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824. CANTUARIENSIS Archiepiscopi Joannis, Perspectiva, communis per L. Gauricum Neapoletanum emendata, Venetiis, per Joan. Baptistam Sessam, 1504, in fol. fig.
Fu il libro intitolato dal Gaurico al patrizio veneto Paulo. Le figure in legno sono impresse sui margini: e il libro non ti alta che dell’obiettiva e delle riflessioni dei raggi secondo i principi dell’ottica di quell’età.
Fu il libro intitolato dal Gaurico al patrizio veneto Paulo. Le figure in legno sono impresse sui margini: e il libro non ti alta che dell’obiettiva e delle riflessioni dei raggi secondo i principi dell’ottica di quell’età.
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868. VIATOR, De artificiali perspectiva, Tulli 1505, editio princeps.
Tre sono le edizioni conosciute dai bibliografi di questo prezioso e primo libro di prospettiva pratica lineare che siasi stampato due anni avanti la divina proporzione del Paciolo. Nella nostra biblioteca esistono queste tre edizioni, delle quali la terza unicamente deve riguardarsi per completa, giacché con varianti, emende ed aggiunte vennero tutte tre prodotte, vivente l’autore. La prima è descritta minutamente dal Panzer negli Annali Tipografici, e perciò non daremo di questa un troppo minuto ragguaglio, che ogni lettore può facilmente rinvenire da sé. Il nostro esemplare ha qualche mancanza che avrebbe potuto supplirsi e non abbiam preso cura di farlo, avendo perfettissime le altre due edizioni. Tutti e tre però sono di bella conservazione e di prima antica legatura in cuoio, elegantemente impresso con bellissimi meandri. Questa prima edizione sopra citata del 1505 è asserita contenere 40 foglietti; trentasette dei quali sono occupati dalle figure. Il suo frontespizio è il seguente: De Artificiali perspectiva, Viator: gli altri tre foglietti che seguono contengono il testo in latino e finiscono con due versi: Pro cunctis orat fictor scriptorque libelli. Cunctorum pariter supplicat ipse preces. Questi quattro foglietti congiunti ad altri 4 di figure formano il primo quaderno A. Il secondo quaderno B è formato da 8 figure. Il terzo quaderno C è formato da 8 figure. Il 161 quarto quaderno D è formato da 8 figure. Il quinto E è quinquerno ed è formato da 9 figure e dall’ultimo foglietto, ove leggesi alla distesa, come riferisce il Panzer. Habes optime lector etc. etc. Impressum Tulli anno Catholicae veritatis quingentesimo quinto supra milesimum ad nonum calendas julias solerti opera Petri locali presbiteri incole Pagi Sancti Nicolai. Dopo le tavole seguono secondo il Panzer medesimo i quattro fogli della versione latina, come riscontrasi anche nel nostro esemplare, la materia della quale fluisce però nel terzo a mezza pagina e in 5 righe trovasi cosi espresso più basso: Pro cunctis orat. Cellui qui a ce livre fait Prie pour touz de cueur parfait Et supplie tres humblement Prier pour lui pareitlement. L’ultima carta o è bianca, come a noi parve da prima, or vero deve contenere come viene indicato dal Panzer le sole parole finis laus Deo. In tal maniera sono dimostrati i foglietti 46 poiché quattro stanno al principio, quattro al fine e 37 tavole in aggiunta al foglietto ove è l’anno dell’impressione.
