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201. RISPOSTA alle riflessioni critiche sopra le differenti scuole della pittura del sig. Marchese d’Argens, Lucca 1755, in 8.
È opera del marchese Ridolfino Venuti: lo dice il Lanzi, Storia Pitt., t. VI, pag. 194.
È opera del marchese Ridolfino Venuti: lo dice il Lanzi, Storia Pitt., t. VI, pag. 194.
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202. ROSSIGNOLI Carlo, La pittura in giudizio, ovvero il bene delle oneste pitture; e il male delle oscene, Bologna 1697, in 12.
La gravità dell’argomento per sé stessa prestava all’autore un soggetto sì facile a sostenersi colla ragione e con la solidità della filosofia e della morale, che poteva mescolarvi meno idee teologiche senza diminuire la forza dei ragionamenti.
La gravità dell’argomento per sé stessa prestava all’autore un soggetto sì facile a sostenersi colla ragione e con la solidità della filosofia e della morale, che poteva mescolarvi meno idee teologiche senza diminuire la forza dei ragionamenti.
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203. SANDRART Joachimi etc., Academia nobilissimae artis pictoriae, Norimbergae 1683, in fogl. fig.
Questa è una versione latina dell’opera originale tedesca che in due volumi comparve nel 1675-79, abbracciando altresì l’architettura e la scultura. È maggiormente utile per le arti che si coltivarono fuori d’Italia ed è seguita con gran lusso di tavole e di ritratti intagliati in rame. La vita e le memorie intorno all’autore sono in un’aggiunta di 16 pagine dopo gli indici in fine al volume. Compreso il ritratto, il frontispizio e le piccole e grandi tavole, sono queste 64.
Questa è una versione latina dell’opera originale tedesca che in due volumi comparve nel 1675-79, abbracciando altresì l’architettura e la scultura. È maggiormente utile per le arti che si coltivarono fuori d’Italia ed è seguita con gran lusso di tavole e di ritratti intagliati in rame. La vita e le memorie intorno all’autore sono in un’aggiunta di 16 pagine dopo gli indici in fine al volume. Compreso il ritratto, il frontispizio e le piccole e grandi tavole, sono queste 64.
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204. SCANELLI Francesco da Forlì, Il microcosco della33 pittura. Trattato diviso in due libri, Cesena, per il Neri, 1657, in 4. Dedicato a Francesco d’Este duca di Modena. Esemplare intonso.
Libro ripieno di buone notizie. Nel principio deve trovarsi una stampa, ove in alto è lo stemma di casa d’Este sostenuto da vari geni. La pittura assisa sull’arco dell’iride e tre figure ignude coi loro attributi nel basso, rappresentanti le tre scuole: romana, veneta e lombarda. Ivi leggesi Io Franc. Centen. Inv. Mucius Centen Sculp.
Libro ripieno di buone notizie. Nel principio deve trovarsi una stampa, ove in alto è lo stemma di casa d’Este sostenuto da vari geni. La pittura assisa sull’arco dell’iride e tre figure ignude coi loro attributi nel basso, rappresentanti le tre scuole: romana, veneta e lombarda. Ivi leggesi Io Franc. Centen. Inv. Mucius Centen Sculp.
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205. SCARAMUCCIA Luigi perugino, Le finezze dei pennelli italiani ammirate e studiate da Giuripeno sotto la scorta di Raffaello d’Urbino, Pavia 1674, in 4. Col ritratto dell’autore dis. dal cavaliere del Cairo, scolpito da I. B. Bonacina.
206. SCARAMUCCIA Luigi perugino, Altro esemplare colle aggiunte e mutazioni che si credono di Luigi Scaramuccia medesimo, forse per fare una edizione più corretta del libro.
Sotto il nome di Giuripeno anagramma di Perugino, lo Scaramuccia descrive tutto ciò che di bello ha veduto viaggiando l’Italia, accompagnato dal genio di Raffaello. Dopo di che seguono alcuno precetti dell’arte.
Sotto il nome di Giuripeno anagramma di Perugino, lo Scaramuccia descrive tutto ciò che di bello ha veduto viaggiando l’Italia, accompagnato dal genio di Raffaello. Dopo di che seguono alcuno precetti dell’arte.
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207. SCARMILIONI Vidi Antonii, De coloribus, libri duo, Marpurgi Cattorum 1601, in 8.
La materia è trattata filosoficamente e secondo le antiche dottrine, non già per le pratiche dell’arte.
