718. I dieci libri tradotti e commentati dal Barbaro, Venezia, appresso il Franceschi,
1567, in 4, fig.
Questo è l’esemplare autografo mi quale studiò per diver 134 si anni Vincenzo Scamozzi, ed è tutto
postillato di sua mano con incredibile ricchezza di osservazioni criticale e preziosissime: sonovi pagine intere
d’illustrazioni e da questo prezioso manoscritto sarebbesi tratta una nuova e singolar edizione, in cui si sarebbero
viste in conflitto le opinioni degli uomini più dotti. Leggesi infine:
«Fine sia alla fatica fatta da me Vincenzo Scamozzi vicentino nel leggere Vitruvio, commentato da Monsig,
Daniele Barbaro eletto Patriarca d’Aquileia, per la terza volta, con l’havere notato tutte le cose notabili ed in
tutto ho trovalo come nelle postille margine si vedi a perla prima lettera notato. E questo principiai li 4 aprile
1574 sino al di d’oggi li 2 Luglio 1574, il che posso dire la prima volta che io il lessi, haverlo udito, la seconda,
la quale fu senza il comento del Zoppino, averlo goduto; e la terza che è questa, averlo giudicato: nel che ho
conosciuto quanto sia da seguirlo a chi vuole di tal fatica haver meritevol frutto e così ogni studio voglio in esso
porre, trovando che egli ha ragionato di tutte, o almeno le più difficili e bisognevoli parti dell’architettura e
bisogni dell’architetto il che se molti conoscessero, non così facilmente si vanterebbero di essere architetti, che
appena sanno quello che gli appartiene. Vincenzo Scamozzi Vicentino.»
Questo esemplare appartenne all’architetto Selva, dopo la cui morte fu acquistato dal conte Rizzo Patarol, il
quale veggendo che poteva con decoro illustrare questa nostra serie di vitruviane preziosità, ce ne fece con
nobilissima munificenza il generosissimo dono, sebbene sia egli fornito d’altre molte sontuosità in materia di
libri i più ricercati.Questo è l’esemplare autografo mi quale studiò per diver 134 si anni Vincenzo Scamozzi, ed è tutto
postillato di sua mano con incredibile ricchezza di osservazioni criticale e preziosissime: sonovi pagine intere
d’illustrazioni e da questo prezioso manoscritto sarebbesi tratta una nuova e singolar edizione, in cui si sarebbero
viste in conflitto le opinioni degli uomini più dotti. Leggesi infine:
«Fine sia alla fatica fatta da me Vincenzo Scamozzi vicentino nel leggere Vitruvio, commentato da Monsig,
Daniele Barbaro eletto Patriarca d’Aquileia, per la terza volta, con l’havere notato tutte le cose notabili ed in
tutto ho trovalo come nelle postille margine si vedi a perla prima lettera notato. E questo principiai li 4 aprile
1574 sino al di d’oggi li 2 Luglio 1574, il che posso dire la prima volta che io il lessi, haverlo udito, la seconda,
la quale fu senza il comento del Zoppino, averlo goduto; e la terza che è questa, averlo giudicato: nel che ho
conosciuto quanto sia da seguirlo a chi vuole di tal fatica haver meritevol frutto e così ogni studio voglio in esso
porre, trovando che egli ha ragionato di tutte, o almeno le più difficili e bisognevoli parti dell’architettura e
bisogni dell’architetto il che se molti conoscessero, non così facilmente si vanterebbero di essere architetti, che
appena sanno quello che gli appartiene. Vincenzo Scamozzi Vicentino.»
