leon X. A tergo è una lettera di Rinaldo Conte della Genga a Matteo Giberto; indi comincia il testo, che occupa 44 foglietti di stampa, senza che le pagine siano numerate.
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Questo è lo stesso libro che il Momus, mutato titolo; vale a dire una specie di satira sul gusto dell’Asino d’Oro d’Apuleio. Ma fu nello stesso anno carpito al papa il privilegio con tutte le riserve a favore degli stampatori a cagione della varietà del titolo e difficilmente si può giudicare qual fosse prima stampata delle due edizioni.
Questo è lo stesso libro che il Momus, mutato titolo; vale a dire una specie di satira sul gusto dell’Asino d’Oro d’Apuleio. Ma fu nello stesso anno carpito al papa il privilegio con tutte le riserve a favore degli stampatori a cagione della varietà del titolo e difficilmente si può giudicare qual fosse prima stampata delle due edizioni.
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383. ALBERTI Leonis Baptistae florentini, Momus, Romae, ex aedibus Jacobi Mazocchii, 1520, editio princeps, in 4 parv.
Sul frontispizio è l’arme del Cardinale Pietro Accolti anconetano, cui il Mazocchi dedica l’edizione. A tergo del frontespizio è il motu proprio di Leone X. Il secondo foglietto contiene la dedicatoria in bellissimi caratteri rotondi più piccoli di quelli del testo. Immediatamente segue il testo, diviso in quattro libri e compreso in 96 foglietti di stampa, sull’ultimo de’ quali è la data. Altri due foglietti seguono; dei quali uno contiene l’errata e l’altro è bianco: sono quindi in tutto 100 foglietti. Esemplare bellis. in mar. dor.
Sul frontispizio è l’arme del Cardinale Pietro Accolti anconetano, cui il Mazocchi dedica l’edizione. A tergo del frontespizio è il motu proprio di Leone X. Il secondo foglietto contiene la dedicatoria in bellissimi caratteri rotondi più piccoli di quelli del testo. Immediatamente segue il testo, diviso in quattro libri e compreso in 96 foglietti di stampa, sull’ultimo de’ quali è la data. Altri due foglietti seguono; dei quali uno contiene l’errata e l’altro è bianco: sono quindi in tutto 100 foglietti. Esemplare bellis. in mar. dor.
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870. VIATOR, De artificiali perspectiva Viator tertio. Seguono undici quadrati concentrici e sotto questi stampati entro a una tabella i 18 versi seguenti: O bons amis, traspassez et vivens, Grans esperiz, Zeusins, Apelliens Decorans France, Almaigne et Italie, Geffelin, paoul et Martin de pauye Berthlemi fouquet, poyet, copin, Andre Montaigne et damyens Colin, Le pelusin, hans fris et Leonard, Hugues, Lucas, Luc, Albert, et Bernard Jehan jolis, hans gru, et Gabriel Vuastele, Urbain et lange Michael 162 Symon du mans: Dyamans, margarites, Rubis, saphirs, smaragdes, crisolites, Ametistes, jacintes et topazes Calcedones, asperes et a faces, Jaspes, bierilz, aculei, et cristaux Plus precieux vous tiens que tels joyaux Et touz autres nobles entendemens Ordinateurs de specieux figmens.
