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3990. CLUVERII Philippi, Sicilia antiqua, item Sardinia, et Corsica, 1619, con 5 carte topografiche.
4035. MAFFEI Scipionis, Galliae antiquitates quaedam selectae, atque in plures epistolas distributae ad parisinum exemplar iterum editae. Accedunt epistolae duae, altera Sorbonicorum Doctorum ad auctorem hujus operis, altera March. Jo. Polenii de Olympico Theatro, Veronae 1734, in 4.
L’edizione di Parigi contiene molte memorie di meno, e questa è da preferirsi. Le tavole sono a’ luoghi indicati nel testo.
L’edizione di Parigi contiene molte memorie di meno, e questa è da preferirsi. Le tavole sono a’ luoghi indicati nel testo.
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4041. MARTINI Josephi, Theatrum basilicae pisanae, Romae 1703, in fol., fig. — Accedit appendix ad theatrum basilicae pisanae 1723.
Le copiose e grandi tavole di quest’opera ottima sono inserite fra il testo, e accuratamente intagliate in rame: sono queste in numero di 36, compresa una Vergine avanti il frontespizio, cui è dedicato il libro.
Le copiose e grandi tavole di quest’opera ottima sono inserite fra il testo, e accuratamente intagliate in rame: sono queste in numero di 36, compresa una Vergine avanti il frontespizio, cui è dedicato il libro.
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4059. PANVINII Onuphrii veronensis, Antiquitatum veronensium libri octo, tipis Pauli Frambotti, 1648, in fol., fig.
Opera insigne per la cura con cui sono illustrati i monumenti di quella città con 34 tav. compreso il frontesp. fig.
Opera insigne per la cura con cui sono illustrati i monumenti di quella città con 34 tav. compreso il frontesp. fig.
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4063. PERINGSKIOLDI Joannis, Monumentorum svevo-gothicorum liber primus, Uplandiae partem primariam Thiundiam continens etc., Stockolmiae 1710, in fol., fig. Addita monumenta Ullera Kerensia cum Upsalia nova illustrata, svevice, et latine, Stockholmiae 1719, in fol., fig.
Queste due opere sono legate in un solo volume, e presentano un prezioso complesso di erudizione pel testo e per le tavole che lo illustrano numerosissime collocate fra il testo, non tanto in legno che in rame: libro che difficilmente si trova in Italia anche nelle primarie pubbliche biblioteche.
Queste due opere sono legate in un solo volume, e presentano un prezioso complesso di erudizione pel testo e per le tavole che lo illustrano numerosissime collocate fra il testo, non tanto in legno che in rame: libro che difficilmente si trova in Italia anche nelle primarie pubbliche biblioteche.
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4078. RESENDIO Lucio Andrea, De antiquitatibus Lusitaniae libri quatuor a Jacobo Menotio Vasconcello recogniti, et absoluti. Excudebat Martinus Burgensis Academiae tipographus, Eborae 1563, in fol.
Libro non comune ove è riportata anche una serie numerosa d’iscrizioni: sette anni dopo fu ristampata in due volumetti in 8 a Colonia.
Libro non comune ove è riportata anche una serie numerosa d’iscrizioni: sette anni dopo fu ristampata in due volumetti in 8 a Colonia.
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4089. SARAYNAE Torelli veronensis leg. doct., De origine, et amplitudine antiquis civitatis Veronae: ejusdem de viris illustribus antiquis veronensibus; de his qui potiti fuerunt dominio civitatis Veronae; de monumentis antiquis urbis, et agri veronensis; de interpretatione litterarum antiquarum, Veronae, 1540, ex officina Antonii Putteleti non sine privilegio, in fol.
