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1600 to 1649
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Dopo il frontespizio segue la dedica al Sig. Volunio Bandinelli: e si compie la pagina colla dichiarazione del
Vignola: è rimpiazzato il terzo foglio dei privilegi con una tavola di più dell’edizione originale, ove sono le
colonne dei cinque ordini riunite; cosi si procede sino alla tav. 32 e seguono poi le porte tratte dalle opere del
Buonarroti, che fanno arrivare il numero delle tavole di quest’edizione sino alle 45.
Dopo il frontespizio segue la dedica al Sig. Volunio Bandinelli: e si compie la pagina colla dichiarazione del
Vignola: è rimpiazzato il terzo foglio dei privilegi con una tavola di più dell’edizione originale, ove sono le
colonne dei cinque ordini riunite; cosi si procede sino alla tav. 32 e seguono poi le porte tratte dalle opere del
Buonarroti, che fanno arrivare il numero delle tavole di quest’edizione sino alle 45.
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Il testo di quest’opera è in italiano, olandese, francese e tedesco, distribuita in 42 tavole, la quale a dir vero è una
assai bella imitazione delle anteriori buone edizioni italiane. Vedi d’Avilar e Labacco.
Il testo di quest’opera è in italiano, olandese, francese e tedesco, distribuita in 42 tavole, la quale a dir vero è una
assai bella imitazione delle anteriori buone edizioni italiane. Vedi d’Avilar e Labacco.
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Le tavole portano la marca di Gab. Krammer e l’anno 1599. Gli esempi tratti dagli ordini e i loro ornamenti sono
tutto ciò che di più barbaro escisse dagli umani deliri in 28 tavole, cui sono aggiunte altre tavole di prospettive
inventate da Uriese, da Dom. Custodi, pubblicate da Steff. Scolari in Venezia.
Le tavole portano la marca di Gab. Krammer e l’anno 1599. Gli esempi tratti dagli ordini e i loro ornamenti sono
tutto ciò che di più barbaro escisse dagli umani deliri in 28 tavole, cui sono aggiunte altre tavole di prospettive
inventate da Uriese, da Dom. Custodi, pubblicate da Steff. Scolari in Venezia.
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La prima tavola che precede le 50 figure contiene il ritratto di Mauclerc dipinto e intagliato di sua mano: fu
levato (ma non abbastanza) dal rame il millesimo e sul nostro esemplare, che è di prima bellezza, si legge 1535,
del qual autore non troviamo citazioni. Ma è da tenersi in gran pregio per le tavole di bella e nitida incisione.
Pietro Daret aggiunse a quest’opera le misure e proporzioni d’altri maestri, siccome egli avvisa nel frontespizio.
E infatti Mauclerc non poteva parlare di Palladio, di Vignola, di Scamozzi, le cui opere non erano vivente lui
conosciute; e perciò vedesi che le cinque tavole dalla 45 alla 48 inclusive, nelle quali si presentano questi
paralelli, sono d’altro bulino ed aggiunte da Pietro Daret all’opera di Mauclerc, le altre tavole avendo tutte la
marca del primo autore. Quanto al testo si riconosce derivar le nozioni da Vitruvio, ma succintamente, e
confusamente ed eludendo passi difficili, come quelli sulla voluta ionica, sugli scamilli ec.
La prima tavola che precede le 50 figure contiene il ritratto di Mauclerc dipinto e intagliato di sua mano: fu
levato (ma non abbastanza) dal rame il millesimo e sul nostro esemplare, che è di prima bellezza, si legge 1535,
del qual autore non troviamo citazioni. Ma è da tenersi in gran pregio per le tavole di bella e nitida incisione.
Pietro Daret aggiunse a quest’opera le misure e proporzioni d’altri maestri, siccome egli avvisa nel frontespizio.
E infatti Mauclerc non poteva parlare di Palladio, di Vignola, di Scamozzi, le cui opere non erano vivente lui
conosciute; e perciò vedesi che le cinque tavole dalla 45 alla 48 inclusive, nelle quali si presentano questi
paralelli, sono d’altro bulino ed aggiunte da Pietro Daret all’opera di Mauclerc, le altre tavole avendo tutte la
marca del primo autore. Quanto al testo si riconosce derivar le nozioni da Vitruvio, ma succintamente, e
confusamente ed eludendo passi difficili, come quelli sulla voluta ionica, sugli scamilli ec.
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Quest’opera è di 40 tav. edizione originale; segue poi la scelta di vari tempietti antichi, Roma, presso il Soria,
1624: sono tavole 6 vengono in seguito diversi ornamenti capricciosi per depositi e altari, Roma 1625; sono
tavole 40. Finisce il volume coi tabernacoli diversi nuovamente inventati da Giovan Battista Montano: Roma
1618: sono tavole 24 in fol. fig., il tutto dato in luce da Giovan Battista Soria romano. Il Montano si intitola
intagliatore di legname eccellentissimo, di questo volume quantunque s’incominci ad inclinare al gusto falso,
vedesi però quanto l’autore fosse valente.
Quest’opera è di 40 tav. edizione originale; segue poi la scelta di vari tempietti antichi, Roma, presso il Soria,
1624: sono tavole 6 vengono in seguito diversi ornamenti capricciosi per depositi e altari, Roma 1625; sono
tavole 40. Finisce il volume coi tabernacoli diversi nuovamente inventati da Giovan Battista Montano: Roma
1618: sono tavole 24 in fol. fig., il tutto dato in luce da Giovan Battista Soria romano. Il Montano si intitola
intagliatore di legname eccellentissimo, di questo volume quantunque s’incominci ad inclinare al gusto falso,
vedesi però quanto l’autore fosse valente.
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Questo elegantissimo libretto ha tutto il suo testo egualmente che le tavole intagliate in rame.
Questo elegantissimo libretto ha tutto il suo testo egualmente che le tavole intagliate in rame.
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Questo libro ripieno di ottime nozioni in ogni teoria, e in ogni pratica dell’arte è scritto da un autore che era
nudrito de’ migliori principii. Tutte le tavole copiosissime sono intagliate in legno e frapposte al testo.
Questo libro ripieno di ottime nozioni in ogni teoria, e in ogni pratica dell’arte è scritto da un autore che era
nudrito de’ migliori principii. Tutte le tavole copiosissime sono intagliate in legno e frapposte al testo.
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Nella prima parte dedicata al Principe Maurizio d’Orange è il ritratto del mecenate e quello dell’autore assai
bello. Indi la illustrazione delle 49 tavole che la compongono. La seconda parte stampata a Leyden nel 1605
contiene l’illustrazione delle 24 tavole da cui è composta: nel libro aggiunto dei cinque ordini di architettura sono
59 tavole con le trabeazioni degli ordini, molte vedute prospettiche e il testo relativo alle prime.
Nella prima parte dedicata al Principe Maurizio d’Orange è il ritratto del mecenate e quello dell’autore assai
bello. Indi la illustrazione delle 49 tavole che la compongono. La seconda parte stampata a Leyden nel 1605
contiene l’illustrazione delle 24 tavole da cui è composta: nel libro aggiunto dei cinque ordini di architettura sono
59 tavole con le trabeazioni degli ordini, molte vedute prospettiche e il testo relativo alle prime.
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