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94. BULENGERI Caes., De pictura, plastice, statuaria, lib. duo, Lugduni 1627, in 12; aggiunto: De Ludis privatis ac domesticis veterum lib. unicus De Conviviis, lib. IV, eodem loco et anno.
Della pittura è trattato secondo gli antichi e nulla si dice intorno gli artisti moderni. Relativi all’encausto sonovi alcuni capitoli interessanti scritti in un’epoca molto anteriore a quelle de’ moderni scrittori.
Della pittura è trattato secondo gli antichi e nulla si dice intorno gli artisti moderni. Relativi all’encausto sonovi alcuni capitoli interessanti scritti in un’epoca molto anteriore a quelle de’ moderni scrittori.
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325. GENGA Bernardino, Anatomia per uso e intelligenza del disegno colle spiegazioni ed indice del Lancisi. Pubblicata per uso dell’Accademia di Francia in Roma, per Dom. De’ Rossi, 1691, opera splendidamente eseguita: aggiuntovi 8 tavole di antiche statue intagliate da S. Thomassin ed altre quattro da Carlo Gregori. In fine: Livre de diverses figures accademiques dessinées d’après naturel par Edme Bouchardon sculpteur du roi, Paris 1738.
Sono questi 12 disegni del nudo intagliati in grande all’acqua forte da diversi incisori con molto bel garbo
Sono questi 12 disegni del nudo intagliati in grande all’acqua forte da diversi incisori con molto bel garbo
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376. ALBERTI Leon Battista, L’architettura tradotta da Cosimo Bartoli coll’aggiunta dei disegni, Venezia, presso il Franceschi, 1565, in 4, fig.
Edizione colle tavole in legno collocate fra il testo.
Edizione colle tavole in legno collocate fra il testo.
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382. ALBERTI Leonis Baptistae Viri Clarissimi Fiorentini, 68 Trivia senatoria in 8 sine loco et anno. Trivia vuol dire Discorsi da Senatori che si estraggono a sorte con una specie di giuoco.

Nel frontespizio una figura intagliata in legno sta scrivendo seduta dinanzi a una tavola di studio. A tergo di questo frontispizio stanno le denominazioni intitolate Trivia pel giuoco della sorte. Nel foglietto appresso stanno i due circoli concentrici, l’uno fisso, l’altro mobile, colle iscrizioni affine di poter eseguire il giuoco. A tergo è stampatala Madonna in trono cogli angeli laterali, come incontrasi in alcune delle edizioni del Vadagnino da noi citate all’articolo Biblia Pauperum. Poi seguono sei foglietti, l’ultimo de’ quali è bianco. In questi è espressa la descrizione e spiegazione del giunco, ed il carattere col quale sono impressi è gotico, come lo sono molte stampe nel principio del 1500. La forma però delle lettere è più bella assai che nella nostra Biblia Pauperum; ma nonostante crediamo quest’edizione di Zuane Vavassore dito Vadagnino nei primi dieci anni di quel secolo.

Segue, legata nel medesimo libretto, un’antica copia dello stesso scritta a mano e in fine è un esemplare del Dialogo di messer Leon Battista Alberti fiorentino De Repubblica, de vita Civile, de vita Rusticana, De Fortuna, Vinegia, per Venturino Rufinello, 1543, intonso.

Il primo però di questi due opuscoletti intitolato Trivia, è da uni ritenuto per raro, non avendone incontrato altri esemplari, e trovandone all’oscuro di quest’edizione i bibliografi. Trovasi però pubblicato in altro volume di anterior edizione del XV secolo con altri opuscoli, come abbiamo citato più sopra.

