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4083. ROSEMBERG (de) Mad. la Contesse, Alticchiero illustrato, Padova 1787, in 4, fig.
Opera eseguita con diligenza e con gusto da una coltissima dama. Questo era luogo di delizia d’uno de’ più amabili e colti patrizi veneziani il signor Angelo Querini, ornato con tutta l’Attica venustà, e dopo la di lui morte andò negletto, e i monumenti dispersi, precorrendo il destino della Repubblica.
Opera eseguita con diligenza e con gusto da una coltissima dama. Questo era luogo di delizia d’uno de’ più amabili e colti patrizi veneziani il signor Angelo Querini, ornato con tutta l’Attica venustà, e dopo la di lui morte andò negletto, e i monumenti dispersi, precorrendo il destino della Repubblica.
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3927. AFFÒ Ireneo, Antichità, e pregj della chiesa Guastallese, ragionamento storico, e critico, Parma 1774, in 4.
In tutte le opere di questo autore l’oggetto delle arti e delle antichità e preziosità de’ monumenti non è perduto di vista.
In tutte le opere di questo autore l’oggetto delle arti e delle antichità e preziosità de’ monumenti non è perduto di vista.
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4070. PISTOCCHI, Arco trionfale di Faenza nell’anno 1796. Suo disegno, e sua metamorfosi, disegno dell’Arco del 1800, e descrizione della parte fin qui fabbricata, Faenza an. 2 della Repubblica Italiana, in fol., fig.
L’architetto Antolini edificò quest’arco due volte senza successo, e il Pistocchi pubblicò questa critica, e il suo unito progetto. Con 6 tav. in rame.
L’architetto Antolini edificò quest’arco due volte senza successo, e il Pistocchi pubblicò questa critica, e il suo unito progetto. Con 6 tav. in rame.
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3941. Le ARME ovvero le insegne di tutti i nobili della magnifica ed illustrissima città di Venezia che ora vivono, Venezia 1541, in 4.
3977. CAMPO Antonio, Cremona fedelissima città illustrata etc. coi ritratti dei duchi, e duchesse di Milano, in fol., fig., Cremona, in casa dell’autore, 1585.
Libro che riesce prezioso per le tavole intagliate da Agostino Caracci. Brunet dà molte notizie intorno le Etichette di questa edizione. Il nostro esemplare a tergo del frontespizio figurato ha il ritratto di Filippo II senza il Berretto. Nel secondo foglietto è la dedica, a tergo della quale la stampa istoriata della Cremona trionfante: segue il terzo con un avviso a’ lettori. Il bellissimo ritratto dell’autore è nel quarto foglio. Comincia il testo dei quattro libri, e finisce colla p. 129; ma è da notarsi che dopo la 88 nel terzo libro incomin 235 cia una serie di pagine con numeri romani dall’I al LXXVIII e ripigliano li numeri arabi col 4 libro che incomincia colla p. 89. Nel libro primo a p. 13 è la tavola del Barroccio; 9 ritratti sono collocati fra il testo del 3 libro; e 25 ne sono nel 4 libro ove Filippo II è col berretto, segue un foglietto dell’errata colla dichiarazione che Agostino Caracci intagliò i ritratti. Al fine sono 4 tavole degli edifici di Cremona, e una gran pianta di tutta la città; segue la tavola de’ castelli, ville, e terre del Cremonese in un foglio, e finisce con 12 foglietti delle cose più notabili contenute nell’opera.
