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401. ANTONINI Carlo, Manuale di vari ornamenti tratti dalle fabbriche e frammenti antichi, ad uso e comodo di pittori, architetti ec., vol. 4, Roma 1771, 1790, in f. fig.
Il primo volume contiene la serie dei rosoni antichi in Roma; il secondo la serie dei medesimi fuori di Roma; il terzo la serie dei candelabri antichi: il quarto la serie degli orologi solari e dei candelabri antichi. Sono duecento tavole in rame di bel disegno e buona esecuzione.
Il primo volume contiene la serie dei rosoni antichi in Roma; il secondo la serie dei medesimi fuori di Roma; il terzo la serie dei candelabri antichi: il quarto la serie degli orologi solari e dei candelabri antichi. Sono duecento tavole in rame di bel disegno e buona esecuzione.
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476. CIPRIANI Giovan Battista, Monumenti di fabbbriche antiche, estratti dai disegni dei più celebri autori, Roma dal 1796 al 1803, in 4, grande, fig. vol. 3.
Questi tre tomi sono ciascuno composti di altrettanti volumetti ognuno riguardante l’illustrazione di qualche insigne edificio, preceduti da una pagina di testo, e da un frontespizio separato, il tutto intagliato in rame. II primo tomo contiene 86 tavole che illustrano dieci edifici. Otto compongono il secondo tomo che contiene 79 tav. Quattordici stanno nel terzo illustrati con tavole 136; opera di bella ed esatta erudizione.
Questi tre tomi sono ciascuno composti di altrettanti volumetti ognuno riguardante l’illustrazione di qualche insigne edificio, preceduti da una pagina di testo, e da un frontespizio separato, il tutto intagliato in rame. II primo tomo contiene 86 tavole che illustrano dieci edifici. Otto compongono il secondo tomo che contiene 79 tav. Quattordici stanno nel terzo illustrati con tavole 136; opera di bella ed esatta erudizione.
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540. LABACCO, L’istessa opera stampata in Roma negli anni del Signore 1557.
A questo più fresco esemplare sono aggiunte altre 17 cattive tavole di monumenti romani senza luogo né anno né nome d’intagliatore, ma appariscono essere tolte dall’opera di Vredman. Anche questo ha la data contrafatta.
A questo più fresco esemplare sono aggiunte altre 17 cattive tavole di monumenti romani senza luogo né anno né nome d’intagliatore, ma appariscono essere tolte dall’opera di Vredman. Anche questo ha la data contrafatta.
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541. LABACCO, Libro appartenente all’architettura, nei quale si figurano alcune notabili antichità di Roma.
Questa è una delle varie edizioni di Roma senz’anno, e senza nome di stampatore. L’opera di Labacco precede la copiosa serie delle prime stampe degli edificii e monumenti di Roma pubblicati da Nicola Van-Aelst, da Antonio Salamanca, da Enrico Van-Schoel, da Andrea Vaccaro, da Antonio Laffrerio, da Giacomo Bossi e da quant’altri furono primi ad illustrare quei monumenti, in fol. fig. Nel principio è la pianta di Roma di Giacomo Lauro, prima edizione: e in fine al Labacco sono 114 tavole. Vedi Speculum Romanie magnificentiae.
Questa è una delle varie edizioni di Roma senz’anno, e senza nome di stampatore. L’opera di Labacco precede la copiosa serie delle prime stampe degli edificii e monumenti di Roma pubblicati da Nicola Van-Aelst, da Antonio Salamanca, da Enrico Van-Schoel, da Andrea Vaccaro, da Antonio Laffrerio, da Giacomo Bossi e da quant’altri furono primi ad illustrare quei monumenti, in fol. fig. Nel principio è la pianta di Roma di Giacomo Lauro, prima edizione: e in fine al Labacco sono 114 tavole. Vedi Speculum Romanie magnificentiae.
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558. MARQUEZ D. Pietro Gias., Due antichi monumenti d’architettura messicana illustrati, Roma 1804, in 8, fig.
Con 4 tavole in rame.
Con 4 tavole in rame.
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567. MILIZIA Francesco, Indice di figure relative ai principi d’architettura civile, disegnate ed incise in 27 tavole da Giovan Battista Cipriani sanese, Roma 1800, in 8 fig. – Aggiuntevi: Notizie di Francesco Milizia scritte di lui medesimo con un catalogo delle sue opere, dai torchi remondinani, 1804.
Giovan Battista Cipriani fu assistito e diretto dall’autore per il disegno e intaglio di queste tavole che deggiono applicarsi, 10 al primo tomo dell’Architettura civile, 12 al secondo e 5 al terzo, oltre le 8 che a quest’ultimo ne ha date lo stesso Milizia.
