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Biblie figurate vite istoriate
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Inoltre vedute di giardini diversi 6 tavole 1636. E in fine il nuovo libro di diverse nazioni, non
tanto quelle che furono incise da Guglielmo Baur nel 1636 quanto le altre, che furono
ricopiate dalle sue stampe nella calcografia di Mariette da Ciartres, tavole 22.
Libretto prezioso per la grazia di queste acque forti, che formano la delizia degli artisti.
Inoltre vedute di giardini diversi 6 tavole 1636. E in fine il nuovo libro di diverse nazioni, non
tanto quelle che furono incise da Guglielmo Baur nel 1636 quanto le altre, che furono
ricopiate dalle sue stampe nella calcografia di Mariette da Ciartres, tavole 22.
Libretto prezioso per la grazia di queste acque forti, che formano la delizia degli artisti.
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Questa è una delle opere più classiche di Raffaello Sadeler, dalla quale spesso vennero tratte alcune delle più
belle stampe per ornamento delle raccolte, come per es. la S. Cunegon da e la S. Elisabetta. Prima parte
composta di 60 tavole colle respettive memorie. La seconda è composta di tavole 44. La terza di 20. La Bavaria
Pia di 16. Il tutto tratto dalle invenzioni di Mattia Kager.
Questa è una delle opere più classiche di Raffaello Sadeler, dalla quale spesso vennero tratte alcune delle più
belle stampe per ornamento delle raccolte, come per es. la S. Cunegon da e la S. Elisabetta. Prima parte
composta di 60 tavole colle respettive memorie. La seconda è composta di tavole 44. La terza di 20. La Bavaria
Pia di 16. Il tutto tratto dalle invenzioni di Mattia Kager.
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Vedi per le Biblie. Biblia Pauperum: Vita et Passio: Veteris Testamenti Stockmann: Schellemberg Histoire du V.
et du N. Testament. Bibl. de Mortier. Luyken: Imagines veteris Testamenti: Ulrich Kraussen: Historiarum
Passeo Crispino Lib. Gen.
Vedi per le Biblie. Biblia Pauperum: Vita et Passio: Veteris Testamenti Stockmann: Schellemberg Histoire du V.
et du N. Testament. Bibl. de Mortier. Luyken: Imagines veteris Testamenti: Ulrich Kraussen: Historiarum
Passeo Crispino Lib. Gen.
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, Prima e preziosa edizione conservatissima. Cento e trentatrè sono le tavole intagliate in legno, comprese due che
nel libro dei re sono di tripla grandezza ed un’altra consimile nel libro dell’Esodo. Le tavole sono a tergo l’una
dell’altra nei medesimi foglietti e non tutte, come il dimostrano le diverse marche, sono di quel J. Amanno
Tigurino sopra-detto.
Dopo il titolo, e prima delle tavole, è la dedica che ai 18 agosto Sigismondo Feyrabend fece di questo libro al
rinomatissima intagliatore Melchior Lorick di Flensburg, a cui seguono alcuni versi tedeschi. Alcune
illustrazioni di questa Biblia ne danno diversi autori, ma da ultimo il Zani nella 1 parte del suo volume secondo
dell’Enciclopedia metodica di B. Arti ne parla con diffusione.
Prima e preziosa edizione conservatissima. Cento e trentatrè sono le tavole intagliate in legno, comprese due che
nel libro dei re sono di tripla grandezza ed un’altra consimile nel libro dell’Esodo. Le tavole sono a tergo l’una
dell’altra nei medesimi foglietti e non tutte, come il dimostrano le diverse marche, sono di quel J. Amanno
Tigurino sopra-detto.
Dopo il titolo, e prima delle tavole, è la dedica che ai 18 agosto Sigismondo Feyrabend fece di questo libro al
rinomatissima intagliatore Melchior Lorick di Flensburg, a cui seguono alcuni versi tedeschi. Alcune
illustrazioni di questa Biblia ne danno diversi autori, ma da ultimo il Zani nella 1 parte del suo volume secondo
dell’Enciclopedia metodica di B. Arti ne parla con diffusione.
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Noi crediamo di non dovere con diverso nome intitolare il seguente libretto di cui i bibliografi ci lasciano oscuri,
e che non troviamo enumerato nella classe cui appartiene se non dal eig. Ab. P. Zani nella parte a. del 1 Voi.
della sua Enciclopedia metodica di Belle Arti, citandone due esemplari da lui veduti, ma imperfetti. Il nostro
esemplare è completo e ben conservato ed un altro ne fu veduto da noi in Londra alla vendita dei libri rari del
Duca di Malborough. Convien credere che il Bar. Heinecken e il sig. Ottley non ne avessero sentore se ne
tacquero nelle dottissime e preziose loro opere. Il titolo è il seguente.
