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L’autore si è conservato anonimo, quantunque sappiasi essere Monsig Bottari ed il libro è pieno di eccellenti
dottrine; gl’interlocutori sono Giovan Pietro Bellori e Carlo Maratta.
L’autore si è conservato anonimo, quantunque sappiasi essere Monsig Bottari ed il libro è pieno di eccellenti
dottrine; gl’interlocutori sono Giovan Pietro Bellori e Carlo Maratta.
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Tendono le dissertazioni, di cui questo volume è composto, ad assicurare all’Italia un primato che da molti dotti
le vorrebbe esser conteso.
Tendono le dissertazioni, di cui questo volume è composto, ad assicurare all’Italia un primato che da molti dotti
le vorrebbe esser conteso.
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Libro utilissimo per la ricognizione di molte opere e di molti autori.
Libro utilissimo per la ricognizione di molte opere e di molti autori.
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Questo scrittore sostenne molte opinioni contro il pensare del Morrona suo contemporaneo, autore della Pisa
illustrata e le sostenne con veemenza.
Questo scrittore sostenne molte opinioni contro il pensare del Morrona suo contemporaneo, autore della Pisa
illustrata e le sostenne con veemenza.
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Le preziose notizie sparse in questo libretto sono estratte da antiche cronache, è assegnano a’ Veneziani un
primato in molte pratiche che non può loro esser conteso.
Le preziose notizie sparse in questo libretto sono estratte da antiche cronache, è assegnano a’ Veneziani un
primato in molte pratiche che non può loro esser conteso.
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In questo libro è riunito un magazzino d’erudizioni con poco ordine per mettere in evidenza l’autore, senza che le
arti ne abbiano tratto profitto. L’edizione è accurata.
In questo libro è riunito un magazzino d’erudizioni con poco ordine per mettere in evidenza l’autore, senza che le
arti ne abbiano tratto profitto. L’edizione è accurata.
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Nelle quattro parti in cui è diviso questo libro sono epilogate una quantità di nozioni teoriche e storiche e una
quantità immensa di sentenze e di giudizi, che la brevità dell’opera non ha permesso giustificare.
Nelle quattro parti in cui è diviso questo libro sono epilogate una quantità di nozioni teoriche e storiche e una
quantità immensa di sentenze e di giudizi, che la brevità dell’opera non ha permesso giustificare.
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Di quest’opera originariamente scritta in inglese furono autori i due Richardson, padre e figlio. Il primo di questi
rividde la traduzione francese e vi pose la prefazione, lodandosi dei due che vi contribuirono, M. A. Rutgers il
giovine, e M. Tenkate: l’ultimo dei quali aggiunse nel volume 3 un discorso preliminare sul bello ideale.
Quest’opera è fatta con molta critica e qualunque siano i molti giudizi che in essa si danno, fu delle prime che
enunciassero opere degli artisti, non colle sole aride notizie biografiche.
Di quest’opera originariamente scritta in inglese furono autori i due Richardson, padre e figlio. Il primo di questi
rividde la traduzione francese e vi pose la prefazione, lodandosi dei due che vi contribuirono, M. A. Rutgers il
giovine, e M. Tenkate: l’ultimo dei quali aggiunse nel volume 3 un discorso preliminare sul bello ideale.
Quest’opera è fatta con molta critica e qualunque siano i molti giudizi che in essa si danno, fu delle prime che
enunciassero opere degli artisti, non colle sole aride notizie biografiche.
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Libro ripieno di buone notizie. Nel principio deve trovarsi una stampa, ove in alto è lo stemma di casa d’Este
sostenuto da vari geni. La pittura assisa sull’arco dell’iride e tre figure ignude coi loro attributi nel basso,
rappresentanti le tre scuole: romana, veneta e lombarda. Ivi leggesi Io Franc. Centen. Inv. Mucius Centen Sculp.
Libro ripieno di buone notizie. Nel principio deve trovarsi una stampa, ove in alto è lo stemma di casa d’Este
sostenuto da vari geni. La pittura assisa sull’arco dell’iride e tre figure ignude coi loro attributi nel basso,
rappresentanti le tre scuole: romana, veneta e lombarda. Ivi leggesi Io Franc. Centen. Inv. Mucius Centen Sculp.