Giovan Battista Cipriani fu assistito e diretto dall’autore per il disegno e intaglio di queste tavole che deggiono applicarsi, 10 al primo tomo dell’Architettura civile, 12 al secondo e 5 al terzo, oltre le 8 che a quest’ultimo ne ha date lo stesso Milizia.
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592. PALLADIO Andrea, I due primi libri dell’antichtà, al serenissimo Duca di Savoia con privilegi, 1570, in fol. fig., presso Domenico de’ Franceschi.
593. PALLADIO Andrea, I due libri dell’architettura, 1570, in fol. fig., presso Domenico de’ Franceschi.
Queste due opere qui separate, le quali veggiamo con frontespizi a loro addetti particolarmente, servirono poi nello stesso anno, a formare l’edizione completa dei quattro libri.
Queste due opere qui separate, le quali veggiamo con frontespizi a loro addetti particolarmente, servirono poi nello stesso anno, a formare l’edizione completa dei quattro libri.
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Dei due primi libri dell’antichità, la biblioteca Smithiana ne possedeva un esemplare e l’autore teneva forse in pensiero di unirvi poi altri libri, come si riconosce ai capi XIX e XXV, del suo primo libro, in cui fa sperare di dar presto alla luce i suoi disegni degli anfiteatri e degli archi di trionfo e come si può conghietturare da’ materiali inediti in più luoghi esistenti; perla qual cosa pensò di pubblicare intanto i due primi libri. L’altro volume dei due libri d’architettura ancor più raro del precedente, non venne citato da alcun bibliografo, né mai ci venne fatto di conoscere altro esemplare.
Dei due primi libri dell’antichità, la biblioteca Smithiana ne possedeva un esemplare e l’autore teneva forse in pensiero di unirvi poi altri libri, come si riconosce ai capi XIX e XXV, del suo primo libro, in cui fa sperare di dar presto alla luce i suoi disegni degli anfiteatri e degli archi di trionfo e come si può conghietturare da’ materiali inediti in più luoghi esistenti; perla qual cosa pensò di pubblicare intanto i due primi libri. L’altro volume dei due libri d’architettura ancor più raro del precedente, non venne citato da alcun bibliografo, né mai ci venne fatto di conoscere altro esemplare.
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Questa singolarità mette in chiaro i primi divisamenti dell’autore, e avendo noi conosciuti in buon numero bellissimi disegni palladiani inediti di romane antichità, oltre quelli già pubblicati da Lord Burlington, si riconosce ben chiara l’intenzione di Palladio di pubblicare almeno dopo i due primi libri, altri due, che componessero forse una grand’opera tutta di antichità, ommettendo di unirvi i libri dell’architettura.
Questa singolarità mette in chiaro i primi divisamenti dell’autore, e avendo noi conosciuti in buon numero bellissimi disegni palladiani inediti di romane antichità, oltre quelli già pubblicati da Lord Burlington, si riconosce ben chiara l’intenzione di Palladio di pubblicare almeno dopo i due primi libri, altri due, che componessero forse una grand’opera tutta di antichità, ommettendo di unirvi i libri dell’architettura.
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594. PALLADIO, I quattro libri dell’architettura, Venezia, per Domenico de’ Franceschi, 1570, in fol. fig.
Prima edizione di rara freschezza e conservazione, con foglietti in bianco per farvi a piacere osservazioni: legata in vit.. dor. con busta.
Prima edizione di rara freschezza e conservazione, con foglietti in bianco per farvi a piacere osservazioni: legata in vit.. dor. con busta.
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Quest’edizione fu contraffatta posteriormente, ma non in modo di abbisognar di segnali per distinguerla dall’originale, poiché ciò dalla freschezza delle tavole, dalla carta, dai caratteri si conosce a piena evidenza.
Quest’edizione fu contraffatta posteriormente, ma non in modo di abbisognar di segnali per distinguerla dall’originale, poiché ciò dalla freschezza delle tavole, dalla carta, dai caratteri si conosce a piena evidenza.
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595. PALLADIO, Lo stesso, ristampato in Venezia colle medesime tavole da Bartolomeo Carampello, 1581 in fol.
Anche questa edizione, se non fosse pel nome dello stampatore e l’anno di stampa, potrebbe riguardarsi come una contraffazione dell’originale, essendosi adoperati li stessi legni e la stessa distribuzione nelle pagine.
Anche questa edizione, se non fosse pel nome dello stampatore e l’anno di stampa, potrebbe riguardarsi come una contraffazione dell’originale, essendosi adoperati li stessi legni e la stessa distribuzione nelle pagine.
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