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374. ALBERT Leon Baptiste gentilhomme florentin, L’architetture ou art de bien bastir divisée en dix livres traduits de natin en françois par deffunt Jean Martin Parisien nagueres, secretaire du rev. Card. de Lenoncourt, à Paris, par Jacques Kerver libraire juré, 1553, in fol. fig.
Gli editori Francesi profittarono delle tavole, che pochi anni prima furono pubblicate in Firenze nella versione del Bartoli, che veggonsi scrupolosamente copiate in questa edizione francese, alla quale non può negarsi una somma eleganza e bella forma di tipi.
Gli editori Francesi profittarono delle tavole, che pochi anni prima furono pubblicate in Firenze nella versione del Bartoli, che veggonsi scrupolosamente copiate in questa edizione francese, alla quale non può negarsi una somma eleganza e bella forma di tipi.
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428. BERTANO Giovan Batista, Gli oscuri e difficili passi dell’opera di Vitruvio, Mantova, per Venturino Rufinello, 1558, colla figura dell’Ercole in principio del volume, in fol. fig.
Esemplare di singolar rarità. Nondimeno ci conviene osservare che questa figura non ha che fare né col volume, né col numero delle carte, essendo solamente intagliata da Giorgio Mantovano sul disegno di Giovan Battista Bertano. In fatti il registro delle carte indica che il primo foglio A è foglio solo, che gli altri sono duerni, e l’E è terzo. Il nostro esemplare è nuovo e slegato, e si verifica come l’altra parte del primo foglio è bianca: oltre di che avendo fatte verificazioni su di altri esemplari ben conservati, quella prima carta è sempre bianca, e quand’anche siavi per vaghezza aggiunta la stampa dell’Ercole, questa è sempre tirata in altra qualità di carte ed eccede dal numero indicato nel registro. Le tavole sono intagliate in legno e collocate fra il testo. L’esemplare debb’essere di 28 carte compresa la prima bianca e l’Ercole è un di più.
Esemplare di singolar rarità. Nondimeno ci conviene osservare che questa figura non ha che fare né col volume, né col numero delle carte, essendo solamente intagliata da Giorgio Mantovano sul disegno di Giovan Battista Bertano. In fatti il registro delle carte indica che il primo foglio A è foglio solo, che gli altri sono duerni, e l’E è terzo. Il nostro esemplare è nuovo e slegato, e si verifica come l’altra parte del primo foglio è bianca: oltre di che avendo fatte verificazioni su di altri esemplari ben conservati, quella prima carta è sempre bianca, e quand’anche siavi per vaghezza aggiunta la stampa dell’Ercole, questa è sempre tirata in altra qualità di carte ed eccede dal numero indicato nel registro. Le tavole sono intagliate in legno e collocate fra il testo. L’esemplare debb’essere di 28 carte compresa la prima bianca e l’Ercole è un di più.
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447. De BOUELLES Charles, Gometrie pratique et nouvellement par luy revenue, augumentée et grandement enrichie, Paris 1551, en 8, fig.
Con molte figure in legno dì edifici distribuite fra il testo.
Con molte figure in legno dì edifici distribuite fra il testo.
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465. CATANEO Pietro, I quattro primi libri d’architettura, Venezia, in casa de’ figliuoli di Aldo, 1554, in f. fig.
468. CATANEO, I quattro primi libri d’architettura, Venezia, in casa dei figliuoli di Aldo, 1554, in fol. fig.
471. Du CERCEAU Jacobi Andronetii, De architectura opus ec., Lutetiae Parisiorum 1559, in fol. fig. Prima edizione.
Questo libro contiene i piani e i disegni di 50 differenti edifici, al qual libro è aggiunta una collezione di 25 archi trionfali antichi e moderni dello stesso autore pubblicati nell’anno 1549, e da’ bibliografi non citati.
Questo libro contiene i piani e i disegni di 50 differenti edifici, al qual libro è aggiunta una collezione di 25 archi trionfali antichi e moderni dello stesso autore pubblicati nell’anno 1549, e da’ bibliografi non citati.
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472. Du CERCEAU Jacobi Andronetii, Livre d’architecture contenant les plans et desseings de 50 bastimens tous differens ec., Paris, par Benoist Prevon, 1559.
Le 50 tavole di nitido intaglio sono tutte precedute dalle dichiarazioni impresse con tipi eleganti. Tutte le opere dì questo autore sono da tenersi in maggior pregio della più parte di quelle che vennero dopo di lui. Riguardessi questo volume, come la prima parte del suo Trattato architettonico, a cui si accompagni il seguente.
Le 50 tavole di nitido intaglio sono tutte precedute dalle dichiarazioni impresse con tipi eleganti. Tutte le opere dì questo autore sono da tenersi in maggior pregio della più parte di quelle che vennero dopo di lui. Riguardessi questo volume, come la prima parte del suo Trattato architettonico, a cui si accompagni il seguente.
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521. GRAPALDI Francisci Maria, Idem. Basilea, apud Joan. Valderianum, 1553, in 4. par. 93
538. LABACCO Antonio, Libro appartenente all’architettura, impresso in Roma 1558.Aggiuntovi: Barozzio Giacomo da Vignola, Regola delli cinque ordini d’architettura, senza luogo ed anno: in fol. fig.