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Sotto il nome di Giuripeno anagramma di Perugino, lo Scaramuccia descrive tutto ciò che di bello ha veduto
viaggiando l’Italia, accompagnato dal genio di Raffaello. Dopo di che seguono alcuno precetti dell’arte.
Sotto il nome di Giuripeno anagramma di Perugino, lo Scaramuccia descrive tutto ciò che di bello ha veduto
viaggiando l’Italia, accompagnato dal genio di Raffaello. Dopo di che seguono alcuno precetti dell’arte.
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Sono in questo volume due altri ragionamenti sulla pigneta di Ravenna e sulla Repubblica delle Api ec. in car.
gra. Vedi per il mosaico anche Fougeroux, Recherches sur les mines d’Herculanum. Vedi Essai sur la peinture
en mosaique.
Sono in questo volume due altri ragionamenti sulla pigneta di Ravenna e sulla Repubblica delle Api ec. in car.
gra. Vedi per il mosaico anche Fougeroux, Recherches sur les mines d’Herculanum. Vedi Essai sur la peinture
en mosaique.
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Al frontispizio segue la dedica al card. Ferdinando de’ Medici fatta dal nipote Giorgio Vasari, che per la prima
volta pubblicò l’opera postuma dello zio. Vengono due epigrammi in onore del Vasari e il suo ritratto in legno;
segue il testo, indi le tavole. E questa è la vera prima edizione di tale opera.
Al frontispizio segue la dedica al card. Ferdinando de’ Medici fatta dal nipote Giorgio Vasari, che per la prima
volta pubblicò l’opera postuma dello zio. Vengono due epigrammi in onore del Vasari e il suo ritratto in legno;
segue il testo, indi le tavole. E questa è la vera prima edizione di tale opera.
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Questa è la seconda edizione dei ragionamenti, mutato l’ordine della parola sul frontispizio ed omessa la dedica,
quantunque non vi sia alcuna varietà nei tipi e venisse riprodotta soltanto col mutare i primi fogli e l’ultimo del
volume.
Questa è la seconda edizione dei ragionamenti, mutato l’ordine della parola sul frontispizio ed omessa la dedica,
quantunque non vi sia alcuna varietà nei tipi e venisse riprodotta soltanto col mutare i primi fogli e l’ultimo del
volume.
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Al frontispizio precede il ritratto del Vasari e questa ristampa è dedicata al sig. Angelo Bassi. L’editore ritenne,
come avvi tutta l’apparenza, malgrado le variazioni indicate che le due edizioni del Giunti fossero una sola, e
perciò disse questa seconda e non terza edizione. Questi ragionamenti, a guisa di dialogo, hanno per interlocutori
il principe di Firenze e il pittore.
Al frontispizio precede il ritratto del Vasari e questa ristampa è dedicata al sig. Angelo Bassi. L’editore ritenne,
come avvi tutta l’apparenza, malgrado le variazioni indicate che le due edizioni del Giunti fossero una sola, e
perciò disse questa seconda e non terza edizione. Questi ragionamenti, a guisa di dialogo, hanno per interlocutori
il principe di Firenze e il pittore.
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Questo esemplare di dedica è tutto in fondo d’oro lucente nelle prime tre pagine miniate e figurate. 8 foglietti
sono im51 pressi coi tipi e dodici sono le tavole di caratteri intagliate in rame.
Questo esemplare di dedica è tutto in fondo d’oro lucente nelle prime tre pagine miniate e figurate. 8 foglietti
sono im51 pressi coi tipi e dodici sono le tavole di caratteri intagliate in rame.
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,
Questa è la prima parte dell’opera che usci separatamente molti anni prima delle altre e non lauto per il disegno,
rame per l’intaglio tutte le opere di questi autori possono ritenersi per ciò che siasi finora operato di meglio in
questo genere. Le tavole di questa prima parte (dedicata all’architetto Piermarini) sono 24 e di prima
impressione.
Questa è la prima parte dell’opera che usci separatamente molti anni prima delle altre e non lauto per il disegno,
rame per l’intaglio tutte le opere di questi autori possono ritenersi per ciò che siasi finora operato di meglio in
questo genere. Le tavole di questa prima parte (dedicata all’architetto Piermarini) sono 24 e di prima
impressione.
