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8. BETTINELLI Saverio, Risorgimento d’Italia negli studi, nelle arti e nei costumi dopo il Mille, Bassano 1776, in 8 vol. 2.
24. DIALOGHI sopra le tre arti del disegno, Lucca 1754, in 8. Con una tavola in rame nel frontispizio rappresentante Tiziano in atto di dipingere una Venere.
25. DIALOGHI, La stessa opera corretta ed accresciuta, Firenze l770, in 12.
L’autore si è conservato anonimo, quantunque sappiasi essere Monsig Bottari ed il libro è pieno di eccellenti dottrine; gl’interlocutori sono Giovan Pietro Bellori e Carlo Maratta.
L’autore si è conservato anonimo, quantunque sappiasi essere Monsig Bottari ed il libro è pieno di eccellenti dottrine; gl’interlocutori sono Giovan Pietro Bellori e Carlo Maratta.
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34. GHERARDI Giovan Battista, Della Patria primitiva dell’Arti del Disegno, Cremona 1785, in 8.
Tendono le dissertazioni, di cui questo volume è composto, ad assicurare all’Italia un primato che da molti dotti le vorrebbe esser conteso.
Tendono le dissertazioni, di cui questo volume è composto, ad assicurare all’Italia un primato che da molti dotti le vorrebbe esser conteso.
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43. MORELLI D. Iacopo, Notizie d’opere di disegno nella prima metà del secolo XVI scritta da un anonimo di quel tempo, pubblicata in Bassano 1800, in 8.
Libro utilissimo per la ricognizione di molte opere e di molti autori.
Libro utilissimo per la ricognizione di molte opere e di molti autori.
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44. MORENI Domenico, Memoria intorno al risorgimento delle belle arti in Toscana, Firenze 1812.
45. MORENI Domenico, Aggiuntavi la vita di Filippo ser Brunellesco architetto fiorentino scritta dal Baldinucci con altra in fine di anonimo contemporaneo, pubblicate per la prima volta, ed illustrate dal canonico Moreni, Firenze 1812, in 8, legato in un solo volume.
55. TEMPESTI Ab., Antiperistasi Pisane sul risorgimento e cultura delle belle arti. Dialoghi, Pisa 1812, 4 fig. M. 25 con cinque tavole intagliate in rame, disegnate dal celebre C. Inghirami.
Questo scrittore sostenne molte opinioni contro il pensare del Morrona suo contemporaneo, autore della Pisa illustrata e le sostenne con veemenza.
Questo scrittore sostenne molte opinioni contro il pensare del Morrona suo contemporaneo, autore della Pisa illustrata e le sostenne con veemenza.
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62. ZANETTI Girolamo, Dell’origine di alcune arti principali presso i Veneziani. Libri due, Venezia 1758, in 8.
Le preziose notizie sparse in questo libretto sono estratte da antiche cronache, è assegnano a’ Veneziani un primato in molte pratiche che non può loro esser conteso.
Le preziose notizie sparse in questo libretto sono estratte da antiche cronache, è assegnano a’ Veneziani un primato in molte pratiche che non può loro esser conteso.
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74. ARMENINI Giovan Battista da Faenza, Dei veri precetti della pittura libri tre, Ravenna 1587, in 4 pic. Prima edizione, esemplare in mar. dorato.
134. GILIO Giovanni Andrea da Fabriano, Due Dialoghi, nel primo de’ quali si ragiona delle parti morali e civili de’ letterati e cortigiani e dell’utile che i principi cavano da’ letterati; nel secondo si tratta degli errori de’ pittori circa le storie, in Camerino, presso Antonio Gioioso, 1564, in 4.
In questo libro è riunito un magazzino d’erudizioni con poco ordine per mettere in evidenza l’autore, senza che le arti ne abbiano tratto profitto. L’edizione è accurata.
In questo libro è riunito un magazzino d’erudizioni con poco ordine per mettere in evidenza l’autore, senza che le arti ne abbiano tratto profitto. L’edizione è accurata.
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190. PRUNETTI Michel Angelo, Saggio pittorico, Roma 1786, in 12.
Nelle quattro parti in cui è diviso questo libro sono epilogate una quantità di nozioni teoriche e storiche e una quantità immensa di sentenze e di giudizi, che la brevità dell’opera non ha permesso giustificare.
Nelle quattro parti in cui è diviso questo libro sono epilogate una quantità di nozioni teoriche e storiche e una quantità immensa di sentenze e di giudizi, che la brevità dell’opera non ha permesso giustificare.