In fine alla pagina di questo frontespizio leggesi distribuito in due linee la prima in piccioli caratteri e la secondi in più grandi: vICUS DE BOSCO JOANNIS MALLEACENSIS FONS DIOCESIS CORILONI Si riconosce da questa prima pagina come il Peregrino fosse penetrato di stima per i grandi autori, che cita d’ogni maniera, e d’ogni studio in quei versi, non ignorando certamente le opere di Luca Paciolo e di Pietro della Francese» suoi coetanei e loda Rafaello e Michel Angelo, e Simon Memmi, e il Perugino, e Leonardo, ed altri insigni di Germania e di Francia, diesi riconoscono a discrezione in quei nomi storpiati. Il volume, quantunque contenga maggior numero di tavole delle precedenti edizioni, è composto di soli trenta foglietti, poiché in luogo d’essere queste stampate da una sola parte del foglio, sono impresse da due lati, oltre il trovarsene con variata disposizione molte fra il testo. Infatti vi sono circa 20 figure impresse fra il testo e 38 al seguito stampate in 19 foglietti. L’opera in luogo d’esser divisa in paragrafi è ripartita in X capitoli numerati e ad ognuno è sottoposta separatamente la versione in francese carattere minore del latino. E registrata con sole tre lettere A. B. C. per essere quinquerni in recedi quaderni: e riscontrasi una tavola di più della seconda edizione, la quale è l’ultima che rappresenta una nave con un Cristo figurato sulla tela e vari angeli ec. In fine nell’ultimo foglietto Impressum Tulli anno Catholice veritatis 1521 VII Idus septembris solerti opera Petri Jacobi Presbiteri Incole Pagi S Nicolai. Le tavole dell’opera sono disegnate con quel vero gusto che si accorda sì bene colla semplicità dei tempi in cui l’autore cercava di porre in evidenza più l’arte che sé medesimo e appagano grandemente per l’intelligenza prospettica, il gusto del disegno, senza soverchio lusso di esecuzione. Nella cattedrale di Tullio Fiandra leggesi il suo epitafio che comincia Venerabile Domino Joanne Peregrino, olim Viatori, Andegavo, huius Ecclesia Canonico, Regio quondam secretario, perspective artis acutissimo indagatori dottrina et moribus perspicuo ec. Morì nel 1523 al primo febbraio, cosicché (come leggesi anche in poche righe di prefazione dietro la prima pagina del frontespizio di questa terza edizione) l’autore diresse 163 le tre edizioni dell’opera sua. Questa denominazione di viator nacque allo stesso modo che in Italia il Riccio latinizzato che si disse Crispus e tante altre simili. La preziosità di questo libro e la diligente sua esecuzione ci farà perdonare la prolissità di questa illustrazione. Nella Biblioteca Reale di Francia esistono la seconda e la terza edizione. In seguito poi Maturin Jousse de la Fleche pubblicò il seguente libercolo: La perspective positive de Viator latine et fraiçoise, revue, augmentée, et reduite de grand en petite à la Fleche 1635, in 8 p. Indica di aver fatta questa ristampa a cagione della rarità delle prime edizioni, non precisando però qual fosse da lui ritenuta per lo più antica, o la più pregiata; ma allegando soltanto senza esattezza, che il libro fu premierement imprimé il y a six à sept vingts ans. Questa operetta, a cui il traduttore aggiunse gran numero di figure, non da idea della preziosità dell’originale.
In fine alla pagina di questo frontespizio leggesi distribuito in due linee la prima in piccioli caratteri e la secondi in più grandi: vICUS DE BOSCO JOANNIS MALLEACENSIS FONS DIOCESIS CORILONI Si riconosce da questa prima pagina come il Peregrino fosse penetrato di stima per i grandi autori, che cita d’ogni maniera, e d’ogni studio in quei versi, non ignorando certamente le opere di Luca Paciolo e di Pietro della Francese» suoi coetanei e loda Rafaello e Michel Angelo, e Simon Memmi, e il Perugino, e Leonardo, ed altri insigni di Germania e di Francia, diesi riconoscono a discrezione in quei nomi storpiati. Il volume, quantunque contenga maggior numero di tavole delle precedenti edizioni, è composto di soli trenta foglietti, poiché in luogo d’essere queste stampate da una sola parte del foglio, sono impresse da due lati, oltre il trovarsene con variata disposizione molte fra il testo. Infatti vi sono circa 20 figure impresse fra il testo e 38 al seguito stampate in 19 foglietti. L’opera in