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Questa è la seconda parte dell’opera dedicata al C. di Wilzeck. Dopo la dedica sta una prefazione al lettore; e
seguono 23 bellissime tavole, a cui va unita.
Questa è la seconda parte dell’opera dedicata al C. di Wilzeck. Dopo la dedica sta una prefazione al lettore; e
seguono 23 bellissime tavole, a cui va unita.
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Unitovi il Corso Elementare, il quale contiene le 23 tavole della seconda parte dell’opera. Trovasi legata anche la
prima parte contenente altre 24 tavole di diversi ornamenti, pubblicati nel 1781. Ma è da notarsi l’immensa
diversità delle stampe di questa prima parte, quando trovansi riunite alla seconda, o alla terza, essendo
logoratissime pel gran successo e smercio che ebbero, cosicché per chiarirsi dell’antichità della prima parte, è
d’uopo osservare la carta in cui sono tirate; 71mentre per la prima impressione si adoperò carta meno
candida e più piccola.
Unitovi il Corso Elementare, il quale contiene le 23 tavole della seconda parte dell’opera. Trovasi legata anche la
prima parte contenente altre 24 tavole di diversi ornamenti, pubblicati nel 1781. Ma è da notarsi l’immensa
diversità delle stampe di questa prima parte, quando trovansi riunite alla seconda, o alla terza, essendo
logoratissime pel gran successo e smercio che ebbero, cosicché per chiarirsi dell’antichità della prima parte, è
d’uopo osservare la carta in cui sono tirate; 71mentre per la prima impressione si adoperò carta meno
candida e più piccola.
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Tav. 30 disegnate con molta diligenza ed intagliate alla maniera di disegni acquarellati.
Tav. 30 disegnate con molta diligenza ed intagliate alla maniera di disegni acquarellati.
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Uno scolaro del Bibiena, par nome Giovanni Lodovico Quadri, lasciò per morte incompleto il lavoro, che fu fatto
terminare da Pio Panfili a spese di Lelio dalla Volpe editore. L’opera è scarsa, eseguita con poco gusto. Dopo il
frontespizio è un avviso che istruisce di quanto sopra; indi il ritratto del Buonarroti e sette tavole.
Uno scolaro del Bibiena, par nome Giovanni Lodovico Quadri, lasciò per morte incompleto il lavoro, che fu fatto
terminare da Pio Panfili a spese di Lelio dalla Volpe editore. L’opera è scarsa, eseguita con poco gusto. Dopo il
frontespizio è un avviso che istruisce di quanto sopra; indi il ritratto del Buonarroti e sette tavole.
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,
Le opere del Borromino sono concepite con profondità di sapere ed ornate con bizzarria stravagante che
annuncia la maggior corruzione del gusto e i deliri dell’immaginazione. Pareva ella rivaleggiasse col suo
antagonista il Bernini nell’inimicizia colla semplicità, gareggiando nella ricerca del falso. Le targhe che sono qui
unite, in gran parte di quell’architetto, sembrano attestarlo evidentemente.
Le opere del Borromino sono concepite con profondità di sapere ed ornate con bizzarria stravagante che
annuncia la maggior corruzione del gusto e i deliri dell’immaginazione. Pareva ella rivaleggiasse col suo
antagonista il Bernini nell’inimicizia colla semplicità, gareggiando nella ricerca del falso. Le targhe che sono qui
unite, in gran parte di quell’architetto, sembrano attestarlo evidentemente.
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,
Le tavole del Calderari potevano essere eseguite con più diligenza e più gusto anche per corrispondere alla
semplice ed elegante dettatura del testo e alla nobiltà dei tipi. Le opere di questo amore sono pregevolissime e
fanno conoscere come fosse egli allevato nella patria di Palladio; 46 tavole comprende il primo volume e 45 ne
comprende il secondo. Finisce quest’opera con un avviso degli editori intorno al trattato degli ordini
d’architettura, che sarà pubblicato in 4, corredato di 60 tavole, opera elaboratissima e profonda di questo
dottissimo architetto.