La materia è trattata filosoficamente e secondo le antiche dottrine, non già per le pratiche dell’arte.
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208. SCHEFFERI Joannis, Graphice, idest de arte pingendi. Liber singularis, Norimbergae 1699, in 12.
Non tratta l’autore questa materia secondo le pratiche dell’arte moderna, ma riferisce e commenta gli autori che hanno trattato della pittura presso gli antichi.
Non tratta l’autore questa materia secondo le pratiche dell’arte moderna, ma riferisce e commenta gli autori che hanno trattato della pittura presso gli antichi.
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209. SCHERFER, De coloribus accidentalibus. Dissertatio physica, Vindobonae 1761, in 4, M. 25. Show More
Queste dissertazioni sono presso che unicamente risguardanti la fisica.
Queste dissertazioni sono presso che unicamente risguardanti la fisica.
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210. SCAHULZ Ernest, Essai sur la manière de melanger et composer toutes les couleurs, traduit de l’allemand, à Lausanne 1788, in 8, M. 99.
Luigi Pfannenschmidt intese dimostrare con un triango 34lo che vedesi annesso a questo libro in una tavola, che tutti i colori possono comporsi col mezzo del turchino, del giallo e del rosso: la qual cosa in poche parole e dimostrazioni fisiche poteva chiaramente dimostrarsi.
Luigi Pfannenschmidt intese dimostrare con un triango 34lo che vedesi annesso a questo libro in una tavola, che tutti i colori possono comporsi col mezzo del turchino, del giallo e del rosso: la qual cosa in poche parole e dimostrazioni fisiche poteva chiaramente dimostrarsi.
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– SICILLO, Trattato de’ colori nelle arme.
– SICILLO, Trattato de’ colori nelle arme.
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Vedi Pellegrino.
Vedi Pellegrino.
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211. SOGGETTI per quadri ad uso de’ giovani pittori, Vienna, nella stamperia Alberti, 1798, in 8. L’anonimo di questa scelta fatta dall’Iliade, dall’Eneide e dalla Gerusalemme liberata in 36 soggetti, è il M. Malaspina.
212. SORTE M. Cristoforo, Osservazioni nella pittura al mag. et eccel. Dottore e cavaliere il sig. Bartolomeo Vitali, in Venezia, appresso Girolamo Zenaro, 1580, in 4.
Rarissimo opuscoletto che non si direbbe completo in questa prima edizione, poiché dalla lettera del Vitali a Cristoforo Sorte, che leggesi dopo l’avviso ai lettori, pare che dovesse andarvi annessa una memoria sulle antichità di Verona, la quale però non fu pubblicata in questa edizione. L’opuscolo non eccede le 18 carte; ed a retro delle pagine segnate 15 e 16 dovevano essere stampate due figure esplicative del testo, che non vi sono benché sia lasciato in bianco lo spazio. Questo Cristoforo Sorte veronese fu molto consultato dalla signoria di Venezia per le sue estese cognizioni in materia d’arti e della statica degli edifizi e sopra tutto delle cose idrauliche.
Rarissimo opuscoletto che non si direbbe completo in questa prima edizione, poiché dalla lettera del Vitali a Cristoforo Sorte, che leggesi dopo l’avviso ai lettori, pare che dovesse andarvi annessa una memoria sulle antichità di Verona, la quale però non fu pubblicata in questa edizione. L’opuscolo non eccede le 18 carte; ed a retro delle pagine segnate 15 e 16 dovevano essere stampate due figure esplicative del testo, che non vi sono benché sia lasciato in bianco lo spazio. Questo Cristoforo Sorte veronese fu molto consultato dalla signoria di Venezia per le sue estese cognizioni in materia d’arti e della statica degli edifizi e sopra tutto delle cose idrauliche.
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213. SORTE M. Cristoforo, Osservazioni della pittura ad istantia del mag. et eccell. dott. e cav. il sig. Bart. Vitali. Seconda edizione, con l’aggiunta di una cronichetta dell’origine della magnifica città di Verona al molto illustre sig. C. Agostin di Giusti, Venezia 1594, presso il Rampazetto, in 4 p.
In questa seconda edizione, più rara ancor della rima, è ristampato l’avviso ai lettori ove partecipa il ritrovamento della Cronichetta, scritta nel 1388 che intitola particolarmente con lettera al Giusti, riportando anche l’altra dedica delle Osservazioni al Vitali: ed ai luoghi ove dovrebbero essere due figure esplicative del testo, la prima no si trova, lasciando vuoto lo spazio e la seconda è intagliata e stampata tutta pagina. L’opuscolo in tutto esser deve di 17 foglietti, cioè 34 carte.
