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2302. LÉPICIÉ, Catalogue raisonné des tableaux du Roy avec un Abregé de la vie des peintres fait par ordre de S. M., vol. 2 rel. in 1, Paris, de l’imprimérie Royale, 1762, in 4.
Magnifica edizione col ritratto del Rre intagliato da Cochin ed impresso sopra la dedica.
Magnifica edizione col ritratto del Rre intagliato da Cochin ed impresso sopra la dedica.
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2303. LETTERA ad un amico nella quale si da contezza del Caval. Carlo Giuseppe Ratti genovese pittore, senza luogo ed anno.
Il Ratti viene in questa giustificato per i fierissimi attacchi scagliati contro di lui dal Milizia in una nota ingiuriosa che vedesi nell’edizione delle opere e vita di Mengs ristampata a Bassano.
Il Ratti viene in questa giustificato per i fierissimi attacchi scagliati contro di lui dal Milizia in una nota ingiuriosa che vedesi nell’edizione delle opere e vita di Mengs ristampata a Bassano.
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2304. LIONI Ottavio,. Ritratti di alcuni celebri pittori del secolo XVII da lui disegnati ed intagliati in rame, con le vite dei medesimi tratte da vari autori. — Aggiunta la vita di Carlo Maratti scritta dal Bellori fino dal 1689 e terminata da altri, non più stampata, Roma 1731, in 4, fig.
Undici di questi ritratti sono intagliati da Ottavio superiormente e sono bellissime prove; l’ultimo del Maratti è d’altra mano. Gli intagli di questo maestro sono pochissimi e rari.
Undici di questi ritratti sono intagliati da Ottavio superiormente e sono bellissime prove; l’ultimo del Maratti è d’altra mano. Gli intagli di questo maestro sono pochissimi e rari.
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2305. LODI al Sig. Guido Reni. Raccolte in Bologna, in 4, p.
Queste sono poesie in onore di molte delle sue principali pitture, scritte da’ primi letterati di quel secolo.
Queste sono poesie in onore di molte delle sue principali pitture, scritte da’ primi letterati di quel secolo.
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2306. LONGHI Alessandro, Compendio delle vite de’ pittori veneziani istorici più rinomati del presente secolo, con suoi ritratti tratti dal naturale, delineati ed incisi, Venezia, presso l’autore, 1762, in foglio.
Sono questi 44 ritratti all’acqua forte in grande intagliati con libertà, ma senza buon gusto, i quali però conservano il carattere che questo artista metteva nelle sue opere di pennello. Esemplare in mar. rosso dorato della Biblioteca Pisani.
Sono questi 44 ritratti all’acqua forte in grande intagliati con libertà, ma senza buon gusto, i quali però conservano il carattere che questo artista metteva nelle sue opere di pennello. Esemplare in mar. rosso dorato della Biblioteca Pisani.
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2307. MACH Pauli, Nerei Vaticinium de raptu Helenae 392 Apellea Guidonis Rheni arte depicto, Bononiae 1633, in 4 p.
2308. MAGGI Aimo, Memorie sulla vita di Agostino Bertelli paesista bresciano, operetta postuma, Brescia 1794, in 8.
2309. MAIER Andrea, Della imitazione pittorica, della eccellenza delle opere di Tiziano e della vita dello stesso scritta da Stefano Ticozzi, Venezia, Tipografia Alvisopoli, 1818, in 8.
Questo Libro per la prima parte è ingegnoso, singolare, ardito, sebbene possa trovare qualcuno che sia di un avviso diverso molto dall’autore. Per la seconda è utile, diligente, istruttivo. Per l’ultima è troppo severo nella critica e poteva rettificare senza puntare. È da bramarsi che questo scrittore non tralasci però di produrre altre opere in materia d’arte.
Questo Libro per la prima parte è ingegnoso, singolare, ardito, sebbene possa trovare qualcuno che sia di un avviso diverso molto dall’autore. Per la seconda è utile, diligente, istruttivo. Per l’ultima è troppo severo nella critica e poteva rettificare senza puntare. È da bramarsi che questo scrittore non tralasci però di produrre altre opere in materia d’arte.
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2310. MALVASIA Conte Carlo Cesare, La Felsina pittrice, Vite de’ pittori bolognesi divise in due tomi, con indici in fine copiosissimi, Bologna 1678, in 4 vol. 2. Per l’erede di Domenico Barbieri.
