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Della architettura trattati
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Nel frontespizio è un sole nascente e quattro tavole in fine.
Nel frontespizio è un sole nascente e quattro tavole in fine.
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Questo dotto ed elegante lavoro estratto da un’opera classica e grandiosa come Vitruvio, non poteva esser fatto
con maggiore accorgimento e trovansi in fine undici tavole intagliate in rame con molto buon gusto ed
accuratezza.
Questo dotto ed elegante lavoro estratto da un’opera classica e grandiosa come Vitruvio, non poteva esser fatto
con maggiore accorgimento e trovansi in fine undici tavole intagliate in rame con molto buon gusto ed
accuratezza.
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, La dottrina di Alberto Durero estesa in questo libro di geometria, fa conoscere come egli sapeva applicarla ad
ogni modo dell’arte. Le tavole sono in legno, e vi si trovano gli elementi della prospettiva, dell’obiettiva, le
proporzioni delle lettere ec. ec.
La dottrina di Alberto Durero estesa in questo libro di geometria, fa conoscere come egli sapeva applicarla ad
ogni modo dell’arte. Le tavole sono in legno, e vi si trovano gli elementi della prospettiva, dell’obiettiva, le
proporzioni delle lettere ec. ec.
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Unitovi il Corso Elementare, il quale contiene le 23 tavole della seconda parte dell’opera. Trovasi legata anche la
prima parte contenente altre 24 tavole di diversi ornamenti, pubblicati nel 1781. Ma è da notarsi l’immensa
diversità delle stampe di questa prima parte, quando trovansi riunite alla seconda, o alla terza, essendo
logoratissime pel gran successo e smercio che ebbero, cosicché per chiarirsi dell’antichità della prima parte, è
d’uopo osservare la carta in cui sono tirate; 71mentre per la prima impressione si adoperò carta meno
candida e più piccola.
Unitovi il Corso Elementare, il quale contiene le 23 tavole della seconda parte dell’opera. Trovasi legata anche la
prima parte contenente altre 24 tavole di diversi ornamenti, pubblicati nel 1781. Ma è da notarsi l’immensa
diversità delle stampe di questa prima parte, quando trovansi riunite alla seconda, o alla terza, essendo
logoratissime pel gran successo e smercio che ebbero, cosicché per chiarirsi dell’antichità della prima parte, è
d’uopo osservare la carta in cui sono tirate; 71mentre per la prima impressione si adoperò carta meno
candida e più piccola.
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Questa è la seconda parte dell’opera dedicata al C. di Wilzeck. Dopo la dedica sta una prefazione al lettore; e
seguono 23 bellissime tavole, a cui va unita.
Questa è la seconda parte dell’opera dedicata al C. di Wilzeck. Dopo la dedica sta una prefazione al lettore; e
seguono 23 bellissime tavole, a cui va unita.
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Queste non sono che dodici cattive tavole all’acqua forte che non corrispondono in alcun modo al titolo.
Queste non sono che dodici cattive tavole all’acqua forte che non corrispondono in alcun modo al titolo.
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Questo esemplare apparteneva all’architetto Scamozzi ed è composto come segue: il frontespizio è figurato e
porta nel centro un cartello applicato, ove in barbara ortografia è espressa la dichiarazione dell’opera. Segue la
dedica del traduttore e subito nello stesso foglietto il testo del trattato in colonne stampato a caratteri corsivi, che
continua fino al sesto foglietto inclusive. Questa prima porte è accompagnata da 23 tavole: segue un’altra parte
col primo foglietto in basso alemanno e la data d’Anversa del 1578 intorno l’ordine toscano con 12 tavole. Un
altro libretto colla stessa data e nella stessa lingua riguarda il corintio, io 140 nico e il composito con 18
tavole. L’ultima parte relativa al corintio e al composito con le trabeazioni porta la data del 1565 che è la data
dell’edizione originale delle opere di Vredeman intagliate da Girolamo Ceck: e contiene 22 tavole.