luogo d’esser divisa in paragrafi è ripartita in X capitoli numerati e ad ognuno è sottoposta separatamente la versione in francese carattere minore del latino. E registrata con sole tre lettere A. B. C. per essere quinquerni in recedi quaderni: e riscontrasi una tavola di più della seconda edizione, la quale è l’ultima che rappresenta una nave con un Cristo figurato sulla tela e vari angeli ec. In fine nell’ultimo foglietto Impressum Tulli anno Catholice veritatis 1521 VII Idus septembris solerti opera Petri Jacobi Presbiteri Incole Pagi S Nicolai. Le tavole dell’opera sono disegnate con quel vero gusto che si accorda sì bene colla semplicità dei tempi in cui l’autore cercava di porre in evidenza più l’arte che sé medesimo e appagano grandemente per l’intelligenza prospettica, il gusto del disegno, senza soverchio lusso di esecuzione. Nella cattedrale di Tullio Fiandra leggesi il suo epitafio che comincia Venerabile Domino Joanne Peregrino, olim Viatori, Andegavo, huius Ecclesia Canonico, Regio quondam secretario, perspective artis acutissimo indagatori dottrina et moribus perspicuo ec. Morì nel 1523 al primo febbraio, cosicché (come leggesi anche in poche righe di prefazione dietro la prima pagina del frontespizio di questa terza edizione) l’autore diresse 163 le tre edizioni dell’opera sua. Questa denominazione di viator nacque allo stesso modo che in Italia il Riccio latinizzato che si disse Crispus e tante altre simili. La preziosità di questo libro e la diligente sua esecuzione ci farà perdonare la prolissità di questa illustrazione. Nella Biblioteca Reale di Francia esistono la seconda e la terza edizione. In seguito poi Maturin Jousse de la Fleche pubblicò il seguente libercolo: La perspective positive de Viator latine et fraiçoise, revue, augmentée, et reduite de grand en petite à la Fleche 1635, in 8 p. Indica di aver fatta questa ristampa a cagione della rarità delle prime edizioni, non precisando però qual fosse da lui ritenuta per lo più antica, o la più pregiata; ma allegando soltanto senza esattezza, che il libro fu premierement imprimé il y a six à sept vingts ans. Questa operetta, a cui il traduttore aggiunse gran numero di figure, non da idea della preziosità dell’originale.
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3789. MAZZOCCHI Jacobi, Epigrammata antiquae urbis Romae, Romae, in aedibus auctoris, 1521, f. p., fig.
Con note marginali manoscritte di ottimo autore, il quale le trasse dal tomo V degli atti della Società latina di Iena comentando questo esemplare, che oltre l’essere per se stesso pregiatissimo, in tal modo divenne prezioso. Le lapidi, e i monumenti sono intagliati in legno e inseriti fra il testo.
Con note marginali manoscritte di ottimo autore, il quale le trasse dal tomo V degli atti della Società latina di Iena comentando questo esemplare, che oltre l’essere per se stesso pregiatissimo, in tal modo divenne prezioso. Le lapidi, e i monumenti sono intagliati in legno e inseriti fra il testo.
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4730. MONTIFALCHII Petri, De cognominibus Deorum opusculum, Perusiae, in aedibus Hieronymy Francisci Cartularii, 1522, in 4.
Opuscolo di carte 91 raro e interessantissimo. Il frontespizio è intagliato in legno, e a tergo è il Grifo, stemma della città di Perugia.
Opuscolo di carte 91 raro e interessantissimo. Il frontespizio è intagliato in legno, e a tergo è il Grifo, stemma della città di Perugia.
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700. VITRUVII, De architectura lib. X, summa diligentia recogniti, cum nonnullis figuribus hoc signo * positis, 1523, in 8, fig.
Elegante e corretta edizione, che dai tipi e dalla carta ritiensi essere egualmente di Firenze non dissimile dall’altra del 1522: contrassegnate da un asterisco sono tutte le figure in 130 tagliale in legno aggiunte fra il testo, le quali ridotte in piccola forma, furono tolte dall’edizione del Cesariano.
Elegante e corretta edizione, che dai tipi e dalla carta ritiensi essere egualmente di Firenze non dissimile dall’altra del 1522: contrassegnate da un asterisco sono tutte le figure in 130 tagliale in legno aggiunte fra il testo, le quali ridotte in piccola forma, furono tolte dall’edizione del Cesariano.