Tre sono le edizioni conosciute dai bibliografi di questo prezioso e primo libro di prospettiva pratica lineare che siasi stampato due anni avanti la divina proporzione del Paciolo. Nella nostra biblioteca esistono queste tre edizioni, delle quali la terza unicamente deve riguardarsi per completa, giacché con varianti, emende ed aggiunte vennero tutte tre prodotte, vivente l’autore. La prima è descritta minutamente dal Panzer negli Annali Tipografici, e perciò non daremo di questa un troppo minuto ragguaglio, che ogni lettore può facilmente rinvenire da sé. Il nostro esemplare ha qualche mancanza che avrebbe potuto supplirsi e non abbiam preso cura di farlo, avendo perfettissime le altre due edizioni. Tutti e tre però sono di bella conservazione e di prima antica legatura in cuoio, elegantemente impresso con bellissimi meandri. Questa prima edizione sopra citata del 1505 è asserita contenere 40 foglietti; trentasette dei quali sono occupati dalle figure. Il suo frontespizio è il seguente: De Artificiali perspectiva, Viator: gli altri tre foglietti che seguono contengono il testo in latino e finiscono con due versi: Pro cunctis orat fictor scriptorque libelli. Cunctorum pariter supplicat ipse preces. Questi quattro foglietti congiunti ad altri 4 di figure formano il primo quaderno A. Il secondo quaderno B è formato da 8 figure. Il terzo quaderno C è formato da 8 figure. Il 161 quarto quaderno D è formato da 8 figure. Il quinto E è quinquerno ed è formato da 9 figure e dall’ultimo foglietto, ove leggesi alla distesa, come riferisce il Panzer. Habes optime lector etc. etc. Impressum Tulli anno Catholicae veritatis quingentesimo quinto supra milesimum ad nonum calendas julias solerti opera Petri locali presbiteri incole Pagi Sancti Nicolai. Dopo le tavole seguono secondo il Panzer medesimo i quattro fogli della versione latina, come riscontrasi anche nel nostro esemplare, la materia della quale fluisce però nel terzo a mezza pagina e in 5 righe trovasi cosi espresso più basso: Pro cunctis orat. Cellui qui a ce livre fait Prie pour touz de cueur parfait Et supplie tres humblement Prier pour lui pareitlement. L’ultima carta o è bianca, come a noi parve da prima, or vero deve contenere come viene indicato dal Panzer le sole parole finis laus Deo. In tal maniera sono dimostrati i foglietti 46 poiché quattro stanno al principio, quattro al fine e 37 tavole in aggiunta al foglietto ove è l’anno dell’impressione.
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869. VIATOR, La seconda edizione porta lo stesso titolo De artificiali perspectiva: poi seguono molti quadrati concentrici e s’intitola VIATOR SECONDO: nel basso della pagina di questo frontespizio leggesi Pinceaux, burins, acuilles, lices, pierres, bois, metaulx, artifices. In fine al volume Inpressum Tulli, anno Catholicae veritatis 1509, IIII, Idus Martias, solerti opera Petri Jacobi Incole Pagi S. Nicolai: sola fides sufficit.
In questa seconda edizione non sono molte varietà dalla seguente.
In questa seconda edizione non sono molte varietà dalla seguente.
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870. VIATOR, De artificiali perspectiva Viator tertio. Seguono undici quadrati concentrici e sotto questi stampati entro a una tabella i 18 versi seguenti: O bons amis, traspassez et vivens, Grans esperiz, Zeusins, Apelliens Decorans France, Almaigne et Italie, Geffelin, paoul et Martin de pauye Berthlemi fouquet, poyet, copin, Andre Montaigne et damyens Colin, Le pelusin, hans fris et Leonard, Hugues, Lucas, Luc, Albert, et Bernard Jehan jolis, hans gru, et Gabriel Vuastele, Urbain et lange Michael 162 Symon du mans: Dyamans, margarites, Rubis, saphirs, smaragdes, crisolites, Ametistes, jacintes et topazes Calcedones, asperes et a faces, Jaspes, bierilz, aculei, et cristaux Plus precieux vous tiens que tels joyaux Et touz autres nobles entendemens Ordinateurs de specieux figmens.
