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Della architettura trattati
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Non sonovi che quattro tavole al fine, ove sono epilogate in intaglio le nozioni elementari.
Non sonovi che quattro tavole al fine, ove sono epilogate in intaglio le nozioni elementari.
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Il celebre C. Riccati fece la prefazione a questi elementi e ci fa conoscere che l’autore era un pratico materiale
chiamato dalla natura alle più felici disposizioni per quest’arte, come il Ferracina nacque Meccanico, il
Marchiori scultore ec. Ebbe in fatti bisogno che i suoi scritti venissero ripuliti d’altra penna ec.
Il celebre C. Riccati fece la prefazione a questi elementi e ci fa conoscere che l’autore era un pratico materiale
chiamato dalla natura alle più felici disposizioni per quest’arte, come il Ferracina nacque Meccanico, il
Marchiori scultore ec. Ebbe in fatti bisogno che i suoi scritti venissero ripuliti d’altra penna ec.
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Con 27 figure dimostrative, in 3 grandi tavole. Questo dot100to Messicano sparse una copiosissima
erudizione in tutte te sue opere, che meritano di stare fra le più utili e istruttive in queste materie.
Con 27 figure dimostrative, in 3 grandi tavole. Questo dot100to Messicano sparse una copiosissima
erudizione in tutte te sue opere, che meritano di stare fra le più utili e istruttive in queste materie.
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Questo è l’esemplare donato dall’editore al Conte Algarotti. Vi si trova la pianta delle terme di Agrippa
disegnata a mano, che il conte Algarotti ebbe comodo di trarre dall’originale che non era in sua mano e allora
posseduto dall’architetto Temanza, la qual pianta non trovasi negli altri esemplari originali stampati in Londra.
Se dopo la ristampa fattane in Vicenza, questo libro venne diffuso, non cessa d’esser rara questa prima
edizione che venne dall’editore regalata ai letterati del suo tempo. Nel primo foglio è il busto dell’autore col
frontespizio nel basamento. Un avviso al lettore è nel secondo foglio intagliato in rame e in lingua italiana,
disteso con nobile eleganza dal dottissimo inglese, sopra del quale è un fregio intagliato con un medaglione che
rappresenta 108 il Palladio. Seguono le 25 tavole, delle quali la 2 non è a stampa, come abbiamo detto, ma
a mano. Ebbe il nobile Lord tutta la cura in questa edizione, imitando nell’inchiostro da stampa quella tinta
giallognola degli antichi disegni e in ispecie dei palladiani. Che oltre il rendere più fedelmente l’idea degli
originali, produce anche un effetto più dolce della cruda negrezza dell’inchiostro da stampa. Sarebbe pur grato
ai dilettanti e agli artisti che altro depositario di un tesoro inedito de’ palladiani disegni volesse darli alla luce,
imitando l’esempio del benemerito inglese.
Questo è l’esemplare donato dall’editore al Conte Algarotti. Vi si trova la pianta delle terme di Agrippa
disegnata a mano, che il conte Algarotti ebbe comodo di trarre dall’originale che non era in sua mano e allora
posseduto dall’architetto Temanza, la qual pianta non trovasi negli altri esemplari originali stampati in Londra.
Se dopo la ristampa fattane in Vicenza, questo libro venne diffuso, non cessa d’esser rara questa prima
edizione che venne dall’editore regalata ai letterati del suo tempo. Nel primo foglio è il busto dell’autore col
frontespizio nel basamento. Un avviso al lettore è nel secondo foglio intagliato in rame e in lingua italiana,
disteso con nobile eleganza dal dottissimo inglese, sopra del quale è un fregio intagliato con un medaglione che
rappresenta 108 il Palladio. Seguono le 25 tavole, delle quali la 2 non è a stampa, come abbiamo detto, ma
a mano. Ebbe il nobile Lord tutta la cura in questa edizione, imitando nell’inchiostro da stampa quella tinta
giallognola degli antichi disegni e in ispecie dei palladiani. Che oltre il rendere più fedelmente l’idea degli
originali, produce anche un effetto più dolce della cruda negrezza dell’inchiostro da stampa. Sarebbe pur grato
ai dilettanti e agli artisti che altro depositario di un tesoro inedito de’ palladiani disegni volesse darli alla luce,
imitando l’esempio del benemerito inglese.