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3854. De ROMA prisca, et nova. Varii auctores prout in seguenti pagella cernere est, idest, Francisci Albertini, De urbe Roma. P. Victoris, De regionibus urbis Romae. Vibius, de fluminibus etc. et de origine, situ, et qualitate Romae. Pomponii Leti, De vetustate urbis. Fabricii Varani, De urbe Roma collectanea. Raphaelis Volaterrani, Descriptio urbis Romae. Flavius. Rutilii Claudii Numantii, Poema cui titulus: Itinerarium. Laurentii Vallae, Carmen de natali patriae suae. et Volaterra, inde origine urbis poema. Romae, ex aedibus Mazzocchi, 1514, in 4. — Addito Antonini Ponti Consentini Rhomitypion, Romae, per Antonium Bladum, 1524. Questa collezione d’antichi scrittori di antichità romane è rara a trovarsi, ed interessantissima. Vedi l’altra collezione Antiquitatum variarum auctores, che dopo questa apparve in Venezia nel 1552.
703. VITRUVII, De Architectura traducto di latino in vulcare dal vero esemplare con le figure a li soi loci con mirando ordine insignito. Versione di Francesco Lutio Durantino, Venezia, in le case di Giovan Antonio e Pietro fratelli da Sabio, 1524, in fol. fig.
Dopo il frontespizio riquadrato da un ornamento è la lettera del Durantino a’ lettori, indi la tavola dei vocaboli e quella dei capitoli. In tutto i prolegomeni sono foglietti 22, compreso quello dell’errata che precede il testo, il quale è di 110 foglietti con tavole in legno.
Dopo il frontespizio riquadrato da un ornamento è la lettera del Durantino a’ lettori, indi la tavola dei vocaboli e quella dei capitoli. In tutto i prolegomeni sono foglietti 22, compreso quello dell’errata che precede il testo, il quale è di 110 foglietti con tavole in legno.
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3716. FENESTELLA Jo. Dom. Fiocchus, De romanorum magistratibus, sine loco et anno, in 8.
Questa bellissima edizione del XV secolo, in caratteri nitidi rotondi, e in ottima carta, non può asserirsi se preceda o segua l’altra di Milano del 1477 non essendovi traccia per giudicarlo. Circa al nome di questo scrittore, noi crediamo di tenerci a quanto riferiscono il Biondo, e il Fabrizio, che lo chiamano Gio. Domenico, piuttosto che ad altri più moderni che il dicono Andrea. Il segretario di Eugenio IV di questo casato, morì nel 1452 canonico nel duomo di Firenze.
Questa bellissima edizione del XV secolo, in caratteri nitidi rotondi, e in ottima carta, non può asserirsi se preceda o segua l’altra di Milano del 1477 non essendovi traccia per giudicarlo. Circa al nome di questo scrittore, noi crediamo di tenerci a quanto riferiscono il Biondo, e il Fabrizio, che lo chiamano Gio. Domenico, piuttosto che ad altri più moderni che il dicono Andrea. Il segretario di Eugenio IV di questo casato, morì nel 1452 canonico nel duomo di Firenze.
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3740. FULVII Andreae, Antiquitates urbis Romae nuperrime editae, Romae 1527, in fol. p.
Questo libro prezioso per la sua edizione, non meno che per la dottrina del celebre antiquario, non è citato nel Rangiaschi, Biblioteca dello Stato Pontificio, benché pubblicato in Roma. A tergo del frontespizio in cui sono sette endecasillabi di Giovanni Fulvio al lettore, è il privilegio di Clemente VII, segue una prefazione in via di dedica al Papa, poi le tavole dei Capitoli, e delle materie, i quali prolegomeni occupano 9 foglietti. Poi il testo comincia dal foglio 1 al 106, in fine sono 5 foglietti di versi in onore del popolo romano, e un’egloga sull’esposizione di Romolo e Remo nel Tevere.
Questo libro prezioso per la sua edizione, non meno che per la dottrina del celebre antiquario, non è citato nel Rangiaschi, Biblioteca dello Stato Pontificio, benché pubblicato in Roma. A tergo del frontespizio in cui sono sette endecasillabi di Giovanni Fulvio al lettore, è il privilegio di Clemente VII, segue una prefazione in via di dedica al Papa, poi le tavole dei Capitoli, e delle materie, i quali prolegomeni occupano 9 foglietti. Poi il testo comincia dal foglio 1 al 106, in fine sono 5 foglietti di versi in onore del popolo romano, e un’egloga sull’esposizione di Romolo e Remo nel Tevere.
