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703. VITRUVII, De Architectura traducto di latino in vulcare dal vero esemplare con le figure a li soi loci con mirando ordine insignito. Versione di Francesco Lutio Durantino, Venezia, in le case di Giovan Antonio e Pietro fratelli da Sabio, 1524, in fol. fig.
Dopo il frontespizio riquadrato da un ornamento è la lettera del Durantino a’ lettori, indi la tavola dei vocaboli e quella dei capitoli. In tutto i prolegomeni sono foglietti 22, compreso quello dell’errata che precede il testo, il quale è di 110 foglietti con tavole in legno.
Dopo il frontespizio riquadrato da un ornamento è la lettera del Durantino a’ lettori, indi la tavola dei vocaboli e quella dei capitoli. In tutto i prolegomeni sono foglietti 22, compreso quello dell’errata che precede il testo, il quale è di 110 foglietti con tavole in legno.
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705. VITRUVII, De architectura. Dal vero esemplare latino nella volgare lingua tradotto e con le figure ai suoi luoghi con mirando ordine insignito (versione di Fran 131 cesco Lutio Durantino), in Vinegia, Zoppino, 1535, in fol. fig.
Meno alcune correzioni di ortografia, poco dissimile è questa edizione da quella del 1524, e le tavole in legno sono esattamente le stesse. Il frontespizio ha un contorno figurato di cavalli e trofei con varie marche; se alcuna sembra doversi intendere per cifra dell’incisore, direbbesi esser quella nel mezzo a pie’ di pagina F. M.
Meno alcune correzioni di ortografia, poco dissimile è questa edizione da quella del 1524, e le tavole in legno sono esattamente le stesse. Il frontespizio ha un contorno figurato di cavalli e trofei con varie marche; se alcuna sembra doversi intendere per cifra dell’incisore, direbbesi esser quella nel mezzo a pie’ di pagina F. M.
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706. VITRUVIO commentato e in volgar lingua rapportato per Giovan Battista Caporali di Perugia, stampato in Perugia nella stamperia del Conte Jano Bigazzini, 1536, in fol. pic. fig.
Non produsse questo scrittore che la versione e il commento dei primi cinque libri. Confutando e nello stesso tempo molto servendosi del Cesariano, poco aggiunse del proprio, qualche luogo emendando e molti storpiando. Il frontespizio è figurato; dopo il privilegio di Clemente VII è la dedica, il ritratto del Conte Bigazzino, indi comincia il testo contenuto in 131 fogl. Ma il primo conta da un asterisco, gli altri dai numeri.
Non produsse questo scrittore che la versione e il commento dei primi cinque libri. Confutando e nello stesso tempo molto servendosi del Cesariano, poco aggiunse del proprio, qualche luogo emendando e molti storpiando. Il frontespizio è figurato; dopo il privilegio di Clemente VII è la dedica, il ritratto del Conte Bigazzino, indi comincia il testo contenuto in 131 fogl. Ma il primo conta da un asterisco, gli altri dai numeri.
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707. M. VITRUVII Pollionis, Viri suae professionis peritissimi. De Architectura lib. X. Cum notis Philandri et Sexti Jul. Frontini de aquaeductibus, et Nicolai Cusani de staticis monumentis: Argentorati ex officina Knoblochiana, 1543, in 4, fig.
Edizione di qualche pregio, poiché prodotta da quel Giorgio Macheropieo che si servì de’ buoni testi di Fra’ Giocondo e del commento del Cesariani, oltre i suoi propri disegni e figure per illustrarla.
Edizione di qualche pregio, poiché prodotta da quel Giorgio Macheropieo che si servì de’ buoni testi di Fra’ Giocondo e del commento del Cesariani, oltre i suoi propri disegni e figure per illustrarla.
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710. VITRUVE M. Pollion, Architecture, ou art de bien bastir: mis de la latin en français par Jean Martin secretaire du Cardinal Lenoncourt, Paris 1547, chez Jacques Gazeau, in fol. fig.
Con un bellissimo ritratto del traduttore intagliato in legno nel frontespizio. Questa è la prima edizione del Vitruvio del Martino, in cui professa di essersi valso de’ commentatori precedenti, ed in specie vedesi aver preferito fra Giocondo. Le figure intagliate in legno con molto bel garbo sono disegnate la più parte da Jean Goujon e le altre son tolte dal Cesariano, da fra Giocondo e dal Serlio. In fine è una breve dissertazione sull’architettura di Jean Goujon.
Con un bellissimo ritratto del traduttore intagliato in legno nel frontespizio. Questa è la prima edizione del Vitruvio del Martino, in cui professa di essersi valso de’ commentatori precedenti, ed in specie vedesi aver preferito fra Giocondo. Le figure intagliate in legno con molto bel garbo sono disegnate la più parte da Jean Goujon e le altre son tolte dal Cesariano, da fra Giocondo e dal Serlio. In fine è una breve dissertazione sull’architettura di Jean Goujon.
