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1575. BARTOLINI Thomae de Armillis veterum. Accedit Wormii de aureo Cornu Danico, Amstelodami 1676, in 12, figurato.
Questi opuscoli, od operette per meglio dire, sono preziose la maggior parte per lo studio e la diligenza con cui hanno cercato gli studiosi di esaurire le materie e pei monumenti e tavole di cui sono arricchite.
Questi opuscoli, od operette per meglio dire, sono preziose la maggior parte per lo studio e la diligenza con cui hanno cercato gli studiosi di esaurire le materie e pei monumenti e tavole di cui sono arricchite.
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3951. BEDIK Petrus, Cehil Sutun. Seu explicatio utriusque celeberrimi ac pretiosissimi theatri quadraginta columnarum in perside orientis, Viennae Austriae, senz’anno e nome di stampatore.
Dalle armi del Pontefice Innocenzo XI poste sopra la legatura si suppone possa essere stampato circa l’anno 1668, in 4 picc., fig. Sonovi molte notizie di cose orientali, e una gran tavola intagliata in rame.
Dalle armi del Pontefice Innocenzo XI poste sopra la legatura si suppone possa essere stampato circa l’anno 1668, in 4 picc., fig. Sonovi molte notizie di cose orientali, e una gran tavola intagliata in rame.
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2766. BELLORII Joannis Petri, Selecti nummi duo Antoniniani, quorum unus de anni novi auspiciis explicatus, et alter Commo 46 dum, et Annium verum Caesares exhibet, Romae 1676, in 8, fig.
L’edizione è rara ed elegantissima per un secondo frontespizio, che presenta un Giano bifronte e per la nitida incisione delle medaglie.
L’edizione è rara ed elegantissima per un secondo frontespizio, che presenta un Giano bifronte e per la nitida incisione delle medaglie.
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755. CARINI Motta Fabbricio, Trattato sopra la struttura de’ teatri e scene, che a’ nostri giorni si costumano, Guastalla 1676, in fol. pic. fig. Con undici tavole intagliate in rame.
Se si potessero da un’opera somigliante escludere il buon gusto e la comodità, questa sarebbe da tenersi in qualche pregio: ma i difetti la vincono sulle bellezze e non serve che a tener memoria nella storia delle arti della bizzaria del gusto di quell’età.
Se si potessero da un’opera somigliante escludere il buon gusto e la comodità, questa sarebbe da tenersi in qualche pregio: ma i difetti la vincono sulle bellezze e non serve che a tener memoria nella storia delle arti della bizzaria del gusto di quell’età.
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4316. FARINA Antonio, Compendio delle cose più curiose di Napoli, e di Pozzuoli, Napoli 1676, in 8.
508. FREART Laurent, Le même parallele. Seconde édition augmentée des piedestaux de chaque ordre, Paris, chez Jombert de Barbou, sans date, in fol. fig.
In quest’edizione le tavole quantunque in maggior numero sono mal contrafatte e il testo mutilato e inciso in rame dietro le tavole.
In quest’edizione le tavole quantunque in maggior numero sono mal contrafatte e il testo mutilato e inciso in rame dietro le tavole.
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509. FREART Laurent, Le même parallele, Paris, chez Jombert, seconde édition, sans date, in fol. fig.
Quantunque questa ristampa porti il titolo di seconda edizione, come la precedente, questa è in realtà una terza edizione ristampata molto dopo quella in cui il nome dell’editore Jombert va unito a quello di Barbou. Rimarcatisi in essa gli stessi difetti della precedente. Le due edizioni che hanno un raro pregio sono la prima, divenuta rarissima, e l’altra del 1702 che segue.
Quantunque questa ristampa porti il titolo di seconda edizione, come la precedente, questa è in realtà una terza edizione ristampata molto dopo quella in cui il nome dell’editore Jombert va unito a quello di Barbou. Rimarcatisi in essa gli stessi difetti della precedente. Le due edizioni che hanno un raro pregio sono la prima, divenuta rarissima, e l’altra del 1702 che segue.
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3242. HOLSTENII Lucae, Vetus pictura nympheum referens, commentariolo explicata. Accedunt alia quaedam ejusdem auctoris, Romae 1676, in fol., fig., M. 91.
Il ritratto dell’autore è nel frontespizio. Segue la gran tavola in rame dell’antica pittura e gli altri opuscoli. In tutto non sono però che 12 pagine
Il ritratto dell’autore è nel frontespizio. Segue la gran tavola in rame dell’antica pittura e gli altri opuscoli. In tutto non sono però che 12 pagine
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3194. De la CHAU, Dissértation sur les attributs de Vénus, Paris 1676, in 4, fig.
È d’uopo aver cura che l’esemplare di quest’opera non sia privo della stampa di Venere Anadiomene intagliata da Saint Aubin. In questo esemplare non solo è la stampa, ma 110 questa è senza il contorno e priva della conchiglia, aggiuntavi posteriormente, le quali cose ne costituiscono un maggior pregio presso gli amatori: anche alcune medaglie, che trovansi intagliate in varj luoghi fra il testo e le sei Veneri che stanno nel frontespizio, alla testa della prefazione e alle p. 47, 71, 88 e 91, sono di fina e graziosa esecuzione.
È d’uopo aver cura che l’esemplare di quest’opera non sia privo della stampa di Venere Anadiomene intagliata da Saint Aubin. In questo esemplare non solo è la stampa, ma 110 questa è senza il contorno e priva della conchiglia, aggiuntavi posteriormente, le quali cose ne costituiscono un maggior pregio presso gli amatori: anche alcune medaglie, che trovansi intagliate in varj luoghi fra il testo e le sei Veneri che stanno nel frontespizio, alla testa della prefazione e alle p. 47, 71, 88 e 91, sono di fina e graziosa esecuzione.
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4722. MAROLLES M. l’abbé de Villeloin, Tableaux du temple des Muses tirez du Cabinet de Feu M. Faverean, Amst. 1676, in 4, fig., 2 edizione.
Questa piccola edizione in quarto ornata di 58 tavole intagliate con molta finezza d’esecuzione è stampata con grande eleganza, ed è la seconda edizione pubblicata dall’autore dopo la prima originale delle figure. Il testo è prezioso per la quantità delle dottrine, esteso in 476 pagine. È singolare che sebbene quest’edizione sia la sola in cui lo autore fa pompa delle sue dottrine, non venga citata da de Bure, e da Brunet. Nell’edizione di Pickart accompagnata dal testo, e dalle note, non trovasi che un estratto di questo libro, ma molto succinto.
Questa piccola edizione in quarto ornata di 58 tavole intagliate con molta finezza d’esecuzione è stampata con grande eleganza, ed è la seconda edizione pubblicata dall’autore dopo la prima originale delle figure. Il testo è prezioso per la quantità delle dottrine, esteso in 476 pagine. È singolare che sebbene quest’edizione sia la sola in cui lo autore fa pompa delle sue dottrine, non venga citata da de Bure, e da Brunet. Nell’edizione di Pickart accompagnata dal testo, e dalle note, non trovasi che un estratto di questo libro, ma molto succinto.
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