In questa seconda edizione, più rara ancor della rima, è ristampato l’avviso ai lettori ove partecipa il ritrovamento della Cronichetta, scritta nel 1388 che intitola particolarmente con lettera al Giusti, riportando anche l’altra dedica delle Osservazioni al Vitali: ed ai luoghi ove dovrebbero essere due figure esplicative del testo, la prima no si trova, lasciando vuoto lo spazio e la seconda è intagliata e stampata tutta pagina. L’opuscolo in tutto esser deve di 17 foglietti, cioè 34 carte.
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214. SPRETI Camillo, Compendio storico dell’arte di comporre i mosaici, colla descrizione dei mosaici35 antichi che trovansi nelle basiliche di Ravenna, Ravenna 1804, in 4.
Sono in questo volume due altri ragionamenti sulla pigneta di Ravenna e sulla Repubblica delle Api ec. in car. gra. Vedi per il mosaico anche Fougeroux, Recherches sur les mines d’Herculanum. Vedi Essai sur la peinture en mosaique.
Sono in questo volume due altri ragionamenti sulla pigneta di Ravenna e sulla Repubblica delle Api ec. in car. gra. Vedi per il mosaico anche Fougeroux, Recherches sur les mines d’Herculanum. Vedi Essai sur la peinture en mosaique.
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215. TAUBENHEIM Charles, La cire alliée avec l’huile experimentée, décrite et dediée à l’elécteur par Joseph Fratrel peintre, Manheim 1770, in 8.
Pretende l’autore di aggiungere molta esperienza e chiarezza ai metodi già pubblicati da C. di Caylus nel 1754. In fine sta un’ode di C. di Caux in onore di M. Fratrel.
Pretende l’autore di aggiungere molta esperienza e chiarezza ai metodi già pubblicati da C. di Caylus nel 1754. In fine sta un’ode di C. di Caux in onore di M. Fratrel.
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216. THYLESII Antonii cosentini, Libellus de coloribus, ubi multa leguntur praeter aliorum opinionum, editio saec. XV Const. Car. 14, M. 99, senza luogo ed anno e nome di stampatore.
Questo raro e singolare opuscolo indica sul suo principio l’oggetto con cui fu scritto ed è forse l’opera più erudita che abbiasi, presa sotto l’aspetto seguente.
Questo raro e singolare opuscolo indica sul suo principio l’oggetto con cui fu scritto ed è forse l’opera più erudita che abbiasi, presa sotto l’aspetto seguente.
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Dicam aliquid de coloribus in hoc libello, non quidem unde conficiantur, aut quae sit eorum natura, neque enim pictoribus haec traduntur, aut philosophis sed tantum philologis, qui latini sermonis elegantiam studiose inquirunt. Scribam omnia breviter et accuratae ac rerum ipsarum nomina, quo statim colores intelliguntur, singulis apponam. L’opuscolo è diviso in 13 capitoli, l’ultimo de’ quali è consecrato all’epilogo della materia. I primi due foglietti contengono l’indice: il restante in testo: in tutto sono quattordici foglietti, dei quali l’ultimo è bianco.
Dicam aliquid de coloribus in hoc libello, non quidem unde conficiantur, aut quae sit eorum natura, neque enim pictoribus haec traduntur, aut philosophis sed tantum philologis, qui latini sermonis elegantiam studiose inquirunt. Scribam omnia breviter et accuratae ac rerum ipsarum nomina, quo statim colores intelliguntur, singulis apponam. L’opuscolo è diviso in 13 capitoli, l’ultimo de’ quali è consecrato all’epilogo della materia. I primi due foglietti contengono l’indice: il restante in testo: in tutto sono quattordici foglietti, dei quali l’ultimo è bianco.
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217. TILLEMANO Paul Henr., De eo quod iustum est circa nuditatem, Jenae 1692, in 4, M 45.
Questa è una dissertazione letta nell’ubiversità da alcuno dei giovani studenti assistito dal citato professore.
Questa è una dissertazione letta nell’ubiversità da alcuno dei giovani studenti assistito dal citato professore.
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218. TINGRY, Traité théorique et pratique sur l’art de faire et d’appliquer les vernis, Géneve 1803, 2 vol., in 8, fig.
Questa è un’ottima opera in questo genere.