É la prima e più splendida edizione di quest’opera, consistente in 32 tavole in foglio.
É la prima e più splendida edizione di quest’opera, consistente in 32 tavole in foglio.
Show More In fine è il libro estraordinario di architettura di Sebastiano Serlio contenente 50 porte, Lione, presso Guglielmo Rovinio, 1560, in fol. fig.
In quest’opera di Labacco ove le tavole sono sommamente preziose per la bellezza dell’intaglio importa conoscere il loro numero, distribuzione e contraffazione. Comincia l’opera col frontispizio figurato e in un cartello: Libro d’Antonio Labacco appartenente a l’architettura nel quale si figurano alcune notabili antichità di Roma: nel foglio susseguente Impresso in Roma in Casa Nostra negli anni del Signore 1558 con Privilegi che per 10 anni prossimi niuno ardisca imprimerlo ec. A tergo è il Privilegio di Paolo III; nel secondo foglio quello di Giulio III: a tergo di questo il Privilegio di Paolo III, ove si richiamano i privilegi anteriori: nel terzo foglio il Privilegio della Signoria di Venezia colla data del 1552: a tergo del quale l’avviso di Antonio Labacco ai lettori. Cominciano le tavole colla pianta della mole di Adriano che in un angolo superiore della lamina ha il numero 5; e procedono per 26 fogli fino alla tavola numero 30, che essendo doppia ha li due numeri 29 e 30 e rappresenta il porto di Traiano. Viene una carta impressa di testo intorno questa tavo96la che occupa due pagine senza esser numerate e sono in luogo del 31 e 32: e il libro finisce con altre 4 tavole e l’ultimo numero 36.
In quest’opera di Labacco ove le tavole sono sommamente preziose per la bellezza dell’intaglio importa conoscere il loro numero, distribuzione e contraffazione. Comincia l’opera col frontispizio figurato e in un cartello: Libro d’Antonio Labacco appartenente a l’architettura nel quale si figurano alcune notabili antichità di Roma: nel foglio susseguente Impresso in Roma in Casa Nostra negli anni del Signore 1558 con Privilegi che per 10 anni prossimi niuno ardisca imprimerlo ec. A tergo è il Privilegio di Paolo III; nel secondo foglio quello di Giulio III: a tergo di questo il Privilegio di Paolo III, ove si richiamano i privilegi anteriori: nel terzo foglio il Privilegio della Signoria di Venezia colla data del 1552: a tergo del quale l’avviso di Antonio Labacco ai lettori. Cominciano le tavole colla pianta della mole di Adriano che in un angolo superiore della lamina ha il numero 5; e procedono per 26 fogli fino alla tavola numero 30, che essendo doppia ha li due numeri 29 e 30 e rappresenta il porto di Traiano. Viene una carta impressa di testo intorno questa tavo96la che occupa due pagine senza esser numerate e sono in luogo del 31 e 32: e il libro finisce con altre 4 tavole e l’ultimo numero 36.
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Siccome pochi sono i fogli d’impressione a caratteri, cosi ad ogni anno si andarono ristampando esemplari di quest’opera ricercatissima, e fra le più belle d’antichità romane, e gli stampatori mettevano sempre gli anni addietro per screditare il meno possibile le ristampe. Uno dei segnali di contraffazione d’altra edizione, portante la medesima data di questa, è nello scritto del secondo foglietto. Poiché in vece dì NEGL’ sta scritto NE GL’: oltre la diversità dei caratteri rotondi e le stampe che sono più logore: e in un altro esemplare che porta la data del 1507, quantunque di vari anni a questa posteriore, trovasi un fiore sotto l’ultima parola di questo foglietto medesimo. Non abbiamo veduti esemplari colla data del 1552, contemporanei al Privilegio della Signoria di Venezia, che dovrebbero essere senza il privilegio de’ papi posteriori, quando realmente non seguisse la stampa molto dopo.
Siccome pochi sono i fogli d’impressione a caratteri, cosi ad ogni anno si andarono ristampando esemplari di quest’opera ricercatissima, e fra le più belle d’antichità romane, e gli stampatori mettevano sempre gli anni addietro per screditare il meno possibile le ristampe. Uno dei segnali di contraffazione d’altra edizione, portante la medesima data di questa, è nello scritto del secondo foglietto. Poiché in vece dì NEGL’ sta scritto NE GL’: oltre la diversità dei caratteri rotondi e le stampe che sono più logore: e in un altro esemplare che porta la data del 1507, quantunque di vari anni a questa posteriore, trovasi un fiore sotto l’ultima parola di questo foglietto medesimo. Non abbiamo veduti esemplari colla data del 1552, contemporanei al Privilegio della Signoria di Venezia, che dovrebbero essere senza il privilegio de’ papi posteriori, quando realmente non seguisse la stampa molto dopo.
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539. LABACCO, Libro appartenente all’architettura, impresso in Roma in casa nostra negli anni del Signore 1559, con 36 carte delle quali una forma le dedicatorie e altre tre esprimono i privilegi in fol. fig.
È da notarsi che la data è contraffatta.
È da notarsi che la data è contraffatta.
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