Libro che riesce prezioso per le tavole intagliate da Agostino Caracci. Brunet dà molte notizie intorno le Etichette di questa edizione. Il nostro esemplare a tergo del frontespizio figurato ha il ritratto di Filippo II senza il Berretto. Nel secondo foglietto è la dedica, a tergo della quale la stampa istoriata della Cremona trionfante: segue il terzo con un avviso a’ lettori. Il bellissimo ritratto dell’autore è nel quarto foglio. Comincia il testo dei quattro libri, e finisce colla p. 129; ma è da notarsi che dopo la 88 nel terzo libro incomin 235 cia una serie di pagine con numeri romani dall’I al LXXVIII e ripigliano li numeri arabi col 4 libro che incomincia colla p. 89. Nel libro primo a p. 13 è la tavola del Barroccio; 9 ritratti sono collocati fra il testo del 3 libro; e 25 ne sono nel 4 libro ove Filippo II è col berretto, segue un foglietto dell’errata colla dichiarazione che Agostino Caracci intagliò i ritratti. Al fine sono 4 tavole degli edifici di Cremona, e una gran pianta di tutta la città; segue la tavola de’ castelli, ville, e terre del Cremonese in un foglio, e finisce con 12 foglietti delle cose più notabili contenute nell’opera.
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4101. TEMANZA Tomaso, Le antichità di Rimino, libri due, Venezia 1741, in fol. pic., fig.
Opera che quantunque non sia abbastanza diffusa non cessa di essere ottima, ed illustrata con 9 tavole di accuratissimo disegno intagliate da Anton Visentini.
Opera che quantunque non sia abbastanza diffusa non cessa di essere ottima, ed illustrata con 9 tavole di accuratissimo disegno intagliate da Anton Visentini.
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4064. PESSANI Pietro, Dei palazzi reali, che sono stati nella città, e territorio di Pavia, dissertazione, Pavia 1771, in 4, fig.
4053. NARDI Luigi, Descrizione antiquario-architettonica dell’arco di Augusto, del ponte di Tiberio, e del Tempio Malatestiano di Rimino, Rimino 1813, in 4, fig., M. 76.
Esemplare in carta grande con 17 gran tavole intagliate in rame. Vedi anche Temanza, e Fossati sullo stesso soggetto.
Esemplare in carta grande con 17 gran tavole intagliate in rame. Vedi anche Temanza, e Fossati sullo stesso soggetto.
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4094. SEBASTIANI Leopoldo, Descrizione del palazzo di Caprarola, Roma 1741, in 8.
4105. VANVITELLI Luigi, Dichiarazione dei disegni del R. Palazzo di Caserta, Napoli 1756, in fol. mas.
Quattordici tavole di grandezza immensa formano la maggior bellezza di quest’opera; intagliate per la maggior parte da Carlo Nolli. Non esiste un palazzo inventato con altrettanta grandezza, veramente Reale, in alcun altro paese di Europa.
Quattordici tavole di grandezza immensa formano la maggior bellezza di quest’opera; intagliate per la maggior parte da Carlo Nolli. Non esiste un palazzo inventato con altrettanta grandezza, veramente Reale, in alcun altro paese di Europa.
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4000. DISSERTAZIONE critico-lapidaria sopra l’antico arco di Fano innalzato a Cesare Augusto, Fano 1772, in 4, M. 8. 239
4090. SCALETTA Carlo Cesare, Il fonte pubblico di Faenza con un’appendice d’istruzione agli architetti per comporre simili fabbriche, Faenza 1719, in 8, figurato.
Con tre cattive tavole intagliate in rame.
Con tre cattive tavole intagliate in rame.
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4128. ZAMBONI Baldassare, Memorie intorno alle pubbliche più insigni fabbriche di Brescia, Brescia 1778, in fol., fig.
Con undici tavole intagliate in rame, e molte vignette ove sono altri monumenti. Opera ben fatta, e utilissima, che potrebbe servire di esempio, specialmente per il testo a molte illustrazioni che mancano per città cospicue.
Con undici tavole intagliate in rame, e molte vignette ove sono altri monumenti. Opera ben fatta, e utilissima, che potrebbe servire di esempio, specialmente per il testo a molte illustrazioni che mancano per città cospicue.
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4036. MALASPINA di S. Nazaro, Memorie storiche della fabbrica della cattedrale di Pavia, Milano 1816, in fol. atl., M. 85.
Con 3 tavole intagliate in rame. L’autore propone un progetto di facciata, e produce altre proposizioni anteriori.
Con 3 tavole intagliate in rame. L’autore propone un progetto di facciata, e produce altre proposizioni anteriori.
