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319. DURERI ALBERTI clarissimi pictoris et geometrae, De simmetria partium rectis formis humanorum corporum libri in latinum conversi (a Cristophoro Colero). Prima edizione latina in fol. stampata in diversi tempi, poiché dopo la prima parte leggesi: Norimbergae excudebatur opus aetate anni a Christo Servatore genito 1532 in aedib. Viduae Durerianae. Poi segue con un nuovo frontespizio: Clariss. Pictoris et geometrae Alberti Dureri de verietate figurarum et flexuris partium ac gestibus imaginum libri duo, qui priorib. De simmetria quondam editis num primumin latinum conversi accesserunt, anno 1534; e in fine finitum opus anno a salutifero partu 1534, 9 cal. Decemb., impensis Viduae Durerianae per Hiernimum Formschnender, Norimbergae.
Le stampe sono le medesime che servirono all’edizione tedesca.
Le stampe sono le medesime che servirono all’edizione tedesca.
Show More Vi ha anche un altro esemplare di tutte le opere di questo autore stampate a Parigi in latino nel 1557 che appartenne al Tuano, nitidissima edizione.
696. VITRUVIUS Marcus, Per iucundum solito castigatior factus cum figuris et tabula, ut iam legi et intelligi possit, Venetiis, 511 diligentia Joan. de Tridino alias tacuino, in fol. fig.
È da notarsi, per ben conoscere gli esemplari completi di questa edizione, che dopo l’errata corrige debbono esservi nove carte di indici di vocaboli, le quali non sono in tutti gli esemplari, come ne fa fede altro esemplare, di altre mancante, essendosi posta la data immediatamente sotto l’errata, con altri caratteri, come se il libro fosse completo. Non è comune trovare esemplari in gran margine e intatti come questo nostro: le figure intagliate in legno sono inserite nel testo. Fra Giocondo insigne architetto fu primo a commentare il testo di Vitruvio mediante l’esposizione delle figure, e lo dedicò a Giulio II. Ma si permise molte conghietture, molte alterazioni del testo e viene dai critici tacciato di soverchio e temerario arbitrio vulnerando un classico prezioso.
È da notarsi, per ben conoscere gli esemplari completi di questa edizione, che dopo l’errata corrige debbono esservi nove carte di indici di vocaboli, le quali non sono in tutti gli esemplari, come ne fa fede altro esemplare, di altre mancante, essendosi posta la data immediatamente sotto l’errata, con altri caratteri, come se il libro fosse completo. Non è comune trovare esemplari in gran margine e intatti come questo nostro: le figure intagliate in legno sono inserite nel testo. Fra Giocondo insigne architetto fu primo a commentare il testo di Vitruvio mediante l’esposizione delle figure, e lo dedicò a Giulio II. Ma si permise molte conghietture, molte alterazioni del testo e viene dai critici tacciato di soverchio e temerario arbitrio vulnerando un classico prezioso.
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699. VITRUVII, De architectura libri decemi, Florentiae, per heredes Philippi Iuntae, 1522, in 12, fig.
Questa edizione non è dissimile da quella del 1513 dello stesso Giunta, se non in quanto che gli errori nella prima descritti nell’indice, sono in questa corretti. Le figure sono esattamente le stesse.
Questa edizione non è dissimile da quella del 1513 dello stesso Giunta, se non in quanto che gli errori nella prima descritti nell’indice, sono in questa corretti. Le figure sono esattamente le stesse.
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706. VITRUVIO commentato e in volgar lingua rapportato per Giovan Battista Caporali di Perugia, stampato in Perugia nella stamperia del Conte Jano Bigazzini, 1536, in fol. pic. fig.
Non produsse questo scrittore che la versione e il commento dei primi cinque libri. Confutando e nello stesso tempo molto servendosi del Cesariano, poco aggiunse del proprio, qualche luogo emendando e molti storpiando. Il frontespizio è figurato; dopo il privilegio di Clemente VII è la dedica, il ritratto del Conte Bigazzino, indi comincia il testo contenuto in 131 fogl. Ma il primo conta da un asterisco, gli altri dai numeri.
Non produsse questo scrittore che la versione e il commento dei primi cinque libri. Confutando e nello stesso tempo molto servendosi del Cesariano, poco aggiunse del proprio, qualche luogo emendando e molti storpiando. Il frontespizio è figurato; dopo il privilegio di Clemente VII è la dedica, il ritratto del Conte Bigazzino, indi comincia il testo contenuto in 131 fogl. Ma il primo conta da un asterisco, gli altri dai numeri.
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