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204. SCANELLI Francesco da Forlì, Il microcosco della33 pittura. Trattato diviso in due libri, Cesena, per il Neri, 1657, in 4. Dedicato a Francesco d’Este duca di Modena. Esemplare intonso.
Libro ripieno di buone notizie. Nel principio deve trovarsi una stampa, ove in alto è lo stemma di casa d’Este sostenuto da vari geni. La pittura assisa sull’arco dell’iride e tre figure ignude coi loro attributi nel basso, rappresentanti le tre scuole: romana, veneta e lombarda. Ivi leggesi Io Franc. Centen. Inv. Mucius Centen Sculp.
Libro ripieno di buone notizie. Nel principio deve trovarsi una stampa, ove in alto è lo stemma di casa d’Este sostenuto da vari geni. La pittura assisa sull’arco dell’iride e tre figure ignude coi loro attributi nel basso, rappresentanti le tre scuole: romana, veneta e lombarda. Ivi leggesi Io Franc. Centen. Inv. Mucius Centen Sculp.
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205. SCARAMUCCIA Luigi perugino, Le finezze dei pennelli italiani ammirate e studiate da Giuripeno sotto la scorta di Raffaello d’Urbino, Pavia 1674, in 4. Col ritratto dell’autore dis. dal cavaliere del Cairo, scolpito da I. B. Bonacina.
206. SCARAMUCCIA Luigi perugino, Altro esemplare colle aggiunte e mutazioni che si credono di Luigi Scaramuccia medesimo, forse per fare una edizione più corretta del libro.
Sotto il nome di Giuripeno anagramma di Perugino, lo Scaramuccia descrive tutto ciò che di bello ha veduto viaggiando l’Italia, accompagnato dal genio di Raffaello. Dopo di che seguono alcuno precetti dell’arte.
Sotto il nome di Giuripeno anagramma di Perugino, lo Scaramuccia descrive tutto ciò che di bello ha veduto viaggiando l’Italia, accompagnato dal genio di Raffaello. Dopo di che seguono alcuno precetti dell’arte.
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214. SPRETI Camillo, Compendio storico dell’arte di comporre i mosaici, colla descrizione dei mosaici35 antichi che trovansi nelle basiliche di Ravenna, Ravenna 1804, in 4.
Sono in questo volume due altri ragionamenti sulla pigneta di Ravenna e sulla Repubblica delle Api ec. in car. gra. Vedi per il mosaico anche Fougeroux, Recherches sur les mines d’Herculanum. Vedi Essai sur la peinture en mosaique.
Sono in questo volume due altri ragionamenti sulla pigneta di Ravenna e sulla Repubblica delle Api ec. in car. gra. Vedi per il mosaico anche Fougeroux, Recherches sur les mines d’Herculanum. Vedi Essai sur la peinture en mosaique.
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225. VASARI Giorgio sig. cavaliere, pittore e architetto aretino, Ragionamenti sopra le invenzioni da lui dipinte in Firenze nel palazzo di LL. AA. SS. con lo illust. ed eccel. Sig. D. Francesco Medici allora principe di Firenze: insieme con la invenzione della pittura da lui cominciata della cupola, con due tavole, una delle cose più notabili, e l’altra degli37 uomini illustri che sono ritratti e nominati in quest’opera, in Firenze, ap. Filippo Giunti, 1588, in 4.
Al frontispizio segue la dedica al card. Ferdinando de’ Medici fatta dal nipote Giorgio Vasari, che per la prima volta pubblicò l’opera postuma dello zio. Vengono due epigrammi in onore del Vasari e il suo ritratto in legno; segue il testo, indi le tavole. E questa è la vera prima edizione di tale opera.
Al frontispizio segue la dedica al card. Ferdinando de’ Medici fatta dal nipote Giorgio Vasari, che per la prima volta pubblicò l’opera postuma dello zio. Vengono due epigrammi in onore del Vasari e il suo ritratto in legno; segue il testo, indi le tavole. E questa è la vera prima edizione di tale opera.
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226. VASARI, Trattato della pittura, nel quale si contiene la pratica di essa, divisata in tre giornate e ridotto in ragionamenti nei quali si spiegano le invenzioni da lui dipinte in Firenze nel palazzo di loro AA. SS. con due tavole copiose, Firenze, presso i Giunti, 1619, in 4.
Questa è la seconda edizione dei ragionamenti, mutato l’ordine della parola sul frontispizio ed omessa la dedica, quantunque non vi sia alcuna varietà nei tipi e venisse riprodotta soltanto col mutare i primi fogli e l’ultimo del volume.
