Search Constraints
You searched for:
Digitized Version Available
Microfiche
Remove constraint Digitized Version Available: Microfiche
Search Results
Riguardasi questo libro come uno de’ più rari per i tipi e per le tavole che siano esciti dai torchi dopo che esiste
l’arte della stampa. Il poema allegorico è relativo ala matrimonio di Massimiliano I colla principessa Maria di
Borgogna. L’edizione è del massimo lusso pei caratteri, le incisioni in legno e per la carta. Ne furono tirati molti
esemplari in pergamena che veggonsi in diverse biblioteche di Germania, di 198 Francia e d’Inghilterra. Il
libro è sempre prezioso qualora sia di prima edizione originale e non abbia mancanze, sopra tutto negli ultimi
otto fogli che sono marcati A e contengono un discorso sull’origine di questo romanzo istorico con una specie di
sommario de’ capitoli; i quali fogli mancano in molti esemplari. De Bure contrasegna con esattezza tutte le
differenze che servono a riconoscere e distinguere questa prima da una seconda edizione del romanzo pubblicata
nel 1519 di cui abbiamo fedelmente riscontrate sul nostro esemplare di prima freschezza e conservazione. Il
volume è diviso in due serie di segnature, la prima delle quali contiene 23 quaderni dalla lettera A sino alla Z
inclusive, e la seconda di 15 alla lettera A fino alla P. inclusa. Tutti questi questi quaderni, cominciando a
contarli dal foglietto del titolo, contengono ciascuno otto carte di stampa, eccettuati i marcati d, i, o, r, u z; C, F,
T, M, O, che sono di sei carte soltanto, notandosi che il De Bure indica soltanto il quaderno segnato P, di sole
sette carte ma è completo come gli altri, poiché l’ottava carta è bianca. Termina il volume cogli otto foglietti
segnati Anel modo più sopra indicato. Le stampe sono da ritenersi fra’ più bei legni del XVI secolo intagliate da
Hans Sebalde, o piuttosto Hans Schaeufelin, la marca del quale incontrasi in sei o sette tavole. Altri intendono di
riconoscere che una gran parte di queste sieno intagliate da Hans Burgkmair. Il numero totale di queste è 118.
Quanto all’autore del poema che è dedicato a Carlo V che fu poi re di Spagna, dice il De Bure che non sono
d’accordo gli uomini di lettere; venendo da alcuni attribuito a Melchiore Pfintzing cappellano dell’imperatore, il
quale nella prefazione asserisce di aver vedute con i propri occhi tutte le strane azioni e inverosimili ivi descritte;
e da altri si è attribuito allo stesso imperatore Massimiliano. La forma poi dei caratteri e delle cifre che ornano il
testo è sì nuova e sì varia che si è mossa contesa e lungamente durò la questione, se siano fatte a caratteri mobili
o in tavole intagliate in legno; poiché non tanto fra la pagina, quanto alla cima e al basso di ciascun foglio vi
sono imitati magistralmente i tratti di penna con intrecciamenti e volute arditissime, come sarebbero le cifre
variate a capriccio di abile calligrafo, il che dimostra una grandissima difficoltà di eseguirlo coi caratteri mobili.
Abbiamo però usata la diligenza di lucidare moltissime cifre e iniziali, e quantunque molta sia la varietà delle
medesime, non di meno abbiam riscontrato con evidenza, essere i tipi di ciascuna moltiplicati e ripetuti immense
volte, il che non sarebbe combinabile con altrettanta esattezza se i tratti di penna fossero disegnati a mano libera
sulle tavole in legno, per esservi intagliati; dopo le quali esatte osservazioni da noi ripetute, ci riporteremo
d’altrui parere, se qualche buon argomento verrà addotto per una contraria opinione. Il sig. Jansen però nel suo
Essai sur l’origine de la gravure intende che la questione sia decisa rimarcando nella prima edi 199 zione
sotto l’84 tavola alla seconda riga del testo un i rovesciato nella seconda parola, sbaglio sfuggito al compositore
dei caratteri e sul nostro esemplare abbiamo infatti verificato questo difetto visibilissimo. Ma altresì a noi sembrò
di riconoscere come i tratti di penna sieno evidentemente in più luoghi aggiunti alle lettere, ma non fusi assieme
con quelle, la qual cosa dà luogo ad ulteriori disamine e riflessioni sulla meccanica esecuzione di questo insigne
lavoro.