In fine alla pagina di questo frontespizio leggesi distribuito in due linee la prima in piccioli caratteri e la secondi in più grandi: vICUS DE BOSCO JOANNIS MALLEACENSIS FONS DIOCESIS CORILONI Si riconosce da questa prima pagina come il Peregrino fosse penetrato di stima per i grandi autori, che cita d’ogni maniera, e d’ogni studio in quei versi, non ignorando certamente le opere di Luca Paciolo e di Pietro della Francese» suoi coetanei e loda Rafaello e Michel Angelo, e Simon Memmi, e il Perugino, e Leonardo, ed altri insigni di Germania e di Francia, diesi riconoscono a discrezione in quei nomi storpiati. Il volume, quantunque contenga maggior numero di tavole delle precedenti edizioni, è composto di soli trenta foglietti, poiché in luogo d’essere queste stampate da una sola parte del foglio, sono impresse da due lati, oltre il trovarsene con variata disposizione molte fra il testo. Infatti vi sono circa 20 figure impresse fra il testo e 38 al seguito stampate in 19 foglietti. L’opera in luogo d’esser divisa in paragrafi è ripartita in X capitoli numerati e ad ognuno è sottoposta separatamente la versione in francese carattere minore del latino. E registrata con sole tre lettere A. B. C. per essere quinquerni in recedi quaderni: e riscontrasi una tavola di più della seconda edizione, la quale è l’ultima che rappresenta una nave con un Cristo figurato sulla tela e vari angeli ec. In fine nell’ultimo foglietto Impressum Tulli anno Catholice veritatis 1521 VII Idus septembris solerti opera Petri Jacobi Presbiteri Incole Pagi S Nicolai. Le tavole dell’opera sono disegnate con quel vero gusto che si accorda sì bene colla semplicità dei tempi in cui l’autore cercava di porre in evidenza più l’arte che sé medesimo e appagano grandemente per l’intelligenza prospettica, il gusto del disegno, senza soverchio lusso di esecuzione. Nella cattedrale di Tullio Fiandra leggesi il suo epitafio che comincia Venerabile Domino Joanne Peregrino, olim Viatori, Andegavo, huius Ecclesia Canonico, Regio quondam secretario, perspective artis acutissimo indagatori dottrina et moribus perspicuo ec. Morì nel 1523 al primo febbraio, cosicché (come leggesi anche in poche righe di prefazione dietro la prima pagina del frontespizio di questa terza edizione) l’autore diresse 163 le tre edizioni dell’opera sua. Questa denominazione di viator nacque allo stesso modo che in Italia il Riccio latinizzato che si disse Crispus e tante altre simili. La preziosità di questo libro e la diligente sua esecuzione ci farà perdonare la prolissità di questa illustrazione. Nella Biblioteca Reale di Francia esistono la seconda e la terza edizione. In seguito poi Maturin Jousse de la Fleche pubblicò il seguente libercolo: La perspective positive de Viator latine et fraiçoise, revue, augmentée, et reduite de grand en petite à la Fleche 1635, in 8 p. Indica di aver fatta questa ristampa a cagione della rarità delle prime edizioni, non precisando però qual fosse da lui ritenuta per lo più antica, o la più pregiata; ma allegando soltanto senza esattezza, che il libro fu premierement imprimé il y a six à sept vingts ans. Questa operetta, a cui il traduttore aggiunse gran numero di figure, non da idea della preziosità dell’originale.
