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Bartoli, Pietro Santi, 1635-1700
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Questa seconda edizione è però avanti le tante ristampe fatte di quest’opera preziosa, le quali non si riconoscono,
perché le tavole estremamente logorate le sfigurano. Esemplare di dedica con ricchissime dorature.
, Sonovi tavole 81. Esemplare di dedica mar. dor. Col ritratto del cardinale Ghigi cui è dedicata. L’edizioni di opere
di Santi Bartoli non sono rare di seconde e di terze impressioni, ma sono rarissime di prime stampe, tanto più che
se ne restano alcune, veggonsi per ordinario mal concepite per l’uso che ne hanno fatto gli amatori, e gli artisti.
Presso che tutti i nostri esemplari di queste opere sono di dedica, in marrocchino dorato, e appartennero a insigni
biblioteche.
, Quest’opera è divisa in tre parti. La prima contiene 37 tavole, la seconda 46, la terza 33, e in fine vi sono altre sei
tavole addizionali non numerate le quali trovansi in pochi esemplari di questa prima, e in nessuno delle
susseguenti edizioni.
, Opera è questa magnifica, nella quale l’incisore superò se stesso per la finezza dell’esecuzione, e per compensare
colla squisitezza dell’intaglio la mancanza d’illustrazione, essendo allora morto il Bellori. Sono però bastanti
indicazioni a spiegazione delle 110 tavole, che accompagnano il prezioso volume.
, Edizione splendidissima in carta massima. Romae ex calcographia R. C. A. 1641, in fol.
Comincia il volume col frontespizio senz’anno, e col solo nome di Giovan Giacomo de’Rossi che lo diede in luce;
segue la dedica al re di Francia Luigi XIV, cui fu offerta l’opera dall’editore; succede la gran tavola della colonna
intera con suo spaccato, longitudine, e quattro tavole colle fronti della base, e le piante del piedistallo, ingresso,
sommità, e piede della colonna. Dopo ciò vengono le 119 tavole di bellissimo intaglio. L’istoria del Ciacconio,
estratta dalle sculture della colonna segue in quattordici pagine di testo stampato, e finisce coll’indice delle
materie. Esemplare di antiche e freschissime prove.
, Settantacinque sono le tavole dei bassi rilievi, a cui ne seguono due di medaglioni. Il tutto è preceduto da un
frontespizio, dal ritratto istoriato di Rinaldo d’Este, e dalla dedica, che formano in complesso 80 fogli. Le
dichiarazioni del Bellori sono intagliate in rame sotto le tavole.
, In questa seconda edizione sono aggiunti in molte tavole dei secondi tagli, e in altre fu rientrato il taglio, di modo
che l’occhio intelligente non vi trova la prima originalità e freschezza: vi sono alcune iscrizioni di più, e tre tavole
in fine che mancano alla prima edizione, oltre il numero delle 77 coll’iscrizione, l’apoteosi, e la pompa funebre.
Vedi per la colonna teodosiana Menetrei Claudii.
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