Questo esemplare apparteneva all’architetto Scamozzi ed è composto come segue: il frontespizio è figurato e
porta nel centro un cartello applicato, ove in barbara ortografia è espressa la dichiarazione dell’opera. Segue la
dedica del traduttore e subito nello stesso foglietto il testo del trattato in colonne stampato a caratteri corsivi, che
continua fino al sesto foglietto inclusive. Questa prima porte è accompagnata da 23 tavole: segue un’altra parte
col primo foglietto in basso alemanno e la data d’Anversa del 1578 intorno l’ordine toscano con 12 tavole. Un
altro libretto colla stessa data e nella stessa lingua riguarda il corintio, io 140 nico e il composito con 18
tavole. L’ultima parte relativa al corintio e al composito con le trabeazioni porta la data del 1565 che è la data
dell’edizione originale delle opere di Vredeman intagliate da Girolamo Ceck: e contiene 22 tavole.
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, Non produsse questo scrittore che la versione e il commento dei primi cinque libri. Confutando e nello stesso
tempo molto servendosi del Cesariano, poco aggiunse del proprio, qualche luogo emendando e molti storpiando.
Il frontespizio è figurato; dopo il privilegio di Clemente VII è la dedica, il ritratto del Conte Bigazzino, indi
comincia il testo contenuto in 131 fogl. Ma il primo conta da un asterisco, gli altri dai numeri.
Non produsse questo scrittore che la versione e il commento dei primi cinque libri. Confutando e nello stesso
tempo molto servendosi del Cesariano, poco aggiunse del proprio, qualche luogo emendando e molti storpiando.
Il frontespizio è figurato; dopo il privilegio di Clemente VII è la dedica, il ritratto del Conte Bigazzino, indi
comincia il testo contenuto in 131 fogl. Ma il primo conta da un asterisco, gli altri dai numeri.
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Opera farraginosa con un volume intero di tavole 161, intagliate in rame, ove si parla e si presenta il tempio di
Solomone e altre strane cose miste alle buone. Può riguardarsi come un magazzino indigesto di tutte le
cognizioni riguardanti l’architettura.
Opera farraginosa con un volume intero di tavole 161, intagliate in rame, ove si parla e si presenta il tempio di
Solomone e altre strane cose miste alle buone. Può riguardarsi come un magazzino indigesto di tutte le
cognizioni riguardanti l’architettura.
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,
Libro dal quale rilevasi fino a qual seguo fosse già stata spinta la stravaganza e il sopracarico degli ornamenti
nelle cose architettoniche, quantunque in un’epoca, in cui il gusto non era certamente corrotto in Italia, dal che
potrebbe qualche cosa dedursi sulle sorgenti delle stravaganze ornamentali: sonovi 40 tavole compresovi il
frontispizio. L’edizione è latina e francese. Gli esemplari non sono comuni e l’autore scrisse altre opere in questo
gusto.
Libro dal quale rilevasi fino a qual seguo fosse già stata spinta la stravaganza e il sopracarico degli ornamenti
nelle cose architettoniche, quantunque in un’epoca, in cui il gusto non era certamente corrotto in Italia, dal che
potrebbe qualche cosa dedursi sulle sorgenti delle stravaganze ornamentali: sonovi 40 tavole compresovi il
frontispizio. L’edizione è latina e francese. Gli esemplari non sono comuni e l’autore scrisse altre opere in questo
gusto.
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Contenente le spiegazioni degli ordini secondo i precetti di Vitruvio, applicate a diverse fabbriche poi di sua
invenzione 23 tavole di bella impressione. Questo libro è lo stesso che la prima parte del sua più ampio trattato
dell’opera precedente.
Contenente le spiegazioni degli ordini secondo i precetti di Vitruvio, applicate a diverse fabbriche poi di sua
invenzione 23 tavole di bella impressione. Questo libro è lo stesso che la prima parte del sua più ampio trattato
dell’opera precedente.
