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416. BAROZZIO Giacomo da Vignola, Regola delli cinque ordini d’architettura in 32 tavole.
Ogni ragione fa giudicare questa per la prima edizione forse del 1563, quantunque senza luogo ed anno.
Ogni ragione fa giudicare questa per la prima edizione forse del 1563, quantunque senza luogo ed anno.
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Rarissimo è l’incontrare esemplari di questa edizione bea conservati come il nostro, per essere stati molto adoperati e consunti dagli studiosi. Appartenne questo alle biblioteche Bianconi poi Bossi. Bellissimo è il ritratto dell’autore nel frontespizio ; nel secondo foglio è il privilegio di Pio IV; nel terzo la dedica al Cardinal Farnese e seguono i fogli sino al 32 colle dichiarazioni intagliate in rame sotto le tavole. Vedine un altro esemplare all’articolo Labacco, con cui legato.
Rarissimo è l’incontrare esemplari di questa edizione bea conservati come il nostro, per essere stati molto adoperati e consunti dagli studiosi. Appartenne questo alle biblioteche Bianconi poi Bossi. Bellissimo è il ritratto dell’autore nel frontespizio ; nel secondo foglio è il privilegio di Pio IV; nel terzo la dedica al Cardinal Farnese e seguono i fogli sino al 32 colle dichiarazioni intagliate in rame sotto le tavole. Vedine un altro esemplare all’articolo Labacco, con cui legato.
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417. BAROZZIO Giacomo da Vignola, Regola delli cinque ordini d’architettura, Siena 1635, presso Pietro Marchetti.
Dopo il frontespizio segue la dedica al Sig. Volunio Bandinelli: e si compie la pagina colla dichiarazione del Vignola: è rimpiazzato il terzo foglio dei privilegi con una tavola di più dell’edizione originale, ove sono le colonne dei cinque ordini riunite; cosi si procede sino alla tav. 32 e seguono poi le porte tratte dalle opere del Buonarroti, che fanno arrivare il numero delle tavole di quest’edizione sino alle 45.
Dopo il frontespizio segue la dedica al Sig. Volunio Bandinelli: e si compie la pagina colla dichiarazione del Vignola: è rimpiazzato il terzo foglio dei privilegi con una tavola di più dell’edizione originale, ove sono le colonne dei cinque ordini riunite; cosi si procede sino alla tav. 32 e seguono poi le porte tratte dalle opere del Buonarroti, che fanno arrivare il numero delle tavole di quest’edizione sino alle 45.
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418. BAROZZIO Giacomo da Vignola, Regola delli cinque ordini d’architettura colla 75nuova aggiunta di Michel Angelo Buonarrotti, Arnhem 1620, in fol. fig.
Il testo di quest’opera è in italiano, olandese, francese e tedesco, distribuita in 42 tavole, la quale a dir vero è una assai bella imitazione delle anteriori buone edizioni italiane. Vedi d’Avilar e Labacco.
Il testo di quest’opera è in italiano, olandese, francese e tedesco, distribuita in 42 tavole, la quale a dir vero è una assai bella imitazione delle anteriori buone edizioni italiane. Vedi d’Avilar e Labacco.
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432. BIBIENA Ferdinando Galli, Direzioni ai giovani studenti del disegno dell’architettura civile e della prospettiva teorica, Bologna 1731 e 1732, vol. 2 in 8, fig.
Lasciando a parte il gusto ornamentale di questo artista relativo all’epoca in cui viveva, li suoi trattati sono ben ordinati ed espressi, e le tavole di questa piccola edizione sono nitidamente intagliate in finissimi e precisi contorni. Nel primo volume il corso di architettura è illustrato con 69 tavole: nel secondo quello della prospettiva comprende 56 tav.
Lasciando a parte il gusto ornamentale di questo artista relativo all’epoca in cui viveva, li suoi trattati sono ben ordinati ed espressi, e le tavole di questa piccola edizione sono nitidamente intagliate in finissimi e precisi contorni. Nel primo volume il corso di architettura è illustrato con 69 tavole: nel secondo quello della prospettiva comprende 56 tav.
