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2744. BARTOLI Pietro Santi, Collezione di gemme intagliate la più parte provenienti dal tesoro del duca Odescalchi, in numero di 53 tavole in fol. pic.
Questa rara collezione è mancante del testo, poiché avendo il duca fatto intagliare in gran parte le gemme e i monumenti del suo ricchissimo museo, che aveva intenzione di far continuare, rimase il tutto sospeso alla sua morte seguita nel 1713 e immediatamente dopo quella, essendo cadute in mano d’un destro stampatore queste 53 tavole, ne furono furtivamente tirate alcune copie precedute da un bellissimo frontespizio, ove il ritratto del duca in mezzo ai Geni delle virtù e delle scienze vedesi collocato, disegnato da Car. Maratti ed inciso da Gustavo Ameling. Nel 1747 poi comparve in intiero con queste e tutte le altre stampe riunite il Museo Odescalchi.
Questa rara collezione è mancante del testo, poiché avendo il duca fatto intagliare in gran parte le gemme e i monumenti del suo ricchissimo museo, che aveva intenzione di far continuare, rimase il tutto sospeso alla sua morte seguita nel 1713 e immediatamente dopo quella, essendo cadute in mano d’un destro stampatore queste 53 tavole, ne furono furtivamente tirate alcune copie precedute da un bellissimo frontespizio, ove il ritratto del duca in mezzo ai Geni delle virtù e delle scienze vedesi collocato, disegnato da Car. Maratti ed inciso da Gustavo Ameling. Nel 1747 poi comparve in intiero con queste e tutte le altre stampe riunite il Museo Odescalchi.
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2745. BARTOLI Pietro Santi, Musaeum Odescalcum, sive thesaurus antiquarium Gemmarum cum imaginibus in iisdem insculptis etc. quae a Serenissima Christina Svecorum Regina collectae in Museo Odescalcho adservantur, Romae 1751-52, vol. 2, in fol., fig.
Nicolò Galeotti estese i commentarj alle tavole di quest’opera, che ascendono al num. di 103 senza contare le vignette, nella quale sarebbe stato molto più ordine e scelta, se fosse stata pubblicata vivente l’insigne collettore del Museo. La prima edizione fu pubblicata nel 1747.
Nicolò Galeotti estese i commentarj alle tavole di quest’opera, che ascendono al num. di 103 senza contare le vignette, nella quale sarebbe stato molto più ordine e scelta, se fosse stata pubblicata vivente l’insigne collettore del Museo. La prima edizione fu pubblicata nel 1747.
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2746. BARTOLI Pietro Santi, Raccolta di gemme antiche figurate, incise ed illustrate da Michelangelo Causeo de la Chausse, edizione 2, Roma 1805.
Ristampata malamente per speculazione libraria. Vedi De la Chausse, 2 vol., in 8, fig.
Ristampata malamente per speculazione libraria. Vedi De la Chausse, 2 vol., in 8, fig.
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2747. BARUFFALDI Girolarno, Osservazioni sopra un’antica iscrizione del vico Aventino, Ferrara 1810, in 4.
2748. BAFFELLO Jo. Cristophori, Expositio aurei numismatis Heracliani ex musaeo Clementis XI, Romae 1702, in 8.
Esemplare in carta grande.
Esemplare in carta grande.
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2749. BAUDOLET de Dairval, Histoire de Ptolomée Auletes; dissertation sur une pierre gravée antique du Cabinet de Madame, Paris 1698, in 12, fig.
La pietra apparteneva a M. du Vivier. Nel volume sono molte altre medaglie intagliate a illustrazione dell’argomento. E in fine è un fragmento di Porfirio tratto dall’edizione di Eusebio, esposto da Giuseppe Scaligero.
La pietra apparteneva a M. du Vivier. Nel volume sono molte altre medaglie intagliate a illustrazione dell’argomento. E in fine è un fragmento di Porfirio tratto dall’edizione di Eusebio, esposto da Giuseppe Scaligero.
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2750. BAUDELOT, Feste d’Athenes representée sur une cornaline antique du cabinet du Roy, Paris 1712, in 4, fig.
Dedicata al duca d’Orleans. Si tratta in questa memoria del famosi sigillo di Michelangelo, che vedesi intagliato in rame in due modi e dall’incavo e dal rilievo, cioè a dritta e a sinistra. Questa illustrazione apparve dopo i lunghi dispareri e contese di mad. le Hay e mons. de Mautour, di cui sono pieni i giornali di Trévoux: sempre si spiegò il significato di questa gemma come un baccanale, o una vendemmia e provasi che non è questa la dovuta interpretazione: su tutto ciò che riguarda questa pietra leggasi Mariette, che estesamente ne ragiona nella sua grand’opera a p. 311.
Dedicata al duca d’Orleans. Si tratta in questa memoria del famosi sigillo di Michelangelo, che vedesi intagliato in rame in due modi e dall’incavo e dal rilievo, cioè a dritta e a sinistra. Questa illustrazione apparve dopo i lunghi dispareri e contese di mad. le Hay e mons. de Mautour, di cui sono pieni i giornali di Trévoux: sempre si spiegò il significato di questa gemma come un baccanale, o una vendemmia e provasi che non è questa la dovuta interpretazione: su tutto ciò che riguarda questa pietra leggasi Mariette, che estesamente ne ragiona nella sua grand’opera a p. 311.
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2751. BAUDELOT, De l’utilité des voyages, et de l’avantage que la recherche des antiquités procure aux savants, tomi 2, Rouen 1777, in 12, fig.
Il soggetto che in quest’opera è preso di mira sono le medaglie non omettendo cosa alcuna che possa erudire un buon numismatico, essendo quello il principal studio dell’autore ed essendo a ciò quasi intieramente consecrate le 30 tavole che trovansi in fine dei due volumi.
Il soggetto che in quest’opera è preso di mira sono le medaglie non omettendo cosa alcuna che possa erudire un buon numismatico, essendo quello il principal studio dell’autore ed essendo a ciò quasi intieramente consecrate le 30 tavole che trovansi in fine dei due volumi.
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2752. BAYERII Francisci Perezii, De nummis Haebreo-Samaritanis, Valentiae Edetanorum ex officina Benedicti, Monfort 1781, in 4, fig.
2753. BAYERII Francisci Perezii, Nummorum Haebreo-Samaritanorum vindiciae, Valentiae Edetanorum ex officina Benedicti, Monfort 1790, in 4, fig.
Il primo libro è dedicato a Carlo III. Il secondo a Carlo IV coi loro ritratti in fronte. Le edizioni sono splendidissime e le medaglie e i monumenti intagliate con somma accuratezza stanno ai luoghi indicati nel testo. Opere piene di dottrina, in fondo alle quali trovasi un’appendice De auctore Hispaniae Homeri Odisseae Versionis, quae sub Gundisalvi Peretii nomine circumferuntur.
Il primo libro è dedicato a Carlo III. Il secondo a Carlo IV coi loro ritratti in fronte. Le edizioni sono splendidissime e le medaglie e i monumenti intagliate con somma accuratezza stanno ai luoghi indicati nel testo. Opere piene di dottrina, in fondo alle quali trovasi un’appendice De auctore Hispaniae Homeri Odisseae Versionis, quae sub Gundisalvi Peretii nomine circumferuntur.
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