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4078. RESENDIO Lucio Andrea, De antiquitatibus Lusitaniae libri quatuor a Jacobo Menotio Vasconcello recogniti, et absoluti. Excudebat Martinus Burgensis Academiae tipographus, Eborae 1563, in fol.
Libro non comune ove è riportata anche una serie numerosa d’iscrizioni: sette anni dopo fu ristampata in due volumetti in 8 a Colonia.
Libro non comune ove è riportata anche una serie numerosa d’iscrizioni: sette anni dopo fu ristampata in due volumetti in 8 a Colonia.
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4079. RICHA Giuseppe, Notizie storiche delle chiese fiorentine, divise ne’ suoi quartieri, Firenze dal 1754 al 1762, tomi 10, in 4, fig.
Opera copiosa di memorie e documenti estratti dagli archivj.
Opera copiosa di memorie e documenti estratti dagli archivj.
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4080. RICHARDSON Giorgio. Vedi Vitruvius Britanicus.
4081. RIPLEY Thomas, The plans, elevations, and sections Chimeney pieces, and cielings of Houghton in Norfolk build by the R. Honourable S. Robert Walpole, London 1760, in fol., fig.
Le 35 tavole, che compongono questo volume, sono della più bella, ed elegante esecuzione che dir si possa per opera di Fourdinier, e sono precedute da 10 pagine di testo.
Le 35 tavole, che compongono questo volume, sono della più bella, ed elegante esecuzione che dir si possa per opera di Fourdinier, e sono precedute da 10 pagine di testo.
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4083. ROSEMBERG (de) Mad. la Contesse, Alticchiero illustrato, Padova 1787, in 4, fig.
Opera eseguita con diligenza e con gusto da una coltissima dama. Questo era luogo di delizia d’uno de’ più amabili e colti patrizi veneziani il signor Angelo Querini, ornato con tutta l’Attica venustà, e dopo la di lui morte andò negletto, e i monumenti dispersi, precorrendo il destino della Repubblica.
Opera eseguita con diligenza e con gusto da una coltissima dama. Questo era luogo di delizia d’uno de’ più amabili e colti patrizi veneziani il signor Angelo Querini, ornato con tutta l’Attica venustà, e dopo la di lui morte andò negletto, e i monumenti dispersi, precorrendo il destino della Repubblica.
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4084. RUBENS Pietro Paolo, Palazzi di Genova, colla data di Anversa 1622, in fol., fig.
Questa prima edizione non contiene che 72 tavole formanti la prima parte di quest’opera di fresca e nitidissima impressione.
Questa prima edizione non contiene che 72 tavole formanti la prima parte di quest’opera di fresca e nitidissima impressione.
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4085. RUBENS Pietro Paolo, La stessa opera colla 2 parte contenente altre 67 tavole, oltre quelle della prima parte, in fol., fig., senza data.
In questa seconda edizione i caratteri, e la carta non sono come nella prima ma di molto inferiori: l’ortografia dell’avviso ai lettori con maggiori errori di stampa, e verosimilmente l’opera fu ridotta al completo dopo la prima parte pubblicata da Rubens, che nell’avviso indica di voler dare un piccol numero di questi edifici; e distratto da altri lavori in Ispagna, e in Inghilterra avrà lasciato i palazzi di Genova, poiché già in quella prima parte aveva dati i più insigni pel gusto dell’architettura, se non pel lusso della meccanica esecuzione. Ora si riproducono i palazzi di Genova nuovamente in diversa maniera per quaderni.
In questa seconda edizione i caratteri, e la carta non sono come nella prima ma di molto inferiori: l’ortografia dell’avviso ai lettori con maggiori errori di stampa, e verosimilmente l’opera fu ridotta al completo dopo la prima parte pubblicata da Rubens, che nell’avviso indica di voler dare un piccol numero di questi edifici; e distratto da altri lavori in Ispagna, e in Inghilterra avrà lasciato i palazzi di Genova, poiché già in quella prima parte aveva dati i più insigni pel gusto dell’architettura, se non pel lusso della meccanica esecuzione. Ora si riproducono i palazzi di Genova nuovamente in diversa maniera per quaderni.
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4088. De los SANTOS, Description breve del monasterio de S. Lorenzo el Real del Escorial unica maravilla del mundo, Madrid 1657, in fol. p., fig.
Con 9 tavole in rame intagliate da Pietro Villafranca e col ritratto di Filippo IV. Queste medesime tavole servirono anche al Ximenes. Vedi Ximenes.
