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Nel frontespizio è un sole nascente e quattro tavole in fine.
Non vi sono che due tavole una di maschere, l’altra di guanti antichi.
, Quest’opera fu tratta da tutte le opere biografiche con molta cura e divenne la più comoda fonte di simili notizie.
, In questa ristampa venne inoltre corretto e accresciuto da Pietro Quarienti.
, Con molte aggiunte preziossisime e postille manoscritte di mano di Venanzio de Pagave. Esemplare che
appartenne alla Biblioteca Bianconi e poi Bossi; il quale ne aveva fatto un estratto per le memorie degli artisti
Milanesi che andava preparando.
Vedi all’Art. .
. , Questa è la prima edizione fatta dall’autore e stampata con tutta nitidezza ed eleganza. Dopo il frontespizio
figurato sta il bel ritratto dell’autore inciso da Gheyn. Indi vengono molti prolegomeni, epistole, dediche e poesie
e una breve dissertazione di 16 pagine sull’origine e vario uso degli anelli, la quale secondo Gio. Meursio fu
stesa da Everardo Vorstio professore a Leida per assistere il suo amico che non sapeva il latino. Dopo di che
seguono le 135 tav. di mediocre intaglio. Esemplare distinto leg. in mar
.
, Le dieci tavole di quest’opera furono copiate da quelle che trovansi nell’anatomia di Vesalio, disegnate da
Tiziano e vennero riprodotte la prima volta dal Tortebart nel 1668.
Opera assai ben fatta, verisimilmente del sig. Heineken.
Questi cinque volumi contengono le opere principali di questo autore.
Esemplare bellissimo donato dal Cavaliere de la Loriniere al salone delle arti. Al principio delle vite stanno i
ritratti degli artisti e sebbene l’edizione in ottavo sia più completa, questa ritiene un pregio per la maggior
freschezza dei rami.
, Legata in tre. Edizione preferita per essere più completa della prima.
,
Il ristretto dell’istoria è lo stesso che quello di Millot che trovasi nel corso di studi per uso della scuola R.
Militare e le tavole furono acquistate dall’editore di questo libro dagli eredi di M. Pretot che le avea fatte
intagliare per lo Spectacle de l’histoire romaine. Ricomparvero poi alla luce una terza, cena quarta volta nel
1786 e nel 1801 coll’abregé di Millot stampato isolatamente dopo la sua morte ed estratto dal citato corso di
studi.
Questo dotto ed elegante lavoro estratto da un’opera classica e grandiosa come Vitruvio, non poteva esser fatto
con maggiore accorgimento e trovansi in fine undici tavole intagliate in rame con molto buon gusto ed
accuratezza.
, Le stampe sono di prima freschezza intagliate da Cornelio Gallè; sono 38 ritratti, oltre il frontespizio e l’ultima
carta istoriata con tutti i fondatori riuniti, che è di una bellezza singolare.
, Con tredici tavole ben intagliate che rappresentano i luogi delle scoperte con molta chiarezza.
, Queste illustrazioni sono attendibili, e le tavole sono disegnate e intagliate con gusto da buoni artisti.
, Le tavole di quest’opera poste fra il testo sono intagliate da Piranesi all’acqua forte, ma non sono molto
pregievoli, poiché quel modo d’intaglio non seppe da quel valente autore adattarsi alle piccole dimensioni,
avendo contratta l’abitudine a un più largo e più libero stile. Quanto al merito dell’opera, l’autore è noto
abbastanza.
Generalmente tutte le opere di questo coltissimo letterato sono pregiate, e stampate con eleganza di tipi e di
tavole.
, Di molta singolarità è la gemma qui intagliata in rame ed illustrata
.
, Le tavole sono 151, compreso il primo simbolo in legno che rappresenta un teschio di Bove e il bel ritratto di
Achille Bocchi, che è il simbolo secondo. Il volume comincia col frontespizio suddetto, il privilegio di Giulio III
il catalogo degli autori citati, l’elenco dei motti colla divisione dell’opera, l’indice delle materie, le ommissioni e
gli errori di stampa e alcuni versi greci e latini in onore dell’autore. In tutto i prolegomeni, sino al numero primo
e alla lettera A del registro, sono 28 foglietti. E singolarmente da notarsi come indistintamente nella prima e
nella seconda edizione trovinsi alcune tavole non logore, ma mal stampate, siccome accade in tutti i libri ed
opere intagliate dal Bonasone. E qualche volta abbiamo osservato qualche esemplare meglio impresso nella
seconda che nella prima edizione. È però duopo avere parecchi esemplari per poter sceglierne, col disfarli, uno
che sia perfetto e degno d’ una scelta e ricca biblioteca ec.