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3971. BUONAMICI Giovan Francesco, Metropolitana di Ravenna, Bologna 1748. — Aggiuntovi: il Museo Arcivescovile, e la descrizione della Rotonda di Ravenna, che forma la seconda parte dell’opera suddetta, Bologna 1754, in fol. grand.
Opera che si presenta per la mole con grande apparato, 234 ma che fa fede della mediocrità dell’autore. Le iscrizioni però e i monumenti riportati nella seconda compensano il cattivo gusto della prima in cui produconsi le opere di questo architetto.
Opera che si presenta per la mole con grande apparato, 234 ma che fa fede della mediocrità dell’autore. Le iscrizioni però e i monumenti riportati nella seconda compensano il cattivo gusto della prima in cui produconsi le opere di questo architetto.
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4019. GONNELLI Giuseppe, Monumenti sepolcrali della Toscana disegnati da Vincenzo Gozzini, ed incisi da Giovan Paolo Lasinio, sotto la direzione dei signori cav. Benvenuti e L. de Cambray Digny, Firenze 1819, in foglio.
Sono questi con estrema diligenza, e correttamente inta 242 gliati in 48 tavole in foglio. Esemplare distinto in carta grande velina d’Inghilterra.
Sono questi con estrema diligenza, e correttamente inta 242 gliati in 48 tavole in foglio. Esemplare distinto in carta grande velina d’Inghilterra.
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4072. POLCASTRO Giandomenico, Notizia della scoperta fatta in Padova d’un ponte antico con una romana iscrizione, Padova, Comino, 1773, in 4, fig., M. 8.
Con tre grandissime tavole intagliate in rame.
Con tre grandissime tavole intagliate in rame.
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3986. CIAMPI Sebastiano, Notizie inedite della sagrestia pistojese de’ belli arredi, del Campo Santo pisano; e di altre opere di disegno dal secolo XII al XV raccolte ed illustrate, Firenze, 1810, per Molini e Landi, in 4, fig.
Edizione magnifica con quattro tavole incise maestrevolmente, un’appendice di 40 pagine, e in fine alcune aggiunte, e correzioni dell’autore in un foglietto staccato, stampato posteriormente.
Edizione magnifica con quattro tavole incise maestrevolmente, un’appendice di 40 pagine, e in fine alcune aggiunte, e correzioni dell’autore in un foglietto staccato, stampato posteriormente.
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4079. RICHA Giuseppe, Notizie storiche delle chiese fiorentine, divise ne’ suoi quartieri, Firenze dal 1754 al 1762, tomi 10, in 4, fig.
Opera copiosa di memorie e documenti estratti dagli archivj.
Opera copiosa di memorie e documenti estratti dagli archivj.
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3938. ANTOLINI Giovanni, Il tempio di Minerva in Assisi confrontato colle tavole del Palladio, Milano 1803, in fol., fig.
4084. RUBENS Pietro Paolo, Palazzi di Genova, colla data di Anversa 1622, in fol., fig.
Questa prima edizione non contiene che 72 tavole formanti la prima parte di quest’opera di fresca e nitidissima impressione.
Questa prima edizione non contiene che 72 tavole formanti la prima parte di quest’opera di fresca e nitidissima impressione.
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4085. RUBENS Pietro Paolo, La stessa opera colla 2 parte contenente altre 67 tavole, oltre quelle della prima parte, in fol., fig., senza data.
In questa seconda edizione i caratteri, e la carta non sono come nella prima ma di molto inferiori: l’ortografia dell’avviso ai lettori con maggiori errori di stampa, e verosimilmente l’opera fu ridotta al completo dopo la prima parte pubblicata da Rubens, che nell’avviso indica di voler dare un piccol numero di questi edifici; e distratto da altri lavori in Ispagna, e in Inghilterra avrà lasciato i palazzi di Genova, poiché già in quella prima parte aveva dati i più insigni pel gusto dell’architettura, se non pel lusso della meccanica esecuzione. Ora si riproducono i palazzi di Genova nuovamente in diversa maniera per quaderni.