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1645. FANTI Sigismondo ferrarese, Triompho di fortuna, Vinegia, per Agostin da Portese,1527, ad istanza di Jacomo Giunta mercatante fiorentino.
Quest’opera è composta di tavole di giuochi e di figure in singolare e strano modo delineate, ed incise in legno. Rarissimo è trovarne esemplari conservati. Contiensi in questo libro la risposta a 71 domande, la cui tavola in 10 foglietti precede le stampe e le cui risposte sono dettate dai principi dell’astrologia giudiziaria. I tre primi fogli di tavole contengono le 12 fortune col rinvio alle case primarie d’ Italia espresse in 12 palazzi. Cominciano poi le figure delle domande e risposte dal foglio 1 al 128. L’ultimo contiene la marca del Giunti e il registro. Il frontespizio è figurato, dietro a quello è il privilegio e cinque foglietti di proemio e di regole. Il volume in tutto deve essere di fogli 148. Nel frontespizio pieno di gusto e bizzarra fantasia è in una tavola la marca I. M. Forse Giovanni Bonconsigli, detto anche Marescalco, potrebbe aver segnato il suo nome cosi. Questo pittore e disegnatore valente pervenne circa a quell’età, benché le memorie biografiche non ci soccorrano; ma se per ciò che riguarda la spiegazioni delle marche anderebbe bene ci sembra però che lo stile delle incisioni di quest’opera sia più libero di quello che si riconosce nelle opere di pennello di questo maestro.
Quest’opera è composta di tavole di giuochi e di figure in singolare e strano modo delineate, ed incise in legno. Rarissimo è trovarne esemplari conservati. Contiensi in questo libro la risposta a 71 domande, la cui tavola in 10 foglietti precede le stampe e le cui risposte sono dettate dai principi dell’astrologia giudiziaria. I tre primi fogli di tavole contengono le 12 fortune col rinvio alle case primarie d’ Italia espresse in 12 palazzi. Cominciano poi le figure delle domande e risposte dal foglio 1 al 128. L’ultimo contiene la marca del Giunti e il registro. Il frontespizio è figurato, dietro a quello è il privilegio e cinque foglietti di proemio e di regole. Il volume in tutto deve essere di fogli 148. Nel frontespizio pieno di gusto e bizzarra fantasia è in una tavola la marca I. M. Forse Giovanni Bonconsigli, detto anche Marescalco, potrebbe aver segnato il suo nome cosi. Questo pittore e disegnatore valente pervenne circa a quell’età, benché le memorie biografiche non ci soccorrano; ma se per ciò che riguarda la spiegazioni delle marche anderebbe bene ci sembra però che lo stile delle incisioni di quest’opera sia più libero di quello che si riconosce nelle opere di pennello di questo maestro.
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318. DURERI ALBERTI, De simetria partium rectis formis humanorum corporum libri, Norimaberga 1528.
Prima edizione originale, pubblicata l’anno stesso della morte dell’autore, e la più rara a trovarsi di ottima conservazione, stampata in tedesco, il cui merito principalmente consiste nella freschezza delle tavole, in fol. fig.
Prima edizione originale, pubblicata l’anno stesso della morte dell’autore, e la più rara a trovarsi di ottima conservazione, stampata in tedesco, il cui merito principalmente consiste nella freschezza delle tavole, in fol. fig.
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216. THYLESII Antonii cosentini, Libellus de coloribus, ubi multa leguntur praeter aliorum opinionum, editio saec. XV Const. Car. 14, M. 99, senza luogo ed anno e nome di stampatore.
Questo raro e singolare opuscolo indica sul suo principio l’oggetto con cui fu scritto ed è forse l’opera più erudita che abbiasi, presa sotto l’aspetto seguente.
Questo raro e singolare opuscolo indica sul suo principio l’oggetto con cui fu scritto ed è forse l’opera più erudita che abbiasi, presa sotto l’aspetto seguente.