In fine alla pagina di questo frontespizio leggesi distribuito in due linee la prima in piccioli caratteri e la secondi in più grandi: vICUS DE BOSCO JOANNIS MALLEACENSIS FONS DIOCESIS CORILONI Si riconosce da questa prima pagina come il Peregrino fosse penetrato di stima per i grandi autori, che cita d’ogni maniera, e d’ogni studio in quei versi, non ignorando certamente le opere di Luca Paciolo e di Pietro della Francese» suoi coetanei e loda Rafaello e Michel Angelo, e Simon Memmi, e il Perugino, e Leonardo, ed altri insigni di Germania e di Francia, diesi riconoscono a discrezione in quei nomi storpiati. Il volume, quantunque contenga maggior numero di tavole delle precedenti edizioni, è composto di soli trenta foglietti, poiché in luogo d’essere queste stampate da una sola parte del foglio, sono impresse da due lati, oltre il trovarsene con variata disposizione molte fra il testo. Infatti vi sono circa 20 figure impresse fra il testo e 38 al seguito stampate in 19 foglietti. L’opera in luogo d’esser divisa in paragrafi è ripartita in X capitoli numerati e ad ognuno è sottoposta separatamente la versione in francese carattere minore del latino. E registrata con sole tre lettere A. B. C. per essere quinquerni in recedi quaderni: e riscontrasi una tavola di più della seconda edizione, la quale è l’ultima che rappresenta una nave con un Cristo figurato sulla tela e vari angeli ec. In fine nell’ultimo foglietto Impressum Tulli anno Catholice veritatis 1521 VII Idus septembris solerti opera Petri Jacobi Presbiteri Incole Pagi S Nicolai. Le tavole dell’opera sono disegnate con quel vero gusto che si accorda sì bene colla semplicità dei tempi in cui l’autore cercava di porre in evidenza più l’arte che sé medesimo e appagano grandemente per l’intelligenza prospettica, il gusto del disegno, senza soverchio lusso di esecuzione. Nella cattedrale di Tullio Fiandra leggesi il suo epitafio che comincia Venerabile Domino Joanne Peregrino, olim Viatori, Andegavo, huius Ecclesia Canonico, Regio quondam secretario, perspective artis acutissimo indagatori dottrina et moribus perspicuo ec. Morì nel 1523 al primo febbraio, cosicché (come leggesi anche in poche righe di prefazione dietro la prima pagina del frontespizio di questa terza edizione) l’autore diresse 163 le tre edizioni dell’opera sua. Questa denominazione di viator nacque allo stesso modo che in Italia il Riccio latinizzato che si disse Crispus e tante altre simili. La preziosità di questo libro e la diligente sua esecuzione ci farà perdonare la prolissità di questa illustrazione. Nella Biblioteca Reale di Francia esistono la seconda e la terza edizione. In seguito poi Maturin Jousse de la Fleche pubblicò il seguente libercolo: La perspective positive de Viator latine et fraiçoise, revue, augmentée, et reduite de grand en petite à la Fleche 1635, in 8 p. Indica di aver fatta questa ristampa a cagione della rarità delle prime edizioni, non precisando però qual fosse da lui ritenuta per lo più antica, o la più pregiata; ma allegando soltanto senza esattezza, che il libro fu premierement imprimé il y a six à sept vingts ans. Questa operetta, a cui il traduttore aggiunse gran numero di figure, non da idea della preziosità dell’originale.
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495. DURERI Alberti nurembergen pictoris prestantissimi ec., Institutionum geometrioariun libri quatuor cum figuris, 1532 Parisis, ex officina Wechelii in fol. fig. Accedit eiusdem de Urbibus et arcis condendis, Parisiis 1535.
La dottrina di Alberto Durero estesa in questo libro di geometria, fa conoscere come egli sapeva applicarla ad ogni modo dell’arte. Le tavole sono in legno, e vi si trovano gli elementi della prospettiva, dell’obiettiva, le proporzioni delle lettere ec. ec.
La dottrina di Alberto Durero estesa in questo libro di geometria, fa conoscere come egli sapeva applicarla ad ogni modo dell’arte. Le tavole sono in legno, e vi si trovano gli elementi della prospettiva, dell’obiettiva, le proporzioni delle lettere ec. ec.
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873. VITELLIONIS, Idem, Norimbergae, apud Joan Petreium, a. 1535.
666. SERLIO, Le premier livre d’architecture mise en langue françoise par Jean Martin, Paris 1545, chez Jean Barbe. — Le second livre de perspective par le même (stesso anno, italiano e francese). — Il terzo libro delle antichità, Venezia, presso Francesco Rampazzetto, 1062. — Le quatrieme livre des regles génerales d’architecture, sur les cinq manières d’édifices traduit par Pierre Van Aelst. Imprimé à Anvers 1545. Questi quattro libri sono legati assieme.
633. RIVII Gualtherii medici et math., Insigniorum utiliorumque rerum ad totam architecturam pertinentium, nec non mathematicarum et mechanicarum artium apta atque perspicua institutio ad veram Vitruvii doctrinam accomodata, in tres praecipuos libros divisa etc., Norimbergae, typ. Jo. Petreii, 1547, in fol. In lingua tedesca.
