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1560. ANTONINO Filippo, Introduzione a’ discorsi dell’antichità di Sarsina, 1606, in 4. Queste sono 20 pagine precedute dall’indicato frontispizio e sono seguite dall’altro: Delle antichità di Sarsina et 270 de’ costumi di Romani nel trionfo e nel Trichlinio antico, Sarsina 1607, in 4, p. M. 56.
Segue la dedica al Cav. Aldobrandino e 18 foglietti di tavole delle materie. Indi si incomincia la numerazione del testo fino alla pagina 256. Ordinariamente questo libro si trova imperfetto a cagione della duplicità dei frontespizi: sono fra il testo molte lapidi e iscrizioni.
Segue la dedica al Cav. Aldobrandino e 18 foglietti di tavole delle materie. Indi si incomincia la numerazione del testo fino alla pagina 256. Ordinariamente questo libro si trova imperfetto a cagione della duplicità dei frontespizi: sono fra il testo molte lapidi e iscrizioni.
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1578. BAUR Giovan Guglielmo, (a D. Paolo Orsino Duca di Bracciano tav. D. D.) Costumi di diverse nazioni p. in 8, 1636, 12 tavole originali a cui sono unite anche le riproduzioni delle stesse pubblicate nella calcografia di Mariette il figlio per opera di F. L. D. Ciartres.
Su legato nell’opera delle battaglie di Baur.
Su legato nell’opera delle battaglie di Baur.
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1605. BRUNO di Melfi Vincenzo, Teatro degli inventori di tutte le cose, Napoli, per Tarquinio Longo, 1603, in fol.
Opera in questo genere rara, e curiosa, ove per ordine alfabetico passando in rivista sei mille vocaboli all’incirca riferibili ad ogni umano genere di cose, attribuisce a ciascuna origini ed invenzioni, con un indice in fine dei vocaboli. L’opera e dedicata al Vice Re di Napoli. Dopo il frontespizio sono tre foglietti di poesie varie in lode dell’autore: indi segue un indice degli autori citati in altri due foglietti e a tergo dell’ultimo si trova un avviso ai lettori: comincia il testo e prosegue fino alla pagina 391. L’indice in fine dei vocaboli contiene 20 foglietti.
Opera in questo genere rara, e curiosa, ove per ordine alfabetico passando in rivista sei mille vocaboli all’incirca riferibili ad ogni umano genere di cose, attribuisce a ciascuna origini ed invenzioni, con un indice in fine dei vocaboli. L’opera e dedicata al Vice Re di Napoli. Dopo il frontespizio sono tre foglietti di poesie varie in lode dell’autore: indi segue un indice degli autori citati in altri due foglietti e a tergo dell’ultimo si trova un avviso ai lettori: comincia il testo e prosegue fino alla pagina 391. L’indice in fine dei vocaboli contiene 20 foglietti.
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1607. BRUYNI Abrahami, Diversarum gentium armatura equestris, Amstelodami in redibus Nicolai Joan, Visscherii. Vedi Diversarim gentium. 279
1614. CARACCIO Annibale, Le Arti di Bologna, 78 tavole intagliate in rame in fol., Roma 1646.
Quest’opera apparve con diversi frontespizi e vario numero di tavole. Questo esemplare è di prima impressione e le lamine furono intagliate sui disegni d’Annibale da Gius. Mitelli.
Quest’opera apparve con diversi frontespizi e vario numero di tavole. Questo esemplare è di prima impressione e le lamine furono intagliate sui disegni d’Annibale da Gius. Mitelli.
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1618. CASSIANI Pieri, De calidi potus apud veteres usu epistola, Bononiae 1606, in 4, parv.
1624. CIACONII Petri Toletani, Opuscula in Columna rostrata inscriptionem, de ponderibus, de mensuris, de nummis, Romae 1608, in 8.
Questi opuscoli sono postumi, poiché non erano stati finiti dall’autore e nullameno vennero dai dotti applauditi per l’estensione delle cognizioni che racchiudono.
Questi opuscoli sono postumi, poiché non erano stati finiti dall’autore e nullameno vennero dai dotti applauditi per l’estensione delle cognizioni che racchiudono.
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1634. DIVERSARUM gentium armatura equestris ubi fere Europae, Asiae, atque Africae equitandi ratio propria espressa est., Amstelodami, impressae in aedibus Nic. Jo. Visscheri, 1617, in 4.
Opera di bella maniera d’intaglio composta da un frontespizio figurato; poi segue un Nettuno, e una Pale con due cavalli marini. La terza carta presenta le armi di varie corti di Fiandra e d’Olanda; seguono settantasette stampe di cavalli montati da Cavalieri d’ogni Nazione, l’ultima però è un elefante. È da notarsi che 56 sono d’una grandezza uniforme e le residue estendo più piccole hanno un contorno e sembrano d’altra mano, quantunque della medesima scuola. Cosicché questo volume sembra composto da due opere diverse. Abramo Bruyn pubblicò in Colonia l’anno 1577 la prima edizione di questo libro, intitolata, come sopra e queste tavole sono tutte incise nella sua maniera.
Opera di bella maniera d’intaglio composta da un frontespizio figurato; poi segue un Nettuno, e una Pale con due cavalli marini. La terza carta presenta le armi di varie corti di Fiandra e d’Olanda; seguono settantasette stampe di cavalli montati da Cavalieri d’ogni Nazione, l’ultima però è un elefante. È da notarsi che 56 sono d’una grandezza uniforme e le residue estendo più piccole hanno un contorno e sembrano d’altra mano, quantunque della medesima scuola. Cosicché questo volume sembra composto da due opere diverse. Abramo Bruyn pubblicò in Colonia l’anno 1577 la prima edizione di questo libro, intitolata, come sopra e queste tavole sono tutte incise nella sua maniera.
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1635. DONII Jo. Bapt., Dissertatio de utraque Paenula, Parìsiis 1644, in 8, M. 69.
1637. DULPHII Floriani, Tractatus de sepulturis, cappellis, statuis, epitaphiis et defunctorum monumentis, Bononiae 1641, in 4, parv.
Quest’operetta è dedicata al Senato di Bologna. È singolarmente distribuita, poiché essendo divisa in 16 capitoli, ogni capitolo è preceduto da un lungo sommario delle materie e nel fine avvi anche una copiosa tavola generale. Il testo non eccede le 133 pagine e piuttosto vi si riconosce l’uomo del foro, che l’antiquario erudito.
Quest’operetta è dedicata al Senato di Bologna. È singolarmente distribuita, poiché essendo divisa in 16 capitoli, ogni capitolo è preceduto da un lungo sommario delle materie e nel fine avvi anche una copiosa tavola generale. Il testo non eccede le 133 pagine e piuttosto vi si riconosce l’uomo del foro, che l’antiquario erudito.
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