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Della architettura trattati
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Questa edizione non è dissimile da quella del 1513 dello stesso Giunta, se non in quanto che gli errori nella
prima descritti nell’indice, sono in questa corretti. Le figure sono esattamente le stesse.
Questa edizione non è dissimile da quella del 1513 dello stesso Giunta, se non in quanto che gli errori nella
prima descritti nell’indice, sono in questa corretti. Le figure sono esattamente le stesse.
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, Meno alcune correzioni di ortografia, poco dissimile è questa edizione da quella del 1524, e le tavole in legno
sono esattamente le stesse. Il frontespizio ha un contorno figurato di cavalli e trofei con varie marche; se alcuna
sembra doversi intendere per cifra dell’incisore, direbbesi esser quella nel mezzo a pie’ di pagina F. M.
Meno alcune correzioni di ortografia, poco dissimile è questa edizione da quella del 1524, e le tavole in legno
sono esattamente le stesse. Il frontespizio ha un contorno figurato di cavalli e trofei con varie marche; se alcuna
sembra doversi intendere per cifra dell’incisore, direbbesi esser quella nel mezzo a pie’ di pagina F. M.
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, Non produsse questo scrittore che la versione e il commento dei primi cinque libri. Confutando e nello stesso
tempo molto servendosi del Cesariano, poco aggiunse del proprio, qualche luogo emendando e molti storpiando.
Il frontespizio è figurato; dopo il privilegio di Clemente VII è la dedica, il ritratto del Conte Bigazzino, indi
comincia il testo contenuto in 131 fogl. Ma il primo conta da un asterisco, gli altri dai numeri.
Non produsse questo scrittore che la versione e il commento dei primi cinque libri. Confutando e nello stesso
tempo molto servendosi del Cesariano, poco aggiunse del proprio, qualche luogo emendando e molti storpiando.
Il frontespizio è figurato; dopo il privilegio di Clemente VII è la dedica, il ritratto del Conte Bigazzino, indi
comincia il testo contenuto in 131 fogl. Ma il primo conta da un asterisco, gli altri dai numeri.
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Questa è la prima edizione delle note del Filandro che l’editore voleva pubblicare col testo, ma diede separate. Si
vale l’autore del Codice di Sulpizio, e di molte nozioni avute dal Serlio. Fra le pagine del testo sono alcune
poche figure in legno.
Questa è la prima edizione delle note del Filandro che l’editore voleva pubblicare col testo, ma diede separate. Si
vale l’autore del Codice di Sulpizio, e di molte nozioni avute dal Serlio. Fra le pagine del testo sono alcune
poche figure in legno.
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,. Con un bellissimo ritratto del traduttore intagliato in legno nel frontespizio. Questa è la prima edizione del
Vitruvio del Martino, in cui professa di essersi valso de’ commentatori precedenti, ed in specie vedesi aver
preferito fra Giocondo. Le figure intagliate in legno con molto bel garbo sono disegnate la più parte da Jean
Goujon e le altre son tolte dal Cesariano, da fra Giocondo e dal Serlio. In fine è una breve dissertazione
sull’architettura di Jean Goujon.
Con un bellissimo ritratto del traduttore intagliato in legno nel frontespizio. Questa è la prima edizione del
Vitruvio del Martino, in cui professa di essersi valso de’ commentatori precedenti, ed in specie vedesi aver
preferito fra Giocondo. Le figure intagliate in legno con molto bel garbo sono disegnate la più parte da Jean
Goujon e le altre son tolte dal Cesariano, da fra Giocondo e dal Serlio. In fine è una breve dissertazione
sull’architettura di Jean Goujon.
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, Edizione pregiatissima per la correzione del testo e le cure studiose dell’autore che aumentò di molto le note
dall’edizione che nel 1544 ne fece in Roma separatamente dal testo. Le tavole in legno non sono prive dì
eleganza e di gusto. Il Poleni ritiene quest’edizione in tal pregio da porta immediata dopo quella di Sulpizio.
Edizione pregiatissima per la correzione del testo e le cure studiose dell’autore che aumentò di molto le note
dall’edizione che nel 1544 ne fece in Roma separatamente dal testo. Le tavole in legno non sono prive dì
eleganza e di gusto. Il Poleni ritiene quest’edizione in tal pregio da porta immediata dopo quella di Sulpizio.
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, Con due tavole, l’una di lutto quello si contiene per i capi dell’opera, l’altra per dichiarazione di tutte le cose
d’importanza. Magnifica edizione intitolata al Cardinale Ippolito d’Este; con frontespizio doppio e figurato
intagliato in legno come lo sono tutte le bellissime tavole dell’opera collocate fra il testo. Questa versione non
solo, al parere anche del Poleni, è da anteporsi ad ogni altra italiana che conservasi, ma viene giustamente
riputata per la prima veramente italiana, esemplare di prima bellezza.
Con due tavole, l’una di lutto quello si contiene per i capi dell’opera, l’altra per dichiarazione di tutte le cose
d’importanza. Magnifica edizione intitolata al Cardinale Ippolito d’Este; con frontespizio doppio e figurato
intagliato in legno come lo sono tutte le bellissime tavole dell’opera collocate fra il testo. Questa versione non
solo, al parere anche del Poleni, è da anteporsi ad ogni altra italiana che conservasi, ma viene giustamente
riputata per la prima veramente italiana, esemplare di prima bellezza.
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, Questo dotto ed elegante lavoro estratto da un’opera classica e grandiosa come Vitruvio, non poteva esser fatto
con maggiore accorgimento e trovansi in fine undici tavole intagliate in rame con molto buon gusto ed
accuratezza.
Questo dotto ed elegante lavoro estratto da un’opera classica e grandiosa come Vitruvio, non poteva esser fatto
con maggiore accorgimento e trovansi in fine undici tavole intagliate in rame con molto buon gusto ed
accuratezza.
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, Non differisce quest’edizione da quella del 1674 se non in alcune parole del frontespizio ed è egualmente nitida e
corretta colle stesse tavole in rame.
Non differisce quest’edizione da quella del 1674 se non in alcune parole del frontespizio ed è egualmente nitida e
corretta colle stesse tavole in rame.
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, In quest’edizione poche furono le emende, ma molte le aggiunte importanti che da vari pareri raccolte
determinarono l’autore a ristampare la sua versione. Mutò anche tre figure e aggiunse tre tavole, una nel VI e due
nel X libro. E sebbene potesse quest’opera ricevere maggior perfezione, nondimeno fra le vitruviane versioni e
commenti, tiene a buon dritto uno dei primi luoghi.
In quest’edizione poche furono le emende, ma molte le aggiunte importanti che da vari pareri raccolte
determinarono l’autore a ristampare la sua versione. Mutò anche tre figure e aggiunse tre tavole, una nel VI e due
nel X libro. E sebbene potesse quest’opera ricevere maggior perfezione, nondimeno fra le vitruviane versioni e
commenti, tiene a buon dritto uno dei primi luoghi.
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