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1116. TEWRDANNCTHS, Die geverlicheiten und ensteils des geschichten des Loblichen stryt paren und hochberumbten helds und ritters herz Tewrdanncths. — Tewrdanncths, ossia le avventure perigliose del famoso eroe cavaliere Tewrdanncths, scritte in versi teutonici da Melchior Pfintzing e ornate di belle figure allegoriche incise in legno, Norimberga al 1 marzo 1517, in fol. fig.
Riguardasi questo libro come uno de’ più rari per i tipi e per le tavole che siano esciti dai torchi dopo che esiste l’arte della stampa. Il poema allegorico è relativo ala matrimonio di Massimiliano I colla principessa Maria di Borgogna. L’edizione è del massimo lusso pei caratteri, le incisioni in legno e per la carta. Ne furono tirati molti esemplari in pergamena che veggonsi in diverse biblioteche di Germania, di 198 Francia e d’Inghilterra. Il libro è sempre prezioso qualora sia di prima edizione originale e non abbia mancanze, sopra tutto negli ultimi otto fogli che sono marcati A e contengono un discorso sull’origine di questo romanzo istorico con una specie di sommario de’ capitoli; i quali fogli mancano in molti esemplari. De Bure contrasegna con esattezza tutte le differenze che servono a riconoscere e distinguere questa prima da una seconda edizione del romanzo pubblicata nel 1519 di cui abbiamo fedelmente riscontrate sul nostro esemplare di prima freschezza e conservazione. Il volume è diviso in due serie di segnature, la prima delle quali contiene 23 quaderni dalla lettera A sino alla Z inclusive, e la seconda di 15 alla lettera A fino alla P. inclusa. Tutti questi questi quaderni, cominciando a contarli dal foglietto del titolo, contengono ciascuno otto carte di stampa, eccettuati i marcati d, i, o, r, u z; C, F, T, M, O, che sono di sei carte soltanto, notandosi che il De Bure indica soltanto il quaderno segnato P, di sole sette carte ma è completo come gli altri, poiché l’ottava carta è bianca. Termina il volume cogli otto foglietti segnati Anel modo più sopra indicato. Le stampe sono da ritenersi fra’ più bei legni del XVI secolo intagliate da Hans Sebalde, o piuttosto Hans Schaeufelin, la marca del quale incontrasi in sei o sette tavole. Altri intendono di riconoscere che una gran parte di queste sieno intagliate da Hans Burgkmair. Il numero totale di queste è 118. Quanto all’autore del poema che è dedicato a Carlo V che fu poi re di Spagna, dice il De Bure che non sono d’accordo gli uomini di lettere; venendo da alcuni attribuito a Melchiore Pfintzing cappellano dell’imperatore, il quale nella prefazione asserisce di aver vedute con i propri occhi tutte le strane azioni e inverosimili ivi descritte; e da altri si è attribuito allo stesso imperatore Massimiliano. La forma poi dei caratteri e delle cifre che ornano il testo è sì nuova e sì varia che si è mossa contesa e lungamente durò la questione, se siano fatte a caratteri mobili o in tavole intagliate in legno; poiché non tanto fra la pagina, quanto alla cima e al basso di ciascun foglio vi sono imitati magistralmente i tratti di penna con intrecciamenti e volute arditissime, come sarebbero le cifre variate a capriccio di abile calligrafo, il che dimostra una grandissima difficoltà di eseguirlo coi caratteri mobili. Abbiamo però usata la diligenza di lucidare moltissime cifre e iniziali, e quantunque molta sia la varietà delle medesime, non di meno abbiam riscontrato con evidenza, essere i tipi di ciascuna moltiplicati e ripetuti immense volte, il che non sarebbe combinabile con altrettanta esattezza se i tratti di penna fossero disegnati a mano libera sulle tavole in legno, per esservi intagliati; dopo le quali esatte osservazioni da noi ripetute, ci riporteremo d’altrui parere, se qualche buon argomento verrà addotto per una contraria opinione. Il sig. Jansen però nel suo Essai sur l’origine de la gravure intende che la questione sia decisa rimarcando nella prima edi 199 zione sotto l’84 tavola alla seconda riga del testo un i rovesciato nella seconda parola, sbaglio sfuggito al compositore dei caratteri e sul nostro esemplare abbiamo infatti verificato questo difetto visibilissimo. Ma altresì a noi sembrò di riconoscere come i tratti di penna sieno evidentemente in più luoghi aggiunti alle lettere, ma non fusi assieme con quelle, la qual cosa dà luogo ad ulteriori disamine e riflessioni sulla meccanica esecuzione di questo insigne lavoro.