Questa è un’ottima opera in questo genere.
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219. TOMASELLI Giuseppe, Della cerografia, Verona 1785, in 8.
Impugnasi in quest’opera il metodo pubblicato dall’abate Requeno.
Impugnasi in quest’opera il metodo pubblicato dall’abate Requeno.
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220. TRAITÉ de mignature pour apprendre aisement à peindre sans maître, avec le sécret de faire les plus 36belles couleurs d’or bruny et d’or en coquille: sixieme édition avec un traité de la peinture ec. et un discours pour peindre à fresque, Lion 1693, in 12.
È incredibile come questi libretti siano stati tradotti e ristampati gran numero di volte per il poco loro prezzo e l’allettamento del loro titolo frivolissimo. Questo libro non varia che nel titolo dall’altro. V587111edi Escole de la mignature.
È incredibile come questi libretti siano stati tradotti e ristampati gran numero di volte per il poco loro prezzo e l’allettamento del loro titolo frivolissimo. Questo libro non varia che nel titolo dall’altro. V587111edi Escole de la mignature.
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221. TRATTATO del disegno della pittura in miniatura. Aggiuntivi ancora i trattenimenti sulla pittura, ossia la verissima maniera di diventar pittore in tre sole ore, Venezia 1768, in 8.
Traduzione dal francese del precedente, dove per altro è massa la versione del Trattato della pittura.
Traduzione dal francese del precedente, dove per altro è massa la versione del Trattato della pittura.
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222. TRATTATO della pittura e scultura, uso ed abuso loro, composto da un teologo e da un pittore per offerirlo ai sigg. accademici del disegno di Firenze e di altre città ec., Firenze 1652, in 4.
L’Ottonelli da Fano e il Berettini da Cortona, l’uno teologo e l’altro pittore, ascosero per cristiana modestia il loro nome transfuso in sciocchi anagrammi nel frontispizio, Odominigio Lelonotti da Fanano e Britio Prenetteri. Vi è più erudizione teologica che arte e nessuna cosa che non sia stata da altri prima di loro pubblicata.
L’Ottonelli da Fano e il Berettini da Cortona, l’uno teologo e l’altro pittore, ascosero per cristiana modestia il loro nome transfuso in sciocchi anagrammi nel frontispizio, Odominigio Lelonotti da Fanano e Britio Prenetteri. Vi è più erudizione teologica che arte e nessuna cosa che non sia stata da altri prima di loro pubblicata.
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223. VARCHI Benedetto, Due lezioni, nella prima di cui si dichiara un sonetto di Michel Angelo Buonarroti, nell’altra si disputa sulla nobiltà della scultura e della pittura, Firenze, Torrentino, 1549, in 4.
Il Varchi indirizzò questa seconda lezione a Luca Martini, acciò trasmettendola al Buonarroti attestasse la brevità del tempo che ha avuta di dettarla e gli mandasse poi copia della risposta di esso Buonarroti.
Il Varchi indirizzò questa seconda lezione a Luca Martini, acciò trasmettendola al Buonarroti attestasse la brevità del tempo che ha avuta di dettarla e gli mandasse poi copia della risposta di esso Buonarroti.
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224. VARCHI Benedetto, Lezioni da lui pubblicate lette nell’accademia fiorentina sopra diverse materia pratiche e filosofiche (nelle quali sono anche inserte le due sopraindicate), Firenze, per i Giunti, 1590, in 4.
225. VASARI Giorgio sig. cavaliere, pittore e architetto aretino, Ragionamenti sopra le invenzioni da lui dipinte in Firenze nel palazzo di LL. AA. SS. con lo illust. ed eccel. Sig. D. Francesco Medici allora principe di Firenze: insieme con la invenzione della pittura da lui cominciata della cupola, con due tavole, una delle cose più notabili, e l’altra degli37 uomini illustri che sono ritratti e nominati in quest’opera, in Firenze, ap. Filippo Giunti, 1588, in 4.
Al frontispizio segue la dedica al card. Ferdinando de’ Medici fatta dal nipote Giorgio Vasari, che per la prima volta pubblicò l’opera postuma dello zio. Vengono due epigrammi in onore del Vasari e il suo ritratto in legno; segue il testo, indi le tavole. E questa è la vera prima edizione di tale opera.
Al frontispizio segue la dedica al card. Ferdinando de’ Medici fatta dal nipote Giorgio Vasari, che per la prima volta pubblicò l’opera postuma dello zio. Vengono due epigrammi in onore del Vasari e il suo ritratto in legno; segue il testo, indi le tavole. E questa è la vera prima edizione di tale opera.
