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Italian
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Italy
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Catalogo Section
Biografia
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Publication Year
1675 to 1699
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Prima e pregiatissima edizione delle memorie dell’arte che 378 dopo il Vasari meritavano di ottenere il
pieno volo della posterità.
La prima parte dell’opera si pubblicò nel 1681 per Santi Franchi e in principio avanti le approvazioni per la
stampa osservasi il rarissimo privilegio di Carlo il Re di Spagna colle armi, che manca in moltissimi esemplari: e
questa parte forma il secolo I. Il secondo dal 1300 al 1400 fu stampato da Pietro Marini nel 1686. Il secolo terzo
e quarto dal 1400 al 1550 distinto sempre in decennali, è opera postuma stampata per Tarlini e Franchi nel 1728
col ritratto del Baldinucci intagliato da Pietro Rotari veronese. La seconda parte del secolo 4 contiene tre
decennali dal 1550 al 1580 nella sudetta stamperia di Pietro Marini 1688; e altri tre decennali dal 1580 al 1610 li
stampò Giuseppe Manni nel 1702; il secolo quinto finalmente dal 1610 al 1670 stampato pei Tartini e Franchi
comparve nel 1728.
Prima e pregiatissima edizione delle memorie dell’arte che 378 dopo il Vasari meritavano di ottenere il
pieno volo della posterità.
La prima parte dell’opera si pubblicò nel 1681 per Santi Franchi e in principio avanti le approvazioni per la
stampa osservasi il rarissimo privilegio di Carlo il Re di Spagna colle armi, che manca in moltissimi esemplari: e
questa parte forma il secolo I. Il secondo dal 1300 al 1400 fu stampato da Pietro Marini nel 1686. Il secolo terzo
e quarto dal 1400 al 1550 distinto sempre in decennali, è opera postuma stampata per Tarlini e Franchi nel 1728
col ritratto del Baldinucci intagliato da Pietro Rotari veronese. La seconda parte del secolo 4 contiene tre
decennali dal 1550 al 1580 nella sudetta stamperia di Pietro Marini 1688; e altri tre decennali dal 1580 al 1610 li
stampò Giuseppe Manni nel 1702; il secolo quinto finalmente dal 1610 al 1670 stampato pei Tartini e Franchi
comparve nel 1728.
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, Libretto raro a trovarsi.
Libretto raro a trovarsi.
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Con molti ritratti intagliati in legno. Opera che sarebbe stat anche più preziosa che non è di fatto, se l’autore si
fosse potuto astenere da certe prevenzioni che ove sono troppo favorevoli, ove troppo contrarie il fanno
propendere o mancare circa il merito di molti artisti e le loro opere. Non conosciamo che una sola edizione di
questo libro, ma mentre andavasi divulgando furono in questa operate parecchie modificazioni, delle quali
alcune indicheremo per conoscere in questa maniera gli esemplari di più antica impressione. Due esemplari noi
ne abbiamo, amendue rari e singolari, ma riputiamo per altro fra’ più antichi quello ove nel frontespizio del
secondo volume, dedicato (come il primo) al re di Francia Luigi XIIII rimase in bianco il nome del re e non
trovansi le parole sempre vittorioso e in fondo alla pagina dopo la data e il nome dello stampatore, non leggesi
alcuna altra parola, mentre negli esemplari più comuni, vi si legge inoltre ad istanza di Francesco da Vico detto
il Turrino. Alla pagina poi 59 ove parla della bellezza di Guido Reni giovine, dopo avere in principio della vita
prodotto il suo ritratto da uomo adulto, vi si trova uno spazio ed un elegante testa che sembra più di donna, che
d’uomo, che dice egli d’aver fatta disegnare dieci volte e intagliar tre; e non essergli riescita a suo modo: negli
altri esemplari posteriormente pubblicati non si trova il ritratto, omesso dopo essersi fatto da valenti maestri
disegnare ben diciotto volte e tre intagliare dal bravo Cassioni. Il vacuo che rimase per l’omissione del ritratto è
riempito da pochi paragrafi e da una lettera del re di Polonia, per 393 non scomporre e ristampare tutte le
pagine del volume, essendosi non ostante dovuto ricomporre, come può vedersi, quattro pagine. Altra variazione
più conosciuta e meno difficile a trovarsi, in posteriori esemplari ma però esistente in amendue i nostri citati,
incontrasi nel primo tomo a pag. 471 ove l’autore riconobbe di dover sopprimere uno squarcio ingiurioso, in cui
denomina Rafaello un boccalaio urbinate. Vedi , , , .
Con molti ritratti intagliati in legno. Opera che sarebbe stat anche più preziosa che non è di fatto, se l’autore si
fosse potuto astenere da certe prevenzioni che ove sono troppo favorevoli, ove troppo contrarie il fanno
propendere o mancare circa il merito di molti artisti e le loro opere. Non conosciamo che una sola edizione di
questo libro, ma mentre andavasi divulgando furono in questa operate parecchie modificazioni, delle quali
alcune indicheremo per conoscere in questa maniera gli esemplari di più antica impressione. Due esemplari noi
ne abbiamo, amendue rari e singolari, ma riputiamo per altro fra’ più antichi quello ove nel frontespizio del
secondo volume, dedicato (come il primo) al re di Francia Luigi XIIII rimase in bianco il nome del re e non
trovansi le parole sempre vittorioso e in fondo alla pagina dopo la data e il nome dello stampatore, non leggesi
alcuna altra parola, mentre negli esemplari più comuni, vi si legge inoltre ad istanza di Francesco da Vico detto
il Turrino. Alla pagina poi 59 ove parla della bellezza di Guido Reni giovine, dopo avere in principio della vita
prodotto il suo ritratto da uomo adulto, vi si trova uno spazio ed un elegante testa che sembra più di donna, che
d’uomo, che dice egli d’aver fatta disegnare dieci volte e intagliar tre; e non essergli riescita a suo modo: negli
altri esemplari posteriormente pubblicati non si trova il ritratto, omesso dopo essersi fatto da valenti maestri
disegnare ben diciotto volte e tre intagliare dal bravo Cassioni. Il vacuo che rimase per l’omissione del ritratto è
riempito da pochi paragrafi e da una lettera del re di Polonia, per 393 non scomporre e ristampare tutte le
pagine del volume, essendosi non ostante dovuto ricomporre, come può vedersi, quattro pagine. Altra variazione
più conosciuta e meno difficile a trovarsi, in posteriori esemplari ma però esistente in amendue i nostri citati,
incontrasi nel primo tomo a pag. 471 ove l’autore riconobbe di dover sopprimere uno squarcio ingiurioso, in cui
denomina Rafaello un boccalaio urbinate. Vedi , , , .
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