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Questa edizione venne tratta dal manoscritto che trovasi nella Vaticana, il quale verosimilmente era stato
trascritto da quella della Laurenziana di Firenze, che da noi ritiensi per originale, e da cui ne traemmo copia, e
venne citata in una nota nel I volume della Storia della Scultura.
Questa edizione venne tratta dal manoscritto che trovasi nella Vaticana, il quale verosimilmente era stato
trascritto da quella della Laurenziana di Firenze, che da noi ritiensi per originale, e da cui ne traemmo copia, e
venne citata in una nota nel I volume della Storia della Scultura.
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, L’opera è divisa in due parti, la prima consecrata alle teorie dell’arte, le seconda distribuisce in sei anni gli studi
convenienti all’artista per diventare pittore d’istoria.
L’opera è divisa in due parti, la prima consecrata alle teorie dell’arte, le seconda distribuisce in sei anni gli studi
convenienti all’artista per diventare pittore d’istoria.
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Opera che si sta pubblicando. Finora sono 66 fascicoli e si continua.
Opera che si sta pubblicando. Finora sono 66 fascicoli e si continua.
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Questo codice esisteva nella libreria dei duchi d’Urbino, e per la morte di Francesco M. della Rovere passò cogli
stati al dominio pontificio. Le figure furono lumeggiate dal codice senza la biasimevole, che vedesi nell’edizione
di Parigi per opera del pittore Errard. Può questo ritenersi per l’edizione la più ampia e corretta a seconda
dell’antico originale. Questo diligente editore estese anche la vita di Leonardo in 28 pagine e pose al fine alcune
note al trattato estese dal sig. Giovanni Gherardo de’ Rossi; e prima delle tavole è il ritratto di Leonardo.
Questo codice esisteva nella libreria dei duchi d’Urbino, e per la morte di Francesco M. della Rovere passò cogli
stati al dominio pontificio. Le figure furono lumeggiate dal codice senza la biasimevole, che vedesi nell’edizione
di Parigi per opera del pittore Errard. Può questo ritenersi per l’edizione la più ampia e corretta a seconda
dell’antico originale. Questo diligente editore estese anche la vita di Leonardo in 28 pagine e pose al fine alcune
note al trattato estese dal sig. Giovanni Gherardo de’ Rossi; e prima delle tavole è il ritratto di Leonardo.
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Sonovi tre tavole intagliate a contorni. Di questi quadri si trova ragione nel Vasari, nelle opere del sig. Ticozzi e
del sig. Majer, che intesero ad illustrare queste sommo pittore 218 coi loro scritti. Non furono stampati che
pochissimi esemplari di questo opuscolo singolare.
Sonovi tre tavole intagliate a contorni. Di questi quadri si trova ragione nel Vasari, nelle opere del sig. Ticozzi e
del sig. Majer, che intesero ad illustrare queste sommo pittore 218 coi loro scritti. Non furono stampati che
pochissimi esemplari di questo opuscolo singolare.
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, (Quantunque stampata anonima) Qui, sono soltanto 16 quaderni, che devono essere continuati.
Qui, sono soltanto 16 quaderni, che devono essere continuati.
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144
Trovasi in fine del catalogo delle pitture esistenti presso il marchese Manfredini, M 104.
Trovasi in fine del catalogo delle pitture esistenti presso il marchese Manfredini, M 104.
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Questa versione e quest’apologia vennero fatte da questi ottimi toscani affine di vendicare il divino Michelangelo
dal 21 le ingiuriose sentenze, con cui viene attaccato nell’opera di Fréart, il quale autore era però assai
conosciuto e lodato per il suo bellissimo Parallele de l’architecture antique et de la moderne, e per la magnifica
edizione del Trattato di Leonardo.
Questa versione e quest’apologia vennero fatte da questi ottimi toscani affine di vendicare il divino Michelangelo
dal 21 le ingiuriose sentenze, con cui viene attaccato nell’opera di Fréart, il quale autore era però assai
conosciuto e lodato per il suo bellissimo Parallele de l’architecture antique et de la moderne, e per la magnifica
edizione del Trattato di Leonardo.
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L’autore passa in rivista tutti gli oggetti, e le teorie, e le pratiche dell’arte in una maniera assai dittatoria, e
specialmente si estende sul restauro delle pitture. In occasione della vendita del suo gabinetto, ma dopo la sua
morte, si è riconosciuta l’immensità de’ suoi sbagli.
L’autore passa in rivista tutti gli oggetti, e le teorie, e le pratiche dell’arte in una maniera assai dittatoria, e
specialmente si estende sul restauro delle pitture. In occasione della vendita del suo gabinetto, ma dopo la sua
morte, si è riconosciuta l’immensità de’ suoi sbagli.
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Questo esame fu diretto dall’autore al sig. Luigi Lanzi.
Questo esame fu diretto dall’autore al sig. Luigi Lanzi.