, In questa edizione il teschio di bue che si vede impresso alla pagina 11 è inciso in rame da Agostino Caracci, il
quale ritoccò alcuni dei rami del Bonasoni: confrontasi i rami delle due edizioni del simbolo medesimo in avanti,
e si rico 317 nosceranno i ritocchi di Agostino. Nella primi edizione il teschio citato è inciso in legno.
Magnif. esempl. in mar. dor. ec.
, Avvi aggiunta un’iscrizione dei procuratori della Colonna Centenaria di Marco Aurelio Antonino trovata a M.
Citorio.
È falso che di questo dramma sianvi due edizioni milanesi. 243 Fu stampato tutto il corpo dell’edizione ad
un tempo, cioè nel 1613, come sta nella data della dedicatoria alla quarta carta del libro. Fu poi variato il
frontespizio e tolto dall’editore il ritratto dell’autore, che trovasi infatti negli esemplari colla data del 1613. Lo
dichiara implicitamente ciò che è stampato sotto la prima tavola della pagina d’incontro al coro d’angeli, che
serve di prologo al dramma. Carlo Antonio Procaccino milanese fece i disegni numerosi per questo libro, che
vennero intagliati da Cesare Bassani, il quale pose le sue iniziali in ogni stampa. In Inghilterra questo libro
divenne ricercatissimo, pretendendosi che in ispecie le tavole, se non bastava il testo, somministrassero molti
luoghi al poema di Milton. Le tavole in tutte, compreso il frontespizio, sono 41.
MDCXVIII
, La singolarissima medaglia è intagliata in rame e riportata nella pagina 24. Aggiutovi un foglietto in 8 di stampa
della vera medaglia d’Ottone, 24 Imperatore. Bologna 1667 con la medaglia intagliata in legno assai bene e forse
amendue sono contraffazioni.
, Questa seconda edizione è però avanti le tante ristampe fatte di quest’opera preziosa, le quali non si riconoscono,
perché le tavole estremamente logorate le sfigurano. Esemplare di dedica con ricchissime dorature.
, Sonovi tavole 81. Esemplare di dedica mar. dor. Col ritratto del cardinale Ghigi cui è dedicata. L’edizioni di opere
di Santi Bartoli non sono rare di seconde e di terze impressioni, ma sono rarissime di prime stampe, tanto più che
se ne restano alcune, veggonsi per ordinario mal concepite per l’uso che ne hanno fatto gli amatori, e gli artisti.
Presso che tutti i nostri esemplari di queste opere sono di dedica, in marrocchino dorato, e appartennero a insigni
biblioteche.
, Con tre tavole in rame
.
, Questo opuscoletto con due tav. in rame è uno di quei tanti con cui i dotti professori del Collegio Teresiano
facevano figurare i loro nobili alunni.
, Con 4 tavole intagliate in rame
.
, Con una gran tavola dell’albero al fine.
, Con 16 tavole di statue, busti e pitture a fresco delle volte eseguite da Pietro da Cortona e intagliate da Bloemart.
Oltre il frontespizio figurato, è una quantità di medaglioni e vignette. Il testo è descritto dottamente ed è
stampato con molto lusso di carta bellissima e di tipi. Esemplare di dedica in mar. dor.
, Collezione di 174 stampe delineate e incise da Giovanni Maggio romano.
, L’autore del testo pose grandissima cura a impinguarlo di erudizione e l’editore v’aggiunse quantità d’altri rami e
vignette prese da altre opere, ma le 33 tavole di Carlo Cesio sono in questa ristampa alquanto logore per quanto
sia fresco e nitido l’esemplare.
CARACCI Lodovico. Vedi Zanotti e Malvasia.
, Sono 12 tavole ben intagliate, con poche pagine d’illustrazioni.
, Colla tavola dell’enigmatica iscrizione in principio.
, Con una tavola in fine in cui sono quattro statue intagliate per illustrare quest’erudita dissertazione.
,