Riguardasi questo libro come uno de’ più rari per i tipi e per le tavole che siano esciti dai torchi dopo che esiste
l’arte della stampa. Il poema allegorico è relativo ala matrimonio di Massimiliano I colla principessa Maria di
Borgogna. L’edizione è del massimo lusso pei caratteri, le incisioni in legno e per la carta. Ne furono tirati molti
esemplari in pergamena che veggonsi in diverse biblioteche di Germania, di 198 Francia e d’Inghilterra. Il
libro è sempre prezioso qualora sia di prima edizione originale e non abbia mancanze, sopra tutto negli ultimi
otto fogli che sono marcati A e contengono un discorso sull’origine di questo romanzo istorico con una specie di
sommario de’ capitoli; i quali fogli mancano in molti esemplari. De Bure contrasegna con esattezza tutte le
differenze che servono a riconoscere e distinguere questa prima da una seconda edizione del romanzo pubblicata
nel 1519 di cui abbiamo fedelmente riscontrate sul nostro esemplare di prima freschezza e conservazione. Il
volume è diviso in due serie di segnature, la prima delle quali contiene 23 quaderni dalla lettera A sino alla Z
inclusive, e la seconda di 15 alla lettera A fino alla P. inclusa. Tutti questi questi quaderni, cominciando a
contarli dal foglietto del titolo, contengono ciascuno otto carte di stampa, eccettuati i marcati d, i, o, r, u z; C, F,
T, M, O, che sono di sei carte soltanto, notandosi che il De Bure indica soltanto il quaderno segnato P, di sole
sette carte ma è completo come gli altri, poiché l’ottava carta è bianca. Termina il volume cogli otto foglietti
segnati Anel modo più sopra indicato. Le stampe sono da ritenersi fra’ più bei legni del XVI secolo intagliate da
Hans Sebalde, o piuttosto Hans Schaeufelin, la marca del quale incontrasi in sei o sette tavole. Altri intendono di
riconoscere che una gran parte di queste sieno intagliate da Hans Burgkmair. Il numero totale di queste è 118.
Quanto all’autore del poema che è dedicato a Carlo V che fu poi re di Spagna, dice il De Bure che non sono
d’accordo gli uomini di lettere; venendo da alcuni attribuito a Melchiore Pfintzing cappellano dell’imperatore, il
quale nella prefazione asserisce di aver vedute con i propri occhi tutte le strane azioni e inverosimili ivi descritte;
e da altri si è attribuito allo stesso imperatore Massimiliano. La forma poi dei caratteri e delle cifre che ornano il
testo è sì nuova e sì varia che si è mossa contesa e lungamente durò la questione, se siano fatte a caratteri mobili
o in tavole intagliate in legno; poiché non tanto fra la pagina, quanto alla cima e al basso di ciascun foglio vi
sono imitati magistralmente i tratti di penna con intrecciamenti e volute arditissime, come sarebbero le cifre
variate a capriccio di abile calligrafo, il che dimostra una grandissima difficoltà di eseguirlo coi caratteri mobili.
Abbiamo però usata la diligenza di lucidare moltissime cifre e iniziali, e quantunque molta sia la varietà delle
medesime, non di meno abbiam riscontrato con evidenza, essere i tipi di ciascuna moltiplicati e ripetuti immense
volte, il che non sarebbe combinabile con altrettanta esattezza se i tratti di penna fossero disegnati a mano libera
sulle tavole in legno, per esservi intagliati; dopo le quali esatte osservazioni da noi ripetute, ci riporteremo
d’altrui parere, se qualche buon argomento verrà addotto per una contraria opinione. Il sig. Jansen però nel suo
Essai sur l’origine de la gravure intende che la questione sia decisa rimarcando nella prima edi 199 zione
sotto l’84 tavola alla seconda riga del testo un i rovesciato nella seconda parola, sbaglio sfuggito al compositore
dei caratteri e sul nostro esemplare abbiamo infatti verificato questo difetto visibilissimo. Ma altresì a noi sembrò
di riconoscere come i tratti di penna sieno evidentemente in più luoghi aggiunti alle lettere, ma non fusi assieme
con quelle, la qual cosa dà luogo ad ulteriori disamine e riflessioni sulla meccanica esecuzione di questo insigne
lavoro.