Questo esemplare appartenne all’architetto Selva, dopo la cui morte fu acquistato dal conte Rizzo Patarol, il
quale veggendo che poteva con decoro illustrare questa nostra serie di vitruviane preziosità, ce ne fece con
nobilissima munificenza il generosissimo dono, sebbene sia egli fornito d’altre molte sontuosità in materia di
libri i più ricercati.Show More
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Questo è l’esemplare autografo mi quale studiò per diver 134 si anni Vincenzo Scamozzi, ed è tutto
postillato di sua mano con incredibile ricchezza di osservazioni criticale e preziosissime: sonovi pagine intere
d’illustrazioni e da questo prezioso manoscritto sarebbesi tratta una nuova e singolar edizione, in cui si sarebbero
viste in conflitto le opinioni degli uomini più dotti. Leggesi infine:
«Fine sia alla fatica fatta da me Vincenzo Scamozzi vicentino nel leggere Vitruvio, commentato da Monsig,
Daniele Barbaro eletto Patriarca d’Aquileia, per la terza volta, con l’havere notato tutte le cose notabili ed in
tutto ho trovalo come nelle postille margine si vedi a perla prima lettera notato. E questo principiai li 4 aprile
1574 sino al di d’oggi li 2 Luglio 1574, il che posso dire la prima volta che io il lessi, haverlo udito, la seconda,
la quale fu senza il comento del Zoppino, averlo goduto; e la terza che è questa, averlo giudicato: nel che ho
conosciuto quanto sia da seguirlo a chi vuole di tal fatica haver meritevol frutto e così ogni studio voglio in esso
porre, trovando che egli ha ragionato di tutte, o almeno le più difficili e bisognevoli parti dell’architettura e
bisogni dell’architetto il che se molti conoscessero, non così facilmente si vanterebbero di essere architetti, che
appena sanno quello che gli appartiene. Vincenzo Scamozzi Vicentino.»
Questo esemplare appartenne all’architetto Selva, dopo la cui morte fu acquistato dal conte Rizzo Patarol, il
quale veggendo che poteva con decoro illustrare questa nostra serie di vitruviane preziosità, ce ne fece con
nobilissima munificenza il generosissimo dono, sebbene sia egli fornito d’altre molte sontuosità in materia di
libri i più ricercati.
Questo è l’esemplare autografo mi quale studiò per diver 134 si anni Vincenzo Scamozzi, ed è tutto
postillato di sua mano con incredibile ricchezza di osservazioni criticale e preziosissime: sonovi pagine intere
d’illustrazioni e da questo prezioso manoscritto sarebbesi tratta una nuova e singolar edizione, in cui si sarebbero
viste in conflitto le opinioni degli uomini più dotti. Leggesi infine:
«Fine sia alla fatica fatta da me Vincenzo Scamozzi vicentino nel leggere Vitruvio, commentato da Monsig,
Daniele Barbaro eletto Patriarca d’Aquileia, per la terza volta, con l’havere notato tutte le cose notabili ed in
tutto ho trovalo come nelle postille margine si vedi a perla prima lettera notato. E questo principiai li 4 aprile
1574 sino al di d’oggi li 2 Luglio 1574, il che posso dire la prima volta che io il lessi, haverlo udito, la seconda,
la quale fu senza il comento del Zoppino, averlo goduto; e la terza che è questa, averlo giudicato: nel che ho
conosciuto quanto sia da seguirlo a chi vuole di tal fatica haver meritevol frutto e così ogni studio voglio in esso
porre, trovando che egli ha ragionato di tutte, o almeno le più difficili e bisognevoli parti dell’architettura e
bisogni dell’architetto il che se molti conoscessero, non così facilmente si vanterebbero di essere architetti, che
appena sanno quello che gli appartiene. Vincenzo Scamozzi Vicentino.»
Questo esemplare appartenne all’architetto Selva, dopo la cui morte fu acquistato dal conte Rizzo Patarol, il
quale veggendo che poteva con decoro illustrare questa nostra serie di vitruviane preziosità, ce ne fece con
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libri i più ricercati.
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, I dieci libri dell'architettura [microform] / di M. Vitruuio ; tradotti & commentati da Daniel Barbaro ... da lui riueduti & ampliati & hora in piu commoda forma ridotti.
- Publication date(s):
- 1567
- Other title(s):
- De architectura. Italian
- Dieci libri dell'architettvra
- Imprint:
- In Venetia : Apresso Francesco de' Franceschi senese, & Giouanni Chrieger alemano compagni
- Language:
- Italian
- Cicognara number:
- 717
- Note(s):
- Microfiche no. 717 and 718 are duplicates. No. 718 is annotated by Vicenzo Scamozzi.
- Includes index.
- Subject:
- Architecture
- DCL number:
- rg2