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Vedute di città
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Opera copiosa di memorie e documenti estratti dagli archivj.
Opera copiosa di memorie e documenti estratti dagli archivj.
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, Opera eseguita con diligenza e con gusto da una coltissima dama. Questo era luogo di delizia d’uno de’ più
amabili e colti patrizi veneziani il signor Angelo Querini, ornato con tutta l’Attica venustà, e dopo la di lui morte
andò negletto, e i monumenti dispersi, precorrendo il destino della Repubblica.
Opera eseguita con diligenza e con gusto da una coltissima dama. Questo era luogo di delizia d’uno de’ più
amabili e colti patrizi veneziani il signor Angelo Querini, ornato con tutta l’Attica venustà, e dopo la di lui morte
andò negletto, e i monumenti dispersi, precorrendo il destino della Repubblica.
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, Questa prima edizione non contiene che 72 tavole formanti la prima parte di quest’opera di fresca e nitidissima
impressione.
Questa prima edizione non contiene che 72 tavole formanti la prima parte di quest’opera di fresca e nitidissima
impressione.
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, In questa seconda edizione i caratteri, e la carta non sono come nella prima ma di molto inferiori: l’ortografia
dell’avviso ai lettori con maggiori errori di stampa, e verosimilmente l’opera fu ridotta al completo dopo la prima
parte pubblicata da Rubens, che nell’avviso indica di voler dare un piccol numero di questi edifici; e distratto da
altri lavori in Ispagna, e in Inghilterra avrà lasciato i palazzi di Genova, poiché già in quella prima parte aveva
dati i più insigni pel gusto dell’architettura, se non pel lusso della meccanica esecuzione. Ora si riproducono i
palazzi di Genova nuovamente in diversa maniera per quaderni.
In questa seconda edizione i caratteri, e la carta non sono come nella prima ma di molto inferiori: l’ortografia
dell’avviso ai lettori con maggiori errori di stampa, e verosimilmente l’opera fu ridotta al completo dopo la prima
parte pubblicata da Rubens, che nell’avviso indica di voler dare un piccol numero di questi edifici; e distratto da
altri lavori in Ispagna, e in Inghilterra avrà lasciato i palazzi di Genova, poiché già in quella prima parte aveva
dati i più insigni pel gusto dell’architettura, se non pel lusso della meccanica esecuzione. Ora si riproducono i
palazzi di Genova nuovamente in diversa maniera per quaderni.
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,Tutte le tavole di questo libro sono in legno di mano di Giovanni Caroto pittor veronese. Comincia il ritratto di
Torello Saraina col suo monogramma: seguono le altre tavole in numero di 29 rappresentanti i varj pezzi d’archi,
e d’antichità di Verona, fra le quali la stampa del teatro in foglio è rara a trovarsi nel libro, perché per lo più ne
venne staccata. Questa edizione non è comune, ma ne fu fatta una ristampa in Verona nel 1560 da Paolo
Ravagnani, resasi rara egualmente. Comparve poco dopo una versione italiana nel 1586 ma con minore numero
di tavole, e con molte mancanze: si rimarcano nella prima edizione i bellissimi e freschi intagli in legni in alcune
tavole ove le trabeazioni degli edifici sono in grandissima dimensione. Le medesime tavole riprodussero gli
stampatori Merlo in foglio grande nel 1764 senza testo col titolo Antichità di Verona disegnate da Giovanni
Caroto. Vedi Caroto.
Si noti la lettera singolare con cui l’autore mise in diffidenza il lettore sulle Antichità veronesi che il Serlio (da
lui chiamato quidem Sebastianus Sergius bononiensis) aveva pubblicate prima della stampa del Saraina, e che
riprende come mancanti di esattezza. Nessun bibliografo annuncia le prime stampe del Serlio avanti del 1540, e
se non avessimo nella nostra biblioteca la prima edizione non citata, e poco conosciuta del 1537 non sarebbe
facile il conciliare queste lagnanze. È importante però l’avere anche la ristampa fatta dal Merlo, poiché sonovi in
quella tutte le tavole, nessuna eccettuata, e compresa anche l’interna dell’Arena di Verona, che per la sua
grandezza non trovasi in qualche esemplare del Saraina.
Tutte le tavole di questo libro sono in legno di mano di Giovanni Caroto pittor veronese. Comincia il ritratto di
Torello Saraina col suo monogramma: seguono le altre tavole in numero di 29 rappresentanti i varj pezzi d’archi,
e d’antichità di Verona, fra le quali la stampa del teatro in foglio è rara a trovarsi nel libro, perché per lo più ne
venne staccata. Questa edizione non è comune, ma ne fu fatta una ristampa in Verona nel 1560 da Paolo
Ravagnani, resasi rara egualmente. Comparve poco dopo una versione italiana nel 1586 ma con minore numero
di tavole, e con molte mancanze: si rimarcano nella prima edizione i bellissimi e freschi intagli in legni in alcune
tavole ove le trabeazioni degli edifici sono in grandissima dimensione. Le medesime tavole riprodussero gli
stampatori Merlo in foglio grande nel 1764 senza testo col titolo Antichità di Verona disegnate da Giovanni
Caroto. Vedi Caroto.
Si noti la lettera singolare con cui l’autore mise in diffidenza il lettore sulle Antichità veronesi che il Serlio (da
lui chiamato quidem Sebastianus Sergius bononiensis) aveva pubblicate prima della stampa del Saraina, e che
riprende come mancanti di esattezza. Nessun bibliografo annuncia le prime stampe del Serlio avanti del 1540, e
se non avessimo nella nostra biblioteca la prima edizione non citata, e poco conosciuta del 1537 non sarebbe
facile il conciliare queste lagnanze. È importante però l’avere anche la ristampa fatta dal Merlo, poiché sonovi in
quella tutte le tavole, nessuna eccettuata, e compresa anche l’interna dell’Arena di Verona, che per la sua
grandezza non trovasi in qualche esemplare del Saraina.
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254
,Con tre cattive tavole intagliate in rame.
Con tre cattive tavole intagliate in rame.
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, A retro del frontespizio è una veduta di Padova intagliata in legno. Quest’opera è piena di ottime ed utili notizie e
non è fra’ libri facili a rinvenirsi.
A retro del frontespizio è una veduta di Padova intagliata in legno. Quest’opera è piena di ottime ed utili notizie e
non è fra’ libri facili a rinvenirsi.
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,Questi due volumi pubblicati da John Smith, William Byrne, et John Emes contengono 72 tavole con le rispettive
illustrazioni nelle due lingue. Le vedute sono di un elegante disegno, che rende il carattere dei luoghi, e intagliate
con tutto il gusto. Il testo è breve, e succoso, e può ritenersi come uno de’ migliori libri di questo genere.
Questi due volumi pubblicati da John Smith, William Byrne, et John Emes contengono 72 tavole con le rispettive
illustrazioni nelle due lingue. Le vedute sono di un elegante disegno, che rende il carattere dei luoghi, e intagliate
con tutto il gusto. Il testo è breve, e succoso, e può ritenersi come uno de’ migliori libri di questo genere.
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Opera che quantunque non sia abbastanza diffusa non cessa di essere ottima, ed illustrata con 9 tavole di
accuratissimo disegno intagliate da Anton Visentini.
Opera che quantunque non sia abbastanza diffusa non cessa di essere ottima, ed illustrata con 9 tavole di
accuratissimo disegno intagliate da Anton Visentini.
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