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Dicam aliquid de coloribus in hoc libello, non quidem unde conficiantur, aut quae sit eorum natura, neque enim pictoribus haec traduntur, aut philosophis sed tantum philologis, qui latini sermonis elegantiam studiose inquirunt. Scribam omnia breviter et accuratae ac rerum ipsarum nomina, quo statim colores intelliguntur, singulis apponam. L’opuscolo è diviso in 13 capitoli, l’ultimo de’ quali è consecrato all’epilogo della materia. I primi due foglietti contengono l’indice: il restante in testo: in tutto sono quattordici foglietti, dei quali l’ultimo è bianco.
Dicam aliquid de coloribus in hoc libello, non quidem unde conficiantur, aut quae sit eorum natura, neque enim pictoribus haec traduntur, aut philosophis sed tantum philologis, qui latini sermonis elegantiam studiose inquirunt. Scribam omnia breviter et accuratae ac rerum ipsarum nomina, quo statim colores intelliguntur, singulis apponam. L’opuscolo è diviso in 13 capitoli, l’ultimo de’ quali è consecrato all’epilogo della materia. I primi due foglietti contengono l’indice: il restante in testo: in tutto sono quattordici foglietti, dei quali l’ultimo è bianco.
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362. TORY Geofroi de Bourges, Champ fleuri, auquel est contenu l’art et science de la deve et vraye proportion des lettres attiques, qu’on dit autrement lettres antiques et vulgairement lettres romaines selon les corps et visage humain, Paris 1529, in 4.
Libro raro e singolare e ricchissimo di erudizione varia, al quale vennero accordati estesi privilegi, come ad un opera di grande utilità ed originalità. L’autore copia di pianta il Paciolo che lo aveva preceduto, e poi lo nota di aironi piccoli errori ingratissimamente per screditarlo, e mercar favore all’opera propria. L’opera è divisa in tre libri stampata in 80 foglietti numerati e le copiose tavole e vignette sono intagliate in legno benissimo. Esemplare in cuoio russo dor.
Libro raro e singolare e ricchissimo di erudizione varia, al quale vennero accordati estesi privilegi, come ad un opera di grande utilità ed originalità. L’autore copia di pianta il Paciolo che lo aveva preceduto, e poi lo nota di aironi piccoli errori ingratissimamente per screditarlo, e mercar favore all’opera propria. L’opera è divisa in tre libri stampata in 80 foglietti numerati e le copiose tavole e vignette sono intagliate in legno benissimo. Esemplare in cuoio russo dor.
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1067. NIPHI Augustini medici ad illustriss. Joannam Aragoniam Tagliacotii Principem de pulcro liber, itera de amore liber, Romae, ap. ant. Bladum, anno D. 1531, in carta grande in 4.
2473. TRICASSO da Cerasari mantuano, Exposizione sopra il Cocle, Venezia, per Marchio Sessa, 1531, in 8, fig.
Questo è un libro di chiromanzia di Bartolomeo Cocle bolognese dilucidato dal Tricasso mantovano e dedicato a Federico Gonzaga, con qualche tavola in legno fu il testo: stam 415 pato minutamente in corsivo. Diviso in tre libri, sono 229 foglietti di stampa. Bello esemplare in vitello dor. V. Coclitis.
Questo è un libro di chiromanzia di Bartolomeo Cocle bolognese dilucidato dal Tricasso mantovano e dedicato a Federico Gonzaga, con qualche tavola in legno fu il testo: stam 415 pato minutamente in corsivo. Diviso in tre libri, sono 229 foglietti di stampa. Bello esemplare in vitello dor. V. Coclitis.
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2918. MARBODEI Galli poetae venustissimi, De lapidibus pretiosis, enchiridion cum scholiis pictorii Villingensis, Friburgi 1531, in 8.
Questa è la prima edizione che noi conosciamo di questo elegante e prezioso libretto dedicata a Udalvico Wirtner e divisa in 61 capitoli.
Questa è la prima edizione che noi conosciamo di questo elegante e prezioso libretto dedicata a Udalvico Wirtner e divisa in 61 capitoli.
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1554. ALCIATI Andrea, Libellus de ponderibus et mensuris in 8, sine loco et anno. Accedit Melanchtonii Philippi Oratio de legibus et Budaei de moneta graeca ad Gallicani pecuniam aestimata.
Quest’elegante operetta è dedicata dall’Alciato a Girolamo Arcbinto Milanese e rassomiglia pei tipi alle edizioni del Sessa in Venezia.