Riguardasi questo libro come uno de’ più rari per i tipi e per le tavole che siano esciti dai torchi dopo che esiste l’arte della stampa. Il poema allegorico è relativo ala matrimonio di Massimiliano I colla principessa Maria di Borgogna. L’edizione è del massimo lusso pei caratteri, le incisioni in legno e per la carta. Ne furono tirati molti esemplari in pergamena che veggonsi in diverse biblioteche di Germania, di 198 Francia e d’Inghilterra. Il libro è sempre prezioso qualora sia di prima edizione originale e non abbia mancanze, sopra tutto negli ultimi otto fogli che sono marcati A e contengono un discorso sull’origine di questo romanzo istorico con una specie di sommario de’ capitoli; i quali fogli mancano in molti esemplari. De Bure contrasegna con esattezza tutte le differenze che servono a riconoscere e distinguere questa prima da una seconda edizione del romanzo pubblicata nel 1519 di cui abbiamo fedelmente riscontrate sul nostro esemplare di prima freschezza e conservazione. Il volume è diviso in due serie di segnature, la prima delle quali contiene 23 quaderni dalla lettera A sino alla Z inclusive, e la seconda di 15 alla lettera A fino alla P. inclusa. Tutti questi questi quaderni, cominciando a contarli dal foglietto del titolo, contengono ciascuno otto carte di stampa, eccettuati i marcati d, i, o, r, u z; C, F, T, M, O, che sono di sei carte soltanto, notandosi che il De Bure indica soltanto il quaderno segnato P, di sole sette carte ma è completo come gli altri, poiché l’ottava carta è bianca. Termina il volume cogli otto foglietti segnati Anel modo più sopra indicato. Le stampe sono da ritenersi fra’ più bei legni del XVI secolo intagliate da Hans Sebalde, o piuttosto Hans Schaeufelin, la marca del quale incontrasi in sei o sette tavole. Altri intendono di riconoscere che una gran parte di queste sieno intagliate da Hans Burgkmair. Il numero totale di queste è 118. Quanto all’autore del poema che è dedicato a Carlo V che fu poi re di Spagna, dice il De Bure che non sono d’accordo gli uomini di lettere; venendo da alcuni attribuito a Melchiore Pfintzing cappellano dell’imperatore, il quale nella prefazione asserisce di aver vedute con i propri occhi tutte le strane azioni e inverosimili ivi descritte; e da altri si è attribuito allo stesso imperatore Massimiliano. La forma poi dei caratteri e delle cifre che ornano il testo è sì nuova e sì varia che si è mossa contesa e lungamente durò la questione, se siano fatte a caratteri mobili o in tavole intagliate in legno; poiché non tanto fra la pagina, quanto alla cima e al basso di ciascun foglio vi sono imitati magistralmente i tratti di penna con intrecciamenti e volute arditissime, come sarebbero le cifre variate a capriccio di abile calligrafo, il che dimostra una grandissima difficoltà di eseguirlo coi caratteri mobili. Abbiamo però usata la diligenza di lucidare moltissime cifre e iniziali, e quantunque molta sia la varietà delle medesime, non di meno abbiam riscontrato con evidenza, essere i tipi di ciascuna moltiplicati e ripetuti immense volte, il che non sarebbe combinabile con altrettanta esattezza se i tratti di penna fossero disegnati a mano libera sulle tavole in legno, per esservi intagliati; dopo le quali esatte osservazioni da noi ripetute, ci riporteremo d’altrui parere, se qualche buon argomento verrà addotto per una contraria opinione. Il sig. Jansen però nel suo Essai sur l’origine de la gravure intende che la questione sia decisa rimarcando nella prima edi 199 zione sotto l’84 tavola alla seconda riga del testo un i rovesciato nella seconda parola, sbaglio sfuggito al compositore dei caratteri e sul nostro esemplare abbiamo infatti verificato questo difetto visibilissimo. Ma altresì a noi sembrò di riconoscere come i tratti di penna sieno evidentemente in più luoghi aggiunti alle lettere, ma non fusi assieme con quelle, la qual cosa dà luogo ad ulteriori disamine e riflessioni sulla meccanica esecuzione di questo insigne lavoro.
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318. DURERI ALBERTI, De simetria partium rectis formis humanorum corporum libri, Norimaberga 1528.