Show More
In questa edizione è aggiunta la spiegazione dei vocaboli a maniera di lessico, che incomincia dal foglio 135 e va
sino al fine al 265. Edizione completa.
In questa edizione è aggiunta la spiegazione dei vocaboli a maniera di lessico, che incomincia dal foglio 135 e va
sino al fine al 265. Edizione completa.
Show More
L’autore fu Tommaso Porcacchi e gli interlocutori Ottaviano Mannini e Giovanni Gherardo da Udine. Questo
libretto si accompagna colle feste e spettacoli pubblicati in quest’anno pel medesimo re in Venezia.
L’autore fu Tommaso Porcacchi e gli interlocutori Ottaviano Mannini e Giovanni Gherardo da Udine. Questo
libretto si accompagna colle feste e spettacoli pubblicati in quest’anno pel medesimo re in Venezia.
Show More
MDLXXVIII
, Questa è una parafrasi della Stultifera Navis di Sebastiano Brandi con copiosissime tavole in legno di prima
bellezza. Cento e dieci sono le torme dei stolti con altrettanti disegni e la tavola delle materie è copiosissima.
Questa è una parafrasi della Stultifera Navis di Sebastiano Brandi con copiosissime tavole in legno di prima
bellezza. Cento e dieci sono le torme dei stolti con altrettanti disegni e la tavola delle materie è copiosissima.
Show More
Questi rari opuscoli dell’Albertino sono preziosi perché dimostrano le cose che erano allora scoperte in Roma, e
quelle che si andavano scuoprendo. Viene però citata di questo libro una prima edizione del 1508 che non
conosciamo. Parecchie ne vennero posteriori, e si ristampò anche fuori d’Italia come riferiscono i bibliografi
pontificj.
Questi rari opuscoli dell’Albertino sono preziosi perché dimostrano le cose che erano allora scoperte in Roma, e
quelle che si andavano scuoprendo. Viene però citata di questo libro una prima edizione del 1508 che non
conosciamo. Parecchie ne vennero posteriori, e si ristampò anche fuori d’Italia come riferiscono i bibliografi
pontificj.
Show More
167
, In questa seconda edizione non sono molte varietà dalla seguente.
In questa seconda edizione non sono molte varietà dalla seguente.
Show More
, La seconda edizione porta lo stesso titolo Alcune figure furono disegnate da Leonardo da Vinci e deve riguardarsi come autore di questo prezioso libro
Pietro della Francesca da Borgo S. Sepolcro, uomo di grande dottrina come si trova in alcuni suoi manoscritti
inediti, che esistevano presso il pittore Giuseppe Bossi. Mar. dorato.
Alcune figure furono disegnate da Leonardo da Vinci e deve riguardarsi come autore di questo prezioso libro
Pietro della Francesca da Borgo S. Sepolcro, uomo di grande dottrina come si trova in alcuni suoi manoscritti
inediti, che esistevano presso il pittore Giuseppe Bossi. Mar. dorato.
Show More
Trovasi questo libretto stampato in fine alla Cronichetta del venerabile Beda stampata come sopra, che lo
precede. Nell’istesso anno il Rangiaschi (Bibliografia storica dello Stato Pontificio) cita un’edizione di Brescia;
e vedesi l’opuscoletto nella raccolta Antiquitatum variarum auctores in compagnia degli altri opuscoli apocrifi
del Fiocchi, di Annio da Viterbo, di Pietro Calabro.
Trovasi questo libretto stampato in fine alla Cronichetta del venerabile Beda stampata come sopra, che lo
precede. Nell’istesso anno il Rangiaschi (Bibliografia storica dello Stato Pontificio) cita un’edizione di Brescia;
e vedesi l’opuscoletto nella raccolta Antiquitatum variarum auctores in compagnia degli altri opuscoli apocrifi
del Fiocchi, di Annio da Viterbo, di Pietro Calabro.