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, Apparisce però ristampata nel 1581; poiché amendue i numeri sono intagliati sul frontespizio figurato in luoghi
diversi. È singolare l’applicazione degli ordini fatta da questo autore agli edifici moderni e barbaro lo stile e le
proporzioni con cui sono figurati.
Apparisce però ristampata nel 1581; poiché amendue i numeri sono intagliati sul frontespizio figurato in luoghi
diversi. È singolare l’applicazione degli ordini fatta da questo autore agli edifici moderni e barbaro lo stile e le
proporzioni con cui sono figurati.
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, Le tavole portano la marca di Gab. Krammer e l’anno 1599. Gli esempi tratti dagli ordini e i loro ornamenti sono
tutto ciò che di più barbaro escisse dagli umani deliri in 28 tavole, cui sono aggiunte altre tavole di prospettive
inventate da Uriese, da Dom. Custodi, pubblicate da Steff. Scolari in Venezia.
Le tavole portano la marca di Gab. Krammer e l’anno 1599. Gli esempi tratti dagli ordini e i loro ornamenti sono
tutto ciò che di più barbaro escisse dagli umani deliri in 28 tavole, cui sono aggiunte altre tavole di prospettive
inventate da Uriese, da Dom. Custodi, pubblicate da Steff. Scolari in Venezia.
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Volume senza testo, meno un foglio d’introduzione con 87 tavole e due tabelle figurate; ove in 49 piccole piante
sono messe in paralello tra loro le proporzioni delle fabbriche contenute nell’opera. Avvi un merito in alcune
distribuzioni interne per la comodità dell’abitare, molto più che per il gusto dell’esterna decorazione.
Volume senza testo, meno un foglio d’introduzione con 87 tavole e due tabelle figurate; ove in 49 piccole piante
sono messe in paralello tra loro le proporzioni delle fabbriche contenute nell’opera. Avvi un merito in alcune
distribuzioni interne per la comodità dell’abitare, molto più che per il gusto dell’esterna decorazione.
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,
I due volumi sono legati in un sol tomo. Avvi un frontespizio figurato intagliato da B. Picart, che incise
egualmente il ritratto dell’autore. Le tavole sono egualmente in gran dimensione con altrettanta precisione e
lusso, che furono fatte quelle dell’Alberti, pubblicate in Londra dallo stesso Leoni. Il primo libro contiene 43
tavole, il secondo ne contiene 60; il terzo ne contiene; il quarto libro è diviso in due parti, la prima delle quali
contiene 22 tavole e la seconda 58. Opera di un enorme dispendio per la sua ricca e laboriosa esecuzione.
I due volumi sono legati in un sol tomo. Avvi un frontespizio figurato intagliato da B. Picart, che incise
egualmente il ritratto dell’autore. Le tavole sono egualmente in gran dimensione con altrettanta precisione e
lusso, che furono fatte quelle dell’Alberti, pubblicate in Londra dallo stesso Leoni. Il primo libro contiene 43
tavole, il secondo ne contiene 60; il terzo ne contiene; il quarto libro è diviso in due parti, la prima delle quali
contiene 22 tavole e la seconda 58. Opera di un enorme dispendio per la sua ricca e laboriosa esecuzione.
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Gli editori Francesi profittarono delle tavole, che pochi anni prima furono pubblicate in Firenze nella versione
del Bartoli, che veggonsi scrupolosamente copiate in questa edizione francese, alla quale non può negarsi una
somma eleganza e bella forma di tipi.
Gli editori Francesi profittarono delle tavole, che pochi anni prima furono pubblicate in Firenze nella versione
del Bartoli, che veggonsi scrupolosamente copiate in questa edizione francese, alla quale non può negarsi una
somma eleganza e bella forma di tipi.
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Poche figure dimostrative intagliate in legno sono fra il testo. L’edizione è bella e nitida e l’opera riguarda alcune
pratiche dell’arte per la meccanica della sua esecuzione e molte leggi per gli edifici. Avvi anche un elenco di
scrittori in questa materia con diverse annotazioni.