Nel frontespizio una figura intagliata in legno sta scrivendo seduta dinanzi a una tavola di studio. A tergo di questo frontispizio stanno le denominazioni intitolate Trivia pel giuoco della sorte. Nel foglietto appresso stanno i due circoli concentrici, l’uno fisso, l’altro mobile, colle iscrizioni affine di poter eseguire il giuoco. A tergo è stampatala Madonna in trono cogli angeli laterali, come incontrasi in alcune delle edizioni del Vadagnino da noi citate all’articolo Biblia Pauperum. Poi seguono sei foglietti, l’ultimo de’ quali è bianco. In questi è espressa la descrizione e spiegazione del giunco, ed il carattere col quale sono impressi è gotico, come lo sono molte stampe nel principio del 1500. La forma però delle lettere è più bella assai che nella nostra Biblia Pauperum; ma nonostante crediamo quest’edizione di Zuane Vavassore dito Vadagnino nei primi dieci anni di quel secolo.

Segue, legata nel medesimo libretto, un’antica copia dello stesso scritta a mano e in fine è un esemplare del Dialogo di messer Leon Battista Alberti fiorentino De Repubblica, de vita Civile, de vita Rusticana, De Fortuna, Vinegia, per Venturino Rufinello, 1543, intonso.

Il primo però di questi due opuscoletti intitolato Trivia, è da uni ritenuto per raro, non avendone incontrato altri esemplari, e trovandone all’oscuro di quest’edizione i bibliografi. Trovasi però pubblicato in altro volume di anterior edizione del XV secolo con altri opuscoli, come abbiamo citato più sopra.