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Quest’opera è di 40 tav. edizione originale; segue poi la scelta di vari tempietti antichi, Roma, presso il Soria,
1624: sono tavole 6 vengono in seguito diversi ornamenti capricciosi per depositi e altari, Roma 1625; sono
tavole 40. Finisce il volume coi tabernacoli diversi nuovamente inventati da Giovan Battista Montano: Roma
1618: sono tavole 24 in fol. fig., il tutto dato in luce da Giovan Battista Soria romano. Il Montano si intitola
intagliatore di legname eccellentissimo, di questo volume quantunque s’incominci ad inclinare al gusto falso,
vedesi però quanto l’autore fosse valente.
Quest’opera è di 40 tav. edizione originale; segue poi la scelta di vari tempietti antichi, Roma, presso il Soria,
1624: sono tavole 6 vengono in seguito diversi ornamenti capricciosi per depositi e altari, Roma 1625; sono
tavole 40. Finisce il volume coi tabernacoli diversi nuovamente inventati da Giovan Battista Montano: Roma
1618: sono tavole 24 in fol. fig., il tutto dato in luce da Giovan Battista Soria romano. Il Montano si intitola
intagliatore di legname eccellentissimo, di questo volume quantunque s’incominci ad inclinare al gusto falso,
vedesi però quanto l’autore fosse valente.
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Sono in quest’opera 21 tavole cosi mal intagliate che non possono guidare che con incertezza
la gioventù i precetti sono sani per l’arte, falsi pel gusto e gli esempi non atti ad alcuna pratica
lineare.
Sono in quest’opera 21 tavole cosi mal intagliate che non possono guidare che con incertezza
la gioventù i precetti sono sani per l’arte, falsi pel gusto e gli esempi non atti ad alcuna pratica
lineare.
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,
Il primo volume contiene le istruzioni elementari divise in tre libri. Il secondo è formato da 100 tavole in rame
relative a quel tomo. Il terzo contiene le istruzioni diverse per l’architetto civile divise in due libri. Il quarto è
formato da 111 tavole di doppia grandezza relative al volume terzo. La prima parte dell’opera è dedicata alla
Maestà di Dio; la seconda alla Vergine Maria: opera indigesta, farraginosa e di pessimo gusto.
Il primo volume contiene le istruzioni elementari divise in tre libri. Il secondo è formato da 100 tavole in rame
relative a quel tomo. Il terzo contiene le istruzioni diverse per l’architetto civile divise in due libri. Il quarto è
formato da 111 tavole di doppia grandezza relative al volume terzo. La prima parte dell’opera è dedicata alla
Maestà di Dio; la seconda alla Vergine Maria: opera indigesta, farraginosa e di pessimo gusto.
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, Queste due edizioni sono la seconda e la quarta, essendo comparsa la prima nel 1619 vivente
l’autore: comodo e facile fu per gli scolari riputato questo manuale e di poca spesa e perciò
ristampato più volte. L’opera è divisa in sei libri, con un’appendice di aforismi in materia
idraulica e le tavole son 28.
Queste due edizioni sono la seconda e la quarta, essendo comparsa la prima nel 1619 vivente
l’autore: comodo e facile fu per gli scolari riputato questo manuale e di poca spesa e perciò
ristampato più volte. L’opera è divisa in sei libri, con un’appendice di aforismi in materia
idraulica e le tavole son 28.
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,
Il primo volume contiene la serie dei rosoni antichi in Roma; il secondo la serie dei medesimi fuori di Roma; il
terzo la serie dei candelabri antichi: il quarto la serie degli orologi solari e dei candelabri antichi. Sono duecento
tavole in rame di bel disegno e buona esecuzione.
Il primo volume contiene la serie dei rosoni antichi in Roma; il secondo la serie dei medesimi fuori di Roma; il
terzo la serie dei candelabri antichi: il quarto la serie degli orologi solari e dei candelabri antichi. Sono duecento
tavole in rame di bel disegno e buona esecuzione.
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,
Meno alcune correzioni di ortografia, poco dissimile è questa edizione da quella del 1524, e le tavole in legno
sono esattamente le stesse. Il frontespizio ha un contorno figurato di cavalli e trofei con varie marche; se alcuna
sembra doversi intendere per cifra dell’incisore, direbbesi esser quella nel mezzo a pie’ di pagina F. M.
Meno alcune correzioni di ortografia, poco dissimile è questa edizione da quella del 1524, e le tavole in legno
sono esattamente le stesse. Il frontespizio ha un contorno figurato di cavalli e trofei con varie marche; se alcuna
sembra doversi intendere per cifra dell’incisore, direbbesi esser quella nel mezzo a pie’ di pagina F. M.
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