Search Constraints
You searched for:
Catalogo Section
Della architettura trattati
Remove constraint Catalogo Section: Della architettura trattati
Publication Year
1625 to 1629
Remove constraint Publication Year: <span class='from'>1625</span> to <span class='to'>1629</span>
1 - 3 of 3
Search Results
Le numerose figure collocate fra il testo sono chiaramente disegnate e la materia è trattata con ordine e
precisione.
Le numerose figure collocate fra il testo sono chiaramente disegnate e la materia è trattata con ordine e
precisione.
Show More
Oltre la tavola che rappresenta l’archisesto vi sono 49 tavole di operazioni in tutti gli ordini disegnate e intagliate
con gusto ed intelligenza profonda dell’arte. Il meccanismo però suggerito dall’architetto poco fu messo in
pratica, poiché è un gran perditempo e non compensa della lentezza dell’opera colla precisione, che in tanti altri
modi si può ottenere.
Oltre la tavola che rappresenta l’archisesto vi sono 49 tavole di operazioni in tutti gli ordini disegnate e intagliate
con gusto ed intelligenza profonda dell’arte. Il meccanismo però suggerito dall’architetto poco fu messo in
pratica, poiché è un gran perditempo e non compensa della lentezza dell’opera colla precisione, che in tanti altri
modi si può ottenere.
Show More
Quest’edizione è presa dalla precedente del 1567 colla differenza di essere assai meno corretta, ed essendo state
dallo stampatore in più luoghi omesse tavole necessarie, o sostituite alcune altre che non hanno che fare col testo.
Ma ciò che è più strano si è che il de’ Vecchi editore, ponendo il suo nome al proemio che aveva prodotto il
Franceschi nella più antica citata edizione, ove parla del Barbaro si esprime come se avesse avuto dialogo con lui
nelle materie vitruviane ed era morto 59 anni prima di questa seconda edizione: il che prova che ristampò e fece
suo il proemio del Franceschi, senza leggerlo.
Quest’edizione è presa dalla precedente del 1567 colla differenza di essere assai meno corretta, ed essendo state
dallo stampatore in più luoghi omesse tavole necessarie, o sostituite alcune altre che non hanno che fare col testo.
Ma ciò che è più strano si è che il de’ Vecchi editore, ponendo il suo nome al proemio che aveva prodotto il
Franceschi nella più antica citata edizione, ove parla del Barbaro si esprime come se avesse avuto dialogo con lui
nelle materie vitruviane ed era morto 59 anni prima di questa seconda edizione: il che prova che ristampò e fece
suo il proemio del Franceschi, senza leggerlo.
Show More
,