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Questo elegantissimo libretto ha tutto il suo testo egualmente che le tavole intagliate in rame.
Questo elegantissimo libretto ha tutto il suo testo egualmente che le tavole intagliate in rame.
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Questa è la seconda edizione contenente maggior numero di tavole della prima, che è del 1623; ne comparvero
posteriormente altre tre, delle quali una senza data. Libro meritevole di stima, poiché esteso da un valente
architetto che può ritenersi fra primi che si dessero cura della interna comodità nella distribuzione. Compreso il
frontispizio figurato, le tavole sono 85, intagliate in rame con diligenza.
Questa è la seconda edizione contenente maggior numero di tavole della prima, che è del 1623; ne comparvero
posteriormente altre tre, delle quali una senza data. Libro meritevole di stima, poiché esteso da un valente
architetto che può ritenersi fra primi che si dessero cura della interna comodità nella distribuzione. Compreso il
frontispizio figurato, le tavole sono 85, intagliate in rame con diligenza.
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Le numerose figure collocate fra il testo sono chiaramente disegnate e la materia è trattata con ordine e
precisione.
Le numerose figure collocate fra il testo sono chiaramente disegnate e la materia è trattata con ordine e
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Opuscoletto in caratteri corsivi.
Opuscoletto in caratteri corsivi.
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Sono porte 18 in altrettante tavole che sono sullo stile di quelle del Vignola. Quest’opera non è a molti nota
quantunque di bello stile e sebbene le stampe siano state pulitamente intagliate dal Coriolano.
Sono porte 18 in altrettante tavole che sono sullo stile di quelle del Vignola. Quest’opera non è a molti nota
quantunque di bello stile e sebbene le stampe siano state pulitamente intagliate dal Coriolano.
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Oltre la tavola che rappresenta l’archisesto vi sono 49 tavole di operazioni in tutti gli ordini disegnate e intagliate
con gusto ed intelligenza profonda dell’arte. Il meccanismo però suggerito dall’architetto poco fu messo in
pratica, poiché è un gran perditempo e non compensa della lentezza dell’opera colla precisione, che in tanti altri
modi si può ottenere.
Oltre la tavola che rappresenta l’archisesto vi sono 49 tavole di operazioni in tutti gli ordini disegnate e intagliate
con gusto ed intelligenza profonda dell’arte. Il meccanismo però suggerito dall’architetto poco fu messo in
pratica, poiché è un gran perditempo e non compensa della lentezza dell’opera colla precisione, che in tanti altri
modi si può ottenere.
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Con quaranta figure intagliate in rame collocate fra il testo, e chiaramente disegnate. Quest’opera fu la prima che
ci presentasse completo l’uso del pantografo.
Con quaranta figure intagliate in rame collocate fra il testo, e chiaramente disegnate. Quest’opera fu la prima che
ci presentasse completo l’uso del pantografo.
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Questo libro ripieno di ottime nozioni in ogni teoria, e in ogni pratica dell’arte è scritto da un autore che era
nudrito de’ migliori principii. Tutte le tavole copiosissime sono intagliate in legno e frapposte al testo.
Questo libro ripieno di ottime nozioni in ogni teoria, e in ogni pratica dell’arte è scritto da un autore che era
nudrito de’ migliori principii. Tutte le tavole copiosissime sono intagliate in legno e frapposte al testo.
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Quest’edizione è presa dalla precedente del 1567 colla differenza di essere assai meno corretta, ed essendo state
dallo stampatore in più luoghi omesse tavole necessarie, o sostituite alcune altre che non hanno che fare col testo.
Ma ciò che è più strano si è che il de’ Vecchi editore, ponendo il suo nome al proemio che aveva prodotto il
Franceschi nella più antica citata edizione, ove parla del Barbaro si esprime come se avesse avuto dialogo con lui
nelle materie vitruviane ed era morto 59 anni prima di questa seconda edizione: il che prova che ristampò e fece
suo il proemio del Franceschi, senza leggerlo.
Quest’edizione è presa dalla precedente del 1567 colla differenza di essere assai meno corretta, ed essendo state
dallo stampatore in più luoghi omesse tavole necessarie, o sostituite alcune altre che non hanno che fare col testo.
Ma ciò che è più strano si è che il de’ Vecchi editore, ponendo il suo nome al proemio che aveva prodotto il
Franceschi nella più antica citata edizione, ove parla del Barbaro si esprime come se avesse avuto dialogo con lui
nelle materie vitruviane ed era morto 59 anni prima di questa seconda edizione: il che prova che ristampò e fece
suo il proemio del Franceschi, senza leggerlo.
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