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Vitruvius Pollio
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Esemplare di singolar rarità. Nondimeno ci conviene osservare che questa figura non ha che fare né col volume,
né col numero delle carte, essendo solamente intagliata da Giorgio Mantovano sul disegno di Giovan Battista
Bertano. In fatti il registro delle carte indica che il primo foglio A è foglio solo, che gli altri sono duerni, e l’E è
terzo. Il nostro esemplare è nuovo e slegato, e si verifica come l’altra parte del primo foglio è bianca: oltre di che
avendo fatte verificazioni su di altri esemplari ben conservati, quella prima carta è sempre bianca, e quand’anche
siavi per vaghezza aggiunta la stampa dell’Ercole, questa è sempre tirata in altra qualità di carte ed eccede dal
numero indicato nel registro. Le tavole sono intagliate in legno e collocate fra il testo. L’esemplare debb’essere
di 28 carte compresa la prima bianca e l’Ercole è un di più.
Esemplare di singolar rarità. Nondimeno ci conviene osservare che questa figura non ha che fare né col volume,
né col numero delle carte, essendo solamente intagliata da Giorgio Mantovano sul disegno di Giovan Battista
Bertano. In fatti il registro delle carte indica che il primo foglio A è foglio solo, che gli altri sono duerni, e l’E è
terzo. Il nostro esemplare è nuovo e slegato, e si verifica come l’altra parte del primo foglio è bianca: oltre di che
avendo fatte verificazioni su di altri esemplari ben conservati, quella prima carta è sempre bianca, e quand’anche
siavi per vaghezza aggiunta la stampa dell’Ercole, questa è sempre tirata in altra qualità di carte ed eccede dal
numero indicato nel registro. Le tavole sono intagliate in legno e collocate fra il testo. L’esemplare debb’essere
di 28 carte compresa la prima bianca e l’Ercole è un di più.
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77
In quest’ultimo opuscolo l’interpretazione degli scannili troverà certamente pochi seguaci.
In quest’ultimo opuscolo l’interpretazione degli scannili troverà certamente pochi seguaci.
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Vertono le discussioni sui scamilli, e sul capitello ionico con cinque tavole in rame, nelle quali chiaramente
dimostra il suo assunto, che sia in relazione a quanto scrisse il Bertano.
Vertono le discussioni sui scamilli, e sul capitello ionico con cinque tavole in rame, nelle quali chiaramente
dimostra il suo assunto, che sia in relazione a quanto scrisse il Bertano.
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Non produsse questo scrittore che la versione e il commento dei primi cinque libri. Confutando e nello stesso
tempo molto servendosi del Cesariano, poco aggiunse del proprio, qualche luogo emendando e molti storpiando.
Il frontespizio è figurato; dopo il privilegio di Clemente VII è la dedica, il ritratto del Conte Bigazzino, indi
comincia il testo contenuto in 131 fogl. Ma il primo conta da un asterisco, gli altri dai numeri.
Non produsse questo scrittore che la versione e il commento dei primi cinque libri. Confutando e nello stesso
tempo molto servendosi del Cesariano, poco aggiunse del proprio, qualche luogo emendando e molti storpiando.
Il frontespizio è figurato; dopo il privilegio di Clemente VII è la dedica, il ritratto del Conte Bigazzino, indi
comincia il testo contenuto in 131 fogl. Ma il primo conta da un asterisco, gli altri dai numeri.
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Con un bellissimo ritratto del traduttore intagliato in legno nel frontespizio. Questa è la prima edizione del
Vitruvio del Martino, in cui professa di essersi valso de’ commentatori precedenti, ed in specie vedesi aver
preferito fra Giocondo. Le figure intagliate in legno con molto bel garbo sono disegnate la più parte da Jean
Goujon e le altre son tolte dal Cesariano, da fra Giocondo e dal Serlio. In fine è una breve dissertazione
sull’architettura di Jean Goujon.
Con un bellissimo ritratto del traduttore intagliato in legno nel frontespizio. Questa è la prima edizione del
Vitruvio del Martino, in cui professa di essersi valso de’ commentatori precedenti, ed in specie vedesi aver
preferito fra Giocondo. Le figure intagliate in legno con molto bel garbo sono disegnate la più parte da Jean
Goujon e le altre son tolte dal Cesariano, da fra Giocondo e dal Serlio. In fine è una breve dissertazione
sull’architettura di Jean Goujon.
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, Non differisce quest’edizione da quella del 1674 se non in alcune parole del frontespizio ed è egualmente nitida e
corretta colle stesse tavole in rame.
Non differisce quest’edizione da quella del 1674 se non in alcune parole del frontespizio ed è egualmente nitida e
corretta colle stesse tavole in rame.
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, In quest’edizione poche furono le emende, ma molte le aggiunte importanti che da vari pareri raccolte
determinarono l’autore a ristampare la sua versione. Mutò anche tre figure e aggiunse tre tavole, una nel VI e due
nel X libro. E sebbene potesse quest’opera ricevere maggior perfezione, nondimeno fra le vitruviane versioni e
commenti, tiene a buon dritto uno dei primi luoghi.
In quest’edizione poche furono le emende, ma molte le aggiunte importanti che da vari pareri raccolte
determinarono l’autore a ristampare la sua versione. Mutò anche tre figure e aggiunse tre tavole, una nel VI e due
nel X libro. E sebbene potesse quest’opera ricevere maggior perfezione, nondimeno fra le vitruviane versioni e
commenti, tiene a buon dritto uno dei primi luoghi.
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137
, Edizione col testo latino a fronte e un corredo di 25 tavole disegnate e non incise corrispondentemente, la quale
si tiene in pregio e si preferisce alla maggior parte dell’edizioni con commenti.
Edizione col testo latino a fronte e un corredo di 25 tavole disegnate e non incise corrispondentemente, la quale
si tiene in pregio e si preferisce alla maggior parte dell’edizioni con commenti.
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, In questa edizione non è posto il testo a fronte della traduzione. Leggesi in altri esemplari di questa stessa
edizione mutato il frontespizio. Siena 1790 nella stamperia di Luigi e Benedetto Biadi con licenza.
In questa edizione non è posto il testo a fronte della traduzione. Leggesi in altri esemplari di questa stessa
edizione mutato il frontespizio. Siena 1790 nella stamperia di Luigi e Benedetto Biadi con licenza.
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138
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