Con molti ritratti intagliati in legno. Opera che sarebbe stat anche più preziosa che non è di fatto, se l’autore si fosse potuto astenere da certe prevenzioni che ove sono troppo favorevoli, ove troppo contrarie il fanno propendere o mancare circa il merito di molti artisti e le loro opere. Non conosciamo che una sola edizione di questo libro, ma mentre andavasi divulgando furono in questa operate parecchie modificazioni, delle quali alcune indicheremo per conoscere in questa maniera gli esemplari di più antica impressione. Due esemplari noi ne abbiamo, amendue rari e singolari, ma riputiamo per altro fra’ più antichi quello ove nel frontespizio del secondo volume, dedicato (come il primo) al re di Francia Luigi XIIII rimase in bianco il nome del re e non trovansi le parole sempre vittorioso e in fondo alla pagina dopo la data e il nome dello stampatore, non leggesi alcuna altra parola, mentre negli esemplari più comuni, vi si legge inoltre ad istanza di Francesco da Vico detto il Turrino. Alla pagina poi 59 ove parla della bellezza di Guido Reni giovine, dopo avere in principio della vita prodotto il suo ritratto da uomo adulto, vi si trova uno spazio ed un elegante testa che sembra più di donna, che d’uomo, che dice egli d’aver fatta disegnare dieci volte e intagliar tre; e non essergli riescita a suo modo: negli altri esemplari posteriormente pubblicati non si trova il ritratto, omesso dopo essersi fatto da valenti maestri disegnare ben diciotto volte e tre intagliare dal bravo Cassioni. Il vacuo che rimase per l’omissione del ritratto è riempito da pochi paragrafi e da una lettera del re di Polonia, per 393 non scomporre e ristampare tutte le pagine del volume, essendosi non ostante dovuto ricomporre, come può vedersi, quattro pagine. Altra variazione più conosciuta e meno difficile a trovarsi, in posteriori esemplari ma però esistente in amendue i nostri citati, incontrasi nel primo tomo a pag. 471 ove l’autore riconobbe di dover sopprimere uno squarcio ingiurioso, in cui denomina Rafaello un boccalaio urbinate. Vedi Crespi, Bianconi, Vittoria, Dialoghi.
Con molti ritratti intagliati in legno. Opera che sarebbe stat anche più preziosa che non è di fatto, se l’autore si fosse potuto astenere da certe prevenzioni che ove sono troppo favorevoli, ove troppo contrarie il fanno propendere o mancare circa il merito di molti artisti e le loro opere. Non conosciamo che una sola edizione di questo libro, ma mentre andavasi divulgando furono in questa operate parecchie modificazioni, delle quali alcune indicheremo per conoscere in questa maniera gli esemplari di più antica impressione. Due esemplari noi ne abbiamo, amendue rari e singolari, ma riputiamo per altro fra’ più antichi quello ove nel frontespizio del secondo volume, dedicato (come il primo) al re di Francia Luigi XIIII rimase in bianco il nome del re e non trovansi le parole sempre vittorioso e in fondo alla pagina dopo la data e il nome dello stampatore, non leggesi alcuna altra parola, mentre negli esemplari più comuni, vi si legge inoltre ad istanza di Francesco da Vico detto il Turrino. Alla pagina poi 59 ove parla della bellezza di Guido Reni giovine, dopo avere in principio della vita prodotto il suo ritratto da uomo adulto, vi si trova uno spazio ed un elegante testa che sembra più di donna, che d’uomo, che dice egli d’aver fatta disegnare dieci volte e intagliar tre; e non essergli riescita a suo modo: negli altri esemplari posteriormente pubblicati non si trova il ritratto, omesso dopo essersi fatto da valenti maestri disegnare ben diciotto volte e tre intagliare dal bravo Cassioni. Il vacuo che rimase per l’omissione del ritratto è riempito da pochi paragrafi e da una lettera del re di Polonia, per 393 non scomporre e ristampare tutte le pagine del volume, essendosi non ostante dovuto ricomporre, come può vedersi, quattro pagine. Altra variazione più conosciuta e meno difficile a trovarsi, in posteriori esemplari ma però esistente in amendue i nostri citati, incontrasi nel primo tomo a pag. 471 ove l’autore riconobbe di dover sopprimere uno squarcio ingiurioso, in cui denomina Rafaello un boccalaio urbinate. Vedi Crespi, Bianconi, Vittoria, Dialoghi.
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2311. MANIAGO Fabio, Storia delle Belle Arti friulane, Venezia 1819, in 4.
Sonovi molte memorie biografiche per la prima volta prodotte e in principio è il ritratto di Irene da Spilimbergo, fatto da Tiziano.
Sonovi molte memorie biografiche per la prima volta prodotte e in principio è il ritratto di Irene da Spilimbergo, fatto da Tiziano.
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