Poche figure dimostrative intagliate in legno sono fra il testo. L’edizione è bella e nitida e l’opera riguarda alcune
pratiche dell’arte per la meccanica della sua esecuzione e molte leggi per gli edifici. Avvi anche un elenco di
scrittori in questa materia con diverse annotazioni.
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Non differisce quest’edizione da quella del 1674 se non in alcune parole del frontespizio ed è egualmente nitida e
corretta colle stesse tavole in rame.
Non differisce quest’edizione da quella del 1674 se non in alcune parole del frontespizio ed è egualmente nitida e
corretta colle stesse tavole in rame.
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, Opera divisa in cinque parti, il cui secondo volume è tutto consecrato a cento cinquanta tavole intagliate in rame.
L’epoca infelice pel gusto rende l’opera di mediocre pregio ec. Il nome di Courtone non è nel frontespizio e
l’opera è annunciata anonima, ma trovasi segnato sotto alcune delle stampe.
Opera divisa in cinque parti, il cui secondo volume è tutto consecrato a cento cinquanta tavole intagliate in rame.
L’epoca infelice pel gusto rende l’opera di mediocre pregio ec. Il nome di Courtone non è nel frontespizio e
l’opera è annunciata anonima, ma trovasi segnato sotto alcune delle stampe.
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L’opera è preceduta dalla vita dell’autore scritta da Rafaelle du Fresile, con 65 tavole di bellissimo disegno ed
intaglio, la più parte incise da B. Piccard. I disegni poi dal traduttore pubblicati nel volume addizionale sono in
numero di 25, fra quali alcune bellissime invenzioni di Palazzi. Opera da tenersi in pregio.
L’opera è preceduta dalla vita dell’autore scritta da Rafaelle du Fresile, con 65 tavole di bellissimo disegno ed
intaglio, la più parte incise da B. Piccard. I disegni poi dal traduttore pubblicati nel volume addizionale sono in
numero di 25, fra quali alcune bellissime invenzioni di Palazzi. Opera da tenersi in pregio.
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Opera prodotta con tutto il lusso e l’eleganza delle edizioni moderne inglesi, che non aggiunse per novità di
interpetrazioni alcuna maggior chiarezza a’ luoghi oscuri del testo: con 117 figure ben disegnate e intagliate in
rame. Esemplare distinto, in cuoio di Russia dor. ec.
Opera prodotta con tutto il lusso e l’eleganza delle edizioni moderne inglesi, che non aggiunse per novità di
interpetrazioni alcuna maggior chiarezza a’ luoghi oscuri del testo: con 117 figure ben disegnate e intagliate in
rame. Esemplare distinto, in cuoio di Russia dor. ec.
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, Con un bellissimo ritratto del traduttore intagliato in legno nel frontespizio. Questa è la prima edizione del
Vitruvio del Martino, in cui professa di essersi valso de’ commentatori precedenti, ed in specie vedesi aver
preferito fra Giocondo. Le figure intagliate in legno con molto bel garbo sono disegnate la più parte da Jean
Goujon e le altre son tolte dal Cesariano, da fra Giocondo e dal Serlio. In fine è una breve dissertazione
sull’architettura di Jean Goujon.
Con un bellissimo ritratto del traduttore intagliato in legno nel frontespizio. Questa è la prima edizione del
Vitruvio del Martino, in cui professa di essersi valso de’ commentatori precedenti, ed in specie vedesi aver
preferito fra Giocondo. Le figure intagliate in legno con molto bel garbo sono disegnate la più parte da Jean
Goujon e le altre son tolte dal Cesariano, da fra Giocondo e dal Serlio. In fine è una breve dissertazione
sull’architettura di Jean Goujon.
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, Le figure che trovansi in questa edizione non corrispondono a quelle delle altre due sopra citate del Martino, ma
gli editori si sono serviti di quelle dell’edizione tornesiana latina. Quanto al testo questa versione non differisce
dalle antiche se non nella miglior forma del dire, abbandonata la vecchia ortografia.
