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Italian
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Topic
Architecture
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Publication Year
1550 to 1599
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A tergo del frontespizio e il ritratto dell’autore, poi la dedica del traduttore a Cosimo de Medici. Cominciano li
dieci libri dell’architettura colle tavole in legno fra il testo. A questa va aggiunto il trattato della pittura tradotto
da Lodovico Domenichi e in fine la tavola delle cose notabili. La prima edizione di questa versione del Bartoli è
del 1550, per Lorenzo Torrentino.
A tergo del frontespizio e il ritratto dell’autore, poi la dedica del traduttore a Cosimo de Medici. Cominciano li
dieci libri dell’architettura colle tavole in legno fra il testo. A questa va aggiunto il trattato della pittura tradotto
da Lodovico Domenichi e in fine la tavola delle cose notabili. La prima edizione di questa versione del Bartoli è
del 1550, per Lorenzo Torrentino.
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Edizione colle tavole in legno collocate fra il testo.
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Ogni ragione fa giudicare questa per la prima edizione forse del 1563, quantunque senza
luogo ed anno.
Ogni ragione fa giudicare questa per la prima edizione forse del 1563, quantunque senza
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Rarissimo è l’incontrare esemplari di questa edizione bea conservati come il nostro, per essere stati molto
adoperati e consunti dagli studiosi. Appartenne questo alle biblioteche Bianconi poi Bossi. Bellissimo è il ritratto
dell’autore nel frontespizio ; nel secondo foglio è il privilegio di Pio IV; nel terzo la dedica al Cardinal Farnese e
seguono i fogli sino al 32 colle dichiarazioni intagliate in rame sotto le tavole. Vedine un altro esemplare
all’articolo Labacco, con cui legato.
Rarissimo è l’incontrare esemplari di questa edizione bea conservati come il nostro, per essere stati molto
adoperati e consunti dagli studiosi. Appartenne questo alle biblioteche Bianconi poi Bossi. Bellissimo è il ritratto
dell’autore nel frontespizio ; nel secondo foglio è il privilegio di Pio IV; nel terzo la dedica al Cardinal Farnese e
seguono i fogli sino al 32 colle dichiarazioni intagliate in rame sotto le tavole. Vedine un altro esemplare
all’articolo Labacco, con cui legato.
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Prima edizione con 12 tavole intagliate in rame.
Prima edizione con 12 tavole intagliate in rame.
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Opera bene concepita e di bella esecuzione colle tavole di purgato disegno, intagliate in legno e inserite fra il
testo. La prima edizione fu intitolata ad Enea Piccolomini, la seconda a Francesco dei Medici.
Opera bene concepita e di bella esecuzione colle tavole di purgato disegno, intagliate in legno e inserite fra il
testo. La prima edizione fu intitolata ad Enea Piccolomini, la seconda a Francesco dei Medici.
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A questo più fresco esemplare sono aggiunte altre 17 cattive tavole di monumenti romani senza luogo né anno né
nome d’intagliatore, ma appariscono essere tolte dall’opera di Vredman. Anche questo ha la data contrafatta.
A questo più fresco esemplare sono aggiunte altre 17 cattive tavole di monumenti romani senza luogo né anno né
nome d’intagliatore, ma appariscono essere tolte dall’opera di Vredman. Anche questo ha la data contrafatta.
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Questa è una delle varie edizioni di Roma senz’anno, e senza nome di stampatore. L’opera di Labacco precede la
copiosa serie delle prime stampe degli edificii e monumenti di Roma pubblicati da Nicola Van-Aelst, da Antonio
Salamanca, da Enrico Van-Schoel, da Andrea Vaccaro, da Antonio Laffrerio, da Giacomo Bossi e da quant’altri
furono primi ad illustrare quei monumenti, in fol. fig.
Nel principio è la pianta di Roma di Giacomo Lauro, prima edizione: e in fine al Labacco sono 114 tavole. Vedi
Speculum Romanie magnificentiae.
Questa è una delle varie edizioni di Roma senz’anno, e senza nome di stampatore. L’opera di Labacco precede la
copiosa serie delle prime stampe degli edificii e monumenti di Roma pubblicati da Nicola Van-Aelst, da Antonio
Salamanca, da Enrico Van-Schoel, da Andrea Vaccaro, da Antonio Laffrerio, da Giacomo Bossi e da quant’altri
furono primi ad illustrare quei monumenti, in fol. fig.
Nel principio è la pianta di Roma di Giacomo Lauro, prima edizione: e in fine al Labacco sono 114 tavole. Vedi
Speculum Romanie magnificentiae.
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