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226. VASARI, Trattato della pittura, nel quale si contiene la pratica di essa, divisata in tre giornate e ridotto in ragionamenti nei quali si spiegano le invenzioni da lui dipinte in Firenze nel palazzo di loro AA. SS. con due tavole copiose, Firenze, presso i Giunti, 1619, in 4.
Questa è la seconda edizione dei ragionamenti, mutato l’ordine della parola sul frontispizio ed omessa la dedica, quantunque non vi sia alcuna varietà nei tipi e venisse riprodotta soltanto col mutare i primi fogli e l’ultimo del volume.
Questa è la seconda edizione dei ragionamenti, mutato l’ordine della parola sul frontispizio ed omessa la dedica, quantunque non vi sia alcuna varietà nei tipi e venisse riprodotta soltanto col mutare i primi fogli e l’ultimo del volume.
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227. VASARI, Ragionamenti sopra le invenzioni da lui dipinte in firenze nel palazzo R. Seconda edizione, Arezzo 1762, in 4.
Al frontispizio precede il ritratto del Vasari e questa ristampa è dedicata al sig. Angelo Bassi. L’editore ritenne, come avvi tutta l’apparenza, malgrado le variazioni indicate che le due edizioni del Giunti fossero una sola, e perciò disse questa seconda e non terza edizione. Questi ragionamenti, a guisa di dialogo, hanno per interlocutori il principe di Firenze e il pittore.
Al frontispizio precede il ritratto del Vasari e questa ristampa è dedicata al sig. Angelo Bassi. L’editore ritenne, come avvi tutta l’apparenza, malgrado le variazioni indicate che le due edizioni del Giunti fossero una sola, e perciò disse questa seconda e non terza edizione. Questi ragionamenti, a guisa di dialogo, hanno per interlocutori il principe di Firenze e il pittore.
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228. VENTURI Giambatista, Indagine fisica sui colori coronata dal Premio della Società italiana di scienze. Edizione seconda, in Modena anno X Rep., 1801, presso la Società Tipografica, in 8.
La chiarezza e la precisione di tutte le profonde ricerche di questo autore renderanno sempre pregevolissimo ogni suo scritto. Oltre una tavola di figure dimostrative, trovasi in fine intagliata anche la medaglia d’oro, che il marchese Gherardo Rangone, uno de’ più distinti e più colti mecenati italiani, soleva dare in premio di quelle memorie che venivano coronate dal voto dei letterati riuniti nel suo palazzo in privata adunanza.
La chiarezza e la precisione di tutte le profonde ricerche di questo autore renderanno sempre pregevolissimo ogni suo scritto. Oltre una tavola di figure dimostrative, trovasi in fine intagliata anche la medaglia d’oro, che il marchese Gherardo Rangone, uno de’ più distinti e più colti mecenati italiani, soleva dare in premio di quelle memorie che venivano coronate dal voto dei letterati riuniti nel suo palazzo in privata adunanza.
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229. Le VERNISSEUR parfait, ou Manuel du vernisseur pour servir de suite au tenturier parfait, Paris, chez Jombert, 1771, in 8.
230. Le VIEIL, L’art de la peinture sur verre et de la 38vitrérie, Parigi 1774, fogl. fig., con tredici grandi tavole dimostrative.
Quest’opera raccoglie un’estesa quantità di notizie e può riguardarsi preziosa in questo genere.
Quest’opera raccoglie un’estesa quantità di notizie e può riguardarsi preziosa in questo genere.
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231. De VINCI Leonard, Traité de la peinture donné au public et traduit d’italien en françois par R. F. S. D. C., Paris, chez Langlois, 1651, fol fig.
Questa è la prima versione francese che comparve nello stesso anno dell’originale con diverse infedeltà ed omissioni nella parte del testo. Le tavole sono le stesse ma tirate dopo l’edizione italiana.
Questa è la prima versione francese che comparve nello stesso anno dell’originale con diverse infedeltà ed omissioni nella parte del testo. Le tavole sono le stesse ma tirate dopo l’edizione italiana.
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232. Da VINCI Lionardo, Trattato della pittura nuovamente dato in luce colla vita dell’istesso autore scritta da Raffaello Dufresne, Parigi, presso Giacomo Langlois, 1651, fol. fig.