Show More
, Sono in questa seconda edizione aggiunte le tavole delle materie che occupano 15 foglietti.
Sono in questa seconda edizione aggiunte le tavole delle materie che occupano 15 foglietti.
Show More
Tre sono le edizioni conosciute dai bibliografi di questo prezioso e primo libro di prospettiva pratica lineare che
siasi stampato due anni avanti la divina proporzione del Paciolo. Nella nostra biblioteca esistono queste tre
edizioni, delle quali la terza unicamente deve riguardarsi per completa, giacché con varianti, emende ed aggiunte
vennero tutte tre prodotte, vivente l’autore.
La prima è descritta minutamente dal Panzer negli Annali Tipografici, e perciò non daremo di questa un troppo
minuto ragguaglio, che ogni lettore può facilmente rinvenire da sé. Il nostro esemplare ha qualche mancanza che
avrebbe potuto supplirsi e non abbiam preso cura di farlo, avendo perfettissime le altre due edizioni. Tutti e tre
però sono di bella conservazione e di prima antica legatura in cuoio, elegantemente impresso con bellissimi
meandri.
Questa prima edizione sopra citata del 1505 è asserita contenere 40 foglietti; trentasette dei quali sono occupati
dalle figure. Il suo frontespizio è il seguente: De Artificiali perspectiva, Viator: gli altri tre foglietti che seguono
contengono il testo in latino e finiscono con due versi:
Pro cunctis orat fictor scriptorque libelli.
Cunctorum pariter supplicat ipse preces.
Questi quattro foglietti congiunti ad altri 4 di figure formano il primo quaderno A. Il secondo quaderno B è
formato da 8 figure. Il terzo quaderno C è formato da 8 figure. Il 161 quarto quaderno D è formato da 8
figure. Il quinto E è quinquerno ed è formato da 9 figure e dall’ultimo foglietto, ove leggesi alla distesa, come
riferisce il Panzer. Habes optime lector etc. etc. Impressum Tulli anno Catholicae veritatis quingentesimo quinto
supra milesimum ad nonum calendas julias solerti opera Petri locali presbiteri incole Pagi Sancti Nicolai.
Dopo le tavole seguono secondo il Panzer medesimo i quattro fogli della versione latina, come riscontrasi anche
nel nostro esemplare, la materia della quale fluisce però nel terzo a mezza pagina e in 5 righe trovasi cosi
espresso più basso:
Pro cunctis orat.
Cellui qui a ce livre fait
Prie pour touz de cueur parfait
Et supplie tres humblement
Prier pour lui pareitlement.
L’ultima carta o è bianca, come a noi parve da prima, or vero deve contenere come viene indicato dal Panzer le
sole parole finis laus Deo. In tal maniera sono dimostrati i foglietti 46 poiché quattro stanno al principio, quattro
al fine e 37 tavole in aggiunta al foglietto ove è l’anno dell’impressione.
Tre sono le edizioni conosciute dai bibliografi di questo prezioso e primo libro di prospettiva pratica lineare che
siasi stampato due anni avanti la divina proporzione del Paciolo. Nella nostra biblioteca esistono queste tre
edizioni, delle quali la terza unicamente deve riguardarsi per completa, giacché con varianti, emende ed aggiunte
vennero tutte tre prodotte, vivente l’autore.
La prima è descritta minutamente dal Panzer negli Annali Tipografici, e perciò non daremo di questa un troppo
minuto ragguaglio, che ogni lettore può facilmente rinvenire da sé. Il nostro esemplare ha qualche mancanza che
avrebbe potuto supplirsi e non abbiam preso cura di farlo, avendo perfettissime le altre due edizioni. Tutti e tre
però sono di bella conservazione e di prima antica legatura in cuoio, elegantemente impresso con bellissimi
meandri.
Questa prima edizione sopra citata del 1505 è asserita contenere 40 foglietti; trentasette dei quali sono occupati
dalle figure. Il suo frontespizio è il seguente: De Artificiali perspectiva, Viator: gli altri tre foglietti che seguono
contengono il testo in latino e finiscono con due versi:
Pro cunctis orat fictor scriptorque libelli.