In questa seconda edizione i caratteri, e la carta non sono come nella prima ma di molto inferiori: l’ortografia dell’avviso ai lettori con maggiori errori di stampa, e verosimilmente l’opera fu ridotta al completo dopo la prima parte pubblicata da Rubens, che nell’avviso indica di voler dare un piccol numero di questi edifici; e distratto da altri lavori in Ispagna, e in Inghilterra avrà lasciato i palazzi di Genova, poiché già in quella prima parte aveva dati i più insigni pel gusto dell’architettura, se non pel lusso della meccanica esecuzione. Ora si riproducono i palazzi di Genova nuovamente in diversa maniera per quaderni.
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4074. RACCOLTA di opinioni, e disegni emessi in diversi tempi per la facciata del Duomo di Milano.
Opera che non escì mai così riuscita, ma fu collezionata da qualche diligente amatore di cose patrie, rarissima, e la sola che noi conosciamo così copiosa. Appartenne al signor Giusep 251 pe Bossi. Gli autori di cui sono le opinioni, sono, il Richini, il Castelli, il Barattieri, il Bernini, il Giattini, il Caravaggio, il Longhena, Sebastiano Rocca Tagliata, l’Orlandi, il Paoli, Guid’Antonio Costa, il de Capitanei, D. Camillo Govio. I disegni incisi in rame sono del Pellegrini, del Richini, di Carlo Buzio, e di Francesco Castelli l’alzato colla pianta; con altri pareri anche anonimi. Principalmente tutte queste opinioni s’aggirarono nel 1652 per risolvere se si dovesse attenersi al progetto del Buzio, o del Castelli.
Opera che non escì mai così riuscita, ma fu collezionata da qualche diligente amatore di cose patrie, rarissima, e la sola che noi conosciamo così copiosa. Appartenne al signor Giusep 251 pe Bossi. Gli autori di cui sono le opinioni, sono, il Richini, il Castelli, il Barattieri, il Bernini, il Giattini, il Caravaggio, il Longhena, Sebastiano Rocca Tagliata, l’Orlandi, il Paoli, Guid’Antonio Costa, il de Capitanei, D. Camillo Govio. I disegni incisi in rame sono del Pellegrini, del Richini, di Carlo Buzio, e di Francesco Castelli l’alzato colla pianta; con altri pareri anche anonimi. Principalmente tutte queste opinioni s’aggirarono nel 1652 per risolvere se si dovesse attenersi al progetto del Buzio, o del Castelli.
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3949. BAROZZI Serafino, Pianta, e spaccato della celebre chiesa di S. Vitale di Ravenna, Bologna 1782, in fol., fig.
Con tre tavole in rame, e la figura della rotonda ravennate nel frontespizio.
Con tre tavole in rame, e la figura della rotonda ravennate nel frontespizio.
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3973. BUTTA-CALICE ab., La possibilità dell’esecuzione di due progetti di Fabbrica in Venezia in seguito alle osservazioni di un anonimo sulla sostituzione alla chiesa di S. Geminiano, Venezia 1808, in 8, M. 31.
3957. BETUSSI M. Giuseppe, Ragionamento sopra il Catajo, luogo dello illust. signor Pio Enea degli Obizzi, Padova, per Lor. Pasquati, 1573, in 4, l’edizione è bella in gran caratteri corsivi.
3996. DANIELE D. Francesco, I regali sepolcri del Duomo di Palermo riconosciuti, ed illustrati, Napoli 1784, in fol., fig., M. 81.
Opera dottamente illustrata, e sommamente interessante per la luce che porta nelle epoche più oscure: eseguita magnificamente con 19 tavole di buon intaglio oltre molte vignette.
Opera dottamente illustrata, e sommamente interessante per la luce che porta nelle epoche più oscure: eseguita magnificamente con 19 tavole di buon intaglio oltre molte vignette.
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4005. FABRI Girolamo, Le sacre memorie di Ravenna antica, Venezia 1664, in 4 pic., vol. I.