Prima e magnifica edizione. Per cui gl’Italiani professano riconoscenza a questo illustre francese. È dedicata alla regina di Svezia e si reputa la più ampia che fosse fatta di questo trattato, il più prezioso che abbiano le arti del disegno. Va aggiunto a questo trattato anche quello della statua e della pittura di Leon B. Alberti. I trattati sono preceduti dalle vite dei due autori, estese dal du Fresne e dai rispettivi ritratti. Le stampe numerose sono di accuratissima incisione di R. Lochon, e uno dei motivi per cui si preferisce questa edizione italiana alla versione francese di Rholand Freart pubblicata nello stesso anno, è perché le stampe servirono prima all’italiana.
Prima e magnifica edizione. Per cui gl’Italiani professano riconoscenza a questo illustre francese. È dedicata alla regina di Svezia e si reputa la più ampia che fosse fatta di questo trattato, il più prezioso che abbiano le arti del disegno. Va aggiunto a questo trattato anche quello della statua e della pittura di Leon B. Alberti. I trattati sono preceduti dalle vite dei due autori, estese dal du Fresne e dai rispettivi ritratti. Le stampe numerose sono di accuratissima incisione di R. Lochon, e uno dei motivi per cui si preferisce questa edizione italiana alla versione francese di Rholand Freart pubblicata nello stesso anno, è perché le stampe servirono prima all’italiana.
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233. Da VINCI Lionardo, Trattato della pittura di nuovo ristampato e corretto, Napoli, presso Francesco Ricciardo, 1733, a spese di Niccola e Vincenzo Rispoli.
Questa è una ristampa dell’edizione precedente; ma uno de’ pochissimi esemplari in carta grande.
Questa è una ristampa dell’edizione precedente; ma uno de’ pochissimi esemplari in carta grande.
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234. Da VINCI Lionardo, Trattato della pittura ridotto alla sua vera lezione sopra una sua copia a penna di mano di Stefanino della Bella con le figure disegnate dal medesimo, Firenze 1792, in 4.
Il chiaro sig. ab. Francesco Fontani trovò nella Riccardiana il manoscritto di Leonardo e lo credette di mano di Stefano della Bella con figure marginali illustrate e segnate da questo valente intagliatore e conoscendo che l’edizione italiana di Parigi era tradotta da un manoscritto scorretto, e le figure erano alterate per voler ombreggiarle, verificando che Freart portò troppe alterazioni al trattato nella sua versione francese, senza be intendere in tutti i luoghi del testo di 39 Leonardo; verificando che l’edizione italiana di Napoli del 1733 e l’altra di Bologna del 1786 non erano che materiali ristampe di quella di Parigi, diverse soltanto nell’infelicità delle tavole, senza correggere alcuno degli errori nell’antica trascorsi, pubblicò il codice di Stefano della Bella. A questo aggiunse le memorie intorno a Leonardo e intorno lo stesso Stefano coi rispettivi ritratti e molte note e una bella lezione accademica del Lami intorno agli artisti che fiorirono dal 1000 al 1300.
Il chiaro sig. ab. Francesco Fontani trovò nella Riccardiana il manoscritto di Leonardo e lo credette di mano di Stefano della Bella con figure marginali illustrate e segnate da questo valente intagliatore e conoscendo che l’edizione italiana di Parigi era tradotta da un manoscritto scorretto, e le figure erano alterate per voler ombreggiarle, verificando che Freart portò troppe alterazioni al trattato nella sua versione francese, senza be intendere in tutti i luoghi del testo di 39 Leonardo; verificando che l’edizione italiana di Napoli del 1733 e l’altra di Bologna del 1786 non erano che materiali ristampe di quella di Parigi, diverse soltanto nell’infelicità delle tavole, senza correggere alcuno degli errori nell’antica trascorsi, pubblicò il codice di Stefano della Bella. A questo aggiunse le memorie intorno a Leonardo e intorno lo stesso Stefano coi rispettivi ritratti e molte note e una bella lezione accademica del Lami intorno agli artisti che fiorirono dal 1000 al 1300.
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235. Da VINCI Lionardo, Traité de la peinture precedé de la vie de l’auteur et du catalogue de ses ouvrages avec des notes et observationes par le traducteur M. de Gault de S. Germain, nouvelle édition, Paris 1803, in 8, fig. con 30 tav.
Pare incredibile come malgrado le ottime intenzioni dell’autore egli non siasi prevalso delle notizie di fatto esattissime, pubblicate in Parigi nel 1801 dall’abate Venturi e sbagli d’otto anni la nascita di Leonardo, e fra molti altri equivochi asserisca che il suo Cenacolo fosse dipinto a fresco.
