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976. BOSCHIVI Marco, La carta del navegar pittoresco, Venezia, per il Baba, 1660, in 4, fig.
Operetta interessantissima fatta da un insigne conoscitore delle arti e piena di accorgimento, scritta in dialetto veneto, col ritratto dell’autore e una galleria di pitture al fine, in 16 tavole illustrate e inventate dall’autore medesimo.
Operetta interessantissima fatta da un insigne conoscitore delle arti e piena di accorgimento, scritta in dialetto veneto, col ritratto dell’autore e una galleria di pitture al fine, in 16 tavole illustrate e inventate dall’autore medesimo.
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2302. LÉPICIÉ, Catalogue raisonné des tableaux du Roy avec un Abregé de la vie des peintres fait par ordre de S. M., vol. 2 rel. in 1, Paris, de l’imprimérie Royale, 1762, in 4.
Magnifica edizione col ritratto del Rre intagliato da Cochin ed impresso sopra la dedica.
Magnifica edizione col ritratto del Rre intagliato da Cochin ed impresso sopra la dedica.
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4229. BRANDOLESE Pietro, Del genio dei lendinaresi per la pittura, e di alcune pregievoli pitture di Lendinara, Padova 1795, in 8, M. 88.
2355. De RENALDIS Girolamo, Della pittura friulana saggio storico, Udine 1798, in 4, gr.
2412. ZANETTI, Della pittura venezian e delle opere pubblicate dai veneziani maestri. Libri cinque, Venezia 1771, in 8.
Questa è la migliore fra le opere che parlano delle pitture veneziane, e se ogni città principale possedesse un libro talmente disposto ed eseguito, sarebbero riuniti cosi i materiali per la miglior storia generale dell’arte.
Questa è la migliore fra le opere che parlano delle pitture veneziane, e se ogni città principale possedesse un libro talmente disposto ed eseguito, sarebbero riuniti cosi i materiali per la miglior storia generale dell’arte.
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4361. DESCRIZIONE di tutte le pitture pubbliche di Venezia, ossia rinnovazione delle Ricche miniere del Boschini, Venezia, presso Pietro Bassaglia, 1733, in 8.
Libro assai ben fatto, e una delle migliori guide di Venezia, con molte buone notizie intorno gli artisti, ed è una stessa cosa che le Miniere del Boschini ampliate.
Libro assai ben fatto, e una delle migliori guide di Venezia, con molte buone notizie intorno gli artisti, ed è una stessa cosa che le Miniere del Boschini ampliate.
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2310. MALVASIA Conte Carlo Cesare, La Felsina pittrice, Vite de’ pittori bolognesi divise in due tomi, con indici in fine copiosissimi, Bologna 1678, in 4 vol. 2. Per l’erede di Domenico Barbieri.
Con molti ritratti intagliati in legno. Opera che sarebbe stat anche più preziosa che non è di fatto, se l’autore si fosse potuto astenere da certe prevenzioni che ove sono troppo favorevoli, ove troppo contrarie il fanno propendere o mancare circa il merito di molti artisti e le loro opere. Non conosciamo che una sola edizione di questo libro, ma mentre andavasi divulgando furono in questa operate parecchie modificazioni, delle quali alcune indicheremo per conoscere in questa maniera gli esemplari di più antica impressione. Due esemplari noi ne abbiamo, amendue rari e singolari, ma riputiamo per altro fra’ più antichi quello ove nel frontespizio del secondo volume, dedicato (come il primo) al re di Francia Luigi XIIII rimase in bianco il nome del re e non trovansi le parole sempre vittorioso e in fondo alla pagina dopo la data e il nome dello stampatore, non leggesi alcuna altra parola, mentre negli esemplari più comuni, vi si legge inoltre ad istanza di Francesco da Vico detto il Turrino. Alla pagina poi 59 ove parla della bellezza di Guido Reni giovine, dopo avere in principio della vita prodotto il suo ritratto da uomo adulto, vi si trova uno spazio ed un elegante testa che sembra più di donna, che d’uomo, che dice egli d’aver fatta disegnare dieci volte e intagliar tre; e non essergli riescita a suo modo: negli altri esemplari posteriormente pubblicati non si trova il ritratto, omesso dopo essersi fatto da valenti maestri disegnare ben diciotto volte e tre intagliare dal bravo Cassioni. Il vacuo che rimase per l’omissione del ritratto è riempito da pochi paragrafi e da una lettera del re di Polonia, per 393 non scomporre e ristampare tutte le pagine del volume, essendosi non ostante dovuto ricomporre, come può vedersi, quattro pagine. Altra variazione più conosciuta e meno difficile a trovarsi, in posteriori esemplari ma però esistente in amendue i nostri citati, incontrasi nel primo tomo a pag. 471 ove l’autore riconobbe di dover sopprimere uno squarcio ingiurioso, in cui denomina Rafaello un boccalaio urbinate. Vedi Crespi, Bianconi, Vittoria, Dialoghi.