3993. CORONELLI, Singolarità di Venezia, e del suo dominio divise in più parti, vol. 3, in fol., contenenti i palazzi, le chiese, e la Brenta.
Quest’opera informemente, e infedelmente disegnata, e peggio intagliata con sempre vario, ed immenso numero di tavole, non può rendere la menoma idea della magnificenza di Venezia, servibile soltanto come repertorio pel nome dei luoghi, e delle cose.
Quest’opera informemente, e infedelmente disegnata, e peggio intagliata con sempre vario, ed immenso numero di tavole, non può rendere la menoma idea della magnificenza di Venezia, servibile soltanto come repertorio pel nome dei luoghi, e delle cose.
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4066. PIANTE, facciate, e spaccati del Palazzo Senatorio Ranuzzi in Bologna. Aggiuntovi: Soffitto d’una stanza nel detto palazzo dipinto da Marc’Antonio Franceschini, Bologna 1716 e 1718, in fol. atl.
L’architettura di questo palazzo si attribuisce ad Andrea Palladio. Dieci sono le tavole che riguardano l’edifizio, e quelle che rappresentano le pitture della volta dipinta, intagliate all’acqua forte da Antonio Cattani.
L’architettura di questo palazzo si attribuisce ad Andrea Palladio. Dieci sono le tavole che riguardano l’edifizio, e quelle che rappresentano le pitture della volta dipinta, intagliate all’acqua forte da Antonio Cattani.
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3928. ALLEGRANZA P. Giuseppe, Spiegazione, e riflessioni sopra alcuni sacri monumenti antichi di Milano, Milano 1757, in 4, fig. Con 8 tavole in rame.
4103. VALESI Dionisio, Varie fabbriche antiche e moderne di Verona con alcune statue e busti della Galleria Bevilacqua, in fol., 1753, M. 90.
Sono 22 tavole riunite col saccheggio dell’opera del Maffei della Verona illustrata, servendosi di quelle tavole e adattandovi un cattivo frontespizio, con un elenco al fine. Queste speculazioni moltiplicarono molte opere, ed è opportuno l’esserne istruiti.
Sono 22 tavole riunite col saccheggio dell’opera del Maffei della Verona illustrata, servendosi di quelle tavole e adattandovi un cattivo frontespizio, con un elenco al fine. Queste speculazioni moltiplicarono molte opere, ed è opportuno l’esserne istruiti.
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4106. VEDUTE delle ville, e d’altri luoghi della Toscana, presso Giuseppe Bouchard, Firenze 1757, in fol. oblong.
Tavole 50 delle quali Giuseppe Zucchi fu il disegnatore. Alcune di queste tavole intagliate da buoni maestri rendono una vera idea dei bei luoghi della Toscana: altre poi sono molto inferiori, cosicché avvi una grande diseguaglianza, e fra le cose cattive è osservabile il frontespizio figurato.
Tavole 50 delle quali Giuseppe Zucchi fu il disegnatore. Alcune di queste tavole intagliate da buoni maestri rendono una vera idea dei bei luoghi della Toscana: altre poi sono molto inferiori, cosicché avvi una grande diseguaglianza, e fra le cose cattive è osservabile il frontespizio figurato.
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3982. CASTELLAMONTE (di) conte Amedeo, La Veneria 236 Reale, palazzo di piacere, e di caccia ideato dall’A. R. di Carlo Emanuel II duca di Savoja, Torino 1672, in 4, fig.
Libro assai bello quando le prove siano fresche, poiché i numerosi rami furono intagliati da G. Tasnier, e la più parte tolti dai quadri, o dai disegni di J. Mielle. Compresi i varj frontespizj figurati, e il ritratto della duchessa di Savoja in abito di Diana: le tavole sono 71.
Libro assai bello quando le prove siano fresche, poiché i numerosi rami furono intagliati da G. Tasnier, e la più parte tolti dai quadri, o dai disegni di J. Mielle. Compresi i varj frontespizj figurati, e il ritratto della duchessa di Savoja in abito di Diana: le tavole sono 71.
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