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295. BIDLOO Godefridi, Anatomia humani corporis, centum quinque tabulis G. de Lairesse ad vivum delineatis demonstrata, Amstelodamii 1685, in fol.
La bellezza delle tavole tanto commendate di quest’opera consiste non già nel disegno, ma nel solo meccanismo
La bellezza delle tavole tanto commendate di quest’opera consiste non già nel disegno, ma nel solo meccanismo
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308. CELLIO (Antonio), Descrizione di un nuovo modo di trasportare qualsisia figura disegnata in carta, mediante i raggi solari, Roma 1686, in 4 figurato, M. 15. Un foglietto.
309. CESIO Carlo, Elementi del disegno. Dato in luce dalle stampe originali di Matteo Gregorio Rossi in Piazza Navona all’insegna della Stampa, in 4.
Sono queste 24 tavole pubblicate in Roma di Bellissima e larga maniera sullo stile carraccesco, delle migliori che si conoscano in tal genere, ma divenute rare; poiché furono consumate nelle scuole dalla gioventù.
Sono queste 24 tavole pubblicate in Roma di Bellissima e larga maniera sullo stile carraccesco, delle migliori che si conoscano in tal genere, ma divenute rare; poiché furono consumate nelle scuole dalla gioventù.
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314. CORNEILLE J. B., Les premiers élémens de la peinture pratique enrichis de figures de proportions mésurées sur l’antique, dessinées et gravées par J. B. Corneille peintre de l’Academie Royale, Paris 1684, in 12, fig.
Libretto piuttosto raro e succinto che ha qualche merito per la succosa con cui è scritto: ma si estende presso ché esclusivamente sui preparativi meccanici dell’arte della pittura e le tavole sono inserte fra il testo dell’opera.
Libretto piuttosto raro e succinto che ha qualche merito per la succosa con cui è scritto: ma si estende presso ché esclusivamente sui preparativi meccanici dell’arte della pittura e le tavole sono inserte fra il testo dell’opera.
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315. COUSIN Maître Jean, Livre de portraicture, à Paris, chez Guillaume Le Bé, 1671.
La pagina manoscritta che precede il frontispizio intende a provare che la carta è sbagliata e che questa è la prima edizione del 1571, ovvero l’altra del 1589.
La pagina manoscritta che precede il frontispizio intende a provare che la carta è sbagliata e che questa è la prima edizione del 1571, ovvero l’altra del 1589.
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Le 40 tavole di questo libretto (che sono freschissime) intagliate in legno e il bellissimo frontispizio figurato assai bene, attestano le cognizioni e il gran fondamento che aveva nell’arte questo autore.
Le 40 tavole di questo libretto (che sono freschissime) intagliate in legno e il bellissimo frontispizio figurato assai bene, attestano le cognizioni e il gran fondamento che aveva nell’arte questo autore.
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332. LOMAZZO Jean Pol peintre milanois, Traicté de la poportion naturelle et artificielle des choses, trauduit d’italien en françois par Ilaire Pader tolosain peintre du prince Maurice de Savoie, à Tolouse par Arnoud, Coloniae 1649, in fol. fig.
Non riescì mai il Bossi pittore di trovare questo libro in alcuna pubblica o privata libreria. Deve porsi tra’ libri assai rari e presenta tutte le tavole intorno le proporzioni, secondo il sistema del Lomazzo, le quali disegnate disegnate ed incise dal traduttore si desiderarono inutilmente nell’opera originale: sono queste in numero di 47 e di buonissima esecuzione. Rettificò il traduttore alcuni errori corsi nell’edizione dell’originale, non solo nella distribuzione dei capitoli ma anche nei numeri delle proporzioni. Infatti nell’originale s’incontrano due capi V e due capi XXVII, il che realmente fa scendere il primo libro a 32 capitoli e non a 30 come indica l’edizione italiana. Non venne qui tradotto, o almen pubblicato altro che il primo dei sette che compongono il trattato originale. Una dedica del traduttore al P. Maurizio, un discorso sovra il soggetto della traduzione, un avvertimento sul trattato delle proporzioni e gli errori scorsi nell’edizione italiana, alcune poesie in lode degli autori e la vita di Paolo Lomazzo precedono l’opera seguita dalle tavole degli autori citati e delle materie. L’essersi in questa traduzione ridotte a pratica le proporzioni elementari mediante le tavole ci ha fatto collocare questo libro in questo luogo.
Non riescì mai il Bossi pittore di trovare questo libro in alcuna pubblica o privata libreria. Deve porsi tra’ libri assai rari e presenta tutte le tavole intorno le proporzioni, secondo il sistema del Lomazzo, le quali disegnate disegnate ed incise dal traduttore si desiderarono inutilmente nell’opera originale: sono queste in numero di 47 e di buonissima esecuzione. Rettificò il traduttore alcuni errori corsi nell’edizione dell’originale, non solo nella distribuzione dei capitoli ma anche nei numeri delle proporzioni. Infatti nell’originale s’incontrano due capi V e due capi XXVII, il che realmente fa scendere il primo libro a 32 capitoli e non a 30 come indica l’edizione italiana. Non venne qui tradotto, o almen pubblicato altro che il primo dei sette che compongono il trattato originale. Una dedica del traduttore al P. Maurizio, un discorso sovra il soggetto della traduzione, un avvertimento sul trattato delle proporzioni e gli errori scorsi nell’edizione italiana, alcune poesie in lode degli autori e la vita di Paolo Lomazzo precedono l’opera seguita dalle tavole degli autori citati e delle materie. L’essersi in questa traduzione ridotte a pratica le proporzioni elementari mediante le tavole ci ha fatto collocare questo libro in questo luogo.
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335. MAVELOT, Nouveau livre des chiffres, dedié a Madamoiselle de France, Paris 1684, in 8. Sono 42 tavole col frontispizio intagliate a bulino per imparare ogni sorta di cifre implicatissime. 59
339. MORO Jacopo, Anatomia ridotta ad uso de’ pittori e scultori, Vinegia 1679, in fol. figur. Aggiuntavi una breve istruzione per dipingere a fresco.
Giuseppe Montani pubblicò questo lavoro del cavaliere G. Moro dilettante di simili studi: nel quale però sono copiate in contorno tutte le tavole anatomiche che Tiziano disegnò per la prima edizione di Vesalio, concentrando le figure in 19 tavole con molte chiare e buone illustrazioni. L’istruzione per per dipingere a fresco è quella prodotta dal P. Pozzi nel suo secondo volume della prospettiva e nell’Antologia dell’arte pittorica.
Giuseppe Montani pubblicò questo lavoro del cavaliere G. Moro dilettante di simili studi: nel quale però sono copiate in contorno tutte le tavole anatomiche che Tiziano disegnò per la prima edizione di Vesalio, concentrando le figure in 19 tavole con molte chiare e buone illustrazioni. L’istruzione per per dipingere a fresco è quella prodotta dal P. Pozzi nel suo secondo volume della prospettiva e nell’Antologia dell’arte pittorica.
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343. DEL PASSO Crispino, La prima parte della luce del dipingere e disegnare nella quale si vede esser messa in luce diligentemente da Crispino Del Passo con molte belle stampe in lingua italiana, olandese, francese e tedesca, Amsterdam 1663 >m f. fig.