Pare incredibile come malgrado le ottime intenzioni dell’autore egli non siasi prevalso delle notizie di fatto esattissime, pubblicate in Parigi nel 1801 dall’abate Venturi e sbagli d’otto anni la nascita di Leonardo, e fra molti altri equivochi asserisca che il suo Cenacolo fosse dipinto a fresco.
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236. Da VINCI Lionardo, Trattato della pittura. Colle memorie storiche sulla vita di Leonardo scritte da Carlo Amoretti, Milano 1804, in 4, fig.
Sta fra la collezione de’ classici italiani.
Sta fra la collezione de’ classici italiani.
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237. Da VINCI Lionardo, Trattato della pittura tratto da un codice della Biblioteca Vaticana e pubblicato da Guglielmo Manzi, Roma 1817, in 4; unitovi un atlante di stampe.
Questo codice esisteva nella libreria dei duchi d’Urbino, e per la morte di Francesco M. della Rovere passò cogli stati al dominio pontificio. Le figure furono lumeggiate dal codice senza la biasimevole, che vedesi nell’edizione di Parigi per opera del pittore Errard. Può questo ritenersi per l’edizione la più ampia e corretta a seconda dell’antico originale. Questo diligente editore estese anche la vita di Leonardo in 28 pagine e pose al fine alcune note al trattato estese dal sig. Giovanni Gherardo de’ Rossi; e prima delle tavole è il ritratto di Leonardo.
Questo codice esisteva nella libreria dei duchi d’Urbino, e per la morte di Francesco M. della Rovere passò cogli stati al dominio pontificio. Le figure furono lumeggiate dal codice senza la biasimevole, che vedesi nell’edizione di Parigi per opera del pittore Errard. Può questo ritenersi per l’edizione la più ampia e corretta a seconda dell’antico originale. Questo diligente editore estese anche la vita di Leonardo in 28 pagine e pose al fine alcune note al trattato estese dal sig. Giovanni Gherardo de’ Rossi; e prima delle tavole è il ritratto di Leonardo.
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238. VOLPATO Giovan Battista, Il vagante corriero ai curiosi che si dilettano di pittura ed ai giovani studiosi, annunzio fortunato, Vicenza 1685 per Giovanni Berno, in 8.
Questo libretto di quaranta sole pagine di stampa non contiene che l’indice delle materie su cui l’autore intendeva di volere scrivere, ma l’opera non venne poi pubblicata. I suoi manoscritti in copia esistevano presso il conte Alga 40rotti, il Zilotti ed il Verci. Conservasi presso di noi Mss il proemio e il primo dialogo di quest’opera, ove si discorre che cosa sia la pittura, come nasca dalla natura e delle teorie e pratiche della medesima; e gl’interlocutori sono Ottavio e Florindo. In conclusione sembra poter dedursi che l’opera, senza principio e senza fine, fosse un zibaldone confuso di cognizioni indigeste e disordinate.
Questo libretto di quaranta sole pagine di stampa non contiene che l’indice delle materie su cui l’autore intendeva di volere scrivere, ma l’opera non venne poi pubblicata. I suoi manoscritti in copia esistevano presso il conte Alga 40rotti, il Zilotti ed il Verci. Conservasi presso di noi Mss il proemio e il primo dialogo di quest’opera, ove si discorre che cosa sia la pittura, come nasca dalla natura e delle teorie e pratiche della medesima; e gl’interlocutori sono Ottavio e Florindo. In conclusione sembra poter dedursi che l’opera, senza principio e senza fine, fosse un zibaldone confuso di cognizioni indigeste e disordinate.
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240. WATIN, L’art du peindre, doreur, vernisseur, Paris 1802, in 8.
Opera pienissima di utili avvertimenti per le pratiche d’ogni sorta di lavori di pennello.
Opera pienissima di utili avvertimenti per le pratiche d’ogni sorta di lavori di pennello.
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241. WEBB Daniele, Ricerche sopra le bellezze della pittura e sul merito dei più celebri pittori antichi e moderni. Opera tradotta in italiano da una dama veneta, Venezia 1791.
La modestia, che non permise a questa dama assai colta e distinta se non di porre le iniziali del suo nome nella dedica della versione alla sig. Elisabetta Foscarini, non toglierà che da noi si sveli il nome della nob. D. sig. Maria Querint Stampalia, nata Lippamano, versatissima nelle arti del disegno e nelle amene lettere, oltre le solide qualilità di cuore e di spirito che la costituiscono uno de’ principali ornamenti della sua patria.
