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3934. Delle ANTICHITÀ dell’Istria. Libro primo in cui si tratta degli istrj primitivi, e della condizione loro sotto a’ romani, e della situazione degli antichi liburnj, illirj, japidi, norici, carnj, e veneti, senza luogo ed anno, in 4, M. 2.
Nel 1760 il conte Carli fece stampare dallo Storti in Venezia questo primo volume che non fu poi mai pubblicato, essendo rimasto come inedito assieme ad altre dissertazioni parimenti stampate, e non pubblicate. Quando poi pubblicò la sua Storia delle antichità italiche fuse questo primo volume, se non tutto in parte almeno, in quell’opera dottissima; e queste ed altre nozioni su tal proposito abbiamo del coltissimo di lui figlio il C. Agostino vivente.
Nel 1760 il conte Carli fece stampare dallo Storti in Venezia questo primo volume che non fu poi mai pubblicato, essendo rimasto come inedito assieme ad altre dissertazioni parimenti stampate, e non pubblicate. Quando poi pubblicò la sua Storia delle antichità italiche fuse questo primo volume, se non tutto in parte almeno, in quell’opera dottissima; e queste ed altre nozioni su tal proposito abbiamo del coltissimo di lui figlio il C. Agostino vivente.
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4002. DUBOIS, Projet de reunion du Louvre eu Palais de Thuilleries, in fol., fig., M. 81.
Progetto vastissimo, ove incontrarebbesi alcune difficoltà, ma che potrebbe migliorarsi con qualche studio, e formarebbe il principale abbellimento di Parigi. Con 8 gran tavole in rame.
Progetto vastissimo, ove incontrarebbesi alcune difficoltà, ma che potrebbe migliorarsi con qualche studio, e formarebbe il principale abbellimento di Parigi. Con 8 gran tavole in rame.
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4075. RACCOLTA delle più belle vedute, e prospettive della città di Firenze, presso Niccolò Pagni, Firenze, tav. 24, in fol. obl.
Queste 24 tavole non sono degne della bellezza di Firenze, e del sommo gusto dei toscani nelle arti. Furono eseguite da mediocrissimi intagliatori.
Queste 24 tavole non sono degne della bellezza di Firenze, e del sommo gusto dei toscani nelle arti. Furono eseguite da mediocrissimi intagliatori.
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4118. VUES de Paris, chez Langlois, in fol. oblon., fig.
Sono queste 85 vedute intagliate da Perelle sui disegni di Silvestre, e Poilly: senza frontespizio, senza numeri, e con alcune stampe avanti la lettera.
Sono queste 85 vedute intagliate da Perelle sui disegni di Silvestre, e Poilly: senza frontespizio, senza numeri, e con alcune stampe avanti la lettera.
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4089. SARAYNAE Torelli veronensis leg. doct., De origine, et amplitudine antiquis civitatis Veronae: ejusdem de viris illustribus antiquis veronensibus; de his qui potiti fuerunt dominio civitatis Veronae; de monumentis antiquis urbis, et agri veronensis; de interpretatione litterarum antiquarum, Veronae, 1540, ex officina Antonii Putteleti non sine privilegio, in fol.
Tutte le tavole di questo libro sono in legno di mano di Giovanni Caroto pittor veronese. Comincia il ritratto di Torello Saraina col suo monogramma: seguono le altre tavole in numero di 29 rappresentanti i varj pezzi d’archi, e d’antichità di Verona, fra le quali la stampa del teatro in foglio è rara a trovarsi nel libro, perché per lo più ne venne staccata. Questa edizione non è comune, ma ne fu fatta una ristampa in Verona nel 1560 da Paolo Ravagnani, resasi rara egualmente. Comparve poco dopo una versione italiana nel 1586 ma con minore numero di tavole, e con molte mancanze: si rimarcano nella prima edizione i bellissimi e freschi intagli in legni in alcune tavole ove le trabeazioni degli edifici sono in grandissima dimensione. Le medesime tavole riprodussero gli stampatori Merlo in foglio grande nel 1764 senza testo col titolo Antichità di Verona disegnate da Giovanni Caroto. Vedi Caroto. Si noti la lettera singolare con cui l’autore mise in diffidenza il lettore sulle Antichità veronesi che il Serlio (da lui chiamato quidem Sebastianus Sergius bononiensis) aveva pubblicate prima della stampa del Saraina, e che riprende come mancanti di esattezza. Nessun bibliografo annuncia le prime stampe del Serlio avanti del 1540, e se non avessimo nella nostra biblioteca la prima edizione non citata, e poco conosciuta del 1537 non sarebbe facile il conciliare queste lagnanze. È importante però l’avere anche la ristampa fatta dal Merlo, poiché sonovi in quella tutte le tavole, nessuna eccettuata, e compresa anche l’interna dell’Arena di Verona, che per la sua grandezza non trovasi in qualche esemplare del Saraina.
