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Le tavole portano la marca di Gab. Krammer e l’anno 1599. Gli esempi tratti dagli ordini e i loro ornamenti sono
tutto ciò che di più barbaro escisse dagli umani deliri in 28 tavole, cui sono aggiunte altre tavole di prospettive
inventate da Uriese, da Dom. Custodi, pubblicate da Steff. Scolari in Venezia.
Le tavole portano la marca di Gab. Krammer e l’anno 1599. Gli esempi tratti dagli ordini e i loro ornamenti sono
tutto ciò che di più barbaro escisse dagli umani deliri in 28 tavole, cui sono aggiunte altre tavole di prospettive
inventate da Uriese, da Dom. Custodi, pubblicate da Steff. Scolari in Venezia.
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A questo più fresco esemplare sono aggiunte altre 17 cattive tavole di monumenti romani senza luogo né anno né
nome d’intagliatore, ma appariscono essere tolte dall’opera di Vredman. Anche questo ha la data contrafatta.
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nome d’intagliatore, ma appariscono essere tolte dall’opera di Vredman. Anche questo ha la data contrafatta.
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Questa è una delle varie edizioni di Roma senz’anno, e senza nome di stampatore. L’opera di Labacco precede la
copiosa serie delle prime stampe degli edificii e monumenti di Roma pubblicati da Nicola Van-Aelst, da Antonio
Salamanca, da Enrico Van-Schoel, da Andrea Vaccaro, da Antonio Laffrerio, da Giacomo Bossi e da quant’altri
furono primi ad illustrare quei monumenti, in fol. fig.
Nel principio è la pianta di Roma di Giacomo Lauro, prima edizione: e in fine al Labacco sono 114 tavole. Vedi
Speculum Romanie magnificentiae.
Questa è una delle varie edizioni di Roma senz’anno, e senza nome di stampatore. L’opera di Labacco precede la
copiosa serie delle prime stampe degli edificii e monumenti di Roma pubblicati da Nicola Van-Aelst, da Antonio
Salamanca, da Enrico Van-Schoel, da Andrea Vaccaro, da Antonio Laffrerio, da Giacomo Bossi e da quant’altri
furono primi ad illustrare quei monumenti, in fol. fig.
Nel principio è la pianta di Roma di Giacomo Lauro, prima edizione: e in fine al Labacco sono 114 tavole. Vedi
Speculum Romanie magnificentiae.
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Edizione elegante in bei caratteri corsivi, colle figure in legno fra il testo. Questo autore fu uno dei più insigni
ingegneri del suo tempo.
Edizione elegante in bei caratteri corsivi, colle figure in legno fra il testo. Questo autore fu uno dei più insigni
ingegneri del suo tempo.
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Con un avvertimento di 32 pagine l’autore risponde in questa seconda edizione alle censure crudeli che erano
state pubblicate intorno l’opera sua in un opuscolo examen d’un essai sur l’architecture. A noi sembra che
questo saggio sia pieno di utili avvertenze, ma forse per alcune sincerità andava a ferire con qualche forza alcuni
artisti di cattivo gusto (che in quel tempo non mancavano) e si dolsero senza misura della sempre odiata verità.
Con un avvertimento di 32 pagine l’autore risponde in questa seconda edizione alle censure crudeli che erano
state pubblicate intorno l’opera sua in un opuscolo examen d’un essai sur l’architecture. A noi sembra che
questo saggio sia pieno di utili avvertenze, ma forse per alcune sincerità andava a ferire con qualche forza alcuni
artisti di cattivo gusto (che in quel tempo non mancavano) e si dolsero senza misura della sempre odiata verità.
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Col frontespizio figurato e 31 tavole in rame, incise con accuratezza.
Col frontespizio figurato e 31 tavole in rame, incise con accuratezza.
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Opera singolare: sotto il ritratto dell’autore vennero incise queste parole forse il Socrate architetto. Questo frate
pieno d’ingegno, di critica, di bizzaria, compose sempre lo sue opere a maniera di apologi e di satire: e comincia
anche qui con un apologo che l’autore indirizza a chi vorrà sentenziare il suo libro prima di leggerlo: poi si
giustifica d’aver scritto sull’architettura senza essere architetto. Vedi all’artic. Descrizione.
Opera singolare: sotto il ritratto dell’autore vennero incise queste parole forse il Socrate architetto. Questo frate
pieno d’ingegno, di critica, di bizzaria, compose sempre lo sue opere a maniera di apologi e di satire: e comincia
anche qui con un apologo che l’autore indirizza a chi vorrà sentenziare il suo libro prima di leggerlo: poi si
giustifica d’aver scritto sull’architettura senza essere architetto. Vedi all’artic. Descrizione.
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