Le figure che trovansi in questa edizione non corrispondono a quelle delle altre due sopra citate del Martino, ma
gli editori si sono serviti di quelle dell’edizione tornesiana latina. Quanto al testo questa versione non differisce
dalle antiche se non nella miglior forma del dire, abbandonata la vecchia ortografia.
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, Non è dissimile esenzialmente questa seconda edizione della edizione del Martino da quella pubblicata nel 1547,
sebbene da lui stesso diretta e procurata
Non è dissimile esenzialmente questa seconda edizione della edizione del Martino da quella pubblicata nel 1547,
sebbene da lui stesso diretta e procurata
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, Con un frontespizio figurato e molte tavole in rame di bell’intaglio inserite fra il testo. Opera utile per le pratiche
e i costumi e le leggi in materia edificatoria.
Con un frontespizio figurato e molte tavole in rame di bell’intaglio inserite fra il testo. Opera utile per le pratiche
e i costumi e le leggi in materia edificatoria.
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,
Opera estesa con molta prolissità e complicazione e con infinito numero di dimostrazioni e figure in tavole 121,
alla quale bisogna accordate un merito distinto per le grandi cognizioni pratiche e matematiche in essa raccolte.
Opera estesa con molta prolissità e complicazione e con infinito numero di dimostrazioni e figure in tavole 121,
alla quale bisogna accordate un merito distinto per le grandi cognizioni pratiche e matematiche in essa raccolte.
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Ordinariamente quest’opera pessima in ogni sua parte non è conosciuta che pel primo volume: e il Comolli ne
cita un secondo soltanto. Il nostro rara esemplare diviso in tre volumi non conta che 143 tavole e il terzo volume
comprende unicamente le tavole relative ai trattati del tomo secondo.
Ordinariamente quest’opera pessima in ogni sua parte non è conosciuta che pel primo volume: e il Comolli ne
cita un secondo soltanto. Il nostro rara esemplare diviso in tre volumi non conta che 143 tavole e il terzo volume
comprende unicamente le tavole relative ai trattati del tomo secondo.
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Col ritratto dell’autore disegnato da Cesare dai fiori, intagliato da Giovan Battista Bonacina, assai bello. Opera in
cui si com106plicano le cose più facili in una quantità di inutili insegnamenti.
Col ritratto dell’autore disegnato da Cesare dai fiori, intagliato da Giovan Battista Bonacina, assai bello. Opera in
cui si com106plicano le cose più facili in una quantità di inutili insegnamenti.
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Opera divisa in cinque trattati dell’architettura in generale: dell’iconografìa, dell’ortografia elevata,
dell’ortografia gettata, della geodesia. Il primo volume è consacrato al testo, il secondo alle tavole che sono il
risultato il più strano d’un imaginazione sregolata e priva di retto senso e di ogni sorta di gusto.
Opera divisa in cinque trattati dell’architettura in generale: dell’iconografìa, dell’ortografia elevata,
dell’ortografia gettata, della geodesia. Il primo volume è consacrato al testo, il secondo alle tavole che sono il
risultato il più strano d’un imaginazione sregolata e priva di retto senso e di ogni sorta di gusto.
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Quest’opera è divisa in 5 parti con 63 tavole e il ritratto dell’autore. Libro unicamente servibile alla storia del
decadimento dell’arte a misura che le pratiche si resero più facili e comuni.
Quest’opera è divisa in 5 parti con 63 tavole e il ritratto dell’autore. Libro unicamente servibile alla storia del
decadimento dell’arte a misura che le pratiche si resero più facili e comuni.
