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Le tavole del Calderari potevano essere eseguite con più diligenza e più gusto anche per corrispondere alla
semplice ed elegante dettatura del testo e alla nobiltà dei tipi. Le opere di questo amore sono pregevolissime e
fanno conoscere come fosse egli allevato nella patria di Palladio; 46 tavole comprende il primo volume e 45 ne
comprende il secondo. Finisce quest’opera con un avviso degli editori intorno al trattato degli ordini
d’architettura, che sarà pubblicato in 4, corredato di 60 tavole, opera elaboratissima e profonda di questo
dottissimo architetto.
Le tavole del Calderari potevano essere eseguite con più diligenza e più gusto anche per corrispondere alla
semplice ed elegante dettatura del testo e alla nobiltà dei tipi. Le opere di questo amore sono pregevolissime e
fanno conoscere come fosse egli allevato nella patria di Palladio; 46 tavole comprende il primo volume e 45 ne
comprende il secondo. Finisce quest’opera con un avviso degli editori intorno al trattato degli ordini
d’architettura, che sarà pubblicato in 4, corredato di 60 tavole, opera elaboratissima e profonda di questo
dottissimo architetto.
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In cinque gran tavole, e in 40 pagine di testo il sig Becega presenta alcune nuove e sue particolari teorie, che ove
reggessero alla pratica esecuzione senza incontrare inconvenienti, servirebbero alla costruzione di teatri d’una tal
grandiosa magnificenza da venire a gara coi spettacoli dell’antica Roma. Ma le odierne abitudini, e la forza di
mezzi privati non sembrano conciliarsi con quelle ipotesi.
In cinque gran tavole, e in 40 pagine di testo il sig Becega presenta alcune nuove e sue particolari teorie, che ove
reggessero alla pratica esecuzione senza incontrare inconvenienti, servirebbero alla costruzione di teatri d’una tal
grandiosa magnificenza da venire a gara coi spettacoli dell’antica Roma. Ma le odierne abitudini, e la forza di
mezzi privati non sembrano conciliarsi con quelle ipotesi.
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, Aggiuntovi: Questi tre tomi sono ciascuno composti di altrettanti volumetti ognuno riguardante l’illustrazione di qualche
insigne edificio, preceduti da una pagina di testo, e da un frontespizio separato, il tutto intagliato in rame. II
primo tomo contiene 86 tavole che illustrano dieci edifici. Otto compongono il secondo tomo che contiene 79
tav. Quattordici stanno nel terzo illustrati con tavole 136; opera di bella ed esatta erudizione.
Questi tre tomi sono ciascuno composti di altrettanti volumetti ognuno riguardante l’illustrazione di qualche
insigne edificio, preceduti da una pagina di testo, e da un frontespizio separato, il tutto intagliato in rame. II
primo tomo contiene 86 tavole che illustrano dieci edifici. Otto compongono il secondo tomo che contiene 79
tav. Quattordici stanno nel terzo illustrati con tavole 136; opera di bella ed esatta erudizione.
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Le tavole di questi opuscoli intagliate in rame stanno ai ispettivi luoghi e l’autore era dotto di molto
accorgimento.
Le tavole di questi opuscoli intagliate in rame stanno ai ispettivi luoghi e l’autore era dotto di molto
accorgimento.
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L’epoca infelice per le opere di gusto, in cui furono pubblicati questi disegni intagliati da Massimilno Limpach
di Praga, basta per relegare quest’opera fra i monumenti, che nella storia dell’arte attestano il decadimento a cui
soggiacque in quel secolo: sono 100 tavole intagliate in rame.
L’epoca infelice per le opere di gusto, in cui furono pubblicati questi disegni intagliati da Massimilno Limpach
di Praga, basta per relegare quest’opera fra i monumenti, che nella storia dell’arte attestano il decadimento a cui
soggiacque in quel secolo: sono 100 tavole intagliate in rame.