Questa è la seconda edizione dei ragionamenti, mutato l’ordine della parola sul frontispizio ed omessa la dedica, quantunque non vi sia alcuna varietà nei tipi e venisse riprodotta soltanto col mutare i primi fogli e l’ultimo del volume.
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227. VASARI, Ragionamenti sopra le invenzioni da lui dipinte in firenze nel palazzo R. Seconda edizione, Arezzo 1762, in 4.
Al frontispizio precede il ritratto del Vasari e questa ristampa è dedicata al sig. Angelo Bassi. L’editore ritenne, come avvi tutta l’apparenza, malgrado le variazioni indicate che le due edizioni del Giunti fossero una sola, e perciò disse questa seconda e non terza edizione. Questi ragionamenti, a guisa di dialogo, hanno per interlocutori il principe di Firenze e il pittore.
Al frontispizio precede il ritratto del Vasari e questa ristampa è dedicata al sig. Angelo Bassi. L’editore ritenne, come avvi tutta l’apparenza, malgrado le variazioni indicate che le due edizioni del Giunti fossero una sola, e perciò disse questa seconda e non terza edizione. Questi ragionamenti, a guisa di dialogo, hanno per interlocutori il principe di Firenze e il pittore.
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249. BENINCASA Bartolommeo, Descrizione della raccolta di stampe del cavalier Durazzo, esposta in una dissertazione sull’arte dell’intaglio e stampa, Parma 1784, in 4. Col ritratto in principio del collettore.
Bellissima edizione resa oggi rara.
Bellissima edizione resa oggi rara.
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292. BARISIONI Giovanni, Il vero lume dell’arte dello scrivere, col quale Giovanni Barisioni privilegiato dalla Ser. Rep. di Venezia insegna in una sola lezione a formare il vero carattere cancelleresco ad ogni persona, dedicato al sig. Paolo Sarotti, stampato in Venezia dall’autore, l’anno 1607, in 4, obl.
Questo esemplare di dedica è tutto in fondo d’oro lucente nelle prime tre pagine miniate e figurate. 8 foglietti sono im51 pressi coi tipi e dodici sono le tavole di caratteri intagliate in rame.
Questo esemplare di dedica è tutto in fondo d’oro lucente nelle prime tre pagine miniate e figurate. 8 foglietti sono im51 pressi coi tipi e dodici sono le tavole di caratteri intagliate in rame.
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390. ALBERTOLI Giocondo, Ornamenti diversi, inventati, disegnati ed eseguiti; incisi da Giacomo Mercoli, Milano 1782, in fol. grand.
Questa è la prima parte dell’opera che usci separatamente molti anni prima delle altre e non lauto per il disegno, rame per l’intaglio tutte le opere di questi autori possono ritenersi per ciò che siasi finora operato di meglio in questo genere. Le tavole di questa prima parte (dedicata all’architetto Piermarini) sono 24 e di prima impressione.
Questa è la prima parte dell’opera che usci separatamente molti anni prima delle altre e non lauto per il disegno, rame per l’intaglio tutte le opere di questi autori possono ritenersi per ciò che siasi finora operato di meglio in questo genere. Le tavole di questa prima parte (dedicata all’architetto Piermarini) sono 24 e di prima impressione.
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391. ALBERTOLI Giocondo, Alcune decorazioni di nobili sale ed altri ornamenti incisi da Giacomo Mercoli e da Andrea de Bernardis, Milano 1787.
Questa è la seconda parte dell’opera dedicata al C. di Wilzeck. Dopo la dedica sta una prefazione al lettore; e seguono 23 bellissime tavole, a cui va unita.
Questa è la seconda parte dell’opera dedicata al C. di Wilzeck. Dopo la dedica sta una prefazione al lettore; e seguono 23 bellissime tavole, a cui va unita.
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393. ALBERTOLI Giocondo, Alcune decorazioni di nobili sale ed altri ornamenti incisi da Giacomo Mercoli e da Andrea de Bernardis, Milano 1787, in fol. mass.
Unitovi il Corso Elementare, il quale contiene le 23 tavole della seconda parte dell’opera. Trovasi legata anche la prima parte contenente altre 24 tavole di diversi ornamenti, pubblicati nel 1781. Ma è da notarsi l’immensa diversità delle stampe di questa prima parte, quando trovansi riunite alla seconda, o alla terza, essendo logoratissime pel gran successo e smercio che ebbero, cosicché per chiarirsi dell’antichità della prima parte, è d’uopo osservare la carta in cui sono tirate; 71mentre per la prima impressione si adoperò carta meno candida e più piccola.