Le tavole del Calderari potevano essere eseguite con più diligenza e più gusto anche per corrispondere alla
semplice ed elegante dettatura del testo e alla nobiltà dei tipi. Le opere di questo amore sono pregevolissime e
fanno conoscere come fosse egli allevato nella patria di Palladio; 46 tavole comprende il primo volume e 45 ne
comprende il secondo. Finisce quest’opera con un avviso degli editori intorno al trattato degli ordini
d’architettura, che sarà pubblicato in 4, corredato di 60 tavole, opera elaboratissima e profonda di questo
dottissimo architetto.
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In cinque gran tavole, e in 40 pagine di testo il sig Becega presenta alcune nuove e sue particolari teorie, che ove
reggessero alla pratica esecuzione senza incontrare inconvenienti, servirebbero alla costruzione di teatri d’una tal
grandiosa magnificenza da venire a gara coi spettacoli dell’antica Roma. Ma le odierne abitudini, e la forza di
mezzi privati non sembrano conciliarsi con quelle ipotesi.
In cinque gran tavole, e in 40 pagine di testo il sig Becega presenta alcune nuove e sue particolari teorie, che ove
reggessero alla pratica esecuzione senza incontrare inconvenienti, servirebbero alla costruzione di teatri d’una tal
grandiosa magnificenza da venire a gara coi spettacoli dell’antica Roma. Ma le odierne abitudini, e la forza di
mezzi privati non sembrano conciliarsi con quelle ipotesi.
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, Aggiuntovi: Questi tre tomi sono ciascuno composti di altrettanti volumetti ognuno riguardante l’illustrazione di qualche
insigne edificio, preceduti da una pagina di testo, e da un frontespizio separato, il tutto intagliato in rame. II
primo tomo contiene 86 tavole che illustrano dieci edifici. Otto compongono il secondo tomo che contiene 79
tav. Quattordici stanno nel terzo illustrati con tavole 136; opera di bella ed esatta erudizione.
Questi tre tomi sono ciascuno composti di altrettanti volumetti ognuno riguardante l’illustrazione di qualche
insigne edificio, preceduti da una pagina di testo, e da un frontespizio separato, il tutto intagliato in rame. II
primo tomo contiene 86 tavole che illustrano dieci edifici. Otto compongono il secondo tomo che contiene 79
tav. Quattordici stanno nel terzo illustrati con tavole 136; opera di bella ed esatta erudizione.
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Le tavole di questi opuscoli intagliate in rame stanno ai ispettivi luoghi e l’autore era dotto di molto
accorgimento.
Le tavole di questi opuscoli intagliate in rame stanno ai ispettivi luoghi e l’autore era dotto di molto
accorgimento.
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L’epoca infelice per le opere di gusto, in cui furono pubblicati questi disegni intagliati da Massimilno Limpach
di Praga, basta per relegare quest’opera fra i monumenti, che nella storia dell’arte attestano il decadimento a cui
soggiacque in quel secolo: sono 100 tavole intagliate in rame.
L’epoca infelice per le opere di gusto, in cui furono pubblicati questi disegni intagliati da Massimilno Limpach
di Praga, basta per relegare quest’opera fra i monumenti, che nella storia dell’arte attestano il decadimento a cui
soggiacque in quel secolo: sono 100 tavole intagliate in rame.
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Quest’autore aveva una felice natural disposizione per l’architettura e nell’opera sua, che non poté proseguire,
come sembrava disposto a fare, per essere mancato a’ vivi, travedasi il buon gusto in quanto imitò e studiò
Vitruvio e il cattivo per la pessima istruzione che ebbe da Martino Bonocore suo istitutore. Le 31 tavole sono di
nitido e bell’intaglio in grandiosa dimensione incise da Francesco Gemignani.
Quest’autore aveva una felice natural disposizione per l’architettura e nell’opera sua, che non poté proseguire,
come sembrava disposto a fare, per essere mancato a’ vivi, travedasi il buon gusto in quanto imitò e studiò
Vitruvio e il cattivo per la pessima istruzione che ebbe da Martino Bonocore suo istitutore. Le 31 tavole sono di
nitido e bell’intaglio in grandiosa dimensione incise da Francesco Gemignani.
