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4002. DUBOIS, Projet de reunion du Louvre eu Palais de Thuilleries, in fol., fig., M. 81.
Progetto vastissimo, ove incontrarebbesi alcune difficoltà, ma che potrebbe migliorarsi con qualche studio, e formarebbe il principale abbellimento di Parigi. Con 8 gran tavole in rame.
Progetto vastissimo, ove incontrarebbesi alcune difficoltà, ma che potrebbe migliorarsi con qualche studio, e formarebbe il principale abbellimento di Parigi. Con 8 gran tavole in rame.
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3957. BETUSSI M. Giuseppe, Ragionamento sopra il Catajo, luogo dello illust. signor Pio Enea degli Obizzi, Padova, per Lor. Pasquati, 1573, in 4, l’edizione è bella in gran caratteri corsivi.
3977. CAMPO Antonio, Cremona fedelissima città illustrata etc. coi ritratti dei duchi, e duchesse di Milano, in fol., fig., Cremona, in casa dell’autore, 1585.
Libro che riesce prezioso per le tavole intagliate da Agostino Caracci. Brunet dà molte notizie intorno le Etichette di questa edizione. Il nostro esemplare a tergo del frontespizio figurato ha il ritratto di Filippo II senza il Berretto. Nel secondo foglietto è la dedica, a tergo della quale la stampa istoriata della Cremona trionfante: segue il terzo con un avviso a’ lettori. Il bellissimo ritratto dell’autore è nel quarto foglio. Comincia il testo dei quattro libri, e finisce colla p. 129; ma è da notarsi che dopo la 88 nel terzo libro incomin 235 cia una serie di pagine con numeri romani dall’I al LXXVIII e ripigliano li numeri arabi col 4 libro che incomincia colla p. 89. Nel libro primo a p. 13 è la tavola del Barroccio; 9 ritratti sono collocati fra il testo del 3 libro; e 25 ne sono nel 4 libro ove Filippo II è col berretto, segue un foglietto dell’errata colla dichiarazione che Agostino Caracci intagliò i ritratti. Al fine sono 4 tavole degli edifici di Cremona, e una gran pianta di tutta la città; segue la tavola de’ castelli, ville, e terre del Cremonese in un foglio, e finisce con 12 foglietti delle cose più notabili contenute nell’opera.
Libro che riesce prezioso per le tavole intagliate da Agostino Caracci. Brunet dà molte notizie intorno le Etichette di questa edizione. Il nostro esemplare a tergo del frontespizio figurato ha il ritratto di Filippo II senza il Berretto. Nel secondo foglietto è la dedica, a tergo della quale la stampa istoriata della Cremona trionfante: segue il terzo con un avviso a’ lettori. Il bellissimo ritratto dell’autore è nel quarto foglio. Comincia il testo dei quattro libri, e finisce colla p. 129; ma è da notarsi che dopo la 88 nel terzo libro incomin 235 cia una serie di pagine con numeri romani dall’I al LXXVIII e ripigliano li numeri arabi col 4 libro che incomincia colla p. 89. Nel libro primo a p. 13 è la tavola del Barroccio; 9 ritratti sono collocati fra il testo del 3 libro; e 25 ne sono nel 4 libro ove Filippo II è col berretto, segue un foglietto dell’errata colla dichiarazione che Agostino Caracci intagliò i ritratti. Al fine sono 4 tavole degli edifici di Cremona, e una gran pianta di tutta la città; segue la tavola de’ castelli, ville, e terre del Cremonese in un foglio, e finisce con 12 foglietti delle cose più notabili contenute nell’opera.
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3990. CLUVERII Philippi, Sicilia antiqua, item Sardinia, et Corsica, 1619, con 5 carte topografiche.
3989. CLUVERII Philippi, Italia antiqua, vol. 2, Lugduni Batavorum, ex officina Elzeviriana, 1624, in 4 grande, fig.
Sono 10 carte topografiche nel primo volume e 5 nel secondo.
Sono 10 carte topografiche nel primo volume e 5 nel secondo.
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4124. WORM Olai D., Danicorum monumentorum lib. VI e spissis antiquitatum tenebris et in Dania ac Norvegia extantibus ruderibus eruti, Hafniae 1643, in fol., fig.
