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Sul frontispizio è l’arme del Cardinale Pietro Accolti anconetano, cui il Mazocchi dedica l’edizione. A tergo del
frontespizio è il motu proprio di Leone X. Il secondo foglietto contiene la dedicatoria in bellissimi caratteri
rotondi più piccoli di quelli del testo. Immediatamente segue il testo, diviso in quattro libri e compreso in 96
foglietti di stampa, sull’ultimo de’ quali è la data. Altri due foglietti seguono; dei quali uno contiene l’errata e
l’altro è bianco: sono quindi in tutto 100 foglietti. Esemplare bellis. in mar. dor.
Sul frontispizio è l’arme del Cardinale Pietro Accolti anconetano, cui il Mazocchi dedica l’edizione. A tergo del
frontespizio è il motu proprio di Leone X. Il secondo foglietto contiene la dedicatoria in bellissimi caratteri
rotondi più piccoli di quelli del testo. Immediatamente segue il testo, diviso in quattro libri e compreso in 96
foglietti di stampa, sull’ultimo de’ quali è la data. Altri due foglietti seguono; dei quali uno contiene l’errata e
l’altro è bianco: sono quindi in tutto 100 foglietti. Esemplare bellis. in mar. dor.
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A tergo del frontespizio sono 18 versi endecasillabi di Giano Vitali romano a Giovan Matteo Giberto,
intitolandogli il libro. 69Segue nel secondo foglietto il privilegio di Leon X. A tergo è una lettera di Rinaldo
Conte della Genga a Matteo Giberto; indi comincia il testo, che occupa 44 foglietti di stampa, senza che le
pagine siano numerate.
A tergo del frontespizio sono 18 versi endecasillabi di Giano Vitali romano a Giovan Matteo Giberto,
intitolandogli il libro. 69Segue nel secondo foglietto il privilegio di Leon X. A tergo è una lettera di Rinaldo
Conte della Genga a Matteo Giberto; indi comincia il testo, che occupa 44 foglietti di stampa, senza che le
pagine siano numerate.
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Questo è lo stesso libro che il Momus, mutato titolo; vale a dire una specie di satira sul gusto dell’Asino d’Oro
d’Apuleio. Ma fu nello stesso anno carpito al papa il privilegio con tutte le riserve a favore degli stampatori a
cagione della varietà del titolo e difficilmente si può giudicare qual fosse prima stampata delle due edizioni.
Questo è lo stesso libro che il Momus, mutato titolo; vale a dire una specie di satira sul gusto dell’Asino d’Oro
d’Apuleio. Ma fu nello stesso anno carpito al papa il privilegio con tutte le riserve a favore degli stampatori a
cagione della varietà del titolo e difficilmente si può giudicare qual fosse prima stampata delle due edizioni.
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Il frontespizio veramente è così espresso: Excellentissimi at singularis viris, in chiromantia exercitatissimi,
Magistri Andreae Corvi mirandulensis. L’opera è dedicata a Gio. Francesco Gonzaga con 157 tavole e il testo
sotto ciascuna, stampata in caratteri gotici; è raro.
Il frontespizio veramente è così espresso: Excellentissimi at singularis viris, in chiromantia exercitatissimi,
Magistri Andreae Corvi mirandulensis. L’opera è dedicata a Gio. Francesco Gonzaga con 157 tavole e il testo
sotto ciascuna, stampata in caratteri gotici; è raro.
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