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,
Prende l’autore le proporzioni dal Vignola. Vi unisce alcune buone osservazioni pratiche. L’edizione in merito di
tipi e delle tavole in legno sparse fra il testo ha la fisonomia del paese dove è stampata. Quest’opera fu scritta dal
P. Francesco Eschinardi.
Prende l’autore le proporzioni dal Vignola. Vi unisce alcune buone osservazioni pratiche. L’edizione in merito di
tipi e delle tavole in legno sparse fra il testo ha la fisonomia del paese dove è stampata. Quest’opera fu scritta dal
P. Francesco Eschinardi.
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Questa è una ristampa dell’edizione originale precedente cui il de’ Rossi aggiunse due figure nel fine: esemplare
in carta distinta. Quest’opera con frontespizio figurato e col ritratto dell’autore è composta da 42 tavole con una
quantità di preziosi e scelti fragmenti della buona architettura.
Questa è una ristampa dell’edizione originale precedente cui il de’ Rossi aggiunse due figure nel fine: esemplare
in carta distinta. Quest’opera con frontespizio figurato e col ritratto dell’autore è composta da 42 tavole con una
quantità di preziosi e scelti fragmenti della buona architettura.
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Questa riproduzione del Vignola si scosta dalle precedenti edizioni ed è adattata secondo il sistema di
quest’anonimo all’uso delle scuole elementari. Vi è molto di buono in iscorcio: e 31 tavole appartengono
all’architettura e quattordici alla meccanica, compresa quella del Battipali che non è numerata.
Questa riproduzione del Vignola si scosta dalle precedenti edizioni ed è adattata secondo il sistema di
quest’anonimo all’uso delle scuole elementari. Vi è molto di buono in iscorcio: e 31 tavole appartengono
all’architettura e quattordici alla meccanica, compresa quella del Battipali che non è numerata.
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, ec., In questa edizione non è posto il testo a fronte della traduzione. Leggesi in altri esemplari di questa stessa
edizione mutato il frontespizio. Siena 1790 nella stamperia di Luigi e Benedetto Biadi con licenza.
In questa edizione non è posto il testo a fronte della traduzione. Leggesi in altri esemplari di questa stessa
edizione mutato il frontespizio. Siena 1790 nella stamperia di Luigi e Benedetto Biadi con licenza.
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138
, Edizione col testo latino a fronte e un corredo di 25 tavole disegnate e non incise corrispondentemente, la quale
si tiene in pregio e si preferisce alla maggior parte dell’edizioni con commenti.
Edizione col testo latino a fronte e un corredo di 25 tavole disegnate e non incise corrispondentemente, la quale
si tiene in pregio e si preferisce alla maggior parte dell’edizioni con commenti.
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, Questa è una ristampa dell’altra edizione pubblicata dall’Albrizzi nel 1747.
Questa è una ristampa dell’altra edizione pubblicata dall’Albrizzi nel 1747.
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In quest’edizione sono le 12 tavole imitate dall’originale francese di passabile intaglio, con un vocabolario alla
fine, ossia spiegazione delle parole difficili che s’incontrano in Vitruvio.
In quest’edizione sono le 12 tavole imitate dall’originale francese di passabile intaglio, con un vocabolario alla
fine, ossia spiegazione delle parole difficili che s’incontrano in Vitruvio.
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, A tergo del frontespizio e il ritratto dell’autore, poi la dedica del traduttore a Cosimo de Medici. Cominciano li
dieci libri dell’architettura colle tavole in legno fra il testo. A questa va aggiunto il trattato della pittura tradotto
da Lodovico Domenichi e in fine la tavola delle cose notabili. La prima edizione di questa versione del Bartoli è
del 1550, per Lorenzo Torrentino.
A tergo del frontespizio e il ritratto dell’autore, poi la dedica del traduttore a Cosimo de Medici. Cominciano li
dieci libri dell’architettura colle tavole in legno fra il testo. A questa va aggiunto il trattato della pittura tradotto
da Lodovico Domenichi e in fine la tavola delle cose notabili. La prima edizione di questa versione del Bartoli è
del 1550, per Lorenzo Torrentino.