Unitovi il Corso Elementare, il quale contiene le 23 tavole della seconda parte dell’opera. Trovasi legata anche la prima parte contenente altre 24 tavole di diversi ornamenti, pubblicati nel 1781. Ma è da notarsi l’immensa diversità delle stampe di questa prima parte, quando trovansi riunite alla seconda, o alla terza, essendo logoratissime pel gran successo e smercio che ebbero, cosicché per chiarirsi dell’antichità della prima parte, è d’uopo osservare la carta in cui sono tirate; 71mentre per la prima impressione si adoperò carta meno candida e più piccola.
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394. ALBERTOLI Ferdinando, Porte di città e fortezze, depositi sepolcrali ed altre principali fabbriche pubbliche e private di Michele Sammicheli, misurate, disegnate ec., Milano 1816, in fol. grande.
Tav. 30 disegnate con molta diligenza ed intagliate alla maniera di disegni acquarellati.
Tav. 30 disegnate con molta diligenza ed intagliate alla maniera di disegni acquarellati.
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441. BONARROTI Michel Angelo, Le porte di Roma nuo 79vamente ed esattamente disegnate ed intagliate, Bologna 1787, in fol. fig.
Uno scolaro del Bibiena, par nome Giovanni Lodovico Quadri, lasciò per morte incompleto il lavoro, che fu fatto terminare da Pio Panfili a spese di Lelio dalla Volpe editore. L’opera è scarsa, eseguita con poco gusto. Dopo il frontespizio è un avviso che istruisce di quanto sopra; indi il ritratto del Buonarroti e sette tavole.
Uno scolaro del Bibiena, par nome Giovanni Lodovico Quadri, lasciò per morte incompleto il lavoro, che fu fatto terminare da Pio Panfili a spese di Lelio dalla Volpe editore. L’opera è scarsa, eseguita con poco gusto. Dopo il frontespizio è un avviso che istruisce di quanto sopra; indi il ritratto del Buonarroti e sette tavole.
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442. BORROMINO Francesco, Opera cavata da’ suoi originali, cioè la chiesa e fabbrica della Sapienza di Roma colle vedute prospettiche, piante, alzato ec., Roma 1760, tav. 47. Aggiuntovi: Una raccolta di vasi diversi formati da illustri artefici antichi e di varie targhe di celebri architetti moderni, data in luce da Domenico de Rossi erede di Giovan Giacomo, disegnata e intagliata da Francesco Aquila, Roma 1713. Sono tav. 51 in fol. grande ec.
Le opere del Borromino sono concepite con profondità di sapere ed ornate con bizzarria stravagante che annuncia la maggior corruzione del gusto e i deliri dell’immaginazione. Pareva ella rivaleggiasse col suo antagonista il Bernini nell’inimicizia colla semplicità, gareggiando nella ricerca del falso. Le targhe che sono qui unite, in gran parte di quell’architetto, sembrano attestarlo evidentemente.
Le opere del Borromino sono concepite con profondità di sapere ed ornate con bizzarria stravagante che annuncia la maggior corruzione del gusto e i deliri dell’immaginazione. Pareva ella rivaleggiasse col suo antagonista il Bernini nell’inimicizia colla semplicità, gareggiando nella ricerca del falso. Le targhe che sono qui unite, in gran parte di quell’architetto, sembrano attestarlo evidentemente.
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452. BRUNO Spinelli Giovan Battista, Economia delle fabbriche e regola di tutti i materiali per costruire ogni fabbrica tanto urbana che rurale, Bologna 1698, in 4. Aggiuntovi la Risposta al Capitolo IV del libretto intitolato: Economia delle fabbriche fatta da un accademico clementino, Bologna 1721, in 12.
453. BRUNO Spinelli Giovan Battista, La stessa opera: seconda impressione con l’aggiunta della seconda parte contenente altri documenti sopra le fabbriche, Bologna 1708, in 4.
457. CALDERARI Otone, Disegni e scritti di architettura, vol. 2, Vicenza 1808 a 1815, fol. max. fig.
458. CALDERARI Otone, Aggiuntovi: Becega Tommaso Carlo, Saggio sull’architettura grecoromana, applicata alla costruzione del Teatro Moderno Italiano e sulle macchine teatrali, Venezia, nella tipografia di Alvisopoli, 1817, in fol. mass. figurato.