La modestia, che non permise a questa dama assai colta e distinta se non di porre le iniziali del suo nome nella dedica della versione alla sig. Elisabetta Foscarini, non toglierà che da noi si sveli il nome della nob. D. sig. Maria Querint Stampalia, nata Lippamano, versatissima nelle arti del disegno e nelle amene lettere, oltre le solide qualilità di cuore e di spirito che la costituiscono uno de’ principali ornamenti della sua patria.
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242. WEBB Daniele, Ricerche sulle bellezze delle pitture e sul merito dei più celebri pittori antichi e moderni, tradotte e commentate da Francesco Pizzetti, Parma 1804, vol. 2, in 4.
Il primo volume è consecrato alla versione del testo, il secondo contiene le riflessioni del traduttore. La filosofia delle arti si svolge assai bene in quest’opera.
Il primo volume è consecrato alla versione del testo, il secondo contiene le riflessioni del traduttore. La filosofia delle arti si svolge assai bene in quest’opera.
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243. ZANNOTTI Giampietro, Avvertimenti per l’incaminamento d’un giovine alla pittura, Bologna 1756, in 8.
Tutto ciò che ha scritto questo ben ordinato ingegno è pieno di saviezza, quantunque senza pregio di novità.
Tutto ciò che ha scritto questo ben ordinato ingegno è pieno di saviezza, quantunque senza pregio di novità.
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244. ZUCCARI Federico, Origine e progresso dell’accademia del disegno dei pittori, scultori e architetti di Roma: con molti discorsi raccolti da41 Romano Alberti segretario dell’accademia, pavia, per Pietro Bartoli, 1604, in 4.
245. ZUCCARI, L’idea degli scultori, pittori e architetti divisa in due libri a Carlo Emanuele di Savoia, Torino, Per Agostino di Serolio, 1607, in 4.
247. ZUCCARI, La dimora in Parma del sig. cavalier Federico Zuccaro, colle feste e trionfi maravigliosi celebrati in Mantova, Bologna 1608, in 4.
Tutti questi opuscoletti di Federico Zuccari sono della più gran rarità, non tanto per essere estesi da un artista, quanto perché vennero stampati in piccol numero di copie e divulgati senza farsene mai la seconda edizione.
Tutti questi opuscoletti di Federico Zuccari sono della più gran rarità, non tanto per essere estesi da un artista, quanto perché vennero stampati in piccol numero di copie e divulgati senza farsene mai la seconda edizione.
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248. BALDINUCCI Filippo, Cominciamento e progressi dell’arte dell’intagliare in rame, colle vite de’ più eccellenti maestri della stessa professione, Firenze 1686, per Pietro Marini, in 4.
Opera sempre pregevole, poiché la prima che ci ha parlato delle teorie e delle memorie di questa classe d’artisti e di opere, oltre al servire per i vocaboli tecnici di testo di lingua. L’autore la intitolò all’insigne Francesco Marucelli, fondatore e datore del suo nome alla biblioteca.
Opera sempre pregevole, poiché la prima che ci ha parlato delle teorie e delle memorie di questa classe d’artisti e di opere, oltre al servire per i vocaboli tecnici di testo di lingua. L’autore la intitolò all’insigne Francesco Marucelli, fondatore e datore del suo nome alla biblioteca.
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249. BENINCASA Bartolommeo, Descrizione della raccolta di stampe del cavalier Durazzo, esposta in una dissertazione sull’arte dell’intaglio e stampa, Parma 1784, in 4. Col ritratto in principio del collettore.
Bellissima edizione resa oggi rara.
Bellissima edizione resa oggi rara.
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250. LE BLOND, L’art d’imprimer les tableaux, traité d’après les ecrits, les operations et les instructions verbales de I. C. le Blond, Paris 1756, in 8.
Questo libro contiene anche in ristretto i metodi di Abr. 42Bosse, molti preliminari, una tavola amplissima delle materie e tre tavole. Il testo stampato in gran caratteri e in carta assai grossa, occupa un piccolissimo spazio.
Questo libro contiene anche in ristretto i metodi di Abr. 42Bosse, molti preliminari, una tavola amplissima delle materie e tre tavole. Il testo stampato in gran caratteri e in carta assai grossa, occupa un piccolissimo spazio.
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