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Edizione d’un’opera mediocre e pubblicata per adulare bassamente un uomo, che la storia vorrebbe dimenticare,
come saranno dimenticate le tavole mal intagliale di questo libro.
Edizione d’un’opera mediocre e pubblicata per adulare bassamente un uomo, che la storia vorrebbe dimenticare,
come saranno dimenticate le tavole mal intagliale di questo libro.
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, Questo volume è preceduto dall’opuscolo seguente:
Jacbii Lectii V. CL. Jonah seu Poetica parafrasis ad eum Vatem, stesso anno. In fine da un avviso degli editori
vedesi che l’edizione fu cominciata da Stefano e finita da Giacomo Stoero.
Questo volume è preceduto dall’opuscolo seguente:
Jacbii Lectii V. CL. Jonah seu Poetica parafrasis ad eum Vatem, stesso anno. In fine da un avviso degli editori
vedesi che l’edizione fu cominciata da Stefano e finita da Giacomo Stoero.
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, Sonovi 29 tavole in cui stanno intagliate sei figure emblematiche per ciascheduna, con qualche accuratezza
Sonovi 29 tavole in cui stanno intagliate sei figure emblematiche per ciascheduna, con qualche accuratezza
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316
, Non figurata e stampato coti nitida eleganza
Non figurata e stampato coti nitida eleganza
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, Opera divisa in 3 parti di presso che 500 pagine con 42 tavole allegoriche istoriate e quindici di emblemi in
un’appendice, oltre il frontespizio figurato. Le incisioni sono della maniera di Teod. Galle e molto nitide di
esecuzione. Mar. dor., esemplare della Bibl. Malborough.
Opera divisa in 3 parti di presso che 500 pagine con 42 tavole allegoriche istoriate e quindici di emblemi in
un’appendice, oltre il frontespizio figurato. Le incisioni sono della maniera di Teod. Galle e molto nitide di
esecuzione. Mar. dor., esemplare della Bibl. Malborough.
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, Le tavole sono 151, compreso il primo simbolo in legno che rappresenta un teschio di Bove e il bel ritratto di
Achille Bocchi, che è il simbolo secondo. Il volume comincia col frontespizio suddetto, il privilegio di Giulio III
il catalogo degli autori citati, l’elenco dei motti colla divisione dell’opera, l’indice delle materie, le ommissioni e
gli errori di stampa e alcuni versi greci e latini in onore dell’autore. In tutto i prolegomeni, sino al numero primo
e alla lettera A del registro, sono 28 foglietti. E singolarmente da notarsi come indistintamente nella prima e
nella seconda edizione trovinsi alcune tavole non logore, ma mal stampate, siccome accade in tutti i libri ed
opere intagliate dal Bonasone. E qualche volta abbiamo osservato qualche esemplare meglio impresso nella
seconda che nella prima edizione. È però duopo avere parecchi esemplari per poter sceglierne, col disfarli, uno
che sia perfetto e degno d’ una scelta e ricca biblioteca ec.
Le tavole sono 151, compreso il primo simbolo in legno che rappresenta un teschio di Bove e il bel ritratto di
Achille Bocchi, che è il simbolo secondo. Il volume comincia col frontespizio suddetto, il privilegio di Giulio III
il catalogo degli autori citati, l’elenco dei motti colla divisione dell’opera, l’indice delle materie, le ommissioni e
gli errori di stampa e alcuni versi greci e latini in onore dell’autore. In tutto i prolegomeni, sino al numero primo
e alla lettera A del registro, sono 28 foglietti. E singolarmente da notarsi come indistintamente nella prima e
nella seconda edizione trovinsi alcune tavole non logore, ma mal stampate, siccome accade in tutti i libri ed
opere intagliate dal Bonasone. E qualche volta abbiamo osservato qualche esemplare meglio impresso nella
seconda che nella prima edizione. È però duopo avere parecchi esemplari per poter sceglierne, col disfarli, uno
che sia perfetto e degno d’ una scelta e ricca biblioteca ec.
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, In questa edizione il teschio di bue che si vede impresso alla pagina 11 è inciso in rame da Agostino Caracci, il
quale ritoccò alcuni dei rami del Bonasoni: confrontasi i rami delle due edizioni del simbolo medesimo in avanti,
e si rico 317 nosceranno i ritocchi di Agostino. Nella primi edizione il teschio citato è inciso in legno.
Magnif. esempl. in mar. dor. ec.
In questa edizione il teschio di bue che si vede impresso alla pagina 11 è inciso in rame da Agostino Caracci, il
quale ritoccò alcuni dei rami del Bonasoni: confrontasi i rami delle due edizioni del simbolo medesimo in avanti,
e si rico 317 nosceranno i ritocchi di Agostino. Nella primi edizione il teschio citato è inciso in legno.
Magnif. esempl. in mar. dor. ec.
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, Sonovi 60 belle tavole intagliate da Teodoro de Bry oltre il ritratto dell’autore, bibl. Malborough.
Sonovi 60 belle tavole intagliate da Teodoro de Bry oltre il ritratto dell’autore, bibl. Malborough.
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, Fu Boissardo stesso che delineo originalmente gli emblemi, superiormente intagliati in 51 tavole oltre il
frontespizio e il ritratto dell’autore.
Fu Boissardo stesso che delineo originalmente gli emblemi, superiormente intagliati in 51 tavole oltre il
frontespizio e il ritratto dell’autore.
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, Frontespizio figurato con 51 tavole degli emblemi principali, senza tener conto di molte altre piccole figure in
legno stampate fra il testo.
Frontespizio figurato con 51 tavole degli emblemi principali, senza tener conto di molte altre piccole figure in
legno stampate fra il testo.
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