Le tavole del Calderari potevano essere eseguite con più diligenza e più gusto anche per corrispondere alla semplice ed elegante dettatura del testo e alla nobiltà dei tipi. Le opere di questo amore sono pregevolissime e fanno conoscere come fosse egli allevato nella patria di Palladio; 46 tavole comprende il primo volume e 45 ne comprende il secondo. Finisce quest’opera con un avviso degli editori intorno al trattato degli ordini d’architettura, che sarà pubblicato in 4, corredato di 60 tavole, opera elaboratissima e profonda di questo dottissimo architetto.
Le tavole del Calderari potevano essere eseguite con più diligenza e più gusto anche per corrispondere alla semplice ed elegante dettatura del testo e alla nobiltà dei tipi. Le opere di questo amore sono pregevolissime e fanno conoscere come fosse egli allevato nella patria di Palladio; 46 tavole comprende il primo volume e 45 ne comprende il secondo. Finisce quest’opera con un avviso degli editori intorno al trattato degli ordini d’architettura, che sarà pubblicato in 4, corredato di 60 tavole, opera elaboratissima e profonda di questo dottissimo architetto.
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In cinque gran tavole, e in 40 pagine di testo il sig Becega presenta alcune nuove e sue particolari teorie, che ove reggessero alla pratica esecuzione senza incontrare inconvenienti, servirebbero alla costruzione di teatri d’una tal grandiosa magnificenza da venire a gara coi spettacoli dell’antica Roma. Ma le odierne abitudini, e la forza di mezzi privati non sembrano conciliarsi con quelle ipotesi.
In cinque gran tavole, e in 40 pagine di testo il sig Becega presenta alcune nuove e sue particolari teorie, che ove reggessero alla pratica esecuzione senza incontrare inconvenienti, servirebbero alla costruzione di teatri d’una tal grandiosa magnificenza da venire a gara coi spettacoli dell’antica Roma. Ma le odierne abitudini, e la forza di mezzi privati non sembrano conciliarsi con quelle ipotesi.
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476. CIPRIANI Giovan Battista, Monumenti di fabbbriche antiche, estratti dai disegni dei più celebri autori, Roma dal 1796 al 1803, in 4, grande, fig. vol. 3.
Questi tre tomi sono ciascuno composti di altrettanti volumetti ognuno riguardante l’illustrazione di qualche insigne edificio, preceduti da una pagina di testo, e da un frontespizio separato, il tutto intagliato in rame. II primo tomo contiene 86 tavole che illustrano dieci edifici. Otto compongono il secondo tomo che contiene 79 tav. Quattordici stanno nel terzo illustrati con tavole 136; opera di bella ed esatta erudizione.
Questi tre tomi sono ciascuno composti di altrettanti volumetti ognuno riguardante l’illustrazione di qualche insigne edificio, preceduti da una pagina di testo, e da un frontespizio separato, il tutto intagliato in rame. II primo tomo contiene 86 tavole che illustrano dieci edifici. Otto compongono il secondo tomo che contiene 79 tav. Quattordici stanno nel terzo illustrati con tavole 136; opera di bella ed esatta erudizione.
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515. GERLI Agostino, Opuscoli in materia d’architettura e relativi all’encausto degli antichi, ai pavimenti e alle macchine idrostatiche, alle prigioni, all’ultimare la chiesa di Seregno, Parma 1785, in fol.
Le tavole di questi opuscoli intagliate in rame stanno ai ispettivi luoghi e l’autore era dotto di molto accorgimento.
Le tavole di questi opuscoli intagliate in rame stanno ai ispettivi luoghi e l’autore era dotto di molto accorgimento.
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516. GIARDINI Giovanni da Forlì, Disegni diversi inven93tati, e delineati per lampadi, candelabri ed altri simili arredi, Roma 1714, in fol.
L’epoca infelice per le opere di gusto, in cui furono pubblicati questi disegni intagliati da Massimilno Limpach di Praga, basta per relegare quest’opera fra i monumenti, che nella storia dell’arte attestano il decadimento a cui soggiacque in quel secolo: sono 100 tavole intagliate in rame.
L’epoca infelice per le opere di gusto, in cui furono pubblicati questi disegni intagliati da Massimilno Limpach di Praga, basta per relegare quest’opera fra i monumenti, che nella storia dell’arte attestano il decadimento a cui soggiacque in quel secolo: sono 100 tavole intagliate in rame.