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Furono tirate anche alcune copie del testo nella stessa carta grande delle tavole e vide la luce a spese d’un gran
mecenate, caldo di vero zelo, per la gloria italiana. Questa è la più splendida fra le opere che trattino dell’arte
militare. Si era già resa introvabile l’antica edizione di Brescia del 1599 e da questo motivo fa indotto il Duca
Melzi a incaricare il 99sig. Marini di questa edizione preceduta da molti prolegomeni, da una biblioteca
storico-critica di fortificazione, da una nuova lezione e commenti del testo e finalmente dell’antico testo
originale. Il tutto illustrato da copiosissime tavole.
Furono tirate anche alcune copie del testo nella stessa carta grande delle tavole e vide la luce a spese d’un gran
mecenate, caldo di vero zelo, per la gloria italiana. Questa è la più splendida fra le opere che trattino dell’arte
militare. Si era già resa introvabile l’antica edizione di Brescia del 1599 e da questo motivo fa indotto il Duca
Melzi a incaricare il 99sig. Marini di questa edizione preceduta da molti prolegomeni, da una biblioteca
storico-critica di fortificazione, da una nuova lezione e commenti del testo e finalmente dell’antico testo
originale. Il tutto illustrato da copiosissime tavole.
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Questa è precisamente l’edizione che fu intitolata al Cardinal Panfilio coi rami dell’edizione di Piazzola, li quali
non sono in alcun modo da compararsi a quelli della prima edizione. Di queste due ristampe e di questa ultima in
ispecie pochi bibliografi ne hanno contezza.
Questa è precisamente l’edizione che fu intitolata al Cardinal Panfilio coi rami dell’edizione di Piazzola, li quali
non sono in alcun modo da compararsi a quelli della prima edizione. Di queste due ristampe e di questa ultima in
ispecie pochi bibliografi ne hanno contezza.
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Lo sforzo della scienza di questo sommo prospettico non basta a rendere tollerabile il pessimo gusto delle sue
macchine e decorazioni. In questo volume oltre a 41 tavole delle quali è formato, trovansi alla fine alcuni suoi
disegni originali.
Lo sforzo della scienza di questo sommo prospettico non basta a rendere tollerabile il pessimo gusto delle sue
macchine e decorazioni. In questo volume oltre a 41 tavole delle quali è formato, trovansi alla fine alcuni suoi
disegni originali.
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,
Edizione colle tavole in legno collocate fra il testo.
Edizione colle tavole in legno collocate fra il testo.
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Opera bene concepita e di bella esecuzione colle tavole di purgato disegno, intagliate in legno e inserite fra il
testo. La prima edizione fu intitolata ad Enea Piccolomini, la seconda a Francesco dei Medici.
Opera bene concepita e di bella esecuzione colle tavole di purgato disegno, intagliate in legno e inserite fra il
testo. La prima edizione fu intitolata ad Enea Piccolomini, la seconda a Francesco dei Medici.
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,
Con una tavola al principio d’architettura civile ed una al fine d’architettura militare. Il libro è a guisa di
dizionario colle materie disposte alfabeticamente.
Con una tavola al principio d’architettura civile ed una al fine d’architettura militare. Il libro è a guisa di
dizionario colle materie disposte alfabeticamente.
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Questa è la seconda edizione contenente maggior numero di tavole della prima, che è del 1623; ne comparvero
posteriormente altre tre, delle quali una senza data. Libro meritevole di stima, poiché esteso da un valente
architetto che può ritenersi fra primi che si dessero cura della interna comodità nella distribuzione. Compreso il
frontispizio figurato, le tavole sono 85, intagliate in rame con diligenza.
Questa è la seconda edizione contenente maggior numero di tavole della prima, che è del 1623; ne comparvero
posteriormente altre tre, delle quali una senza data. Libro meritevole di stima, poiché esteso da un valente
architetto che può ritenersi fra primi che si dessero cura della interna comodità nella distribuzione. Compreso il
frontispizio figurato, le tavole sono 85, intagliate in rame con diligenza.