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Quest’autore aveva una felice natural disposizione per l’architettura e nell’opera sua, che non poté proseguire,
come sembrava disposto a fare, per essere mancato a’ vivi, travedasi il buon gusto in quanto imitò e studiò
Vitruvio e il cattivo per la pessima istruzione che ebbe da Martino Bonocore suo istitutore. Le 31 tavole sono di
nitido e bell’intaglio in grandiosa dimensione incise da Francesco Gemignani.
Quest’autore aveva una felice natural disposizione per l’architettura e nell’opera sua, che non poté proseguire,
come sembrava disposto a fare, per essere mancato a’ vivi, travedasi il buon gusto in quanto imitò e studiò
Vitruvio e il cattivo per la pessima istruzione che ebbe da Martino Bonocore suo istitutore. Le 31 tavole sono di
nitido e bell’intaglio in grandiosa dimensione incise da Francesco Gemignani.
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Un avviso al lettore indica che, essendo morto il padre Guarino avanti che potessero pubblicarsi le sue opere
d’architettura, il pubblico, (o lo stampatore) era così impaziente di farne noti i disegni, che si diedero alla luce
separati dal testo. Le medesime tavole servirono all’opera dell’Architettura civile.
Un avviso al lettore indica che, essendo morto il padre Guarino avanti che potessero pubblicarsi le sue opere
d’architettura, il pubblico, (o lo stampatore) era così impaziente di farne noti i disegni, che si diedero alla luce
separati dal testo. Le medesime tavole servirono all’opera dell’Architettura civile.
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Opera divisa in cinque trattati dell’architettura in generale: dell’iconografìa, dell’ortografia elevata,
dell’ortografia gettata, della geodesia. Il primo volume è consacrato al testo, il secondo alle tavole che sono il
risultato il più strano d’un imaginazione sregolata e priva di retto senso e di ogni sorta di gusto.
Opera divisa in cinque trattati dell’architettura in generale: dell’iconografìa, dell’ortografia elevata,
dell’ortografia gettata, della geodesia. Il primo volume è consacrato al testo, il secondo alle tavole che sono il
risultato il più strano d’un imaginazione sregolata e priva di retto senso e di ogni sorta di gusto.
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A questo più fresco esemplare sono aggiunte altre 17 cattive tavole di monumenti romani senza luogo né anno né
nome d’intagliatore, ma appariscono essere tolte dall’opera di Vredman. Anche questo ha la data contrafatta.
A questo più fresco esemplare sono aggiunte altre 17 cattive tavole di monumenti romani senza luogo né anno né
nome d’intagliatore, ma appariscono essere tolte dall’opera di Vredman. Anche questo ha la data contrafatta.
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Questa è una delle varie edizioni di Roma senz’anno, e senza nome di stampatore. L’opera di Labacco precede la
copiosa serie delle prime stampe degli edificii e monumenti di Roma pubblicati da Nicola Van-Aelst, da Antonio
Salamanca, da Enrico Van-Schoel, da Andrea Vaccaro, da Antonio Laffrerio, da Giacomo Bossi e da quant’altri
furono primi ad illustrare quei monumenti, in fol. fig.
Nel principio è la pianta di Roma di Giacomo Lauro, prima edizione: e in fine al Labacco sono 114 tavole. Vedi
Speculum Romanie magnificentiae.
Questa è una delle varie edizioni di Roma senz’anno, e senza nome di stampatore. L’opera di Labacco precede la
copiosa serie delle prime stampe degli edificii e monumenti di Roma pubblicati da Nicola Van-Aelst, da Antonio
Salamanca, da Enrico Van-Schoel, da Andrea Vaccaro, da Antonio Laffrerio, da Giacomo Bossi e da quant’altri
furono primi ad illustrare quei monumenti, in fol. fig.
Nel principio è la pianta di Roma di Giacomo Lauro, prima edizione: e in fine al Labacco sono 114 tavole. Vedi
Speculum Romanie magnificentiae.
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