Cunctorum pariter supplicat ipse preces.
Questi quattro foglietti congiunti ad altri 4 di figure formano il primo quaderno A. Il secondo quaderno B è
formato da 8 figure. Il terzo quaderno C è formato da 8 figure. Il 161 quarto quaderno D è formato da 8
figure. Il quinto E è quinquerno ed è formato da 9 figure e dall’ultimo foglietto, ove leggesi alla distesa, come
riferisce il Panzer. Habes optime lector etc. etc. Impressum Tulli anno Catholicae veritatis quingentesimo quinto
supra milesimum ad nonum calendas julias solerti opera Petri locali presbiteri incole Pagi Sancti Nicolai.
Dopo le tavole seguono secondo il Panzer medesimo i quattro fogli della versione latina, come riscontrasi anche
nel nostro esemplare, la materia della quale fluisce però nel terzo a mezza pagina e in 5 righe trovasi cosi
espresso più basso:
Pro cunctis orat.
Cellui qui a ce livre fait
Prie pour touz de cueur parfait
Et supplie tres humblement
Prier pour lui pareitlement.
L’ultima carta o è bianca, come a noi parve da prima, or vero deve contenere come viene indicato dal Panzer le
sole parole finis laus Deo. In tal maniera sono dimostrati i foglietti 46 poiché quattro stanno al principio, quattro
al fine e 37 tavole in aggiunta al foglietto ove è l’anno dell’impressione.
Show More
, Il gran medaglione di Costantino è intagliato in legno con molta maestria e fedeltà nella stessa grandezza
massima dell’originale. Opuscolo raro.
Il gran medaglione di Costantino è intagliato in legno con molta maestria e fedeltà nella stessa grandezza
massima dell’originale. Opuscolo raro.
Show More
, Col ritratto di Ridolfo II e la sua impresa, oltre le numerose tavole delle imprese dei principali signori d’Italia,
intagliate in rame
Col ritratto di Ridolfo II e la sua impresa, oltre le numerose tavole delle imprese dei principali signori d’Italia,
intagliate in rame
Show More.
, Fu il libro intitolato dal Gaurico al patrizio veneto Paulo. Le figure in legno sono impresse sui margini: e il libro
non ti alta che dell’obiettiva e delle riflessioni dei raggi secondo i principi dell’ottica di quell’età.
Fu il libro intitolato dal Gaurico al patrizio veneto Paulo. Le figure in legno sono impresse sui margini: e il libro
non ti alta che dell’obiettiva e delle riflessioni dei raggi secondo i principi dell’ottica di quell’età.
Show More
, con otto emblemi.
— Aggiuntovi Psaffone trattato d’Amore, Bol. 1590.
Questi tre libretti sono ornati di un bellissimo intaglio nel frontespizio di Agostino Caracci.
con otto emblemi.
— Aggiuntovi Psaffone trattato d’Amore, Bol. 1590.
Questi tre libretti sono ornati di un bellissimo intaglio nel frontespizio di Agostino Caracci.
Show More
, Queste non sono che dodici cattive tavole all’acqua forte che non corrispondono in alcun modo al titolo.
Queste non sono che dodici cattive tavole all’acqua forte che non corrispondono in alcun modo al titolo.
Show More
Il Sig. Dufourny stava allora in Palermo fabbricando l’edifizio che vedesi ora in mezzo al Giardino Botanico ed
era possessore di questo bel vaso che permise al dotto archeologo d’illustrare.
Il Sig. Dufourny stava allora in Palermo fabbricando l’edifizio che vedesi ora in mezzo al Giardino Botanico ed
era possessore di questo bel vaso che permise al dotto archeologo d’illustrare.
Show More
, Queste sei tavole intagliate in rame e ombreggiate con una specie di sfumatura rossa non rendono un’idea della
purità di stile di quel sommo maestro. Vedi tra le Vite, Masaccio.
Queste sei tavole intagliate in rame e ombreggiate con una specie di sfumatura rossa non rendono un’idea della
purità di stile di quel sommo maestro. Vedi tra le Vite, Masaccio.