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428. BERTANO Giovan Batista, Gli oscuri e difficili passi dell’opera di Vitruvio, Mantova, per Venturino Rufinello, 1558, colla figura dell’Ercole in principio del volume, in fol. fig.
Esemplare di singolar rarità. Nondimeno ci conviene osservare che questa figura non ha che fare né col volume, né col numero delle carte, essendo solamente intagliata da Giorgio Mantovano sul disegno di Giovan Battista Bertano. In fatti il registro delle carte indica che il primo foglio A è foglio solo, che gli altri sono duerni, e l’E è terzo. Il nostro esemplare è nuovo e slegato, e si verifica come l’altra parte del primo foglio è bianca: oltre di che avendo fatte verificazioni su di altri esemplari ben conservati, quella prima carta è sempre bianca, e quand’anche siavi per vaghezza aggiunta la stampa dell’Ercole, questa è sempre tirata in altra qualità di carte ed eccede dal numero indicato nel registro. Le tavole sono intagliate in legno e collocate fra il testo. L’esemplare debb’essere di 28 carte compresa la prima bianca e l’Ercole è un di più.
Esemplare di singolar rarità. Nondimeno ci conviene osservare che questa figura non ha che fare né col volume, né col numero delle carte, essendo solamente intagliata da Giorgio Mantovano sul disegno di Giovan Battista Bertano. In fatti il registro delle carte indica che il primo foglio A è foglio solo, che gli altri sono duerni, e l’E è terzo. Il nostro esemplare è nuovo e slegato, e si verifica come l’altra parte del primo foglio è bianca: oltre di che avendo fatte verificazioni su di altri esemplari ben conservati, quella prima carta è sempre bianca, e quand’anche siavi per vaghezza aggiunta la stampa dell’Ercole, questa è sempre tirata in altra qualità di carte ed eccede dal numero indicato nel registro. Le tavole sono intagliate in legno e collocate fra il testo. L’esemplare debb’essere di 28 carte compresa la prima bianca e l’Ercole è un di più.
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77
465. CATANEO Pietro, I quattro primi libri d’architettura, Venezia, in casa de’ figliuoli di Aldo, 1554, in f. fig.
500. EUCLIDE megarense, Ridotto all’integrità per il degno profess. Nicolò Tartalea bresciano, in Venezia per il Venturino Ruffinelli, 1543, in fol. fig.
Questa è la prima versione di Euclide che ricomparve alla luce anche nel 1566. Le figure sono in legno impresse nei margini delle pagine. Edizione stampata con accuratezza in 240 foglietti.
Questa è la prima versione di Euclide che ricomparve alla luce anche nel 1566. Le figure sono in legno impresse nei margini delle pagine. Edizione stampata con accuratezza in 240 foglietti.
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640. RUSCONI Giovanni Antonio, Dell’architettura secondo i precetti di Vitruvio, libri X, con 160 figure disegnate dal medesimo e con chiarezza e brevità dichiarate, Venezia presso i Gioliti 1590.
Prima edizione; esemplare del Tuano.
Prima edizione; esemplare del Tuano.
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672. SERLII Sebastiani bononiensis, De architectura libri V, a Joanne Carlo Saraceno ex italica in latina in linguam nunc primum translati atque conversi, Venetiis, apud Franciscum de Franciscis et Jo. Crugher, 1569, in fol. fig.
L’opera è preceduta da una lunga prefazione del traduttore e in fine è il libro delle porte. Le tavole sono in legno come le precedenti, dallo stesso socio del Franceschi intaglate.
L’opera è preceduta da una lunga prefazione del traduttore e in fine è il libro delle porte. Le tavole sono in legno come le precedenti, dallo stesso socio del Franceschi intaglate.
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725. VITRUVIO M., I dieci libri dell’architettura tradotti e commentati da Monsig. Daniele Barbaro ed ora in questa nuova impressione per maggior comodità del lettore le materie di ciascun libro ridotte sotto capi, Venezia, presso Alessandro de’ Vecchi, 1629.
Quest’edizione è presa dalla precedente del 1567 colla differenza di essere assai meno corretta, ed essendo state dallo stampatore in più luoghi omesse tavole necessarie, o sostituite alcune altre che non hanno che fare col testo. Ma ciò che è più strano si è che il de’ Vecchi editore, ponendo il suo nome al proemio che aveva prodotto il Franceschi nella più antica citata edizione, ove parla del Barbaro si esprime come se avesse avuto dialogo con lui nelle materie vitruviane ed era morto 59 anni prima di questa seconda edizione: il che prova che ristampò e fece suo il proemio del Franceschi, senza leggerlo.
Quest’edizione è presa dalla precedente del 1567 colla differenza di essere assai meno corretta, ed essendo state dallo stampatore in più luoghi omesse tavole necessarie, o sostituite alcune altre che non hanno che fare col testo. Ma ciò che è più strano si è che il de’ Vecchi editore, ponendo il suo nome al proemio che aveva prodotto il Franceschi nella più antica citata edizione, ove parla del Barbaro si esprime come se avesse avuto dialogo con lui nelle materie vitruviane ed era morto 59 anni prima di questa seconda edizione: il che prova che ristampò e fece suo il proemio del Franceschi, senza leggerlo.
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733. VITRUVIO Pollione, L’architettura colla traduzione italiana e commento del Mar. Bernardo Galliani, Napoli 1758, in fol. fig.
Edizione col testo latino a fronte e un corredo di 25 tavole disegnate e non incise corrispondentemente, la quale si tiene in pregio e si preferisce alla maggior parte dell’edizioni con commenti.