Prima edizione originale, pubblicata l’anno stesso della morte dell’autore, e la più rara a trovarsi di ottima conservazione, stampata in tedesco, il cui merito principalmente consiste nella freschezza delle tavole, in fol. fig.
Prima edizione originale, pubblicata l’anno stesso della morte dell’autore, e la più rara a trovarsi di ottima conservazione, stampata in tedesco, il cui merito principalmente consiste nella freschezza delle tavole, in fol. fig.
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1109. PETRARCA, Rimedio contro la fortuna tradotto in tedesco con molte tavole intagliate in legno stampato ad Ausburg da Enrico Steiner, 1539, in fol. piccolo.
Esemplare della biblioteca di Mariette con annotazioni di sua mano très rare. Nel 1572 a Francfort ne apparve una seconda edizione pubblicata da Christ. Egelnolf. Sonovi 258 tavole in legno di bella esecuzione e bizzarro disegno, in alcuna delle quali non ci fu possibile di trovare marche d’intagliatore, soltanto nell’ultima in mezzo a un cartellino sulla fronte d’un sarcofago sta scritto l’anno 1520.
Esemplare della biblioteca di Mariette con annotazioni di sua mano très rare. Nel 1572 a Francfort ne apparve una seconda edizione pubblicata da Christ. Egelnolf. Sonovi 258 tavole in legno di bella esecuzione e bizzarro disegno, in alcuna delle quali non ci fu possibile di trovare marche d’intagliatore, soltanto nell’ultima in mezzo a un cartellino sulla fronte d’un sarcofago sta scritto l’anno 1520.
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633. RIVII Gualtherii medici et math., Insigniorum utiliorumque rerum ad totam architecturam pertinentium, nec non mathematicarum et mechanicarum artium apta atque perspicua institutio ad veram Vitruvii doctrinam accomodata, in tres praecipuos libros divisa etc., Norimbergae, typ. Jo. Petreii, 1547, in fol. In lingua tedesca.
Quest’opera promette di estendersi in un numero infinito di cognizioni, non tutte con egual pienezza esaurite; ma l’autore però si mostra informati degli studi che facevansi allora 115 in Italia, lodando le opere del Paciolo, del Cesariano, del Serlio, di Filandro, del Tartaglia e di molti altri. Fra le sue tavole produce quelle del Duomo di Milano tratte dal Cesariano, e una gran quantità di figure assai ben intagliate in legno. Questo bivio fu il primo traduttore di Vitruvio in lingua tedesca e lo pubblicò nell’anno seguente coi medesimi tipi. Libro raro e di bellissima conservazione; in vitello.
Quest’opera promette di estendersi in un numero infinito di cognizioni, non tutte con egual pienezza esaurite; ma l’autore però si mostra informati degli studi che facevansi allora 115 in Italia, lodando le opere del Paciolo, del Cesariano, del Serlio, di Filandro, del Tartaglia e di molti altri. Fra le sue tavole produce quelle del Duomo di Milano tratte dal Cesariano, e una gran quantità di figure assai ben intagliate in legno. Questo bivio fu il primo traduttore di Vitruvio in lingua tedesca e lo pubblicò nell’anno seguente coi medesimi tipi. Libro raro e di bellissima conservazione; in vitello.
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465. CATANEO Pietro, I quattro primi libri d’architettura, Venezia, in casa de’ figliuoli di Aldo, 1554, in f. fig.
2043. HOLBEIN. Imagines Mortis: his accesserunt epigratnmata e gallico idiomate in latinum traslata, Coloniae 1557, in 12. figur.