Quest’elegante operetta è dedicata dall’Alciato a Girolamo Arcbinto Milanese e rassomiglia pei tipi alle edizioni del Sessa in Venezia.
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2444. Ab INDAGINE Joannes, Chiromantia, Argentorati, apud Joannem Scottum, 1532, in 4, fig.
Le molte figure intagliate in legno sono frapposte al testo. II ritratto dell’autore è in principio. L’opera e divisa in sei libri; 1. Chiromanzia; 2. Fisonomia; 3. Dei segni della faccia; 4. Canoni astrologici dei giudizi intorno le infirmità; 5. Astrologia naturale; 6. Delle Compulsioni secondo l’influsso planetario.
Le molte figure intagliate in legno sono frapposte al testo. II ritratto dell’autore è in principio. L’opera e divisa in sei libri; 1. Chiromanzia; 2. Fisonomia; 3. Dei segni della faccia; 4. Canoni astrologici dei giudizi intorno le infirmità; 5. Astrologia naturale; 6. Delle Compulsioni secondo l’influsso planetario.
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1550. AGRICOLAE Georgii Medici, De mensuris et ponderibus libri quinque, in quibus pleraque a Budaeo et Portio parum animadversa diligenter executiuntur, hoc nunc primum in lucem editum, Parisiis 1533, in 12.
319. DURERI ALBERTI clarissimi pictoris et geometrae, De simmetria partium rectis formis humanorum corporum libri in latinum conversi (a Cristophoro Colero). Prima edizione latina in fol. stampata in diversi tempi, poiché dopo la prima parte leggesi: Norimbergae excudebatur opus aetate anni a Christo Servatore genito 1532 in aedib. Viduae Durerianae. Poi segue con un nuovo frontespizio: Clariss. Pictoris et geometrae Alberti Dureri de verietate figurarum et flexuris partium ac gestibus imaginum libri duo, qui priorib. De simmetria quondam editis num primumin latinum conversi accesserunt, anno 1534; e in fine finitum opus anno a salutifero partu 1534, 9 cal. Decemb., impensis Viduae Durerianae per Hiernimum Formschnender, Norimbergae.
Le stampe sono le medesime che servirono all’edizione tedesca.
Le stampe sono le medesime che servirono all’edizione tedesca.
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2887. HUTTICHIUS Joannes, Imperatorum et Caesarum vi 65tae cum imaginibus ad vivam effigiem expressis. Libellus auctus cum Elenco et iconibus Consulum ab authore 1534 cum privilegio Caesareo. (In fine) Argentorati Wolfangus Coephaloeus excudit anno 1534, in 8.
Dietro al frontespizio con contorno figurato è la dedica, indi l’elenco dei nomi degli Imperatori, che in tutto sono 8 foglietti: seguono le medaglie in mezzo ad ornamenti, il tutto in legno con brevi cenni intorno le vite dei soggetti raffigurati: e questi sono 90 foglietti. Ricomincia con nuovo titolo Consulum Romanorum Elenchus e fra l’elenco e le tavole, non sono che 16 foglietti: leggesi in fine De Consulibus libellum alium a nobis expectes propediem et vale. Argent. an. sal. 153
Dietro al frontespizio con contorno figurato è la dedica, indi l’elenco dei nomi degli Imperatori, che in tutto sono 8 foglietti: seguono le medaglie in mezzo ad ornamenti, il tutto in legno con brevi cenni intorno le vite dei soggetti raffigurati: e questi sono 90 foglietti. Ricomincia con nuovo titolo Consulum Romanorum Elenchus e fra l’elenco e le tavole, non sono che 16 foglietti: leggesi in fine De Consulibus libellum alium a nobis expectes propediem et vale. Argent. an. sal. 153
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495. DURERI Alberti nurembergen pictoris prestantissimi ec., Institutionum geometrioariun libri quatuor cum figuris, 1532 Parisis, ex officina Wechelii in fol. fig. Accedit eiusdem de Urbibus et arcis condendis, Parisiis 1535.
La dottrina di Alberto Durero estesa in questo libro di geometria, fa conoscere come egli sapeva applicarla ad ogni modo dell’arte. Le tavole sono in legno, e vi si trovano gli elementi della prospettiva, dell’obiettiva, le proporzioni delle lettere ec. ec.