Edizione col testo latino a fronte e un corredo di 25 tavole disegnate e non incise corrispondentemente, la quale si tiene in pregio e si preferisce alla maggior parte dell’edizioni con commenti.
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835. EUCLIDE, La prospettiva, tradotta dal P. Egnazio Danti. Aggiuntavi la prospettiva di Eliodoro Larisseo Greco e Latino, Firenze, pei Giunti, 1573, in 4, picc. fig.; in fine: Aggiunte le annotazioni al trattato dell’astrolabio e del planisfero universale del P. Danti fatte da Gherardo Spini, Firenze, pel Sermartelli, 1570, in 4.
Aureo libro per ciò che riguarda gli uomini sommi che vi concorsero; ma la prospettiva vi è trattata come obiettiva e secondo le leggi fisiche dell’ottica non troppo sviluppate per la loro applicazione alle pratiche dell’arte.
Aureo libro per ciò che riguarda gli uomini sommi che vi concorsero; ma la prospettiva vi è trattata come obiettiva e secondo le leggi fisiche dell’ottica non troppo sviluppate per la loro applicazione alle pratiche dell’arte.
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854. PUTEI Andreae, Perspectiva pictorum et architectorum, Roma 1793, in fol. fig. vol. 2. Latino e italiano.
Questa è la migliore delle varie edizioni di quest’opera, stampata in bellissimi caratteri e in carta distinta, con 218 tavole della più nitida incisione: se il gusto veramente depravato dell’autore non rendesse ingratissima ogni sua produzione, sarebbe da tenersi in pregio la scienza prospettica di cui era doviziosamente fornito.
Questa è la migliore delle varie edizioni di quest’opera, stampata in bellissimi caratteri e in carta distinta, con 218 tavole della più nitida incisione: se il gusto veramente depravato dell’autore non rendesse ingratissima ogni sua produzione, sarebbe da tenersi in pregio la scienza prospettica di cui era doviziosamente fornito.
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889. BRANCA Giovanni, Le macchine. Volume di molto artificio da fare effetti maravigliosi tanto spiritali, quanto di animali operazioni: Roma 1629, in 4, pic. fig.
Sono figure 77 intagliate in legno relative a forze moventi e macchine idrauliche colle spiegazioni di contro italiane e latine e il frontespizio figurato. Questo architetto era dotato di maggior ingegno in questa parte, che nol fosse di gusto in quella dell’architettura.
Sono figure 77 intagliate in legno relative a forze moventi e macchine idrauliche colle spiegazioni di contro italiane e latine e il frontespizio figurato. Questo architetto era dotato di maggior ingegno in questa parte, che nol fosse di gusto in quella dell’architettura.
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932. HERRONIS Alexandrini, Spiritalium liber a Federico Commandino Urbinate ex graeco nuper in latinum couversus. Urbini 1576, in 4, pic.
Bella ed accurata edizione colle tavole in legno fra il testo.
Bella ed accurata edizione colle tavole in legno fra il testo.
Show MoreHIGGINS, Experiments the calcareous cements. Vedi Faujas de Saint-fond cui va unito.
968. ZABAGLIA. Niccola, Castelli e ponti, con alcune ingegnose pratiche e con la descrizione del trasporto dell’obelisco Vaticano e di altri del Cavalier Domenico Fontana, Roma 1743, in fol. fig.
Questo libro è composto di 54 tavole colle illustrazioni rispettive italiane e latine. Le invenzioni del Zabaglia semplici e facili partivano da una somma pratica. Egli non sapeva leggere né scrivere ed era a un incirca in Roma, quello che in Bassano era il Ferracina.
Questo libro è composto di 54 tavole colle illustrazioni rispettive italiane e latine. Le invenzioni del Zabaglia semplici e facili partivano da una somma pratica. Egli non sapeva leggere né scrivere ed era a un incirca in Roma, quello che in Bassano era il Ferracina.
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971. ZONCA Vittorio, Nuovo teatro di macchine ed edifici ec., Padova 1623, in f. fig.
Rimane qualche dubbio se queste due edizioni non siano una sola, o con l’anno di stampa mutato, o veramente per mala impressione degli ultimi due numeri.
Rimane qualche dubbio se queste due edizioni non siano una sola, o con l’anno di stampa mutato, o veramente per mala impressione degli ultimi due numeri.
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974. ANSALDI Innocenzo, L’arte della pittura, traduzione in versi toscani del poema latino di Carlo Alfonso Du Fresnoy, Lucca 1813, in 8, col testo a fronte, M. 46.
977. CARLI (de) Anton Luigi, La scultura, versi sciolti, Milano 1775, in 8. Latino e italiano.
Questa è una versione del poema latino di Ludovico Doissin: intitolato Sculpturam, carmen, stampato a fronte della traduzione.
Questa è una versione del poema latino di Ludovico Doissin: intitolato Sculpturam, carmen, stampato a fronte della traduzione.
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1077. ANGUILLARA Giovanni Andrea, Le Metamorfosi d’Ovidio ridotte in ottava rima: colle annotazioni di M. Giul. Horologi, e gli argomenti di M. Francesco Turchi. Edizione ornata di figure da Giacomo Franco, Venezia, presso Bernardo Giunti, 1584, in 4.
Ognuno dei quindici canti ha una tavola in rame, oltre il frontespizio figurato con allegorie e il ritratto del traduttore.
Ognuno dei quindici canti ha una tavola in rame, oltre il frontespizio figurato con allegorie e il ritratto del traduttore.
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