Tutte le tavole di questo libro sono in legno di mano di Giovanni Caroto pittor veronese. Comincia il ritratto di Torello Saraina col suo monogramma: seguono le altre tavole in numero di 29 rappresentanti i varj pezzi d’archi, e d’antichità di Verona, fra le quali la stampa del teatro in foglio è rara a trovarsi nel libro, perché per lo più ne venne staccata. Questa edizione non è comune, ma ne fu fatta una ristampa in Verona nel 1560 da Paolo Ravagnani, resasi rara egualmente. Comparve poco dopo una versione italiana nel 1586 ma con minore numero di tavole, e con molte mancanze: si rimarcano nella prima edizione i bellissimi e freschi intagli in legni in alcune tavole ove le trabeazioni degli edifici sono in grandissima dimensione. Le medesime tavole riprodussero gli stampatori Merlo in foglio grande nel 1764 senza testo col titolo Antichità di Verona disegnate da Giovanni Caroto. Vedi Caroto. Si noti la lettera singolare con cui l’autore mise in diffidenza il lettore sulle Antichità veronesi che il Serlio (da lui chiamato quidem Sebastianus Sergius bononiensis) aveva pubblicate prima della stampa del Saraina, e che riprende come mancanti di esattezza. Nessun bibliografo annuncia le prime stampe del Serlio avanti del 1540, e se non avessimo nella nostra biblioteca la prima edizione non citata, e poco conosciuta del 1537 non sarebbe facile il conciliare queste lagnanze. È importante però l’avere anche la ristampa fatta dal Merlo, poiché sonovi in quella tutte le tavole, nessuna eccettuata, e compresa anche l’interna dell’Arena di Verona, che per la sua grandezza non trovasi in qualche esemplare del Saraina.
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3941. Le ARME ovvero le insegne di tutti i nobili della magnifica ed illustrissima città di Venezia che ora vivono, Venezia 1541, in 4.
3991. CLUVERII Philippi, Germaniae antiquae libri tres: adjectae sunt Vindelicia, et Noricum, Lugduni Batavorum, apud Elzevirium, 1616, in 4 gr., fig.
Con undici carte topografiche, e 25 tavole figurate in rame.
Con undici carte topografiche, e 25 tavole figurate in rame.
Show More COLLEZIONE di stampe, pareri, lettere, e disegni per la facciata del Duomo di Milano, pubblicate nella fine del secolo XVII. Opera rarissima e interessantissima. Vedasi all’articolo Raccolta. COMMENTARIO delle più notabili, e mostruose cose d’Italia. Vedi Lando Ortensio fra le Guide: al quale è aggiunto un catalogo degli inventori delle cose, che si mangiano, e si bevono, composto da messer Anonimo di Eutopia, Venezia 1548, in 8.
Libro dei più strani, e curiosi che siensi stampati in quel tempo, ma pienissimo di notizie relative ai fasti di molte famiglie italiane.
Libro dei più strani, e curiosi che siensi stampati in quel tempo, ma pienissimo di notizie relative ai fasti di molte famiglie italiane.
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4026. JOVII Pauli, Descriptio Larii lacus, Venetiis, 1559, in 4, ex officina Stellae Jordani Ziletti.
L’elegante opuscoletto è diretto a Francesco Sfrondato e da Dionisio Somenzio dedicato a Niccolò Sfrondato figlio del suddetto.
L’elegante opuscoletto è diretto a Francesco Sfrondato e da Dionisio Somenzio dedicato a Niccolò Sfrondato figlio del suddetto.
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4091. SCARDEONII Bernardini, De antiquitate urbis Patavii, et claris civibus patavinis lib. III. Ejusdem appendix de sepulchris insignibus esterorum Patavii jacentium, in fol. pic., Basileae 1560.
A retro del frontespizio è una veduta di Padova intagliata in legno. Quest’opera è piena di ottime ed utili notizie e non è fra’ libri facili a rinvenirsi.
A retro del frontespizio è una veduta di Padova intagliata in legno. Quest’opera è piena di ottime ed utili notizie e non è fra’ libri facili a rinvenirsi.
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