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517. GIOPPREDO Mario, Dell’architettura, parte prima, nella quale si tratta degli ordini dell’architettura de’ Greci e degl’Italiani e si danno le regole più spedite per disegnare, Napoli 1768, in fol. mass. Fig.
Quest’autore aveva una felice natural disposizione per l’architettura e nell’opera sua, che non poté proseguire, come sembrava disposto a fare, per essere mancato a’ vivi, travedasi il buon gusto in quanto imitò e studiò Vitruvio e il cattivo per la pessima istruzione che ebbe da Martino Bonocore suo istitutore. Le 31 tavole sono di nitido e bell’intaglio in grandiosa dimensione incise da Francesco Gemignani.
Quest’autore aveva una felice natural disposizione per l’architettura e nell’opera sua, che non poté proseguire, come sembrava disposto a fare, per essere mancato a’ vivi, travedasi il buon gusto in quanto imitò e studiò Vitruvio e il cattivo per la pessima istruzione che ebbe da Martino Bonocore suo istitutore. Le 31 tavole sono di nitido e bell’intaglio in grandiosa dimensione incise da Francesco Gemignani.
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525. GUARINI Padre D. Guarino, Disegni d’architettura civile ed ecclesiastica, Torino 1668, in fol. fig.
Un avviso al lettore indica che, essendo morto il padre Guarino avanti che potessero pubblicarsi le sue opere d’architettura, il pubblico, (o lo stampatore) era così impaziente di farne noti i disegni, che si diedero alla luce separati dal testo. Le medesime tavole servirono all’opera dell’Architettura civile.
Un avviso al lettore indica che, essendo morto il padre Guarino avanti che potessero pubblicarsi le sue opere d’architettura, il pubblico, (o lo stampatore) era così impaziente di farne noti i disegni, che si diedero alla luce separati dal testo. Le medesime tavole servirono all’opera dell’Architettura civile.
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526. GUARINI Padre D. Guarino, Architettura civile, opera postuma dedicata a S. R. Maestà, Torino 1737, vol. 2 in fol. fig.
Opera divisa in cinque trattati dell’architettura in generale: dell’iconografìa, dell’ortografia elevata, dell’ortografia gettata, della geodesia. Il primo volume è consacrato al testo, il secondo alle tavole che sono il risultato il più strano d’un imaginazione sregolata e priva di retto senso e di ogni sorta di gusto.
Opera divisa in cinque trattati dell’architettura in generale: dell’iconografìa, dell’ortografia elevata, dell’ortografia gettata, della geodesia. Il primo volume è consacrato al testo, il secondo alle tavole che sono il risultato il più strano d’un imaginazione sregolata e priva di retto senso e di ogni sorta di gusto.
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540. LABACCO, L’istessa opera stampata in Roma negli anni del Signore 1557.
A questo più fresco esemplare sono aggiunte altre 17 cattive tavole di monumenti romani senza luogo né anno né nome d’intagliatore, ma appariscono essere tolte dall’opera di Vredman. Anche questo ha la data contrafatta.
A questo più fresco esemplare sono aggiunte altre 17 cattive tavole di monumenti romani senza luogo né anno né nome d’intagliatore, ma appariscono essere tolte dall’opera di Vredman. Anche questo ha la data contrafatta.
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541. LABACCO, Libro appartenente all’architettura, nei quale si figurano alcune notabili antichità di Roma.
Questa è una delle varie edizioni di Roma senz’anno, e senza nome di stampatore. L’opera di Labacco precede la copiosa serie delle prime stampe degli edificii e monumenti di Roma pubblicati da Nicola Van-Aelst, da Antonio Salamanca, da Enrico Van-Schoel, da Andrea Vaccaro, da Antonio Laffrerio, da Giacomo Bossi e da quant’altri furono primi ad illustrare quei monumenti, in fol. fig. Nel principio è la pianta di Roma di Giacomo Lauro, prima edizione: e in fine al Labacco sono 114 tavole. Vedi Speculum Romanie magnificentiae.
Questa è una delle varie edizioni di Roma senz’anno, e senza nome di stampatore. L’opera di Labacco precede la copiosa serie delle prime stampe degli edificii e monumenti di Roma pubblicati da Nicola Van-Aelst, da Antonio Salamanca, da Enrico Van-Schoel, da Andrea Vaccaro, da Antonio Laffrerio, da Giacomo Bossi e da quant’altri furono primi ad illustrare quei monumenti, in fol. fig. Nel principio è la pianta di Roma di Giacomo Lauro, prima edizione: e in fine al Labacco sono 114 tavole. Vedi Speculum Romanie magnificentiae.