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711. VITRUVII Marci Pollionis, Viri suae professionis peritissimi, De architectura libri decem cum notis Philandri, et Sexti Julii Frontini de aquaeductibus, et Nicolai Cusani de staticis experiinentis. Argentorati, ex officina Knoblochiana, 1550, in 4, par. fig.
Questa edizione è molto più pregievole di quella che lo stesso editore produsse nel 1543 poiché vi fece una quantità di correzioni e di aggiunte prese dal Filandro non solo nel testo, come nelle figure.
Questa edizione è molto più pregievole di quella che lo stesso editore produsse nel 1543 poiché vi fece una quantità di correzioni e di aggiunte prese dal Filandro non solo nel testo, come nelle figure.
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712. VITRUVII Marci Pollionis, De architectura libri decem ad Caesarem Augustum cum notis Philandri, Lugduni, apud Tornesium, 1552, in 4, fig.
Edizione pregiatissima per la correzione del testo e le cure studiose dell’autore che aumentò di molto le note dall’edizione che nel 1544 ne fece in Roma separatamente dal testo. Le tavole in legno non sono prive dì eleganza e di gusto. Il Poleni ritiene quest’edizione in tal pregio da porta immediata dopo quella di Sulpizio.
Edizione pregiatissima per la correzione del testo e le cure studiose dell’autore che aumentò di molto le note dall’edizione che nel 1544 ne fece in Roma separatamente dal testo. Le tavole in legno non sono prive dì eleganza e di gusto. Il Poleni ritiene quest’edizione in tal pregio da porta immediata dopo quella di Sulpizio.
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713. VITRUVII M., I dieci libri dell’architettura tradotti et commentati da Monsig. Barbaro eletto Patriarca di Aquileia, Vinegia, per Francesco Marcolini con privilegi, 1556, in fol. fig.
Con due tavole, l’una di lutto quello si contiene per i capi dell’opera, l’altra per dichiarazione di tutte le cose d’importanza. Magnifica edizione intitolata al Cardinale Ippolito d’Este; con frontespizio doppio e figurato intagliato in legno come lo sono tutte le bellissime tavole dell’opera collocate fra il testo. Questa versione non solo, al parere anche del Poleni, è da anteporsi ad ogni altra italiana che conservasi, ma viene giustamente riputata per la prima veramente italiana, esemplare di prima bellezza.
Con due tavole, l’una di lutto quello si contiene per i capi dell’opera, l’altra per dichiarazione di tutte le cose d’importanza. Magnifica edizione intitolata al Cardinale Ippolito d’Este; con frontespizio doppio e figurato intagliato in legno come lo sono tutte le bellissime tavole dell’opera collocate fra il testo. Questa versione non solo, al parere anche del Poleni, è da anteporsi ad ogni altra italiana che conservasi, ma viene giustamente riputata per la prima veramente italiana, esemplare di prima bellezza.
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715. VITRUVE, Epitome, ou extrait abregé de dix livres d’architecture de M. Vitruve Pollion par Jean Gardet Bourbonnois et Dominique Bertin Parisien, Paris 1565, en 4 pet. fig.
Edizione noti diversa da quella, del 1559 se non pel frontespizio. L’estratto si fonda sulla versione di Jean Martin, le figure sono infelici assai e il meglio consiste nelle annotazioni ai tre primi libri che vengono dopo l’epitome, estese da Gardet, nelle quali riempie il vuoto dell’altro collaboratore.
Edizione noti diversa da quella, del 1559 se non pel frontespizio. L’estratto si fonda sulla versione di Jean Martin, le figure sono infelici assai e il meglio consiste nelle annotazioni ai tre primi libri che vengono dopo l’epitome, estese da Gardet, nelle quali riempie il vuoto dell’altro collaboratore.
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716. VITRUVII M. Pollionis, De architectura libri decerti cum commentariis Danielis Barbari multis aedificiorum, horologiorum et machinarum descriptionibus auctis et illustratis; apud Franciscum Senensem et Jo. Crugher Germanum, 1567, in fol.
In questa edizione latina il Barbaro seguì particolarmente il testo dell’edizione del Filandro, 1552; meno alcune varianti nelle quali preferì l’edizione di Fra Giocondo. Le tavole sempre fra il testo sono intagliate in legno.
In questa edizione latina il Barbaro seguì particolarmente il testo dell’edizione del Filandro, 1552; meno alcune varianti nelle quali preferì l’edizione di Fra Giocondo. Le tavole sempre fra il testo sono intagliate in legno.
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