La dottrina di Alberto Durero estesa in questo libro di geometria, fa conoscere come egli sapeva applicarla ad ogni modo dell’arte. Le tavole sono in legno, e vi si trovano gli elementi della prospettiva, dell’obiettiva, le proporzioni delle lettere ec. ec.
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4713. GYRALDI Gregorii, De Diis gentium libri, sive syntagmata XVII quibus varia Deorum historia, imagines et cognomina explicantur clarissimeque tractantur, Lugduni, apud haeredes Jacob. Junctae, 1535, in fol. op.
Opera dottissima, prolissa, e di bella edizione.
Opera dottissima, prolissa, e di bella edizione.
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4648. CLEMENTIS Claudii, Musaei, sive bibliothecae tam privatae quam pubblicae extructio, instructio, cura, usus. Libri quatuor, Lugduni 1535, in 4.
873. VITELLIONIS, Idem, Norimbergae, apud Joan Petreium, a. 1535.
706. VITRUVIO commentato e in volgar lingua rapportato per Giovan Battista Caporali di Perugia, stampato in Perugia nella stamperia del Conte Jano Bigazzini, 1536, in fol. pic. fig.
Non produsse questo scrittore che la versione e il commento dei primi cinque libri. Confutando e nello stesso tempo molto servendosi del Cesariano, poco aggiunse del proprio, qualche luogo emendando e molti storpiando. Il frontespizio è figurato; dopo il privilegio di Clemente VII è la dedica, il ritratto del Conte Bigazzino, indi comincia il testo contenuto in 131 fogl. Ma il primo conta da un asterisco, gli altri dai numeri.
Non produsse questo scrittore che la versione e il commento dei primi cinque libri. Confutando e nello stesso tempo molto servendosi del Cesariano, poco aggiunse del proprio, qualche luogo emendando e molti storpiando. Il frontespizio è figurato; dopo il privilegio di Clemente VII è la dedica, il ritratto del Conte Bigazzino, indi comincia il testo contenuto in 131 fogl. Ma il primo conta da un asterisco, gli altri dai numeri.
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2434. COCLITIS Bartholomei bononensis, Phisiognomias et chiromantia compendium, Argentorati 1536, in 8, fig. cum lineis rubris.
Quest’elegante esemplare ha le tavole intagliate in legno con bella esecuzione, e nel trattato della fisionomia sono impresse fra il testo.Il trattato poi di chiromamtica qui stampato è quello stesso di Andrea Corvi mirandolano con altre tavole, ma più eleganti e nello stesso numero di 157 che era stato prodotto nel 1520. Vedi anche Tricasso.
Quest’elegante esemplare ha le tavole intagliate in legno con bella esecuzione, e nel trattato della fisionomia sono impresse fra il testo.Il trattato poi di chiromamtica qui stampato è quello stesso di Andrea Corvi mirandolano con altre tavole, ma più eleganti e nello stesso numero di 157 che era stato prodotto nel 1520. Vedi anche Tricasso.
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1580. BAYFII Lazari, De vasculis libellus adolescentulorum causa ex Bayfio decerptus, addita vulgari latinarum vocum interpretatione, Lugd., Gryphium, 1536, in 8. 273
1817. De VASCULIS libellus adolescentulorum causa ex Bayfio decerptus, addita vulgari latinarum vocum interpretatione, Lugduni 1536, in 8.
1926. ORUS Apollo Niliacus, De hieroglyphicis notis a Bernardino Trebatio Vicentino Latinitate donatus, Venetiis 1536, apud D. Jacob a Burgo Franco Papiensem.
Edizione elegante.
Edizione elegante.
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1927. PARACELSI prognosticatio figuris illustrata absque ulla nota in 4. Ad Ferdinandum Rom. Regem semper Augustum, conscripta anno XXXVI.
Con 32 tavole in legno, ediz. prima.
Con 32 tavole in legno, ediz. prima.
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1928. PARACELSI, Altro esemplare colle figure, intagliate in rame diversa edizione, in 4, ad Ferd. Rom. Regem semper Augustum, anno 1536.