La seconda parte della luce dell’arte dove si trova la proporzione del corpo d’uomini e donne, insieme il vero uso dell’Accademia de’ pittori in Roma, col fondamento della prospettiva, 1664.

La terza parte dell’arte del disegnare continenda diverse posture de femine nude, tanto grasse che mediocre ec. ec., Amsterdam 1664.

La quarta parte della lumiera dell’arte di disegnare nella quale è trattato le figure con ogni sorte di panni vestite e con l’uso del modello di legno.

La quinta parte dell’arte di disegnare contenenti le representationi dei quadrupedi, in fogl. figur. La prima di queste parti contiene 30 tavole con numeri progressivi, poi altri sei putti; la seconda 25 figure accademiche e 11 tav. prospettiche; la terza due tavole di proporzioni e 18 donne ignude; la quarta 45 figure vestite; la quinta 47 di quadrupedi, 6 pesci e insetti e 12 di uccelli. In tutto tavole 202 con un registro al fine, il quale è sbagliato poiché si dimenticano le 11 tavole prospettiche e le due di proporzione.

La seconda parte della luce dell’arte dove si trova la proporzione del corpo d’uomini e donne, insieme il vero uso dell’Accademia de’ pittori in Roma, col fondamento della prospettiva, 1664.

La terza parte dell’arte del disegnare continenda diverse posture de femine nude, tanto grasse che mediocre ec. ec., Amsterdam 1664.

La quarta parte della lumiera dell’arte di disegnare nella quale è trattato le figure con ogni sorte di panni vestite e con l’uso del modello di legno.

La quinta parte dell’arte di disegnare contenenti le representationi dei quadrupedi, in fogl. figur. La prima di queste parti contiene 30 tavole con numeri progressivi, poi altri sei putti; la seconda 25 figure accademiche e 11 tav. prospettiche; la terza due tavole di proporzioni e 18 donne ignude; la quarta 45 figure vestite; la quinta 47 di quadrupedi, 6 pesci e insetti e 12 di uccelli. In tutto tavole 202 con un registro al fine, il quale è sbagliato poiché si dimenticano le 11 tavole prospettiche e le due di proporzione.

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360. TESTELIN Henry, Peintre du roi. Sentiments des plus habiles peintres sur la pratique de la peinture et sculpture, mis en tables de préceptes, Paris chez la Veuve Martre Cramoisy, 1696, in f.
Opera di bellissima esecuzione preceduta da una prefazio 63 ne, e da sei dissertazioni o conferenze lette all’accademia in presenza del gran Colbert; sul disegno lineare, sulle proporzioni, sull’espressione, sul chiaroscuro, sul colorito, seguite dai relativi precetti intagliati in sei tavole. Vengono poi quattro tavole di quadri di composizione, delle quali una presenta 5 statue antiche colle relative proporzioni. Finisce il volume colle teste d’espressione di Lebrun in una tavola grande e in un’altra le espressioni di Testelin; in fine una tavola incisa da Audran, che dovrebbe essere posta in principio, rappresentante il Tempo che discuopre la Verità, tolta da un disegno di Testelin.
Opera di bellissima esecuzione preceduta da una prefazio 63 ne, e da sei dissertazioni o conferenze lette all’accademia in presenza del gran Colbert; sul disegno lineare, sulle proporzioni, sull’espressione, sul chiaroscuro, sul colorito, seguite dai relativi precetti intagliati in sei tavole. Vengono poi quattro tavole di quadri di composizione, delle quali una presenta 5 statue antiche colle relative proporzioni. Finisce il volume colle teste d’espressione di Lebrun in una tavola grande e in un’altra le espressioni di Testelin; in fine una tavola incisa da Audran, che dovrebbe essere posta in principio, rappresentante il Tempo che discuopre la Verità, tolta da un disegno di Testelin.
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