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2758. BEGERII Laurentii, Contemplatio gemmarum quarumdam Dactyliothecae Gorlaei ante biennium et auctae et illustratae, Coloniae Brandeburgicae 1697, in 4, fig. — Unito e legato: Meleagrides, et Etolia, ex numismate Kypieon apud Goltium, inter spersis marmoribus quibusdam de Meleagri interitu, et apri Calydonii venatione, in lucem vindicatae, Coloniae Brandeburgicae 1696, in 4, fig. — In fine. Cranae Insula Laconia eadem Helena dicta et Minyarum posteris habitata ex Numismat. Goltzianis a Laur. Begero demonstrata, eodem loco et anno.
Questi preziosi e non comuni opuscoli sono ornati di copiose tavole intagliate in rame e inserite fra il testo a’ suoi luoghi.
Questi preziosi e non comuni opuscoli sono ornati di copiose tavole intagliate in rame e inserite fra il testo a’ suoi luoghi.
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2759. BEGERII Laurentii, Paenae infernales Ixionis, Sisyphi, Ocni, et Danaidum ex delineatoine Pighiana desumptae et dialogo illustratae, Coloniae Marcichae 1703, fig. — Addito: Alcestis pro marito moriens, et vitae ab Hercule restituta, Coloniae Brandeburgicae 1703. — Accedunt de nummis Cretensium Serpentiferis, Coloniae Marcichae 1702. — Ulisses, sirenes praetervectus, Coloniae Brandeurgicae 1703. — Examen dubiorum quorundam etc. Berolimi 1704.
Questa è una risposta modesta e ingegnosa alle critiche 45 del Gronovio. 50 tavole intagliate in rame accuratissimamente sono sparse fra il testo di tutti questi opuscoli dottissimi legati in un volume.
Questa è una risposta modesta e ingegnosa alle critiche 45 del Gronovio. 50 tavole intagliate in rame accuratissimamente sono sparse fra il testo di tutti questi opuscoli dottissimi legati in un volume.
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2804. De la CHAUSSE Michaelis Angeli Causei, Romanum Museum, sive thesaurus eruditae antiquitatis. Editio tertia romana, cum additamentis, et figuris, Romae 1746, in fol., fig.
Questa è la terza ed ultima edizione di quest’opera, che comparve a Roma nel 1690 e nel 1706 fu tradotta in francese ad Amsterdam, la quale tutta intera fu poi ristampata nel Tesoro del Grevio. La pomposa maniera, con cui venne annunciata in quest’ultima edizione da noi posseduta, serve a mostrare l’impostura de’ librai, che ne fecero due volumi ingrossando la carta e aggiungendo poche cose di lieve merito, come un capitolo descrittivo di alcuni istrumenti musicali e la spiegazione in ristretto d’una ventina di tavole vecchie riprodotte altra volta nel libro intitolato Aedes Barberinae. Contro le quali imposture e speculazioni vedasi il trattato di Mariette delle pietre incise a p. 281.
Questa è la terza ed ultima edizione di quest’opera, che comparve a Roma nel 1690 e nel 1706 fu tradotta in francese ad Amsterdam, la quale tutta intera fu poi ristampata nel Tesoro del Grevio. La pomposa maniera, con cui venne annunciata in quest’ultima edizione da noi posseduta, serve a mostrare l’impostura de’ librai, che ne fecero due volumi ingrossando la carta e aggiungendo poche cose di lieve merito, come un capitolo descrittivo di alcuni istrumenti musicali e la spiegazione in ristretto d’una ventina di tavole vecchie riprodotte altra volta nel libro intitolato Aedes Barberinae. Contro le quali imposture e speculazioni vedasi il trattato di Mariette delle pietre incise a p. 281.
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2818. DANIELE Francesco, Monete antiche di Capua con alcune brevi osservazioni, Napoli 1802, in 4, fig.
Le copiose monete intagliate e stampate fra il testo della opera sono eseguite con estrema accuratezza. In fine è un discorso sul culto di Giove, di Diana e di Ercole presso i campani e un commentario del Mazzocchi sulla legge Pagana dell’agro ercolanense.
Le copiose monete intagliate e stampate fra il testo della opera sono eseguite con estrema accuratezza. In fine è un discorso sul culto di Giove, di Diana e di Ercole presso i campani e un commentario del Mazzocchi sulla legge Pagana dell’agro ercolanense.
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2874. HAGER Joseph, Descriptìon des medailles chinoises du Cabinet Imperial de France precedé d’un éssai de numismatìque chinoise, Paris an. XIII-1805, in 4.
Edizione splendida di un’opera singolare e preziosa ove le medaglie, segni e monumenti sono intagliati in legno e in piombo e collocati fra il testo. Anche in quest’opera l’au 63tore tende a riconoscere le relazioni commerciali dei greci coi cinesi
Edizione splendida di un’opera singolare e preziosa ove le medaglie, segni e monumenti sono intagliati in legno e in piombo e collocati fra il testo. Anche in quest’opera l’au 63tore tende a riconoscere le relazioni commerciali dei greci coi cinesi
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2939. MUTI Papazzurri Joseph, De duobus lacedaemoniorum nummis epistola, Romae 1793, in 4, fig., M. 16.