Con 9 tavole in rame intagliate da Pietro Villafranca e col ritratto di Filippo IV. Queste medesime tavole servirono anche al Ximenes. Vedi Ximenes.
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4089. SARAYNAE Torelli veronensis leg. doct., De origine, et amplitudine antiquis civitatis Veronae: ejusdem de viris illustribus antiquis veronensibus; de his qui potiti fuerunt dominio civitatis Veronae; de monumentis antiquis urbis, et agri veronensis; de interpretatione litterarum antiquarum, Veronae, 1540, ex officina Antonii Putteleti non sine privilegio, in fol.
Tutte le tavole di questo libro sono in legno di mano di Giovanni Caroto pittor veronese. Comincia il ritratto di Torello Saraina col suo monogramma: seguono le altre tavole in numero di 29 rappresentanti i varj pezzi d’archi, e d’antichità di Verona, fra le quali la stampa del teatro in foglio è rara a trovarsi nel libro, perché per lo più ne venne staccata. Questa edizione non è comune, ma ne fu fatta una ristampa in Verona nel 1560 da Paolo Ravagnani, resasi rara egualmente. Comparve poco dopo una versione italiana nel 1586 ma con minore numero di tavole, e con molte mancanze: si rimarcano nella prima edizione i bellissimi e freschi intagli in legni in alcune tavole ove le trabeazioni degli edifici sono in grandissima dimensione. Le medesime tavole riprodussero gli stampatori Merlo in foglio grande nel 1764 senza testo col titolo Antichità di Verona disegnate da Giovanni Caroto. Vedi Caroto. Si noti la lettera singolare con cui l’autore mise in diffidenza il lettore sulle Antichità veronesi che il Serlio (da lui chiamato quidem Sebastianus Sergius bononiensis) aveva pubblicate prima della stampa del Saraina, e che riprende come mancanti di esattezza. Nessun bibliografo annuncia le prime stampe del Serlio avanti del 1540, e se non avessimo nella nostra biblioteca la prima edizione non citata, e poco conosciuta del 1537 non sarebbe facile il conciliare queste lagnanze. È importante però l’avere anche la ristampa fatta dal Merlo, poiché sonovi in quella tutte le tavole, nessuna eccettuata, e compresa anche l’interna dell’Arena di Verona, che per la sua grandezza non trovasi in qualche esemplare del Saraina.
Tutte le tavole di questo libro sono in legno di mano di Giovanni Caroto pittor veronese. Comincia il ritratto di Torello Saraina col suo monogramma: seguono le altre tavole in numero di 29 rappresentanti i varj pezzi d’archi, e d’antichità di Verona, fra le quali la stampa del teatro in foglio è rara a trovarsi nel libro, perché per lo più ne venne staccata. Questa edizione non è comune, ma ne fu fatta una ristampa in Verona nel 1560 da Paolo Ravagnani, resasi rara egualmente. Comparve poco dopo una versione italiana nel 1586 ma con minore numero di tavole, e con molte mancanze: si rimarcano nella prima edizione i bellissimi e freschi intagli in legni in alcune tavole ove le trabeazioni degli edifici sono in grandissima dimensione. Le medesime tavole riprodussero gli stampatori Merlo in foglio grande nel 1764 senza testo col titolo Antichità di Verona disegnate da Giovanni Caroto. Vedi Caroto. Si noti la lettera singolare con cui l’autore mise in diffidenza il lettore sulle Antichità veronesi che il Serlio (da lui chiamato quidem Sebastianus Sergius bononiensis) aveva pubblicate prima della stampa del Saraina, e che riprende come mancanti di esattezza. Nessun bibliografo annuncia le prime stampe del Serlio avanti del 1540, e se non avessimo nella nostra biblioteca la prima edizione non citata, e poco conosciuta del 1537 non sarebbe facile il conciliare queste lagnanze. È importante però l’avere anche la ristampa fatta dal Merlo, poiché sonovi in quella tutte le tavole, nessuna eccettuata, e compresa anche l’interna dell’Arena di Verona, che per la sua grandezza non trovasi in qualche esemplare del Saraina.
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4090. SCALETTA Carlo Cesare, Il fonte pubblico di Faenza con un’appendice d’istruzione agli architetti per comporre simili fabbriche, Faenza 1719, in 8, figurato.
Con tre cattive tavole intagliate in rame.
Con tre cattive tavole intagliate in rame.
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