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Questo libro è dedicato a Filippo III. Re di Spagna, ma è 74a pochi noto, e da pochissimi celebrato, sebbene
meriti d’esser collocato fra’ più giudiziosi trattati. Le tavole sono disegnate con gran parità e incise
accuratamente forse dallo stesso autore. Dodici tavole sono per l’architettura, sette per la scultura, ossia per le
proporzioni de’ corpi umani, sei per la prospettiva e otto per la fortificazione, compreso il frontespizio collo
stemma del re di Spagna: il libro è compatto di 46 foglietti.
Questo libro è dedicato a Filippo III. Re di Spagna, ma è 74a pochi noto, e da pochissimi celebrato, sebbene
meriti d’esser collocato fra’ più giudiziosi trattati. Le tavole sono disegnate con gran parità e incise
accuratamente forse dallo stesso autore. Dodici tavole sono per l’architettura, sette per la scultura, ossia per le
proporzioni de’ corpi umani, sei per la prospettiva e otto per la fortificazione, compreso il frontespizio collo
stemma del re di Spagna: il libro è compatto di 46 foglietti.
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, ingegnero milanese, Quantunque un italiano abbia imaginato di far comperare agli stranieri l’opera ma più facilmente, stampandola in
francese, il che a noi sembra basso pensiere; nondimeno Ottavio Bertotti Scamozzi fece cosa nobile e grandiosa
nel produrre queste grandi opere palladiane e nell’illustrarle. Poteva esservi un po’ più di gusto, a dir vero, per
parte dei disegnatori, che pesanti riescono gli ornamenti e non tanto gentili le modanature, quanto si veggono
nelle opere originali; ma l’insieme di queste dimensioni in gran foglio ombreggiate produce un buon effetto, e
l’opera avvi luogo sempre tra le più classiche: 72 tavole contiene il primo volume, in cui si illustrano 17 edifici;
51 ne contiene il secondo, ove si tratta di altrettante fabbriche; 52 ne stanno nel terzo per illustrare un simil
numero di edifici; e 72 nel quarto, relative a 22 opere palladiane.
Quantunque un italiano abbia imaginato di far comperare agli stranieri l’opera ma più facilmente, stampandola in
francese, il che a noi sembra basso pensiere; nondimeno Ottavio Bertotti Scamozzi fece cosa nobile e grandiosa
nel produrre queste grandi opere palladiane e nell’illustrarle. Poteva esservi un po’ più di gusto, a dir vero, per
parte dei disegnatori, che pesanti riescono gli ornamenti e non tanto gentili le modanature, quanto si veggono
nelle opere originali; ma l’insieme di queste dimensioni in gran foglio ombreggiate produce un buon effetto, e
l’opera avvi luogo sempre tra le più classiche: 72 tavole contiene il primo volume, in cui si illustrano 17 edifici;
51 ne contiene il secondo, ove si tratta di altrettante fabbriche; 52 ne stanno nel terzo per illustrare un simil
numero di edifici; e 72 nel quarto, relative a 22 opere palladiane.
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Escì quest’opera alla luce in latino con questo titolo: Quinque columnarum exacta detcriptio, atque delineatio
cum simmetrica earum descriptione, conscriapta per Jo. Bloum, Tiguri 1560, e in tedesco fu riprodotta nel 1671.
Rara a trovarsi in qualunque lingua.
Escì quest’opera alla luce in latino con questo titolo: Quinque columnarum exacta detcriptio, atque delineatio
cum simmetrica earum descriptione, conscriapta per Jo. Bloum, Tiguri 1560, e in tedesco fu riprodotta nel 1671.
Rara a trovarsi in qualunque lingua.
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,
Con una tavola intagliata in legno. Aggiunto un secondo discorso sopra gl’incendi che alle volte succedono nelle
case ed altri luoghi.
Con una tavola intagliata in legno. Aggiunto un secondo discorso sopra gl’incendi che alle volte succedono nelle
case ed altri luoghi.
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