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L’anonimo autore è il D. Araldi modonese segretario dell’Istituto Nazionale Italiano.
L’anonimo autore è il D. Araldi modonese segretario dell’Istituto Nazionale Italiano.
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coi prezzi
coi prezzi
Show More. , Questa edizione fa parte della collezione de’ Classici italiani.
Questa edizione fa parte della collezione de’ Classici italiani.
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Il traduttore, che intitola il libro a Mons. Sanseverino, è il Sig. Luigi Especo.
Il traduttore, che intitola il libro a Mons. Sanseverino, è il Sig. Luigi Especo.
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Il primo volume è consecrato alla versione del testo, il secondo contiene le riflessioni del traduttore. La filosofia
delle arti si svolge assai bene in quest’opera.
Il primo volume è consecrato alla versione del testo, il secondo contiene le riflessioni del traduttore. La filosofia
delle arti si svolge assai bene in quest’opera.
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Sta fra la collezione de’ classici italiani.
Sta fra la collezione de’ classici italiani.
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Pare incredibile come malgrado le ottime intenzioni dell’autore egli non siasi prevalso delle notizie di fatto
esattissime, pubblicate in Parigi nel 1801 dall’abate Venturi e sbagli d’otto anni la nascita di Leonardo, e fra
molti altri equivochi asserisca che il suo Cenacolo fosse dipinto a fresco.
Pare incredibile come malgrado le ottime intenzioni dell’autore egli non siasi prevalso delle notizie di fatto
esattissime, pubblicate in Parigi nel 1801 dall’abate Venturi e sbagli d’otto anni la nascita di Leonardo, e fra
molti altri equivochi asserisca che il suo Cenacolo fosse dipinto a fresco.
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Opera pienissima di utili avvertimenti per le pratiche d’ogni sorta di lavori di pennello.
Opera pienissima di utili avvertimenti per le pratiche d’ogni sorta di lavori di pennello.
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Ottimo libretto ben epilogato dalle pure sorgenti donde deriva.
Ottimo libretto ben epilogato dalle pure sorgenti donde deriva.
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Divaga in questo primo volume l’autore in una varietà di materie, sulle fisionomie, sulle opere di Camper, sul
bello ideale, sull’origine del capitello corintio e sui giuochi dell’anfiteatro di Vespasiano; ma dopo questo primo
volume non diede altro alla luce.
Divaga in questo primo volume l’autore in una varietà di materie, sulle fisionomie, sulle opere di Camper, sul
bello ideale, sull’origine del capitello corintio e sui giuochi dell’anfiteatro di Vespasiano; ma dopo questo primo
volume non diede altro alla luce.
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Discorsi di materie pratiche, nei quali specialmente sono da apprezzarsi le sue osservazioni sulla mestica, che
cominciano a mettersi in uso con successo.
Discorsi di materie pratiche, nei quali specialmente sono da apprezzarsi le sue osservazioni sulla mestica, che
cominciano a mettersi in uso con successo.
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La filosofia, lo spirito e l’ingegno dell’autore risaltano ad ogni linea della prima e della seconda opera estese per
300 pagine e quantunque l’artista non v’incontri il linguaggio il più tecnico, ritrova un largo compenso pel
pascolo che le idee dell’autore, colla magia dello stile, danno sempre all’immaginazione di chi legge.
La filosofia, lo spirito e l’ingegno dell’autore risaltano ad ogni linea della prima e della seconda opera estese per
300 pagine e quantunque l’artista non v’incontri il linguaggio il più tecnico, ritrova un largo compenso pel
pascolo che le idee dell’autore, colla magia dello stile, danno sempre all’immaginazione di chi legge.
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Gli interlocutori sono Mengs e Winkelmann, che appunto con altri uomini sommi contribuivano, allora che
l’autore pubblicò quest’opera, al risorgimento delle arti; e Piranesi, e Canova, e Flaxman, e David, e Pikler, e
Morghen, e Volpato, e cento altri elevavano precisamente le arti dalla lor 29 decadenza. Singolarissima è una
dissertazione.
Gli interlocutori sono Mengs e Winkelmann, che appunto con altri uomini sommi contribuivano, allora che
l’autore pubblicò quest’opera, al risorgimento delle arti; e Piranesi, e Canova, e Flaxman, e David, e Pikler, e
Morghen, e Volpato, e cento altri elevavano precisamente le arti dalla lor 29 decadenza. Singolarissima è una
dissertazione.
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Pochi uomini ebbero dalla natura maggior dote d’ingegno dell’estensore di questo libro, che sperò nelle arti di
giungere ad alto grado per forza di bizzarria, e si perdette nelle stravaganze senza emergere, e terminando oscuro.
Pochi uomini ebbero dalla natura maggior dote d’ingegno dell’estensore di questo libro, che sperò nelle arti di
giungere ad alto grado per forza di bizzarria, e si perdette nelle stravaganze senza emergere, e terminando oscuro.