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517. GIOPPREDO Mario, Dell’architettura, parte prima, nella quale si tratta degli ordini dell’architettura de’ Greci e degl’Italiani e si danno le regole più spedite per disegnare, Napoli 1768, in fol. mass. Fig.
Quest’autore aveva una felice natural disposizione per l’architettura e nell’opera sua, che non poté proseguire, come sembrava disposto a fare, per essere mancato a’ vivi, travedasi il buon gusto in quanto imitò e studiò Vitruvio e il cattivo per la pessima istruzione che ebbe da Martino Bonocore suo istitutore. Le 31 tavole sono di nitido e bell’intaglio in grandiosa dimensione incise da Francesco Gemignani.
Quest’autore aveva una felice natural disposizione per l’architettura e nell’opera sua, che non poté proseguire, come sembrava disposto a fare, per essere mancato a’ vivi, travedasi il buon gusto in quanto imitò e studiò Vitruvio e il cattivo per la pessima istruzione che ebbe da Martino Bonocore suo istitutore. Le 31 tavole sono di nitido e bell’intaglio in grandiosa dimensione incise da Francesco Gemignani.
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560. MARQUEZ D. Pietro Gias., Dell’ordine dorico, Ricerche dedicate all’Accademia di Saragozza, Roma 1803, in 8, fig.
Con 10 tavole in rame. Operetta piena di avvertimenti giudiziosi, fondata sui principi dell’arte specialmente teorici.
Con 10 tavole in rame. Operetta piena di avvertimenti giudiziosi, fondata sui principi dell’arte specialmente teorici.
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570. MONTANO Giovan Battista milanese, Libro d’architettura con diversi ornamenti cavati dall’antico, Roma 1624, in fol. fig.
Quest’opera è di 40 tav. edizione originale; segue poi la scelta di vari tempietti antichi, Roma, presso il Soria, 1624: sono tavole 6 vengono in seguito diversi ornamenti capricciosi per depositi e altari, Roma 1625; sono tavole 40. Finisce il volume coi tabernacoli diversi nuovamente inventati da Giovan Battista Montano: Roma 1618: sono tavole 24 in fol. fig., il tutto dato in luce da Giovan Battista Soria romano. Il Montano si intitola intagliatore di legname eccellentissimo, di questo volume quantunque s’incominci ad inclinare al gusto falso, vedesi però quanto l’autore fosse valente.
Quest’opera è di 40 tav. edizione originale; segue poi la scelta di vari tempietti antichi, Roma, presso il Soria, 1624: sono tavole 6 vengono in seguito diversi ornamenti capricciosi per depositi e altari, Roma 1625; sono tavole 40. Finisce il volume coi tabernacoli diversi nuovamente inventati da Giovan Battista Montano: Roma 1618: sono tavole 24 in fol. fig., il tutto dato in luce da Giovan Battista Soria romano. Il Montano si intitola intagliatore di legname eccellentissimo, di questo volume quantunque s’incominci ad inclinare al gusto falso, vedesi però quanto l’autore fosse valente.
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580. NERALCO P. A., I tre ordini d’architettura, dorico, ionico e corintio, tratti dalle più insigni fabbriche di Roma, Roma 1744, in fol. fig.
Sotto questo nome d’Arcadia intendasi Monsignor Ercolani. Edizione di qualche lusso apparente, non agguagliato dal merito dell’opera, come il dimostrano le 61 tavole del volume. In fine sta una descrizione del Colosseo romano, del Panteon e del tempio vaticano, con altre 15 tavole.
Sotto questo nome d’Arcadia intendasi Monsignor Ercolani. Edizione di qualche lusso apparente, non agguagliato dal merito dell’opera, come il dimostrano le 61 tavole del volume. In fine sta una descrizione del Colosseo romano, del Panteon e del tempio vaticano, con altre 15 tavole.
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589. OSIO Carlo Cesare, Architettura civile dimostrativamente proporzionata ed accresciuta col ritrovamento d’un nuovo strumento angolare per stabilire le sagome in ogni loro necessario contorno, Milano 1661, in fol. fig.