339 Opera nova contemplativa per ogni fedel cristiano, la quale tratta delle figure del Testamento Vecchio:
le quali figure sono verificale nel Testamento Nuovo: con le sue exposizioni: et con el detto de li propheti sopra
esse figure: siccome legenda troverete: et nota che a ciaschuna figura del Testamento nuovo trovami dita dil
Testamento vecchio: le quali sono affigurate a quelle del nuovo, et sempre quella del nuovo sarà posta nel
meggio di quelle dita del vecchio: cosa bellissima da intendere a chi se dilectano de la sacra Scrittura:
nuovamente stampata.
Il titolo è in quadrato in una cornice nera con ornamenti chiari a maniera di ciffre. Comincia coi tre medesimi i
soggetti della Biblia Pauperum, Gedeone genuflesso coll’elmo in capo e le mani giunte, l’Annunciata e il
colloquio d’Eva col serpente: e sono appunto 40 soggetti trattati nello stesso modo a tre a tre, formanti il numero
di 120 tavole. La prima tavola di ciascun soggetto e la terza hanno le loro iscrizioni, come la seguente ch’è nella
tavola di Gedeone: Leggesi in lo libro de Indici al sexto Ca. che Gedeone dimando a Dio signore vittoria per la
rugiada irigada sopra la luna: questa significava et figurava la tergine Maria gloriosa senza compitane
intravedala per infusione dello Spirito Santo: e l’altra che sta alla terza tavola del primo soggetto, la quale figura
il colloquio di Eva: Leggesi in Genesi al tenia va, che il signore Dio disse al serpente: tu caminerai sopra el
petto tuo; et etiam leggisi che la donna romperà il capo del serpente: et tu serpente sarai insidiato dal suo
calceo: Certo questo fu adimpito in la nuntiatione della gloriosa Vergine Maria. Nella tavola poi che resta fra la
prima e terza di ognuno di questi 40 soggetti stanno come in due arcate o nicchie in mezzi busti i Profeti,
leggendosi nelli due primi De Hieremia al 31 il Signore ha creato una cosa nova sopra la terra; la donna ha
circundato l’intorno: De Ezechiele 44: Questa porta farà serrati et non se aprirà. Così procede col med. ordine
sino al termine ove s’incontrano i tre soggetti come sono descritti dai bibliografi nelle altre Bibliae Pauperum
più antiche. Nell’ultima carta contornata, come abbiamo descritto il frontespizio, è stampato opera di Giovanni
Andrea Vavassore ditto Vadagnino: Stampata novamente nella inclita città diVinegia. Laus Deo. Dopo trovasi
un’altra carta con una Madonna seduta in trono con due Angeli che la incoronano: tiene il Bambino in piedi sulle
ginocchia e due angeli laterali suonano.
Le stampe sono di bella esecuzione, e provengono da disegni di diversi maestri, alle quali non può assegnarsi
una data più antica del 1510 ovvero 12, giacché alcuna (siccome avvertì l’Ab. Zani) è presa dalla passione di
Alberto Durero e fra le altre poi esattissimamente quella ove N. S. scaccia i profanatori del tempio, che dal
maestro tedesco si pubblicò nel 1509. Alcune altre poi sono rozze ed alcune sembrano provenire possino da’ bei
disegni dei Bellini, del Carpazio 340 dello Squarcione o del Montagna come probabilmente sarà. Questo
Vadagnino pubblicò diversi anni dopo anche la vita di Esopo volgarizzata dal Tuppo.
Noi crediamo di non dovere con diverso nome intitolare il seguente libretto di cui i bibliografi ci lasciano oscuri,
e che non troviamo enumerato nella classe cui appartiene se non dal eig. Ab. P. Zani nella parte a. del 1 Voi.
della sua Enciclopedia metodica di Belle Arti, citandone due esemplari da lui veduti, ma imperfetti. Il nostro
esemplare è completo e ben conservato ed un altro ne fu veduto da noi in Londra alla vendita dei libri rari del
Duca di Malborough. Convien credere che il Bar. Heinecken e il sig. Ottley non ne avessero sentore se ne
tacquero nelle dottissime e preziose loro opere. Il titolo è il seguente.
339 Opera nova contemplativa per ogni fedel cristiano, la quale tratta delle figure del Testamento Vecchio:
le quali figure sono verificale nel Testamento Nuovo: con le sue exposizioni: et con el detto de li propheti sopra
esse figure: siccome legenda troverete: et nota che a ciaschuna figura del Testamento nuovo trovami dita dil
Testamento vecchio: le quali sono affigurate a quelle del nuovo, et sempre quella del nuovo sarà posta nel
meggio di quelle dita del vecchio: cosa bellissima da intendere a chi se dilectano de la sacra Scrittura:
nuovamente stampata.