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,
Il chiaro sig. ab. Francesco Fontani trovò nella Riccardiana il manoscritto di Leonardo e lo credette di mano di
Stefano della Bella con figure marginali illustrate e segnate da questo valente intagliatore e conoscendo che
l’edizione italiana di Parigi era tradotta da un manoscritto scorretto, e le figure erano alterate per voler
ombreggiarle, verificando che Freart portò troppe alterazioni al trattato nella sua versione francese, senza be
intendere in tutti i luoghi del testo di 39 Leonardo; verificando che l’edizione italiana di Napoli del 1733 e
l’altra di Bologna del 1786 non erano che materiali ristampe di quella di Parigi, diverse soltanto nell’infelicità
delle tavole, senza correggere alcuno degli errori nell’antica trascorsi, pubblicò il codice di Stefano della Bella. A
questo aggiunse le memorie intorno a Leonardo e intorno lo stesso Stefano coi rispettivi ritratti e molte note e
una bella lezione accademica del Lami intorno agli artisti che fiorirono dal 1000 al 1300.
Il chiaro sig. ab. Francesco Fontani trovò nella Riccardiana il manoscritto di Leonardo e lo credette di mano di
Stefano della Bella con figure marginali illustrate e segnate da questo valente intagliatore e conoscendo che
l’edizione italiana di Parigi era tradotta da un manoscritto scorretto, e le figure erano alterate per voler
ombreggiarle, verificando che Freart portò troppe alterazioni al trattato nella sua versione francese, senza be
intendere in tutti i luoghi del testo di 39 Leonardo; verificando che l’edizione italiana di Napoli del 1733 e
l’altra di Bologna del 1786 non erano che materiali ristampe di quella di Parigi, diverse soltanto nell’infelicità
delle tavole, senza correggere alcuno degli errori nell’antica trascorsi, pubblicò il codice di Stefano della Bella. A
questo aggiunse le memorie intorno a Leonardo e intorno lo stesso Stefano coi rispettivi ritratti e molte note e
una bella lezione accademica del Lami intorno agli artisti che fiorirono dal 1000 al 1300.
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La modestia, che non permise a questa dama assai colta e distinta se non di porre le iniziali del suo nome nella
dedica della versione alla sig. Elisabetta Foscarini, non toglierà che da noi si sveli il nome della nob. D. sig.
Maria Querint Stampalia, nata Lippamano, versatissima nelle arti del disegno e nelle amene lettere, oltre le solide
qualilità di cuore e di spirito che la costituiscono uno de’ principali ornamenti della sua patria.
La modestia, che non permise a questa dama assai colta e distinta se non di porre le iniziali del suo nome nella
dedica della versione alla sig. Elisabetta Foscarini, non toglierà che da noi si sveli il nome della nob. D. sig.
Maria Querint Stampalia, nata Lippamano, versatissima nelle arti del disegno e nelle amene lettere, oltre le solide
qualilità di cuore e di spirito che la costituiscono uno de’ principali ornamenti della sua patria.
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Sotto questo nome arcadico si riconosce D. Francesco Preciado che estese questo sogno pieno di avvertimenti e
dottrine.
Sotto questo nome arcadico si riconosce D. Francesco Preciado che estese questo sogno pieno di avvertimenti e
dottrine.
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, In questi noiosissimi dialoghi pieni di complimenti, si trovano coll’esercizio dalla pazienza molte notizie delle
opere e degli artisti siciliani, del quali abbiamo pochi scrittori.
In questi noiosissimi dialoghi pieni di complimenti, si trovano coll’esercizio dalla pazienza molte notizie delle
opere e degli artisti siciliani, del quali abbiamo pochi scrittori.
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Il metodo suggerito in questo opuscolo è il più facile e sicuro.
Il metodo suggerito in questo opuscolo è il più facile e sicuro.
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Opera che per i suoi precetti è complicata e ripiena di ripetizioni e inutilità. L’originale ha il pregio della facilità
nelle sue composizioni e nelle acque forti delle stampe, le quali in minor numero e di cattiva esecuzione sono
mal ricopiate in questa traduzione.
Opera che per i suoi precetti è complicata e ripiena di ripetizioni e inutilità. L’originale ha il pregio della facilità
nelle sue composizioni e nelle acque forti delle stampe, le quali in minor numero e di cattiva esecuzione sono
mal ricopiate in questa traduzione.
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Nelle quattro parti in cui è diviso questo libro sono epilogate una quantità di nozioni teoriche e storiche e una
quantità immensa di sentenze e di giudizi, che la brevità dell’opera non ha permesso giustificare.
Nelle quattro parti in cui è diviso questo libro sono epilogate una quantità di nozioni teoriche e storiche e una
quantità immensa di sentenze e di giudizi, che la brevità dell’opera non ha permesso giustificare.
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