Col ritratto dell’autore disegnato da Cesare dai fiori, intagliato da Giovan Battista Bonacina, assai bello. Opera in cui si com106plicano le cose più facili in una quantità di inutili insegnamenti.
Col ritratto dell’autore disegnato da Cesare dai fiori, intagliato da Giovan Battista Bonacina, assai bello. Opera in cui si com106plicano le cose più facili in una quantità di inutili insegnamenti.
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593. PALLADIO Andrea, I due libri dell’architettura, 1570, in fol. fig., presso Domenico de’ Franceschi.
Queste due opere qui separate, le quali veggiamo con frontespizi a loro addetti particolarmente, servirono poi nello stesso anno, a formare l’edizione completa dei quattro libri.
Queste due opere qui separate, le quali veggiamo con frontespizi a loro addetti particolarmente, servirono poi nello stesso anno, a formare l’edizione completa dei quattro libri.
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Dei due primi libri dell’antichità, la biblioteca Smithiana ne possedeva un esemplare e l’autore teneva forse in pensiero di unirvi poi altri libri, come si riconosce ai capi XIX e XXV, del suo primo libro, in cui fa sperare di dar presto alla luce i suoi disegni degli anfiteatri e degli archi di trionfo e come si può conghietturare da’ materiali inediti in più luoghi esistenti; perla qual cosa pensò di pubblicare intanto i due primi libri. L’altro volume dei due libri d’architettura ancor più raro del precedente, non venne citato da alcun bibliografo, né mai ci venne fatto di conoscere altro esemplare.
Dei due primi libri dell’antichità, la biblioteca Smithiana ne possedeva un esemplare e l’autore teneva forse in pensiero di unirvi poi altri libri, come si riconosce ai capi XIX e XXV, del suo primo libro, in cui fa sperare di dar presto alla luce i suoi disegni degli anfiteatri e degli archi di trionfo e come si può conghietturare da’ materiali inediti in più luoghi esistenti; perla qual cosa pensò di pubblicare intanto i due primi libri. L’altro volume dei due libri d’architettura ancor più raro del precedente, non venne citato da alcun bibliografo, né mai ci venne fatto di conoscere altro esemplare.
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Questa singolarità mette in chiaro i primi divisamenti dell’autore, e avendo noi conosciuti in buon numero bellissimi disegni palladiani inediti di romane antichità, oltre quelli già pubblicati da Lord Burlington, si riconosce ben chiara l’intenzione di Palladio di pubblicare almeno dopo i due primi libri, altri due, che componessero forse una grand’opera tutta di antichità, ommettendo di unirvi i libri dell’architettura.
Questa singolarità mette in chiaro i primi divisamenti dell’autore, e avendo noi conosciuti in buon numero bellissimi disegni palladiani inediti di romane antichità, oltre quelli già pubblicati da Lord Burlington, si riconosce ben chiara l’intenzione di Palladio di pubblicare almeno dopo i due primi libri, altri due, che componessero forse una grand’opera tutta di antichità, ommettendo di unirvi i libri dell’architettura.
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594. PALLADIO, I quattro libri dell’architettura, Venezia, per Domenico de’ Franceschi, 1570, in fol. fig.
Prima edizione di rara freschezza e conservazione, con foglietti in bianco per farvi a piacere osservazioni: legata in vit.. dor. con busta.
Prima edizione di rara freschezza e conservazione, con foglietti in bianco per farvi a piacere osservazioni: legata in vit.. dor. con busta.
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Quest’edizione fu contraffatta posteriormente, ma non in modo di abbisognar di segnali per distinguerla dall’originale, poiché ciò dalla freschezza delle tavole, dalla carta, dai caratteri si conosce a piena evidenza.
Quest’edizione fu contraffatta posteriormente, ma non in modo di abbisognar di segnali per distinguerla dall’originale, poiché ciò dalla freschezza delle tavole, dalla carta, dai caratteri si conosce a piena evidenza.
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595. PALLADIO, Lo stesso, ristampato in Venezia colle medesime tavole da Bartolomeo Carampello, 1581 in fol.