Il titolo è in quadrato in una cornice nera con ornamenti chiari a maniera di ciffre. Comincia coi tre medesimi i
soggetti della Biblia Pauperum, Gedeone genuflesso coll’elmo in capo e le mani giunte, l’Annunciata e il
colloquio d’Eva col serpente: e sono appunto 40 soggetti trattati nello stesso modo a tre a tre, formanti il numero
di 120 tavole. La prima tavola di ciascun soggetto e la terza hanno le loro iscrizioni, come la seguente ch’è nella
tavola di Gedeone: Leggesi in lo libro de Indici al sexto Ca. che Gedeone dimando a Dio signore vittoria per la
rugiada irigada sopra la luna: questa significava et figurava la tergine Maria gloriosa senza compitane
intravedala per infusione dello Spirito Santo: e l’altra che sta alla terza tavola del primo soggetto, la quale figura
il colloquio di Eva: Leggesi in Genesi al tenia va, che il signore Dio disse al serpente: tu caminerai sopra el
petto tuo; et etiam leggisi che la donna romperà il capo del serpente: et tu serpente sarai insidiato dal suo
calceo: Certo questo fu adimpito in la nuntiatione della gloriosa Vergine Maria. Nella tavola poi che resta fra la
prima e terza di ognuno di questi 40 soggetti stanno come in due arcate o nicchie in mezzi busti i Profeti,
leggendosi nelli due primi De Hieremia al 31 il Signore ha creato una cosa nova sopra la terra; la donna ha
circundato l’intorno: De Ezechiele 44: Questa porta farà serrati et non se aprirà. Così procede col med. ordine
sino al termine ove s’incontrano i tre soggetti come sono descritti dai bibliografi nelle altre Bibliae Pauperum
più antiche. Nell’ultima carta contornata, come abbiamo descritto il frontespizio, è stampato opera di Giovanni
Andrea Vavassore ditto Vadagnino: Stampata novamente nella inclita città diVinegia. Laus Deo. Dopo trovasi
un’altra carta con una Madonna seduta in trono con due Angeli che la incoronano: tiene il Bambino in piedi sulle
ginocchia e due angeli laterali suonano.
Le stampe sono di bella esecuzione, e provengono da disegni di diversi maestri, alle quali non può assegnarsi
una data più antica del 1510 ovvero 12, giacché alcuna (siccome avvertì l’Ab. Zani) è presa dalla passione di
Alberto Durero e fra le altre poi esattissimamente quella ove N. S. scaccia i profanatori del tempio, che dal
maestro tedesco si pubblicò nel 1509. Alcune altre poi sono rozze ed alcune sembrano provenire possino da’ bei
disegni dei Bellini, del Carpazio 340 dello Squarcione o del Montagna come probabilmente sarà. Questo
Vadagnino pubblicò diversi anni dopo anche la vita di Esopo volgarizzata dal Tuppo.
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Giunge quest’opera a Luigi XIII al quale è intitolata. Le tavole sono appena mediocri.
Giunge quest’opera a Luigi XIII al quale è intitolata. Le tavole sono appena mediocri.
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, Le stampe sono di prima freschezza intagliate da Cornelio Gallè; sono 38 ritratti, oltre il frontespizio e l’ultima
carta istoriata con tutti i fondatori riuniti, che è di una bellezza singolare.
Le stampe sono di prima freschezza intagliate da Cornelio Gallè; sono 38 ritratti, oltre il frontespizio e l’ultima
carta istoriata con tutti i fondatori riuniti, che è di una bellezza singolare.
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,
Esemplare bellissimo. Nel primo vol. sono 54 ritratti e vite nel secondo 61, nel terzo 50, non contando le tavole
istoriate de’ frontespizi, dediche, ritratto d’autore ec, Quest’opera è pregevolissima non solo pei cenni storici che
nei due primi volumi sono del Boissardo, nei due secondi del Lonicero; ma anche i ritratti intagliati da quelli
infaticabili de Bry sono bellissimi in gran parte, sebbene d’alquanto pii; freschi siano alcuni comparsi
nell’edizione di pochi anni anteriore che col titolo Icones comparve nel 1597 al 1632.
Esemplare bellissimo. Nel primo vol. sono 54 ritratti e vite nel secondo 61, nel terzo 50, non contando le tavole
istoriate de’ frontespizi, dediche, ritratto d’autore ec, Quest’opera è pregevolissima non solo pei cenni storici che
nei due primi volumi sono del Boissardo, nei due secondi del Lonicero; ma anche i ritratti intagliati da quelli
infaticabili de Bry sono bellissimi in gran parte, sebbene d’alquanto pii; freschi siano alcuni comparsi
nell’edizione di pochi anni anteriore che col titolo Icones comparve nel 1597 al 1632.
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, Sono le tavole stesse del precedente.
Sono le tavole stesse del precedente.
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