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Queste non sono che dodici cattive tavole all’acqua forte che non corrispondono in alcun modo al titolo.
Il Sig. Dufourny stava allora in Palermo fabbricando l’edifizio che vedesi ora in mezzo al Giardino Botanico ed
era possessore di questo bel vaso che permise al dotto archeologo d’illustrare.
, Queste sei tavole intagliate in rame e ombreggiate con una specie di sfumatura rossa non rendono un’idea della
purità di stile di quel sommo maestro. Vedi tra le Vite, Masaccio.
, Ora questo monumento si vede nel Museo Vaticano.
Cosa miserabile e inservibile
.
Nel 1760 il conte Carli fece stampare dallo Storti in Venezia questo primo volume che non fu poi mai pubblicato,
essendo rimasto come inedito assieme ad altre dissertazioni parimenti stampate, e non pubblicate. Quando poi
pubblicò la sua Storia delle antichità italiche fuse questo primo volume, se non tutto in parte almeno, in
quell’opera dottissima; e queste ed altre nozioni su tal proposito abbiamo del coltissimo di lui figlio il C.
Agostino vivente.
Esemplare di prima bellezza ed una delle più belle opere di questo intagliatore ec. Vedansi tutte le opere di
Giovan Pietro Bellori, e all’articolo Raccolta di varie antichità.
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, La lindura del bulino pare aver tolto all’originalità delle stampe antiche tutto il sapore e il gusto, che le
rendevano tanto pregiate.
Sono 24 emblemi intagliati con gran finezza di bulino in altrettanti medaglioni rotondi con motti latini stampali
in giro sull’orlo delle incisioni, etc. illustrazioni poi in lingua olandese. Il frontespizio è figurato, alla cima del
quale è un cartello con questi versi:
Queris quid sit amor, quid amare, Cupidins et quid
Castra sequi? Chartam hanc inspice, doctus eris.
Haec tibi delicias hortumque ostendit amorum;
Inspice; sculptori est ingeniosa manus.
In questa ristampa l’opera è intitolata dopo il frontespizio figurato con una dedica in una bella cartella istoriata al
C. Francesco Crescenzio. Filippo Gallé originariamente fu l’intagliatore delle 43 tavole, oltre le quali in
quest’esemplare sono due tavole dimostrative delle infermità del cavallo, segnata Domenego venetiano f.
intagliata con molto bel garbo.
— Aggiuntevi: Trentadue tavole di vedute prospettiche, e teatrali intagliate da Domenico Custode, da Uriese, ed
altri.
— Più: Le sette scene d’una festa teatrale data in Firenze, disegnate da Alfonso Parigino, intagliate da Stefano
della Bella, ed altre 7 per le feste date in Toscana nel 1608 per le nozze del Principe, disegnate da Giul. Parigino
intagliate da Remigio Cantagallina.
, Sono 11 tavole di questo accuratissimo intagliatore, ove espresse i dodici mesi dell’anno con i rispettivi soggetti
allegorici. Ciascun soggetto è contornato dai simboli graziosamente intrecciati ed in una cartellina sta un distico
relativo. La marca S. si trova nel primo. L’esemplare è di bellissima conservazione.
, Questa è una delle più belle opere del Golzio eseguita sul gusto di Luca di Leida.
— Aggiuntevi le 7 tavole della Salve Regina di .
— Dodici tavole tratte dalla Genesi di bellissimo intaglio e ignoto autore.
345 La Vita dì S. Caterina di Adriano Collaert in 16 tavole.
— . Con altre tavole di
e sono quattro paesi istoriati fra le più belle opere di
questo intagliatore. , In due diverse dimensioni è il cammeo intagliato e la lettera è in francese e in italiano.
Questa è l’argenteria che passò in potere del famoso Sig. Barone di Shellerseim ec. ec.
, S’aggirano le ricerche sovra un colatoio forato.
, Opuscoletto estratto da un volume di prose e discorsi degli Accademici Gelati di Bologna.
, Sono in quest’aureo volume 34 figure di vergini intagliate in bellissimi paesi con un contorno di fiori e d’augelli
a ciascuna stampa, oltre un bellissimo frontespizio figurato. Il testo non consiste in altro che in un distico al
piede di ciascuna figura intagliato. Prove di prima bellezza, nelle quali si vede il profitto che l’incisore aveva
fatto in Italia sulle opere di Marc’Antonio.
Non è che l’elenco delle preziosità già riunite ed ora dissipate e disperse di questa famiglia.
Quindici tavole, rappresentanti le statue della favola di Niobe esistenti nella Galleria di Firenze, precedute da un
frontespizio e da una dichiarazione. Tommaso Piroli non incise forse alcuna opera con maggior gusto di queste
statue.
, Legate in un solo volume, e intagliate con molto gusto a due per pagina.
, Il frontespizio è di Bloemart e le stampe sono tirate con una tinta rossiccia e troppo cruda.
Vedi .
. , Questo volume contiene le due piante di Roma antica, e moderna di Pirro Ligorjo: quella di Onofrio Panvinio; le
carte dell’Ippodromo di Costantinopoli; i circhi di Caracalla, e gli altri tutti di Onofrio Panvinio in numero di 8
tavole. La valle di Tempe di Abramo Ortelio, l’Isola Tiberina colle vestigia del Ponte Senatorio; gli archi di
trionfo; le pompe circensi, in numero di 6 tavole unite dall’opera di Onofrio Panvinio. In tutto 20 tavole, formanti
questa collezione.
Sono 12 tavole intagliate all’acqua forte con grazia e vivacità, in 4, grande.
, Sono 12 tavole intagliate all’acqua forte passabilmente.
, Tav. 50 in 8 per traverso ove sono le caccie del selvaggiame, delle fiere e degli uccelli.
— Aggiuntovi: Herculis aerumnas maximas etc., Romae 1608, in 13 tav. senza alcun testo.
, Progetto vastissimo, ove incontrarebbesi alcune difficoltà, ma che potrebbe migliorarsi con qualche studio, e
formarebbe il principale abbellimento di Parigi. Con 8 gran tavole in rame.
, Queste 24 tavole non sono degne della bellezza di Firenze, e del sommo gusto dei toscani nelle arti. Furono
eseguite da mediocrissimi intagliatori.
Opera trattata con tutto il gusto pittoresco e l’intelligenza.
, Queste figure in gran dimensione sono di corretto disegno e bellissimo intaglio e da ritenersi fra le migliori opere
del Piroli.
, Il primo contiene 23 tavole con profili esterni di trabeazioni di vari ordini. Il secondo altrettante tavole con
profili, relativi ad interne decorazioni mobiliarie.
Nei primi tre volumi, pubblicati da Mariette, sono raccolti i più bizzarri ornamenti d’ogni genere; e targhe e vasi
e vedute e candelieri e tutto ciò che a una ricca fantasia può venire in capo, intagliati con grazia all’acqua forte:
contengono questi oltre 650 tavole.
Questo è un semplice foglietto di stampa.
L’architettura di questo palazzo si attribuisce ad Andrea Palladio. Dieci sono le tavole che riguardano l’edifizio, e
quelle che rappresentano le pitture della volta dipinta, intagliate all’acqua forte da Antonio Cattani.
È forse stampato verso la metà del XVII secolo ed è pieno di notizie preziose per la ricognizione di molti oggetti
di arte.
, Tavole 44 di bellissima, esecuzione, sulle quali il testo è intagliato. Vi si trova aggiunto
:
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