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Un avviso al lettore indica che, essendo morto il padre Guarino avanti che potessero pubblicarsi le sue opere
d’architettura, il pubblico, (o lo stampatore) era così impaziente di farne noti i disegni, che si diedero alla luce
separati dal testo. Le medesime tavole servirono all’opera dell’Architettura civile.
Un avviso al lettore indica che, essendo morto il padre Guarino avanti che potessero pubblicarsi le sue opere
d’architettura, il pubblico, (o lo stampatore) era così impaziente di farne noti i disegni, che si diedero alla luce
separati dal testo. Le medesime tavole servirono all’opera dell’Architettura civile.
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Opera divisa in cinque trattati dell’architettura in generale: dell’iconografìa, dell’ortografia elevata,
dell’ortografia gettata, della geodesia. Il primo volume è consacrato al testo, il secondo alle tavole che sono il
risultato il più strano d’un imaginazione sregolata e priva di retto senso e di ogni sorta di gusto.
Opera divisa in cinque trattati dell’architettura in generale: dell’iconografìa, dell’ortografia elevata,
dell’ortografia gettata, della geodesia. Il primo volume è consacrato al testo, il secondo alle tavole che sono il
risultato il più strano d’un imaginazione sregolata e priva di retto senso e di ogni sorta di gusto.
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A questo più fresco esemplare sono aggiunte altre 17 cattive tavole di monumenti romani senza luogo né anno né
nome d’intagliatore, ma appariscono essere tolte dall’opera di Vredman. Anche questo ha la data contrafatta.
A questo più fresco esemplare sono aggiunte altre 17 cattive tavole di monumenti romani senza luogo né anno né
nome d’intagliatore, ma appariscono essere tolte dall’opera di Vredman. Anche questo ha la data contrafatta.
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Questa è una delle varie edizioni di Roma senz’anno, e senza nome di stampatore. L’opera di Labacco precede la
copiosa serie delle prime stampe degli edificii e monumenti di Roma pubblicati da Nicola Van-Aelst, da Antonio
Salamanca, da Enrico Van-Schoel, da Andrea Vaccaro, da Antonio Laffrerio, da Giacomo Bossi e da quant’altri
furono primi ad illustrare quei monumenti, in fol. fig.
Nel principio è la pianta di Roma di Giacomo Lauro, prima edizione: e in fine al Labacco sono 114 tavole. Vedi
Speculum Romanie magnificentiae.
Questa è una delle varie edizioni di Roma senz’anno, e senza nome di stampatore. L’opera di Labacco precede la
copiosa serie delle prime stampe degli edificii e monumenti di Roma pubblicati da Nicola Van-Aelst, da Antonio
Salamanca, da Enrico Van-Schoel, da Andrea Vaccaro, da Antonio Laffrerio, da Giacomo Bossi e da quant’altri
furono primi ad illustrare quei monumenti, in fol. fig.
Nel principio è la pianta di Roma di Giacomo Lauro, prima edizione: e in fine al Labacco sono 114 tavole. Vedi
Speculum Romanie magnificentiae.
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Libretto curioso, e non comune, con poche tavole collocate tra il testo.
Libretto curioso, e non comune, con poche tavole collocate tra il testo.
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In quest’ultimo opuscolo l’interpretazione degli scannili troverà certamente pochi seguaci.
In quest’ultimo opuscolo l’interpretazione degli scannili troverà certamente pochi seguaci.
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Quest’opera è di 40 tav. edizione originale; segue poi la scelta di vari tempietti antichi, Roma, presso il Soria,
1624: sono tavole 6 vengono in seguito diversi ornamenti capricciosi per depositi e altari, Roma 1625; sono
tavole 40. Finisce il volume coi tabernacoli diversi nuovamente inventati da Giovan Battista Montano: Roma
1618: sono tavole 24 in fol. fig., il tutto dato in luce da Giovan Battista Soria romano. Il Montano si intitola
intagliatore di legname eccellentissimo, di questo volume quantunque s’incominci ad inclinare al gusto falso,
vedesi però quanto l’autore fosse valente.