Quest’opera promette di estendersi in un numero infinito di cognizioni, non tutte con egual pienezza esaurite; ma l’autore però si mostra informati degli studi che facevansi allora 115 in Italia, lodando le opere del Paciolo, del Cesariano, del Serlio, di Filandro, del Tartaglia e di molti altri. Fra le sue tavole produce quelle del Duomo di Milano tratte dal Cesariano, e una gran quantità di figure assai ben intagliate in legno. Questo bivio fu il primo traduttore di Vitruvio in lingua tedesca e lo pubblicò nell’anno seguente coi medesimi tipi. Libro raro e di bellissima conservazione; in vitello.
Quest’opera promette di estendersi in un numero infinito di cognizioni, non tutte con egual pienezza esaurite; ma l’autore però si mostra informati degli studi che facevansi allora 115 in Italia, lodando le opere del Paciolo, del Cesariano, del Serlio, di Filandro, del Tartaglia e di molti altri. Fra le sue tavole produce quelle del Duomo di Milano tratte dal Cesariano, e una gran quantità di figure assai ben intagliate in legno. Questo bivio fu il primo traduttore di Vitruvio in lingua tedesca e lo pubblicò nell’anno seguente coi medesimi tipi. Libro raro e di bellissima conservazione; in vitello.
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667. SERLIO, Libro primo di architettura che tratta della geometria, libro secondo della prospettiva, Venezia, pei fratelli Sessa, 1560. — Terzo libro delle antichità di Roma: per Francesco Rampazzetto ad istanza di Marchione Sessa, 1562. — Quarto libro degli ordini delle colonne, e quinto dei tempi: pei fratelli Sessa 1559. — Libro extraordinario, pei fratelli Sessa 1567, in fol. fig. Bellissimo esemplare.
832. COUSIN Jehan Senonois, Maistre painctre, Livre de perspective, Paris, chez Jean le Royer imprimere du Roy es Mathematiques. Senz’anno.
Tutte le opere di questo maestro deggiono ritenersi come le migliori produzioni della Francia. Egli visse nell’aureo secolo de’ buoni artisti, e il suo gusto e cosi lunge dall’esser corrotto, che direbbesi autore di Scuola Toscana più che Francese. Le tavole in legno sono bellissime in quest’opera, ove l’autore le disegnò ed interpose al testo in gran copia. Il libro è composto di settanta fogli e nitidissima è l’impressione.
Tutte le opere di questo maestro deggiono ritenersi come le migliori produzioni della Francia. Egli visse nell’aureo secolo de’ buoni artisti, e il suo gusto e cosi lunge dall’esser corrotto, che direbbesi autore di Scuola Toscana più che Francese. Le tavole in legno sono bellissime in quest’opera, ove l’autore le disegnò ed interpose al testo in gran copia. Il libro è composto di settanta fogli e nitidissima è l’impressione.
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809. BARBARO Daniele patriarca d’Aquileia, La pratica della prospettiva. Opera molto profittevole a’ pittori, scultori e architetti, Venezia 1569, presso Carmmilo e Rutilio Borgominieri, in fol. fig.
Trovasi questo libro, quantunque impresso nello stesso anno, con due diversi frontespizi, l’uno de’ quali è inciso in legno, l’altro in caratteri. Ma è sempre la stessa edizione, siccome abbiamo verificato per essere amendue in questa nostra raccolta. Opera dottissima e diligentissima divisa in 9 parti, nell’ottava delle quali si tratta delle proporzioni del corpo umano. Le tavole copiosissime sono tutte frapposte al testo. L’autore meno curando gli altri che l’avevano preceduto, che i contemporanei, si professa obbligato a un certo Giovan Zamberto Veneziano pratico prospettico da cui disse aver imparato, ma che molto gli costò a ridurre a facile comunicazione gl’insegnamenti.