Questa è un’edizione originale colle stesse 53 tavole, clic pretendonsi intagliate da Holbein medesimo: ma non tutte forse di sua mano, trovandosi in alcune la marca A, cosa non avertita da Papillon, che indicò solamente una differenza in alcune tavole, aggiunte nelle edizioni posteriori alla prima, per aver queste nel contorno una linea sola, mentre le altre ne hanno due. La lettera A. potrebbe forse significare Abr. Bruyn che infatti in Colonia e in Svizzera intaglia diverse opere in quel tempo. Sebbene l’edizione non contenga le prime prove più fresche che apparvero 20 anni prima, nullameno può da questa formarsi chiaramente l’idea d’uno dei più preziosi lavori che vanti l’incisione in legno. Quanto al testo di questo rarissimo libretto trovansi le seguenti opere, oltre gl’indicati epigrammi: Medicina Animae e gallico idiomate a Georgio Aemilio in latinum translata: Paracelsis ad periculose decumbentes, Cypriani Episc. sermo de immortalitate, oratio ad Deum ap aegrotum dicenda, Oratio ad Chris. in gravi morbo dicenda, Divi Chrysostomi de patientia. Il libro, compreso il frontespizio e l’ultima carta bianca, è composto di 100 foglietti, notandosi il nome dello stampatore sul frontespizio colla sua marca Arnold Birckman. Ap. Haeredes, 1557. Legato assieme a questo libro è il seguente. Hofferi Io. Coburgensii Icones Catecheseos et virtutum, ac vitiorum illustratae numeris. Item Historia Passionis D N. I. Chris. Effigiata, Vitembergae excudebat Io. Crato 1558. Sono queste 71 tavole intagliate in legno che figurano i precetti del Decalogo, il Simbolo degli Apostoli, i Sacramenti, le Virtù ed i vizi, e la vita del Redentore, con i relativi epigrammi ad ogni soggetto. L’intaglio è di qualche pregio. Al decimo precetto del Decalogo figurato colla Castità di Giuseppe sono due marche. La superiore I. L. C. T. L’inferiore D. B. 1557, amendue in due cartelline: direbbesi che quest’ultima appartiene a un intagliatore Vitemberghese, essendo riportata anche da Crist e la prima al disegnatore.
Questa è un’edizione originale colle stesse 53 tavole, clic pretendonsi intagliate da Holbein medesimo: ma non tutte forse di sua mano, trovandosi in alcune la marca A, cosa non avertita da Papillon, che indicò solamente una differenza in alcune tavole, aggiunte nelle edizioni posteriori alla prima, per aver queste nel contorno una linea sola, mentre le altre ne hanno due. La lettera A. potrebbe forse significare Abr. Bruyn che infatti in Colonia e in Svizzera intaglia diverse opere in quel tempo. Sebbene l’edizione non contenga le prime prove più fresche che apparvero 20 anni prima, nullameno può da questa formarsi chiaramente l’idea d’uno dei più preziosi lavori che vanti l’incisione in legno. Quanto al testo di questo rarissimo libretto trovansi le seguenti opere, oltre gl’indicati epigrammi: Medicina Animae e gallico idiomate a Georgio Aemilio in latinum translata: Paracelsis ad periculose decumbentes, Cypriani Episc. sermo de immortalitate, oratio ad Deum ap aegrotum dicenda, Oratio ad Chris. in gravi morbo dicenda, Divi Chrysostomi de patientia. Il libro, compreso il frontespizio e l’ultima carta bianca, è composto di 100 foglietti, notandosi il nome dello stampatore sul frontespizio colla sua marca Arnold Birckman. Ap. Haeredes, 1557. Legato assieme a questo libro è il seguente. Hofferi Io. Coburgensii Icones Catecheseos et virtutum, ac vitiorum illustratae numeris. Item Historia Passionis D N. I. Chris. Effigiata, Vitembergae excudebat Io. Crato 1558. Sono queste 71 tavole intagliate in legno che figurano i precetti del Decalogo, il Simbolo degli Apostoli, i Sacramenti, le Virtù ed i vizi, e la vita del Redentore, con i relativi epigrammi ad ogni soggetto. L’intaglio è di qualche pregio. Al decimo precetto del Decalogo figurato colla Castità di Giuseppe sono due marche. La superiore I. L. C. T. L’inferiore D. B. 1557, amendue in due cartelline: direbbesi che quest’ultima appartiene a un intagliatore Vitemberghese, essendo riportata anche da Crist e la prima al disegnatore.
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1991. NUOVA BIBLIA figurata, Ossia moderne o nuove figure della Biblia del vecchio e del nuovo Testamento, disposte e ordinate dall’eccellente e ingegnosissimo Gio. Bockspergen il giovine di Salisburgo e disegnate con particolare attenzione dai tanto sperimentato Joss. Amman di Zurigo, opera servibile e necessaria ai professori di pittura, oreficeria, incisione, scultura e tarsia, stampata a Franfort sul Meno l’anno 1564, in 4, pic obl. in tedesco.