Show More
, Ora questo monumento si vede nel Museo Vaticano.
Ora questo monumento si vede nel Museo Vaticano.
Show More
Cosa miserabile e inservibile
Cosa miserabile e inservibile
Show More.
Nel 1760 il conte Carli fece stampare dallo Storti in Venezia questo primo volume che non fu poi mai pubblicato,
essendo rimasto come inedito assieme ad altre dissertazioni parimenti stampate, e non pubblicate. Quando poi
pubblicò la sua Storia delle antichità italiche fuse questo primo volume, se non tutto in parte almeno, in
quell’opera dottissima; e queste ed altre nozioni su tal proposito abbiamo del coltissimo di lui figlio il C.
Agostino vivente.
Nel 1760 il conte Carli fece stampare dallo Storti in Venezia questo primo volume che non fu poi mai pubblicato,
essendo rimasto come inedito assieme ad altre dissertazioni parimenti stampate, e non pubblicate. Quando poi
pubblicò la sua Storia delle antichità italiche fuse questo primo volume, se non tutto in parte almeno, in
quell’opera dottissima; e queste ed altre nozioni su tal proposito abbiamo del coltissimo di lui figlio il C.
Agostino vivente.
Show More
Dedicato al sig. Marcantonio Sabatini bolognese. Quest’opera è scritta con lepidezza piuttosto fratesca: infatti è
da credersi estesa da qualche frate poiché rilevasi che l’autore aveva stampato un poemetto intitolato: Gli occhi
di Gesù.
Dedicato al sig. Marcantonio Sabatini bolognese. Quest’opera è scritta con lepidezza piuttosto fratesca: infatti è
da credersi estesa da qualche frate poiché rilevasi che l’autore aveva stampato un poemetto intitolato: Gli occhi
di Gesù.
Show More
, Esemplare di prima bellezza ed una delle più belle opere di questo intagliatore ec. Vedansi tutte le opere di
Giovan Pietro Bellori, e all’articolo Raccolta di varie antichità.
Esemplare di prima bellezza ed una delle più belle opere di questo intagliatore ec. Vedansi tutte le opere di
Giovan Pietro Bellori, e all’articolo Raccolta di varie antichità.
Show More
172
, La lindura del bulino pare aver tolto all’originalità delle stampe antiche tutto il sapore e il gusto, che le
rendevano tanto pregiate.
La lindura del bulino pare aver tolto all’originalità delle stampe antiche tutto il sapore e il gusto, che le
rendevano tanto pregiate.
Show More
Sono 11 tavole di questo accuratissimo intagliatore, ove espresse i dodici mesi dell’anno con i rispettivi soggetti
allegorici. Ciascun soggetto è contornato dai simboli graziosamente intrecciati ed in una cartellina sta un distico
relativo. La marca S. si trova nel primo. L’esemplare è di bellissima conservazione.
Sono 11 tavole di questo accuratissimo intagliatore, ove espresse i dodici mesi dell’anno con i rispettivi soggetti
allegorici. Ciascun soggetto è contornato dai simboli graziosamente intrecciati ed in una cartellina sta un distico
relativo. La marca S. si trova nel primo. L’esemplare è di bellissima conservazione.
Show More
, In due diverse dimensioni è il cammeo intagliato e la lettera è in francese e in italiano.
In due diverse dimensioni è il cammeo intagliato e la lettera è in francese e in italiano.
Show More
S’aggirano le ricerche sovra un colatoio forato.
S’aggirano le ricerche sovra un colatoio forato.
Show More
, Opuscoletto estratto da un volume di prose e discorsi degli Accademici Gelati di Bologna.
Opuscoletto estratto da un volume di prose e discorsi degli Accademici Gelati di Bologna.
Show More
, Sono in quest’aureo volume 34 figure di vergini intagliate in bellissimi paesi con un contorno di fiori e d’augelli
a ciascuna stampa, oltre un bellissimo frontespizio figurato. Il testo non consiste in altro che in un distico al
piede di ciascuna figura intagliato. Prove di prima bellezza, nelle quali si vede il profitto che l’incisore aveva
fatto in Italia sulle opere di Marc’Antonio.