Sono quattro soli foglietti di stampa colle monete incise nella prima e nell’ultima pagina.
Sono quattro soli foglietti di stampa colle monete incise nella prima e nell’ultima pagina.
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2972. PETITI Petri, De amazonibus, dissertatio, Amstelodami 1686, in 8, fig.
Questa non comune e preziosa operetta tende a provare coi monumenti e in ispecie colle medaglie. I tipi sono eleganti non meno che le tavole frequenti sparse fra il testo con indici copiose e utilissime.
Questa non comune e preziosa operetta tende a provare coi monumenti e in ispecie colle medaglie. I tipi sono eleganti non meno che le tavole frequenti sparse fra il testo con indici copiose e utilissime.
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3001. SESTINI Domenico, Degli stateri antichi illustrati colle medaglie, Firenze 1817, in 4, fig., M. 106.
Copiosissima è la serie di questi stateri antichi nel Gabinetto di Monaco ove se ne trovano 113 in oro e appunto questa è la serie che l’autore ha illustrato ed esposta in 9 tavole in rame.
Copiosissima è la serie di questi stateri antichi nel Gabinetto di Monaco ove se ne trovano 113 in oro e appunto questa è la serie che l’autore ha illustrato ed esposta in 9 tavole in rame.
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3013. SPOOR Henrici, Favissae utriusque antiquitatis tam romanae quam grecae in quibus reperiuntur simulacra Deorum, icones magnorum ducum, poetarum etc., Utrajecti 1707, in 4, fig.
Avvi un frontespizio figurato disegnato da G. Hoet e inciso da Bodart: una dedica ad Henrico Adriano Vander Mark, un avviso al lettore. Poi cominciano le tavole colle imagini di cattiva incisione in rame, sotto le quali sono impresse brevi dichiarazioni in minuti caratteri e d’incontro stanno le illustrazioni in versi e alcuni epigrammi. Le immagini sono 99; opera mediocre quantunque tutto sia stato tolto da buoni disegni originali dell’Iconografìa del Canini mal eseguiti da Bodard e quanto vi si è aggiunto sia di cattiva scelta: non è raro che vestansi i corvi delle penne del pavone e che il facciano con somma jattanza come il fece l’autore di questo libro cominciando dal titolo Favissae per imporre a tutto il mondo con una novità, o con una troppo alta importanza, quasi che ogni lettore fosse obbligato a sapere che presso i romani chiamavansi Favissae i sotterranei del Campidoglio destinati ad uso di magazzino per contenervi i frammenti vetusti di statue, vasi e utensili, che non servivano più all’uso delle decorazioni dei palazzi e dei tempi.
Avvi un frontespizio figurato disegnato da G. Hoet e inciso da Bodart: una dedica ad Henrico Adriano Vander Mark, un avviso al lettore. Poi cominciano le tavole colle imagini di cattiva incisione in rame, sotto le quali sono impresse brevi dichiarazioni in minuti caratteri e d’incontro stanno le illustrazioni in versi e alcuni epigrammi. Le immagini sono 99; opera mediocre quantunque tutto sia stato tolto da buoni disegni originali dell’Iconografìa del Canini mal eseguiti da Bodard e quanto vi si è aggiunto sia di cattiva scelta: non è raro che vestansi i corvi delle penne del pavone e che il facciano con somma jattanza come il fece l’autore di questo libro cominciando dal titolo Favissae per imporre a tutto il mondo con una novità, o con una troppo alta importanza, quasi che ogni lettore fosse obbligato a sapere che presso i romani chiamavansi Favissae i sotterranei del Campidoglio destinati ad uso di magazzino per contenervi i frammenti vetusti di statue, vasi e utensili, che non servivano più all’uso delle decorazioni dei palazzi e dei tempi.
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3014. SPOOR Henrici, Deorum, et heroum, virorum, et mulierum illustrium imagines antiquae illustratae, versibus, et prosa, Amstelodami 1715, in 4 parv., fig.
Omessa la dedica e mutato il frontespizio, questa è la stessa opera non solamente, ma la stessa edizione della precedente, che forse per speculazione mercantile comperata dall’altro librajo stampatore ne avrà il nuovo tentato l’esito con questo inganno per adescare i curiosi, giacché per la mediocrità della cosa lo smercio degli esemplari rendevasi difficile.
Omessa la dedica e mutato il frontespizio, questa è la stessa opera non solamente, ma la stessa edizione della precedente, che forse per speculazione mercantile comperata dall’altro librajo stampatore ne avrà il nuovo tentato l’esito con questo inganno per adescare i curiosi, giacché per la mediocrità della cosa lo smercio degli esemplari rendevasi difficile.
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