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Si direbbe che il de Bure e il Brunet non conobbero la prima edizione di quest’opera,
citandosi da loro soltanto la 64ristampa del 1555 mentre se le tavole copiosissime di cui e
ripiena, hanno un merito distinto, certamente debbe tenersi in molto maggior pregio la prima
edizione. Le incisioni sono fatte in legno da Giovanni Calcar scolare di Tiziano e
verosimilmente intagliate sui disegni del medesimo.
Si direbbe che il de Bure e il Brunet non conobbero la prima edizione di quest’opera,
citandosi da loro soltanto la 64ristampa del 1555 mentre se le tavole copiosissime di cui e
ripiena, hanno un merito distinto, certamente debbe tenersi in molto maggior pregio la prima
edizione. Le incisioni sono fatte in legno da Giovanni Calcar scolare di Tiziano e
verosimilmente intagliate sui disegni del medesimo.
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Questa è la prima edizione delle note del Filandro che l’editore voleva pubblicare col testo, ma diede separate. Si
vale l’autore del Codice di Sulpizio, e di molte nozioni avute dal Serlio. Fra le pagine del testo sono alcune
poche figure in legno.
Questa è la prima edizione delle note del Filandro che l’editore voleva pubblicare col testo, ma diede separate. Si
vale l’autore del Codice di Sulpizio, e di molte nozioni avute dal Serlio. Fra le pagine del testo sono alcune
poche figure in legno.
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,. Questo libretto è citato fra i rari dall’Argelati, da Claudio Tolomei, dal Fontanini, dal Zeno e da altri e in ispecie
dal Mazzucchelli poiché in questa prima edizione vi è un discorso dello stampatore che vuolsi esteso da Cosimo
Bartoli e un’ortografia in tutta l’opera diversa dalle altre edizioni: mostrasi in quello la pronuncia fiorentina col
mezzo degli accenti e dalla prefazione dello stesso Marsilio a Bernardo del Nero ed Antonio Manetti si ricava
che non solo egli fece la versione in latino e il comento, ma ne fu anche il traduttore in lingua italiana. Vedasi
anche Giambullari.
Questo libretto è citato fra i rari dall’Argelati, da Claudio Tolomei, dal Fontanini, dal Zeno e da altri e in ispecie
dal Mazzucchelli poiché in questa prima edizione vi è un discorso dello stampatore che vuolsi esteso da Cosimo
Bartoli e un’ortografia in tutta l’opera diversa dalle altre edizioni: mostrasi in quello la pronuncia fiorentina col
mezzo degli accenti e dalla prefazione dello stesso Marsilio a Bernardo del Nero ed Antonio Manetti si ricava
che non solo egli fece la versione in latino e il comento, ma ne fu anche il traduttore in lingua italiana. Vedasi
anche Giambullari.
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, Elegante edizione sebbene troppo voluminosa, in bei caratteri corsivi.
Elegante edizione sebbene troppo voluminosa, in bei caratteri corsivi.
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,Questa è la principale edizione di questo autore ornata di belle tavole in legno distribuite fra il testo, e ritiensi in
pregio per aver servito a molte opere posteriori, e si trovano pochi esemplari di bella conservazione.
Questa è la principale edizione di questo autore ornata di belle tavole in legno distribuite fra il testo, e ritiensi in
pregio per aver servito a molte opere posteriori, e si trovano pochi esemplari di bella conservazione.
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, Con un bellissimo ritratto del traduttore intagliato in legno nel frontespizio. Questa è la prima edizione del
Vitruvio del Martino, in cui professa di essersi valso de’ commentatori precedenti, ed in specie vedesi aver
preferito fra Giocondo. Le figure intagliate in legno con molto bel garbo sono disegnate la più parte da Jean
Goujon e le altre son tolte dal Cesariano, da fra Giocondo e dal Serlio. In fine è una breve dissertazione
sull’architettura di Jean Goujon.
Con un bellissimo ritratto del traduttore intagliato in legno nel frontespizio. Questa è la prima edizione del
Vitruvio del Martino, in cui professa di essersi valso de’ commentatori precedenti, ed in specie vedesi aver
preferito fra Giocondo. Le figure intagliate in legno con molto bel garbo sono disegnate la più parte da Jean
Goujon e le altre son tolte dal Cesariano, da fra Giocondo e dal Serlio. In fine è una breve dissertazione
sull’architettura di Jean Goujon.
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, Queste entrano nella serie delle opere vitruviane: così postevi anche dal Poleni. Vedasi fra le altre alla pag. 81 la
lettera al Conte Agostino de’ Landi.
Queste entrano nella serie delle opere vitruviane: così postevi anche dal Poleni. Vedasi fra le altre alla pag. 81 la
lettera al Conte Agostino de’ Landi.
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