Sono in quest’aureo volume 34 figure di vergini intagliate in bellissimi paesi con un contorno di fiori e d’augelli
a ciascuna stampa, oltre un bellissimo frontespizio figurato. Il testo non consiste in altro che in un distico al
piede di ciascuna figura intagliato. Prove di prima bellezza, nelle quali si vede il profitto che l’incisore aveva
fatto in Italia sulle opere di Marc’Antonio.
Show More
Non è che l’elenco delle preziosità già riunite ed ora dissipate e disperse di questa famiglia.
Non è che l’elenco delle preziosità già riunite ed ora dissipate e disperse di questa famiglia.
Show MoreSono 24 emblemi intagliati con gran finezza di bulino in altrettanti medaglioni rotondi con motti latini stampali
in giro sull’orlo delle incisioni, etc. illustrazioni poi in lingua olandese. Il frontespizio è figurato, alla cima del
quale è un cartello con questi versi:
Queris quid sit amor, quid amare, Cupidins et quid
Castra sequi? Chartam hanc inspice, doctus eris.
Haec tibi delicias hortumque ostendit amorum;
Inspice; sculptori est ingeniosa manus.
Sono 24 emblemi intagliati con gran finezza di bulino in altrettanti medaglioni rotondi con motti latini stampali
in giro sull’orlo delle incisioni, etc. illustrazioni poi in lingua olandese. Il frontespizio è figurato, alla cima del
quale è un cartello con questi versi:
Queris quid sit amor, quid amare, Cupidins et quid
Castra sequi? Chartam hanc inspice, doctus eris.
Haec tibi delicias hortumque ostendit amorum;
Inspice; sculptori est ingeniosa manus.
Show More
Sotto ciascuna tarala è un cenno d’illustrazione tratto dai libri della scrittura in latino colla versione francese
accanto, il tutto intagliato sulle tavole in rame: 156 cono le tavole del Testamento vecchio: 77 sono quelle del
nuovo e unitamente ai 2 frontespizi formano 22 tavole in tutto.
Sotto ciascuna tarala è un cenno d’illustrazione tratto dai libri della scrittura in latino colla versione francese
accanto, il tutto intagliato sulle tavole in rame: 156 cono le tavole del Testamento vecchio: 77 sono quelle del
nuovo e unitamente ai 2 frontespizi formano 22 tavole in tutto.
Show More
Legate in un solo volume, e intagliate con molto gusto a due per pagina.
Legate in un solo volume, e intagliate con molto gusto a due per pagina.
Show More
, Il frontespizio è di Bloemart e le stampe sono tirate con una tinta rossiccia e troppo cruda.
Il frontespizio è di Bloemart e le stampe sono tirate con una tinta rossiccia e troppo cruda.
Show More
Vedi .
. , Questo volume contiene le due piante di Roma antica, e moderna di Pirro Ligorjo: quella di Onofrio Panvinio; le
carte dell’Ippodromo di Costantinopoli; i circhi di Caracalla, e gli altri tutti di Onofrio Panvinio in numero di 8
tavole. La valle di Tempe di Abramo Ortelio, l’Isola Tiberina colle vestigia del Ponte Senatorio; gli archi di
trionfo; le pompe circensi, in numero di 6 tavole unite dall’opera di Onofrio Panvinio. In tutto 20 tavole, formanti
questa collezione.
Questo volume contiene le due piante di Roma antica, e moderna di Pirro Ligorjo: quella di Onofrio Panvinio; le
carte dell’Ippodromo di Costantinopoli; i circhi di Caracalla, e gli altri tutti di Onofrio Panvinio in numero di 8
tavole. La valle di Tempe di Abramo Ortelio, l’Isola Tiberina colle vestigia del Ponte Senatorio; gli archi di
trionfo; le pompe circensi, in numero di 6 tavole unite dall’opera di Onofrio Panvinio. In tutto 20 tavole, formanti
questa collezione.
Show More
Sono 12 tavole intagliate all’acqua forte con grazia e vivacità, in 4, grande.
Sono 12 tavole intagliate all’acqua forte con grazia e vivacità, in 4, grande.
Show More
,