Trovasi questo libro, quantunque impresso nello stesso anno, con due diversi frontespizi, l’uno de’ quali è inciso in legno, l’altro in caratteri. Ma è sempre la stessa edizione, siccome abbiamo verificato per essere amendue in questa nostra raccolta. Opera dottissima e diligentissima divisa in 9 parti, nell’ottava delle quali si tratta delle proporzioni del corpo umano. Le tavole copiosissime sono tutte frapposte al testo. L’autore meno curando gli altri che l’avevano preceduto, che i contemporanei, si professa obbligato a un certo Giovan Zamberto Veneziano pratico prospettico da cui disse aver imparato, ma che molto gli costò a ridurre a facile comunicazione gl’insegnamenti.
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835. EUCLIDE, La prospettiva, tradotta dal P. Egnazio Danti. Aggiuntavi la prospettiva di Eliodoro Larisseo Greco e Latino, Firenze, pei Giunti, 1573, in 4, picc. fig.; in fine: Aggiunte le annotazioni al trattato dell’astrolabio e del planisfero universale del P. Danti fatte da Gherardo Spini, Firenze, pel Sermartelli, 1570, in 4.
Aureo libro per ciò che riguarda gli uomini sommi che vi concorsero; ma la prospettiva vi è trattata come obiettiva e secondo le leggi fisiche dell’ottica non troppo sviluppate per la loro applicazione alle pratiche dell’arte.
Aureo libro per ciò che riguarda gli uomini sommi che vi concorsero; ma la prospettiva vi è trattata come obiettiva e secondo le leggi fisiche dell’ottica non troppo sviluppate per la loro applicazione alle pratiche dell’arte.
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810. BAROZZI Jacomo da Vignola, Le due regole della prospettiva pratica coi commentari del P. Danti, Roma 1583, in fol. fig.
Prima edizione
Prima edizione
Show More. — La stessa in Roma 1611 in fol. fig. Esemplare in mar. dor.
Bella ristampa colle medesime tavole.
Bella ristampa colle medesime tavole.
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860. SIRIGATTI Lorenzo Cavaliere, La pratica di prospettiva al Serenissimo Ferdinando Medici Gran Duca di Toscana, Venezia, per Girolamo Franceschi Sanese, 1596, in fol. fig.
Questa è la più elegante delle edizioni di libri prospettici pei tipi, pei caratteri, per la carta. Dopo il frontespizio figurato, segue la dedica e un indirizzo ai benigni ad amorevoli lettori, indi la tavola dei capitoli e l’errata. Dopo questi 4 fogli cominciano le tavole e dietro quelle stanno le spiegazioni stampate in bellissimi caratteri: 43 capitoli contiene il libro primo impresso in 44 fogli. E il libro secondo con altro frontespizio figurato procede colle figure prospettiche ombreggiate sino al numero 66.
Questa è la più elegante delle edizioni di libri prospettici pei tipi, pei caratteri, per la carta. Dopo il frontespizio figurato, segue la dedica e un indirizzo ai benigni ad amorevoli lettori, indi la tavola dei capitoli e l’errata. Dopo questi 4 fogli cominciano le tavole e dietro quelle stanno le spiegazioni stampate in bellissimi caratteri: 43 capitoli contiene il libro primo impresso in 44 fogli. E il libro secondo con altro frontespizio figurato procede colle figure prospettiche ombreggiate sino al numero 66.
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837. GUIDI Ubaldi e Marchionibus Montis, Perspectivae libri sex, Pisauri, apud Hieronymum Concordiam, 1600 in fol. fig.
La materia è divisa in sei libri con molto inviluppo di proposizioni matematiche e poca facilità per chi voglia imparare la prospettiva. Molti di questi autori misero in evidenza assai più le loro cognizioni di quel che ne rendessero la comunicazione comoda e semplice agli artisti.
La materia è divisa in sei libri con molto inviluppo di proposizioni matematiche e poca facilità per chi voglia imparare la prospettiva. Molti di questi autori misero in evidenza assai più le loro cognizioni di quel che ne rendessero la comunicazione comoda e semplice agli artisti.