Il frontespizio è intagliato da Simon dal Passo regio scultore in Danimarca. Le numerose tavole in legno sono collocate fra il testo. Si osservi però sempre che alla p. 345 non manchi la tavola due piedi lunga ove è rappresentato il famoso corno d’oro trovato da una fanciulla per caso presso un albero nel 1639. In fine al volume, che ritiensi per raro specialmente in Italia, trovasi anche l’opera seguente dello stesso autore.
Il frontespizio è intagliato da Simon dal Passo regio scultore in Danimarca. Le numerose tavole in legno sono collocate fra il testo. Si osservi però sempre che alla p. 345 non manchi la tavola due piedi lunga ove è rappresentato il famoso corno d’oro trovato da una fanciulla per caso presso un albero nel 1639. In fine al volume, che ritiensi per raro specialmente in Italia, trovasi anche l’opera seguente dello stesso autore.
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4043. MAZZOLARI D. Ilario, Le reali grandezze dell’Escuriale di Spagna, Bologna 1648, in 4, fig.
Non avvi altra tavola che una cattiva facciata dell’Escuriale stesso. L’ortografia di questo libro è così ripiena d’errori, che sembra impresso senza che la stampa abbia avuto alcun cor 246rettore. Anche la critica di questo autore ha un’originalità tutta sua propria.
Non avvi altra tavola che una cattiva facciata dell’Escuriale stesso. L’ortografia di questo libro è così ripiena d’errori, che sembra impresso senza che la stampa abbia avuto alcun cor 246rettore. Anche la critica di questo autore ha un’originalità tutta sua propria.
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4074. RACCOLTA di opinioni, e disegni emessi in diversi tempi per la facciata del Duomo di Milano.
Opera che non escì mai così riuscita, ma fu collezionata da qualche diligente amatore di cose patrie, rarissima, e la sola che noi conosciamo così copiosa. Appartenne al signor Giusep 251 pe Bossi. Gli autori di cui sono le opinioni, sono, il Richini, il Castelli, il Barattieri, il Bernini, il Giattini, il Caravaggio, il Longhena, Sebastiano Rocca Tagliata, l’Orlandi, il Paoli, Guid’Antonio Costa, il de Capitanei, D. Camillo Govio. I disegni incisi in rame sono del Pellegrini, del Richini, di Carlo Buzio, e di Francesco Castelli l’alzato colla pianta; con altri pareri anche anonimi. Principalmente tutte queste opinioni s’aggirarono nel 1652 per risolvere se si dovesse attenersi al progetto del Buzio, o del Castelli.
Opera che non escì mai così riuscita, ma fu collezionata da qualche diligente amatore di cose patrie, rarissima, e la sola che noi conosciamo così copiosa. Appartenne al signor Giusep 251 pe Bossi. Gli autori di cui sono le opinioni, sono, il Richini, il Castelli, il Barattieri, il Bernini, il Giattini, il Caravaggio, il Longhena, Sebastiano Rocca Tagliata, l’Orlandi, il Paoli, Guid’Antonio Costa, il de Capitanei, D. Camillo Govio. I disegni incisi in rame sono del Pellegrini, del Richini, di Carlo Buzio, e di Francesco Castelli l’alzato colla pianta; con altri pareri anche anonimi. Principalmente tutte queste opinioni s’aggirarono nel 1652 per risolvere se si dovesse attenersi al progetto del Buzio, o del Castelli.
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4041. MARTINI Josephi, Theatrum basilicae pisanae, Romae 1703, in fol., fig. — Accedit appendix ad theatrum basilicae pisanae 1723.
Le copiose e grandi tavole di quest’opera ottima sono inserite fra il testo, e accuratamente intagliate in rame: sono queste in numero di 36, compresa una Vergine avanti il frontespizio, cui è dedicato il libro.
Le copiose e grandi tavole di quest’opera ottima sono inserite fra il testo, e accuratamente intagliate in rame: sono queste in numero di 36, compresa una Vergine avanti il frontespizio, cui è dedicato il libro.
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3980. CAROSI Fr. Ant., Collis Paradisi amoenitas, seu sacri conventus Assisiensis historiae lib. II, Montefalisco 1704, in fol., fig.
Con alcune poche, e cattive tavole in rame. Opera noiosa, e indigesta, ma utile per alcune notizie di fatto che portano qualche lume anche nelle arti per l’antichissima costruzione di quell’edificio.
Con alcune poche, e cattive tavole in rame. Opera noiosa, e indigesta, ma utile per alcune notizie di fatto che portano qualche lume anche nelle arti per l’antichissima costruzione di quell’edificio.
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