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Opera divisa in cinque trattati dell’architettura in generale: dell’iconografìa, dell’ortografia elevata,
dell’ortografia gettata, della geodesia. Il primo volume è consacrato al testo, il secondo alle tavole che sono il
risultato il più strano d’un imaginazione sregolata e priva di retto senso e di ogni sorta di gusto.
Opera divisa in cinque trattati dell’architettura in generale: dell’iconografìa, dell’ortografia elevata,
dell’ortografia gettata, della geodesia. Il primo volume è consacrato al testo, il secondo alle tavole che sono il
risultato il più strano d’un imaginazione sregolata e priva di retto senso e di ogni sorta di gusto.
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Opera d’architettura che rende un conto preciso dello stato di quest’arte in Inghilterra avanti che risorgesse un
gusto migliore, coll’applicazione degli studi fatti sulle antichità. Con 90 tavole in rame non compresa la veduta
del Palazzo del Lord Maire di Londra, che prende il frontispizio: tutte disegnate dall’autore e intagliate da B.
Cole.
Opera d’architettura che rende un conto preciso dello stato di quest’arte in Inghilterra avanti che risorgesse un
gusto migliore, coll’applicazione degli studi fatti sulle antichità. Con 90 tavole in rame non compresa la veduta
del Palazzo del Lord Maire di Londra, che prende il frontispizio: tutte disegnate dall’autore e intagliate da B.
Cole.
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Opuscoletto esteso con molta indipendenza e nessuna servilità di opinioni.
Opuscoletto esteso con molta indipendenza e nessuna servilità di opinioni.
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Questa raccolta di piccoli monumenti, come cammini, scale, porte, finestre, soffitti ed altro, de’ principali palazzi
d’Inghilterra è una scelta che fu diretta dal gusto del C. di Burlington. Le tavole sono 53, d’intaglio diligente.
Questa raccolta di piccoli monumenti, come cammini, scale, porte, finestre, soffitti ed altro, de’ principali palazzi
d’Inghilterra è una scelta che fu diretta dal gusto del C. di Burlington. Le tavole sono 53, d’intaglio diligente.
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Questo architetto a giusto titolo può dirsi il Palladio dell’Inghilterra, la quale troppo presto si scostò dalla purità
del suo stile: 73 tavole contiene il primo volume: e 63 il secondo, nelle quali si vede come avrebbe potuto
gareggiare l’anglica colla romana magnificenza; se per bizzarria di novità non si fosse abbandonata troppo presto
l’ultima direzione che questo maestro aveva data a simili studi.
Questo architetto a giusto titolo può dirsi il Palladio dell’Inghilterra, la quale troppo presto si scostò dalla purità
del suo stile: 73 tavole contiene il primo volume: e 63 il secondo, nelle quali si vede come avrebbe potuto
gareggiare l’anglica colla romana magnificenza; se per bizzarria di novità non si fosse abbandonata troppo presto
l’ultima direzione che questo maestro aveva data a simili studi.
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Opera stimata per le cognizioni profonde di pratica e di matematica applicata all’architettura, ritenuta anche rara
dal de Bure. Le tavole in legno sono inserite fra il testo: nulla 95verte su ciò che è delineazione degli ordini,
o parti orna mentali dell’architettura.
Opera stimata per le cognizioni profonde di pratica e di matematica applicata all’architettura, ritenuta anche rara
dal de Bure. Le tavole in legno sono inserite fra il testo: nulla 95verte su ciò che è delineazione degli ordini,
o parti orna mentali dell’architettura.
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Le tavole portano la marca di Gab. Krammer e l’anno 1599. Gli esempi tratti dagli ordini e i loro ornamenti sono
tutto ciò che di più barbaro escisse dagli umani deliri in 28 tavole, cui sono aggiunte altre tavole di prospettive
inventate da Uriese, da Dom. Custodi, pubblicate da Steff. Scolari in Venezia.
Le tavole portano la marca di Gab. Krammer e l’anno 1599. Gli esempi tratti dagli ordini e i loro ornamenti sono
tutto ciò che di più barbaro escisse dagli umani deliri in 28 tavole, cui sono aggiunte altre tavole di prospettive
inventate da Uriese, da Dom. Custodi, pubblicate da Steff. Scolari in Venezia.
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A questo più fresco esemplare sono aggiunte altre 17 cattive tavole di monumenti romani senza luogo né anno né
nome d’intagliatore, ma appariscono essere tolte dall’opera di Vredman. Anche questo ha la data contrafatta.
A questo più fresco esemplare sono aggiunte altre 17 cattive tavole di monumenti romani senza luogo né anno né
nome d’intagliatore, ma appariscono essere tolte dall’opera di Vredman. Anche questo ha la data contrafatta.
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Questa è una delle varie edizioni di Roma senz’anno, e senza nome di stampatore. L’opera di Labacco precede la
copiosa serie delle prime stampe degli edificii e monumenti di Roma pubblicati da Nicola Van-Aelst, da Antonio
Salamanca, da Enrico Van-Schoel, da Andrea Vaccaro, da Antonio Laffrerio, da Giacomo Bossi e da quant’altri
furono primi ad illustrare quei monumenti, in fol. fig.
Nel principio è la pianta di Roma di Giacomo Lauro, prima edizione: e in fine al Labacco sono 114 tavole. Vedi
Speculum Romanie magnificentiae.
Questa è una delle varie edizioni di Roma senz’anno, e senza nome di stampatore. L’opera di Labacco precede la
copiosa serie delle prime stampe degli edificii e monumenti di Roma pubblicati da Nicola Van-Aelst, da Antonio
Salamanca, da Enrico Van-Schoel, da Andrea Vaccaro, da Antonio Laffrerio, da Giacomo Bossi e da quant’altri
furono primi ad illustrare quei monumenti, in fol. fig.
Nel principio è la pianta di Roma di Giacomo Lauro, prima edizione: e in fine al Labacco sono 114 tavole. Vedi
Speculum Romanie magnificentiae.
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