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Architecture
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Publication Year
1620 to 1639
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Dopo il frontespizio segue la dedica al Sig. Volunio Bandinelli: e si compie la pagina colla dichiarazione del
Vignola: è rimpiazzato il terzo foglio dei privilegi con una tavola di più dell’edizione originale, ove sono le
colonne dei cinque ordini riunite; cosi si procede sino alla tav. 32 e seguono poi le porte tratte dalle opere del
Buonarroti, che fanno arrivare il numero delle tavole di quest’edizione sino alle 45.
Dopo il frontespizio segue la dedica al Sig. Volunio Bandinelli: e si compie la pagina colla dichiarazione del
Vignola: è rimpiazzato il terzo foglio dei privilegi con una tavola di più dell’edizione originale, ove sono le
colonne dei cinque ordini riunite; cosi si procede sino alla tav. 32 e seguono poi le porte tratte dalle opere del
Buonarroti, che fanno arrivare il numero delle tavole di quest’edizione sino alle 45.
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Il testo di quest’opera è in italiano, olandese, francese e tedesco, distribuita in 42 tavole, la quale a dir vero è una
assai bella imitazione delle anteriori buone edizioni italiane. Vedi d’Avilar e Labacco.
Il testo di quest’opera è in italiano, olandese, francese e tedesco, distribuita in 42 tavole, la quale a dir vero è una
assai bella imitazione delle anteriori buone edizioni italiane. Vedi d’Avilar e Labacco.
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Quest’opera presenta un’indigesta riunione di opere infedelmente tratte da altri e in parte sognate da questo
architetto.
Quest’opera presenta un’indigesta riunione di opere infedelmente tratte da altri e in parte sognate da questo
architetto.
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II trarre dai racconti della storia edifici di cui non restano traccie è opera che esige infinita critica e
l’imaginazione non basta, specialmente quando non è punto guidata dal gusto. Contiene il volume 84 tavole, di
cui le ultime tredici rappresentano una collezione di vasi.
II trarre dai racconti della storia edifici di cui non restano traccie è opera che esige infinita critica e
l’imaginazione non basta, specialmente quando non è punto guidata dal gusto. Contiene il volume 84 tavole, di
cui le ultime tredici rappresentano una collezione di vasi.
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Quest’opera è di 40 tav. edizione originale; segue poi la scelta di vari tempietti antichi, Roma, presso il Soria,
1624: sono tavole 6 vengono in seguito diversi ornamenti capricciosi per depositi e altari, Roma 1625; sono
tavole 40. Finisce il volume coi tabernacoli diversi nuovamente inventati da Giovan Battista Montano: Roma
1618: sono tavole 24 in fol. fig., il tutto dato in luce da Giovan Battista Soria romano. Il Montano si intitola
intagliatore di legname eccellentissimo, di questo volume quantunque s’incominci ad inclinare al gusto falso,
vedesi però quanto l’autore fosse valente.
Quest’opera è di 40 tav. edizione originale; segue poi la scelta di vari tempietti antichi, Roma, presso il Soria,
1624: sono tavole 6 vengono in seguito diversi ornamenti capricciosi per depositi e altari, Roma 1625; sono
tavole 40. Finisce il volume coi tabernacoli diversi nuovamente inventati da Giovan Battista Montano: Roma
1618: sono tavole 24 in fol. fig., il tutto dato in luce da Giovan Battista Soria romano. Il Montano si intitola
intagliatore di legname eccellentissimo, di questo volume quantunque s’incominci ad inclinare al gusto falso,
vedesi però quanto l’autore fosse valente.
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Questo libro ripieno di ottime nozioni in ogni teoria, e in ogni pratica dell’arte è scritto da un autore che era
nudrito de’ migliori principii. Tutte le tavole copiosissime sono intagliate in legno e frapposte al testo.
Questo libro ripieno di ottime nozioni in ogni teoria, e in ogni pratica dell’arte è scritto da un autore che era
nudrito de’ migliori principii. Tutte le tavole copiosissime sono intagliate in legno e frapposte al testo.
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Quest’edizione è presa dalla precedente del 1567 colla differenza di essere assai meno corretta, ed essendo state
dallo stampatore in più luoghi omesse tavole necessarie, o sostituite alcune altre che non hanno che fare col testo.
Ma ciò che è più strano si è che il de’ Vecchi editore, ponendo il suo nome al proemio che aveva prodotto il
Franceschi nella più antica citata edizione, ove parla del Barbaro si esprime come se avesse avuto dialogo con lui
nelle materie vitruviane ed era morto 59 anni prima di questa seconda edizione: il che prova che ristampò e fece
suo il proemio del Franceschi, senza leggerlo.
Quest’edizione è presa dalla precedente del 1567 colla differenza di essere assai meno corretta, ed essendo state
dallo stampatore in più luoghi omesse tavole necessarie, o sostituite alcune altre che non hanno che fare col testo.
Ma ciò che è più strano si è che il de’ Vecchi editore, ponendo il suo nome al proemio che aveva prodotto il
Franceschi nella più antica citata edizione, ove parla del Barbaro si esprime come se avesse avuto dialogo con lui
nelle materie vitruviane ed era morto 59 anni prima di questa seconda edizione: il che prova che ristampò e fece
suo il proemio del Franceschi, senza leggerlo.
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, Con otto tavole intagliate in rame e le relazioni di Giovan Luigi Valesio.
Con otto tavole intagliate in rame e le relazioni di Giovan Luigi Valesio.
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MDCXXV
. Con numero grandissimo di piccole tavole in legno, e una quantità grande di notizie a comodo del viaggiatore, e
dell’antiquario.
Con numero grandissimo di piccole tavole in legno, e una quantità grande di notizie a comodo del viaggiatore, e
dell’antiquario.
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, Questa prima edizione non contiene che 72 tavole formanti la prima parte di quest’opera di fresca e nitidissima
impressione.
Questa prima edizione non contiene che 72 tavole formanti la prima parte di quest’opera di fresca e nitidissima
impressione.
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