Tutte le tavole di questo libro sono in legno di mano di Giovanni Caroto pittor veronese. Comincia il ritratto di Torello Saraina col suo monogramma: seguono le altre tavole in numero di 29 rappresentanti i varj pezzi d’archi, e d’antichità di Verona, fra le quali la stampa del teatro in foglio è rara a trovarsi nel libro, perché per lo più ne venne staccata. Questa edizione non è comune, ma ne fu fatta una ristampa in Verona nel 1560 da Paolo Ravagnani, resasi rara egualmente. Comparve poco dopo una versione italiana nel 1586 ma con minore numero di tavole, e con molte mancanze: si rimarcano nella prima edizione i bellissimi e freschi intagli in legni in alcune tavole ove le trabeazioni degli edifici sono in grandissima dimensione. Le medesime tavole riprodussero gli stampatori Merlo in foglio grande nel 1764 senza testo col titolo Antichità di Verona disegnate da Giovanni Caroto. Vedi Caroto. Si noti la lettera singolare con cui l’autore mise in diffidenza il lettore sulle Antichità veronesi che il Serlio (da lui chiamato quidem Sebastianus Sergius bononiensis) aveva pubblicate prima della stampa del Saraina, e che riprende come mancanti di esattezza. Nessun bibliografo annuncia le prime stampe del Serlio avanti del 1540, e se non avessimo nella nostra biblioteca la prima edizione non citata, e poco conosciuta del 1537 non sarebbe facile il conciliare queste lagnanze. È importante però l’avere anche la ristampa fatta dal Merlo, poiché sonovi in quella tutte le tavole, nessuna eccettuata, e compresa anche l’interna dell’Arena di Verona, che per la sua grandezza non trovasi in qualche esemplare del Saraina.
Tutte le tavole di questo libro sono in legno di mano di Giovanni Caroto pittor veronese. Comincia il ritratto di Torello Saraina col suo monogramma: seguono le altre tavole in numero di 29 rappresentanti i varj pezzi d’archi, e d’antichità di Verona, fra le quali la stampa del teatro in foglio è rara a trovarsi nel libro, perché per lo più ne venne staccata. Questa edizione non è comune, ma ne fu fatta una ristampa in Verona nel 1560 da Paolo Ravagnani, resasi rara egualmente. Comparve poco dopo una versione italiana nel 1586 ma con minore numero di tavole, e con molte mancanze: si rimarcano nella prima edizione i bellissimi e freschi intagli in legni in alcune tavole ove le trabeazioni degli edifici sono in grandissima dimensione. Le medesime tavole riprodussero gli stampatori Merlo in foglio grande nel 1764 senza testo col titolo Antichità di Verona disegnate da Giovanni Caroto. Vedi Caroto. Si noti la lettera singolare con cui l’autore mise in diffidenza il lettore sulle Antichità veronesi che il Serlio (da lui chiamato quidem Sebastianus Sergius bononiensis) aveva pubblicate prima della stampa del Saraina, e che riprende come mancanti di esattezza. Nessun bibliografo annuncia le prime stampe del Serlio avanti del 1540, e se non avessimo nella nostra biblioteca la prima edizione non citata, e poco conosciuta del 1537 non sarebbe facile il conciliare queste lagnanze. È importante però l’avere anche la ristampa fatta dal Merlo, poiché sonovi in quella tutte le tavole, nessuna eccettuata, e compresa anche l’interna dell’Arena di Verona, che per la sua grandezza non trovasi in qualche esemplare del Saraina.
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4091. SCARDEONII Bernardini, De antiquitate urbis Patavii, et claris civibus patavinis lib. III. Ejusdem appendix de sepulchris insignibus esterorum Patavii jacentium, in fol. pic., Basileae 1560.
A retro del frontespizio è una veduta di Padova intagliata in legno. Quest’opera è piena di ottime ed utili notizie e non è fra’ libri facili a rinvenirsi.
A retro del frontespizio è una veduta di Padova intagliata in legno. Quest’opera è piena di ottime ed utili notizie e non è fra’ libri facili a rinvenirsi.
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4092. SCHEUCHZERO Jacobi, Helveticus, sive itinera per Helvetiae alpinae regiones, pluribus tabulis aeneis illustrata, vol. 4 leg. in 2, Lugduni Batavorum 1723, in 4, fig.
Libro accreditato, e ripieno di notizie estese in ogni ramo di cognizioni, con numerosissime tavole inserite fra il testo, e intagliate in rame.
Libro accreditato, e ripieno di notizie estese in ogni ramo di cognizioni, con numerosissime tavole inserite fra il testo, e intagliate in rame.
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4114. De VIGA Joannes, Thesaurus antiquitatum beneventanarum, Romae 1754, in fol., fig., vol. 2.
Quest’opera fu intitolata a Benedetto XIV, e venne stampata pulitamente con buone tavole, fra le quali deve trovarsi nel primo volume la bella tavola dell’arco di Benevento intagliata da Gaultier nel 1752.
Quest’opera fu intitolata a Benedetto XIV, e venne stampata pulitamente con buone tavole, fra le quali deve trovarsi nel primo volume la bella tavola dell’arco di Benevento intagliata da Gaultier nel 1752.
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