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698. Di L. VITRUVIO Pollione, De architectura libri dece traducti de latino in vulgare affigurati; commentati et con mirando ordine insigniti: per il quale facilmente potrai trovare la moltitudine degli abstrusi et reconditi vocaboli a li soi loci, et in epsa tabula cum summo studio expositi et enucleati ad immensa utilitate de ciascuno studioso et benivolo di epsa opera. Cum gratia et privilegio: Gotardus de Ponte.
A tergo di questo frontespizio seguono i privilegi di Leon X 129 e Francesco I. Indi in sei susseguenti foglietti le tavole dei vocaboli e dei capitoli. Nell’ottavo foglio è l’orazione di Luigi Pirovano ai patrizi e al popolo di Milano, da cui si riconosce che avanti di stampare questa traduzione, fu data a rivedere ed emendare a Mauro Bono bergamasco, uomo in quest’arte esperto: a tergo di quest’indirizzo è la prefazione o dedica a Francesco re di Francia e duca di Milano, stesa da Agostino Gallo novocomense, regio Referendario in Milano. Dopo questi otto fogli comincia l’opera cosi Di Lucio Vitruvio Pollione, a Cesare Angusto, de Architectura incomenza il primo libro. Translato in vulgare. sermone commentato ed figurato do Cesare Cesariano cittadino mediolanense professore di architettura; con moltissime note ripiene di cognizioni in materia di arte e gran numero di tavole intagliate in legno, fra le quali gli antichi disegni dell’alzato e pianta del duomo di Milano. Continua il testo per cento ottanta tre fogli, nell’ultimo de’ quali finis. Qui finisce l’opera, preclara de L. Vitr. Pol. de Architectura, traducta de latino in vulgare, historiata e commentata a spese e istanzia del magnifico D. Augustino Gallo cittadino comense, e r. referendario ec. e del nobile D. Alvisio Pirovano patricio milanese. ec. ec. Impressa nell’amena et delectevole citade de Como per magistro Goiardo da Ponte citadino milanese nell’anno di N. S. G. Cristo 1521. 25 mensis Julii regnante il Christianissimo re di Francia Francisco Duca de Milano etc. tic. A tergo è il registro de’ fogli: l’ultimo foglio poi contiene la tavola degli errori e una protesta singolare del Gallo e del Pirovano contro il Cesariano che partì da Como, lasciando i suoi mecenati nell’imbroglio della stampa e della revisione, dopo consegnatoli manoscritto: ragione per cui ebbero bisogno dell’aiuto di Benedetto Giovio e Mauro Bono per condurre una sì laboriosa edizione. Gli esemplari di bella conservazione sono rari; difficilmente si conosce il più insigne di questo nostro, che apparteneva al Tuano.
A tergo di questo frontespizio seguono i privilegi di Leon X 129 e Francesco I. Indi in sei susseguenti foglietti le tavole dei vocaboli e dei capitoli. Nell’ottavo foglio è l’orazione di Luigi Pirovano ai patrizi e al popolo di Milano, da cui si riconosce che avanti di stampare questa traduzione, fu data a rivedere ed emendare a Mauro Bono bergamasco, uomo in quest’arte esperto: a tergo di quest’indirizzo è la prefazione o dedica a Francesco re di Francia e duca di Milano, stesa da Agostino Gallo novocomense, regio Referendario in Milano. Dopo questi otto fogli comincia l’opera cosi Di Lucio Vitruvio Pollione, a Cesare Angusto, de Architectura incomenza il primo libro. Translato in vulgare. sermone commentato ed figurato do Cesare Cesariano cittadino mediolanense professore di architettura; con moltissime note ripiene di cognizioni in materia di arte e gran numero di tavole intagliate in legno, fra le quali gli antichi disegni dell’alzato e pianta del duomo di Milano. Continua il testo per cento ottanta tre fogli, nell’ultimo de’ quali finis. Qui finisce l’opera, preclara de L. Vitr. Pol. de Architectura, traducta de latino in vulgare, historiata e commentata a spese e istanzia del magnifico D. Augustino Gallo cittadino comense, e r. referendario ec. e del nobile D. Alvisio Pirovano patricio milanese. ec. ec. Impressa nell’amena et delectevole citade de Como per magistro Goiardo da Ponte citadino milanese nell’anno di N. S. G. Cristo 1521. 25 mensis Julii regnante il Christianissimo re di Francia Francisco Duca de Milano etc. tic. A tergo è il registro de’ fogli: l’ultimo foglio poi contiene la tavola degli errori e una protesta singolare del Gallo e del Pirovano contro il Cesariano che partì da Como, lasciando i suoi mecenati nell’imbroglio della stampa e della revisione, dopo consegnatoli manoscritto: ragione per cui ebbero bisogno dell’aiuto di Benedetto Giovio e Mauro Bono per condurre una sì laboriosa edizione. Gli esemplari di bella conservazione sono rari; difficilmente si conosce il più insigne di questo nostro, che apparteneva al Tuano.
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699. VITRUVII, De architectura libri decemi, Florentiae, per heredes Philippi Iuntae, 1522, in 12, fig.
Questa edizione non è dissimile da quella del 1513 dello stesso Giunta, se non in quanto che gli errori nella prima descritti nell’indice, sono in questa corretti. Le figure sono esattamente le stesse.
Questa edizione non è dissimile da quella del 1513 dello stesso Giunta, se non in quanto che gli errori nella prima descritti nell’indice, sono in questa corretti. Le figure sono esattamente le stesse.
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700. VITRUVII, De architectura lib. X, summa diligentia recogniti, cum nonnullis figuribus hoc signo * positis, 1523, in 8, fig.
Elegante e corretta edizione, che dai tipi e dalla carta ritiensi essere egualmente di Firenze non dissimile dall’altra del 1522: contrassegnate da un asterisco sono tutte le figure in 130 tagliale in legno aggiunte fra il testo, le quali ridotte in piccola forma, furono tolte dall’edizione del Cesariano.
Elegante e corretta edizione, che dai tipi e dalla carta ritiensi essere egualmente di Firenze non dissimile dall’altra del 1522: contrassegnate da un asterisco sono tutte le figure in 130 tagliale in legno aggiunte fra il testo, le quali ridotte in piccola forma, furono tolte dall’edizione del Cesariano.
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703. VITRUVII, De Architectura traducto di latino in vulcare dal vero esemplare con le figure a li soi loci con mirando ordine insignito. Versione di Francesco Lutio Durantino, Venezia, in le case di Giovan Antonio e Pietro fratelli da Sabio, 1524, in fol. fig.
Dopo il frontespizio riquadrato da un ornamento è la lettera del Durantino a’ lettori, indi la tavola dei vocaboli e quella dei capitoli. In tutto i prolegomeni sono foglietti 22, compreso quello dell’errata che precede il testo, il quale è di 110 foglietti con tavole in legno.
Dopo il frontespizio riquadrato da un ornamento è la lettera del Durantino a’ lettori, indi la tavola dei vocaboli e quella dei capitoli. In tutto i prolegomeni sono foglietti 22, compreso quello dell’errata che precede il testo, il quale è di 110 foglietti con tavole in legno.
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