Anche questa edizione, se non fosse pel nome dello stampatore e l’anno di stampa, potrebbe riguardarsi come una contraffazione dell’originale, essendosi adoperati li stessi legni e la stessa distribuzione nelle pagine.
Anche questa edizione, se non fosse pel nome dello stampatore e l’anno di stampa, potrebbe riguardarsi come una contraffazione dell’originale, essendosi adoperati li stessi legni e la stessa distribuzione nelle pagine.
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596. PALLADIO, Architecture divisée en quatre livres avec des notes d’Inigo Jones qui n’avoient point encore été imprimées, le tout revu, dessiné et nouvellement mis à jour par Jaques Leoni venitien, vol. 2, à la Haye, chez Pierre Gosse, 1726, in fol. fig.
I due volumi sono legati in un sol tomo. Avvi un frontespizio figurato intagliato da B. Picart, che incise egualmente il ritratto dell’autore. Le tavole sono egualmente in gran dimensione con altrettanta precisione e lusso, che furono fatte quelle dell’Alberti, pubblicate in Londra dallo stesso Leoni. Il primo libro contiene 43 tavole, il secondo ne contiene 60; il terzo ne contiene; il quarto libro è diviso in due parti, la prima delle quali contiene 22 tavole e la seconda 58. Opera di un enorme dispendio per la sua ricca e laboriosa esecuzione.
I due volumi sono legati in un sol tomo. Avvi un frontespizio figurato intagliato da B. Picart, che incise egualmente il ritratto dell’autore. Le tavole sono egualmente in gran dimensione con altrettanta precisione e lusso, che furono fatte quelle dell’Alberti, pubblicate in Londra dallo stesso Leoni. Il primo libro contiene 43 tavole, il secondo ne contiene 60; il terzo ne contiene; il quarto libro è diviso in due parti, la prima delle quali contiene 22 tavole e la seconda 58. Opera di un enorme dispendio per la sua ricca e laboriosa esecuzione.
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628. RAGIONAMENTO intorno al formare loggie arcate l’una soprapposta all’altra in fabbriche fornite di 114 più ordini d’architettura, Bologna 1778, in 8, fig., M. 31.
Con una gran tavola in rame.
Con una gran tavola in rame.
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647. SAMMICHELI Michele, I cinque ordini dell’architettura civile, rilevati dalle sue fabbriche, descritti e pubblicati con quelli di Vitruvio, Alberti, Palladio, Scamozzi, Serlio, Vignola, dal Co. Alessandro Pompei, Verona 1735, in fot. fig.
Opera assai giudiziosa ed utile agli artisti che trovano riunite le più interessanti comparazioni. Sonovi le notizie storiche de’ suddetti autori coi loro ritratti, e 37 tavole in rame colle rispettive illustrazioni.
Opera assai giudiziosa ed utile agli artisti che trovano riunite le più interessanti comparazioni. Sonovi le notizie storiche de’ suddetti autori coi loro ritratti, e 37 tavole in rame colle rispettive illustrazioni.
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662. SERLIO Sebastiano, Regole generali d’architettura sopra le cinque maniere degli edifici, cioè toscano, dorico, ionico, corintio et composito, cogli esempii dell’antiquità, che perla maggior parte concordano colla dottrina di Vitruvio, 1537, Venezia, per Francesco Marcolini da Forlì, il mese di settembre, in fol. fig.
Questo è il primo libro pubblicalo dal Serlio ed è la prima edizione di esso, rarissima e a pochissimi nota; la riprodusse il Marcolini avanti che gli altri libri fossero stampati separatamente nei susseguenti anni 1540 e 1544. Questa è la sola edizione dove si trovi una singolare lettera di Pietro Aretino diretta allo stampatore, impressa a tergo del frontespizio. Questa prima edizione è intitolata a Ercole II Duca di Ferrara e nella lettera dedicatoria celebra i nomi dei letterati, artisti e grandi signori che in Italia erano famosi per la protezione non solo, ma il pratico esercizio in questi studi.