Prima e preziosa edizione conservatissima. Cento e trentatrè sono le tavole intagliate in legno, comprese due che nel libro dei re sono di tripla grandezza ed un’altra consimile nel libro dell’Esodo. Le tavole sono a tergo l’una dell’altra nei medesimi foglietti e non tutte, come il dimostrano le diverse marche, sono di quel J. Amanno Tigurino sopra-detto. Dopo il titolo, e prima delle tavole, è la dedica che ai 18 agosto Sigismondo Feyrabend fece di questo libro al rinomatissima intagliatore Melchior Lorick di Flensburg, a cui seguono alcuni versi tedeschi. Alcune illustrazioni di questa Biblia ne danno diversi autori, ma da ultimo il Zani nella 1 parte del suo volume secondo dell’Enciclopedia metodica di B. Arti ne parla con diffusione.
Prima e preziosa edizione conservatissima. Cento e trentatrè sono le tavole intagliate in legno, comprese due che nel libro dei re sono di tripla grandezza ed un’altra consimile nel libro dell’Esodo. Le tavole sono a tergo l’una dell’altra nei medesimi foglietti e non tutte, come il dimostrano le diverse marche, sono di quel J. Amanno Tigurino sopra-detto. Dopo il titolo, e prima delle tavole, è la dedica che ai 18 agosto Sigismondo Feyrabend fece di questo libro al rinomatissima intagliatore Melchior Lorick di Flensburg, a cui seguono alcuni versi tedeschi. Alcune illustrazioni di questa Biblia ne danno diversi autori, ma da ultimo il Zani nella 1 parte del suo volume secondo dell’Enciclopedia metodica di B. Arti ne parla con diffusione.
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1380. BERG Adamo, Nozze, feste e tornei in occasione del matrimonio del Principe Palatino colla Principessa Renata di Lottaringa nel 1568: in Monaco, per Adamo Berg, in Tedesco.
Sonovi 15 grandi tavole in doppio foglio intagliate con qualche gusto segnate con cifra N. S. e colorate a mano, il che serve mirabilmente al costume ed al carattere di quei tem 235 pi. Questo è il più raro e più prezioso libro che conosciamo, specialmente in quel secolo, in materia di feste.
Sonovi 15 grandi tavole in doppio foglio intagliate con qualche gusto segnate con cifra N. S. e colorate a mano, il che serve mirabilmente al costume ed al carattere di quei tem 235 pi. Questo è il più raro e più prezioso libro che conosciamo, specialmente in quel secolo, in materia di feste.
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745. VEDREMAN Joannes, Architectura, Antuerpia 1577 in fol. fig. M. 91, in lingua olandese.
Apparisce però ristampata nel 1581; poiché amendue i numeri sono intagliati sul frontespizio figurato in luoghi diversi. È singolare l’applicazione degli ordini fatta da questo autore agli edifici moderni e barbaro lo stile e le proporzioni con cui sono figurati.
Apparisce però ristampata nel 1581; poiché amendue i numeri sono intagliati sul frontespizio figurato in luoghi diversi. È singolare l’applicazione degli ordini fatta da questo autore agli edifici moderni e barbaro lo stile e le proporzioni con cui sono figurati.
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3970. BRY (Theodorus, Jo. Theodorus, Israel de) et Mattheus Merian, Collectiones peregrinationum in Indiam Orientalem et Indiam Occidentalem XXV partibus comprehensae, Francf. ad Moenum 1590 a 1634, in fol., fig., rilegato in 4 vol., due in foglio maggiore, e due in minore.
Nel nostro esemplare di prima impressione confrontato colle lunghe descrizioni di de Bure, e avente tutti i contrasegni della vera originalità, con qualche carta topografica di più delle indicate da questo bibliografo, mancano le ultime 5 parti alla prima collezione (detta de’ gran viaggi) che debbe essere composta di 13 parti, e quattro ne mancano egualmente alla seconda collezione (detta dei piccoli viaggi) che debbe esser composta di 12 parti. Esemplare però bellissimo, dorato, che apparteneva alla Biblioteca Brignole in Genova. Rare volte abbiamo trovato questo corpo completo.
Nel nostro esemplare di prima impressione confrontato colle lunghe descrizioni di de Bure, e avente tutti i contrasegni della vera originalità, con qualche carta topografica di più delle indicate da questo bibliografo, mancano le ultime 5 parti alla prima collezione (detta de’ gran viaggi) che debbe essere composta di 13 parti, e quattro ne mancano egualmente alla seconda collezione (detta dei piccoli viaggi) che debbe esser composta di 12 parti. Esemplare però bellissimo, dorato, che apparteneva alla Biblioteca Brignole in Genova. Rare volte abbiamo trovato questo corpo completo.
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