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867. UREDMAN Frison, Jean, Perspective deux parties, in fol. oblong., Henricus Homlius sculpsit 1604, Lugduni Batavorum, in fol. Aggiuntovi: Les cinq rangs de l’architecture avec l’instruction fondamentale fatte par Henricus Hondius. Avec encore quelques belles ordonnances d’Architeoture mises en perspective inventées par Jean Uredmann Frison et son fils et taillées par le dit Hondius, Amsterdam 1620, in fol. obl.
Nella prima parte dedicata al Principe Maurizio d’Orange è il ritratto del mecenate e quello dell’autore assai bello. Indi la illustrazione delle 49 tavole che la compongono. La seconda parte stampata a Leyden nel 1605 contiene l’illustrazione delle 24 tavole da cui è composta: nel libro aggiunto dei cinque ordini di architettura sono 59 tavole con le trabeazioni degli ordini, molte vedute prospettiche e il testo relativo alle prime.
Nella prima parte dedicata al Principe Maurizio d’Orange è il ritratto del mecenate e quello dell’autore assai bello. Indi la illustrazione delle 49 tavole che la compongono. La seconda parte stampata a Leyden nel 1605 contiene l’illustrazione delle 24 tavole da cui è composta: nel libro aggiunto dei cinque ordini di architettura sono 59 tavole con le trabeazioni degli ordini, molte vedute prospettiche e il testo relativo alle prime.
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826. De CAUS Salomon, La perspective avec la raison des ombres et miroirs, Londres 1612, in fol. fig., chez Jean Nordon imprimeur du Roi de la Gr. Bret., en langues estrangeres.
Il frontespizio e figurato e le 63 tavole in rame sono stampate fra il testo, con diligenza disegnate ed incise. Opera che partecipa ancora del bello stile del secolo precedente.
Il frontespizio e figurato e le 63 tavole in rame sono stampate fra il testo, con diligenza disegnate ed incise. Opera che partecipa ancora del bello stile del secolo precedente.
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859. SINTAGMA in quo varia eximiaque corporum diagrammata ex praescripto opticae exhibentur, Amstelodami, apud Joan. Jansonium, 1618, in 4, fig.
Dopo il frontespizio figurato sono due foglietti di avviso ai lettori scritti in antico francese nei quali si riconosce queste figure prospettiche esser tratte dall’opera di Samuele Marolois e Giovanni Uredeman e qui riunite in 51 tavole in rame, le quali presentano un’infinita serie di corpi d’ogni forma messi in prospettiva colle ombre rispettive.
Dopo il frontespizio figurato sono due foglietti di avviso ai lettori scritti in antico francese nei quali si riconosce queste figure prospettiche esser tratte dall’opera di Samuele Marolois e Giovanni Uredeman e qui riunite in 51 tavole in rame, le quali presentano un’infinita serie di corpi d’ogni forma messi in prospettiva colle ombre rispettive.
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412. BARCA Pietro Antonio, ingegnero milanese, Avvertimenti e regole circa l’architettura civile, scultura, pittura, prospettiva e architettura militare, Milano, per Pandotfo Malatesta, 1620, per traverso.
Questo libro è dedicato a Filippo III. Re di Spagna, ma è 74a pochi noto, e da pochissimi celebrato, sebbene meriti d’esser collocato fra’ più giudiziosi trattati. Le tavole sono disegnate con gran parità e incise accuratamente forse dallo stesso autore. Dodici tavole sono per l’architettura, sette per la scultura, ossia per le proporzioni de’ corpi umani, sei per la prospettiva e otto per la fortificazione, compreso il frontespizio collo stemma del re di Spagna: il libro è compatto di 46 foglietti.
Questo libro è dedicato a Filippo III. Re di Spagna, ma è 74a pochi noto, e da pochissimi celebrato, sebbene meriti d’esser collocato fra’ più giudiziosi trattati. Le tavole sono disegnate con gran parità e incise accuratamente forse dallo stesso autore. Dodici tavole sono per l’architettura, sette per la scultura, ossia per le proporzioni de’ corpi umani, sei per la prospettiva e otto per la fortificazione, compreso il frontespizio collo stemma del re di Spagna: il libro è compatto di 46 foglietti.
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