Questo è il primo libro pubblicalo dal Serlio ed è la prima edizione di esso, rarissima e a pochissimi nota; la riprodusse il Marcolini avanti che gli altri libri fossero stampati separatamente nei susseguenti anni 1540 e 1544. Questa è la sola edizione dove si trovi una singolare lettera di Pietro Aretino diretta allo stampatore, impressa a tergo del frontespizio. Questa prima edizione è intitolata a Ercole II Duca di Ferrara e nella lettera dedicatoria celebra i nomi dei letterati, artisti e grandi signori che in Italia erano famosi per la protezione non solo, ma il pratico esercizio in questi studi.
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663. SERLIO Sebastiano, Regole generali per l’architettura sopra le cinque maniere degli edifici, cioè toscano, dorico, ionico, corinthio, composito con gli esempi dell’antiquità, che per la maggior parte concordano con la dottrina di Vitruvio, 1540, Venezia, per Francesco Marcolini da Forlì, con nuove addizioni e con privilegi.
A tergo di questo frontespizio si legge: libro quarto di architettura di M. Sebastiano Serlio Bolognese: segue la dedica ove il Serlio intitolando questa ristampa al Marchese del Vasto, indica i molti luoghi delle correzioni, ad aggiunte fatte, malgrado le quali comunemente da molti ritiensi esser questa la prima edizione del quarto libro, mentre è la seconda.
A tergo di questo frontespizio si legge: libro quarto di architettura di M. Sebastiano Serlio Bolognese: segue la dedica ove il Serlio intitolando questa ristampa al Marchese del Vasto, indica i molti luoghi delle correzioni, ad aggiunte fatte, malgrado le quali comunemente da molti ritiensi esser questa la prima edizione del quarto libro, mentre è la seconda.
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665. SERLIO Sebastiano, Regole generali d’architettura sopra le cinque maniere degli edifici, Venezia, per Francesco Marcolini, 1544, fol. fig.
Quello non è che il quarto libro del Serlio, ma è da notar 121 si che a render prezioso questo esemplare sono inserite in rispettivi luoghi le nove stampe delle basi e dei capitelli degli ordini, intagliati da Agostino Veneziano colle marche A. V. l’anno 1528. Sta in ciascuna di esse inciso il privilegio, allora ottenuto, Cantum sic ne aliquis imprimat ut in privilegio constat. Il nome dì ciascun ordine è espresso colle parole dorica, ionica etc. accompagnato dalle iniziali S. B. Le quali significano Serlio Bolognese. Bairtsch nella sua opera le Peintre graveur vol. 14 sez. 11, ai numeri 525, e 533 indica queste nove rare stampe, ignorando però che appaitengano all’architettura del Serlio. Nel 1636 Antonio Sadeler le riprodusse senza il privilegio e senza le iniziali, ponendovi soltanto il suo nome. Magnifico esemplare in vit.
Quello non è che il quarto libro del Serlio, ma è da notar 121 si che a render prezioso questo esemplare sono inserite in rispettivi luoghi le nove stampe delle basi e dei capitelli degli ordini, intagliati da Agostino Veneziano colle marche A. V. l’anno 1528. Sta in ciascuna di esse inciso il privilegio, allora ottenuto, Cantum sic ne aliquis imprimat ut in privilegio constat. Il nome dì ciascun ordine è espresso colle parole dorica, ionica etc. accompagnato dalle iniziali S. B. Le quali significano Serlio Bolognese. Bairtsch nella sua opera le Peintre graveur vol. 14 sez. 11, ai numeri 525, e 533 indica queste nove rare stampe, ignorando però che appaitengano all’architettura del Serlio. Nel 1636 Antonio Sadeler le riprodusse senza il privilegio e senza le iniziali, ponendovi soltanto il suo nome. Magnifico esemplare in vit.
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666. SERLIO, Le premier livre d’architecture mise en langue françoise par Jean Martin, Paris 1545, chez Jean Barbe. — Le second livre de perspective par le même (stesso anno, italiano e francese). — Il terzo libro delle antichità, Venezia, presso Francesco Rampazzetto, 1062. — Le quatrieme livre des regles génerales d’architecture, sur les cinq manières d’édifices traduit par Pierre Van Aelst. Imprimé à Anvers 1545. Questi quattro libri sono legati assieme.