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547. LEONCINI Giuseppe, Instrutioni architettoniche pratiche concernenti le parti principali degli edifici delle case, secondo la dottrina di Vitruvio e d’altri autori, Roma 1697, in 8, fig.
Libretto curioso, e non comune, con poche tavole collocate tra il testo.
Libretto curioso, e non comune, con poche tavole collocate tra il testo.
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559. MARQUEZ D. Pietro Gias., Delle ville di Plinio il giovine con un’appendice sugli atrii della S. Scrittura e gli scamilli impari di Vitruvio, Roma 1796, in 4, fig.
In quest’ultimo opuscolo l’interpretazione degli scannili troverà certamente pochi seguaci.
In quest’ultimo opuscolo l’interpretazione degli scannili troverà certamente pochi seguaci.
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565. MILIZIA Francesco, Roma, delle belle arti del dise 101gno: parte prima: dell’architettura civile, Bassano 1787, in 8.
569. MITELLI Agostino, Fregi dell’architettura presso Giangiacomo de’ Bossi, in Roma, in fol. contenente 25 carte di grotteschi in 49 colonne. – Aggiuntevi: otto tavole di antiche fabbriche e fontane e fragmenti di monumenti in diversi paesi d’Italia, come la fabbrica dell’orologio in Piazza San Marco di Venezia, avanti che vi fossero poste le colonne, la fontana di Bologna colla data 1563, due capitelli singolari colla data 1537 e la marca P. S. (Petri Nobilitas Formis) alcuni grotteschi intagliati da Enea Vico, colla data 1541. – Libro di catafalchi e tabernacoli con vari altri disegni tratti da diverse opere; colle porte di Michel Angelo; tav. 21 riunite e pubblicate da Giovanni Giacomo de’ Bossi. – Il funerale fatto nel 1661 al cardinal Mazarini, tav. 8, ove è la bellissima stampa emblematica del Gallestruzzi. 102 – La festa fatta in Roma ai 28 febb. 1634, data in luce da Vitale Mascardi con molte altre feste, trionfi, scenari, prospettive, di Remigio Cantagallina e di Giulio Parigi, per le nozze dei Principi di Toscana nel 1608, tav. 7 e altri spettacoli teatrali disegnati da Francesco Grimaldi bolognese con in fine 22 vedute prospettiche antiche ripubblicate nel 1647 da Giovan Giacomo de’ Rossi.
570. MONTANO Giovan Battista milanese, Libro d’architettura con diversi ornamenti cavati dall’antico, Roma 1624, in fol. fig.
Quest’opera è di 40 tav. edizione originale; segue poi la scelta di vari tempietti antichi, Roma, presso il Soria, 1624: sono tavole 6 vengono in seguito diversi ornamenti capricciosi per depositi e altari, Roma 1625; sono tavole 40. Finisce il volume coi tabernacoli diversi nuovamente inventati da Giovan Battista Montano: Roma 1618: sono tavole 24 in fol. fig., il tutto dato in luce da Giovan Battista Soria romano. Il Montano si intitola intagliatore di legname eccellentissimo, di questo volume quantunque s’incominci ad inclinare al gusto falso, vedesi però quanto l’autore fosse valente.
Quest’opera è di 40 tav. edizione originale; segue poi la scelta di vari tempietti antichi, Roma, presso il Soria, 1624: sono tavole 6 vengono in seguito diversi ornamenti capricciosi per depositi e altari, Roma 1625; sono tavole 40. Finisce il volume coi tabernacoli diversi nuovamente inventati da Giovan Battista Montano: Roma 1618: sono tavole 24 in fol. fig., il tutto dato in luce da Giovan Battista Soria romano. Il Montano si intitola intagliatore di legname eccellentissimo, di questo volume quantunque s’incominci ad inclinare al gusto falso, vedesi però quanto l’autore fosse valente.
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578. NAVONE Giovan Domenico e Cipriani Giovan Battista, Nuovo metodo per apprendere le teorie e le pratiche dell’architettura civile sopivi una nuova raccolto dei più cospicui esemplari di Roma, misurati, ed incisi collo annotazioni dell’Abb. Niccola Mari, Roma, dai torchi di Luigi Perego Salvioni, Parte I, 1794, in fol. fig.
La bella esecuzione dei prospetti e delle piante lascia bramare una maggiore precisione nelle tavole dei dettagli, che sono prodotti con qualche negligenza e in piccola forma sono in tutto 55 tavole.