Quest’opera è di 40 tav. edizione originale; segue poi la scelta di vari tempietti antichi, Roma, presso il Soria,
1624: sono tavole 6 vengono in seguito diversi ornamenti capricciosi per depositi e altari, Roma 1625; sono
tavole 40. Finisce il volume coi tabernacoli diversi nuovamente inventati da Giovan Battista Montano: Roma
1618: sono tavole 24 in fol. fig., il tutto dato in luce da Giovan Battista Soria romano. Il Montano si intitola
intagliatore di legname eccellentissimo, di questo volume quantunque s’incominci ad inclinare al gusto falso,
vedesi però quanto l’autore fosse valente.
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La bella esecuzione dei prospetti e delle piante lascia bramare una maggiore precisione nelle tavole dei dettagli,
che sono prodotti con qualche negligenza e in piccola forma sono in tutto 55 tavole.
La bella esecuzione dei prospetti e delle piante lascia bramare una maggiore precisione nelle tavole dei dettagli,
che sono prodotti con qualche negligenza e in piccola forma sono in tutto 55 tavole.
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Col ritratto dell’autore, e tre tavole in rame. Questi discorsi sono pieni di dottrine, e i ragionamenti sulle cupole
egualmente rendono ragione d’interessantissimi artifici.
Col ritratto dell’autore, e tre tavole in rame. Questi discorsi sono pieni di dottrine, e i ragionamenti sulle cupole
egualmente rendono ragione d’interessantissimi artifici.
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Questo è l’esemplare donato dall’editore al Conte Algarotti. Vi si trova la pianta delle terme di Agrippa
disegnata a mano, che il conte Algarotti ebbe comodo di trarre dall’originale che non era in sua mano e allora
posseduto dall’architetto Temanza, la qual pianta non trovasi negli altri esemplari originali stampati in Londra.
Se dopo la ristampa fattane in Vicenza, questo libro venne diffuso, non cessa d’esser rara questa prima
edizione che venne dall’editore regalata ai letterati del suo tempo. Nel primo foglio è il busto dell’autore col
frontespizio nel basamento. Un avviso al lettore è nel secondo foglio intagliato in rame e in lingua italiana,
disteso con nobile eleganza dal dottissimo inglese, sopra del quale è un fregio intagliato con un medaglione che
rappresenta 108 il Palladio. Seguono le 25 tavole, delle quali la 2 non è a stampa, come abbiamo detto, ma
a mano. Ebbe il nobile Lord tutta la cura in questa edizione, imitando nell’inchiostro da stampa quella tinta
giallognola degli antichi disegni e in ispecie dei palladiani. Che oltre il rendere più fedelmente l’idea degli
originali, produce anche un effetto più dolce della cruda negrezza dell’inchiostro da stampa. Sarebbe pur grato
ai dilettanti e agli artisti che altro depositario di un tesoro inedito de’ palladiani disegni volesse darli alla luce,
imitando l’esempio del benemerito inglese.
Questo è l’esemplare donato dall’editore al Conte Algarotti. Vi si trova la pianta delle terme di Agrippa
disegnata a mano, che il conte Algarotti ebbe comodo di trarre dall’originale che non era in sua mano e allora
posseduto dall’architetto Temanza, la qual pianta non trovasi negli altri esemplari originali stampati in Londra.
Se dopo la ristampa fattane in Vicenza, questo libro venne diffuso, non cessa d’esser rara questa prima
edizione che venne dall’editore regalata ai letterati del suo tempo. Nel primo foglio è il busto dell’autore col
frontespizio nel basamento. Un avviso al lettore è nel secondo foglio intagliato in rame e in lingua italiana,
disteso con nobile eleganza dal dottissimo inglese, sopra del quale è un fregio intagliato con un medaglione che
rappresenta 108 il Palladio. Seguono le 25 tavole, delle quali la 2 non è a stampa, come abbiamo detto, ma
a mano. Ebbe il nobile Lord tutta la cura in questa edizione, imitando nell’inchiostro da stampa quella tinta
giallognola degli antichi disegni e in ispecie dei palladiani. Che oltre il rendere più fedelmente l’idea degli
originali, produce anche un effetto più dolce della cruda negrezza dell’inchiostro da stampa. Sarebbe pur grato
ai dilettanti e agli artisti che altro depositario di un tesoro inedito de’ palladiani disegni volesse darli alla luce,
imitando l’esempio del benemerito inglese.
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