Con molti ritratti intagliati in legno. Opera che sarebbe stat anche più preziosa che non è di fatto, se l’autore si fosse potuto astenere da certe prevenzioni che ove sono troppo favorevoli, ove troppo contrarie il fanno propendere o mancare circa il merito di molti artisti e le loro opere. Non conosciamo che una sola edizione di questo libro, ma mentre andavasi divulgando furono in questa operate parecchie modificazioni, delle quali alcune indicheremo per conoscere in questa maniera gli esemplari di più antica impressione. Due esemplari noi ne abbiamo, amendue rari e singolari, ma riputiamo per altro fra’ più antichi quello ove nel frontespizio del secondo volume, dedicato (come il primo) al re di Francia Luigi XIIII rimase in bianco il nome del re e non trovansi le parole sempre vittorioso e in fondo alla pagina dopo la data e il nome dello stampatore, non leggesi alcuna altra parola, mentre negli esemplari più comuni, vi si legge inoltre ad istanza di Francesco da Vico detto il Turrino. Alla pagina poi 59 ove parla della bellezza di Guido Reni giovine, dopo avere in principio della vita prodotto il suo ritratto da uomo adulto, vi si trova uno spazio ed un elegante testa che sembra più di donna, che d’uomo, che dice egli d’aver fatta disegnare dieci volte e intagliar tre; e non essergli riescita a suo modo: negli altri esemplari posteriormente pubblicati non si trova il ritratto, omesso dopo essersi fatto da valenti maestri disegnare ben diciotto volte e tre intagliare dal bravo Cassioni. Il vacuo che rimase per l’omissione del ritratto è riempito da pochi paragrafi e da una lettera del re di Polonia, per 393 non scomporre e ristampare tutte le pagine del volume, essendosi non ostante dovuto ricomporre, come può vedersi, quattro pagine. Altra variazione più conosciuta e meno difficile a trovarsi, in posteriori esemplari ma però esistente in amendue i nostri citati, incontrasi nel primo tomo a pag. 471 ove l’autore riconobbe di dover sopprimere uno squarcio ingiurioso, in cui denomina Rafaello un boccalaio urbinate. Vedi Crespi, Bianconi, Vittoria, Dialoghi.
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205. SCARAMUCCIA Luigi perugino, Le finezze dei pennelli italiani ammirate e studiate da Giuripeno sotto la scorta di Raffaello d’Urbino, Pavia 1674, in 4. Col ritratto dell’autore dis. dal cavaliere del Cairo, scolpito da I. B. Bonacina.
206. SCARAMUCCIA Luigi perugino, Altro esemplare colle aggiunte e mutazioni che si credono di Luigi Scaramuccia medesimo, forse per fare una edizione più corretta del libro.
Sotto il nome di Giuripeno anagramma di Perugino, lo Scaramuccia descrive tutto ciò che di bello ha veduto viaggiando l’Italia, accompagnato dal genio di Raffaello. Dopo di che seguono alcuno precetti dell’arte.
Sotto il nome di Giuripeno anagramma di Perugino, lo Scaramuccia descrive tutto ciò che di bello ha veduto viaggiando l’Italia, accompagnato dal genio di Raffaello. Dopo di che seguono alcuno precetti dell’arte.
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2320. MEMORIE de’ pittori messinesi, Napoli, nella stamperia Reale, 1792, in 4.
Questo libretto fu fatto stampare dal sig. Filippo Hachert dopo il suo ritorno di Sicilia.
Questo libretto fu fatto stampare dal sig. Filippo Hachert dopo il suo ritorno di Sicilia.
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