La bella esecuzione dei prospetti e delle piante lascia bramare una maggiore precisione nelle tavole dei dettagli, che sono prodotti con qualche negligenza e in piccola forma sono in tutto 55 tavole.
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579. NELLI Giovan Battista, Discorsi di architettura: colla vita del medesimo e due ragionamenti sopra le cupole di Alessandro Cecchini, Firenze 1753, in 4, fig.
Col ritratto dell’autore, e tre tavole in rame. Questi discorsi sono pieni di dottrine, e i ragionamenti sulle cupole egualmente rendono ragione d’interessantissimi artifici.
Col ritratto dell’autore, e tre tavole in rame. Questi discorsi sono pieni di dottrine, e i ragionamenti sulle cupole egualmente rendono ragione d’interessantissimi artifici.
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581. NOBILE (Pietro), Progetti di monumenti architettonici immaginati pel trionfo degli alleati nel 1814, Trieste detto anno, in 4, M. 25.
597. PALLADIO, Fabbriche antiche da lui disegnate e date in luce da Riccardo Conte di Burlington. Londra 1730, in fol. fig.
Questo è l’esemplare donato dall’editore al Conte Algarotti. Vi si trova la pianta delle terme di Agrippa disegnata a mano, che il conte Algarotti ebbe comodo di trarre dall’originale che non era in sua mano e allora posseduto dall’architetto Temanza, la qual pianta non trovasi negli altri esemplari originali stampati in Londra. Se dopo la ristampa fattane in Vicenza, questo libro venne diffuso, non cessa d’esser rara questa prima edizione che venne dall’editore regalata ai letterati del suo tempo. Nel primo foglio è il busto dell’autore col frontespizio nel basamento. Un avviso al lettore è nel secondo foglio intagliato in rame e in lingua italiana, disteso con nobile eleganza dal dottissimo inglese, sopra del quale è un fregio intagliato con un medaglione che rappresenta 108 il Palladio. Seguono le 25 tavole, delle quali la 2 non è a stampa, come abbiamo detto, ma a mano. Ebbe il nobile Lord tutta la cura in questa edizione, imitando nell’inchiostro da stampa quella tinta giallognola degli antichi disegni e in ispecie dei palladiani. Che oltre il rendere più fedelmente l’idea degli originali, produce anche un effetto più dolce della cruda negrezza dell’inchiostro da stampa. Sarebbe pur grato ai dilettanti e agli artisti che altro depositario di un tesoro inedito de’ palladiani disegni volesse darli alla luce, imitando l’esempio del benemerito inglese.
Questo è l’esemplare donato dall’editore al Conte Algarotti. Vi si trova la pianta delle terme di Agrippa disegnata a mano, che il conte Algarotti ebbe comodo di trarre dall’originale che non era in sua mano e allora posseduto dall’architetto Temanza, la qual pianta non trovasi negli altri esemplari originali stampati in Londra. Se dopo la ristampa fattane in Vicenza, questo libro venne diffuso, non cessa d’esser rara questa prima edizione che venne dall’editore regalata ai letterati del suo tempo. Nel primo foglio è il busto dell’autore col frontespizio nel basamento. Un avviso al lettore è nel secondo foglio intagliato in rame e in lingua italiana, disteso con nobile eleganza dal dottissimo inglese, sopra del quale è un fregio intagliato con un medaglione che rappresenta 108 il Palladio. Seguono le 25 tavole, delle quali la 2 non è a stampa, come abbiamo detto, ma a mano. Ebbe il nobile Lord tutta la cura in questa edizione, imitando nell’inchiostro da stampa quella tinta giallognola degli antichi disegni e in ispecie dei palladiani. Che oltre il rendere più fedelmente l’idea degli originali, produce anche un effetto più dolce della cruda negrezza dell’inchiostro da stampa. Sarebbe pur grato ai dilettanti e agli artisti che altro depositario di un tesoro inedito de’ palladiani disegni volesse darli alla luce, imitando l’esempio del benemerito inglese.
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599. PALLADIO, Le thermes des Romains publiées de nouveau avec quelques observations par Octave Bertotti Scamozzi d’après l’exemplaire du Lord Comte de Burlingthon, imprimé à Londre en 1732, Vicence, chez François Modena, 1785.
Questo può servire e trovasi spesso accompagnato come quinto volume di Palladio. Vedi anche all’articolo Pianta e facciata del Palazzo Banuzzi.
Questo può servire e trovasi spesso accompagnato come quinto volume di Palladio. Vedi anche all’articolo Pianta e facciata del Palazzo Banuzzi.
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